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Due esemplari gemelli di questo cannone ferroviario, chiamati dai tedeschi "Leopold" e "Robert", al momento dello sbarco di Anzio si trovavano già in Italia in quanto vi erano stati inviati precedentemente per essere spediti in Tunisia, ma la Campagna del Nord Africa finì prima che questi potessero raggiungere la zona di operazione e quindi vennero lasciati nei pressi di Milano. L'apertura del nuovo fronte di Anzio trovò i tedeschi impreparati in quella zona pertanto il Generalfeldmarschal Albert Kesselring pensò di utilizzare questi due pezzi d'artiglieria per contrastare l'avanzata anglo-americana nella costa laziale.
I due giganteschi cannoni, arrivati da Milano via Roma, vennero attestati nei pressi di Ciampino, in territorio di Marino, intorno al 5 febbraio 1944. La zona di fuoco fu individuata nella stazione di Ciampino stessa ove era disponibile lo spazio sufficiente per allestire la piattaforma girevole sulla quale il pezzo d'artiglieria poteva ruotare per il necessario puntamento, mentre per il ricovero venne scelta la galleria di Colle Oliva, sulla linea Ciampino - Frascati, in prossimità di Villa Senni nel territorio di Grottaferrata.[1] Il convoglio militare poteva trovare sicuro riparo dalle ricognizioni e dalle incursioni aeree anglo-americane in tale galleria, poco distante da Ciampino, dalla quale usciva per prendere la propria posizione di fuoco e lanciare sulle truppe alleate in tutta l'area del fronte, a circa 40 km di distanza, i propri micidiali proiettili.[2] Il fuoco di artiglieria era molto temuto; si pensi che nel mese di maggio 1944 l'83% dei casi di offesa ai soldati della 3ª Divisione statunitense era dovuto a schegge di proiettili d'artiglieria. Le truppe alleate, sebbene terrorizzate dal sinistro sibilo dei proiettili, indicarono con "Anzio Annie" e con "Anzio Express" quei due cannoni che i tedeschi rispettivamente chiamavano "Leopold" e "Robert", ma presso alcuni reparti statunitensi impiegati nella battaglia queste artiglierie venivano soprannominate anche "Whistling Willie".[3]
I due cannoni svolsero il compito loro assegnato senza eccessivi disturbi, si ritiene che abbiano sparato un totale di 5.523 colpi contro depositi di munizioni e di carburante sulle navi e sulle truppe anglo-americane fino a quando, verso la fine del maggio 1944, mutata la situazione del fronte, vennero fatti ripiegare verso Nord. La via del ritorno fu assai complicata, la rete ferroviaria era notevolmente danneggiata dai bombardamenti aerei e i cieli ostili per la presenza dell'aviazione alleata. Il "Robert", "Anzio Express", subì un mitragliamento aereo in aperta campagna nei pressi di Civitavecchia e dopo essere stato reso inefficiente con l'esplosivo venne abbandonato dai militari tedeschi alle truppe anglo-americane. Il "Leopold", "Anzio Annie", immobilizzato nella stazione ferroviaria di Civitavecchia ma non eccessivamente danneggiato, venne catturato il 7 giugno 1944 dagli americani del 168º Reggimento Fanteria della 34ª Divisione.[4] I due cannoni vennero smontati e trasportati a Napoli per essere spediti negli Stati Uniti. Qui vennero studiati e, utilizzando pezzi provenienti dall'altro cannone, fu rimesso in efficienza il Leopold "Anzio Annie" che sparò alcuni colpi di prova nei primi anni ‘50.
* il Robert è sito nel Nord-Passo di Calais, nei pressi di Calais, al Museo del Vallo Atlantico: "Musée du mur de l'Atlantique", Audinghen, Cap Griz Nez, France. * il Leopold (famoso per Anzio), è sito ad Aberdeen (Maryland), in un centro di addestramento dell'esercito americano.
Questi due cannoni per tutto il tempo delle operazioni belliche che interessarono la zona di Anzio e quella dei Castelli Romani furono avvolti in alone di mistero e godettero della più assoluta invulnerabilità dato che la ricognizione aerea alleata non riuscì mai ad individuarli né rimasero mai colpiti durante i numerosi bombardamenti che devastarono la zona.
Testimonianze su "Anzio Annie"
"Tra il febbraio e il giugno 1944, mi trovavo con la mia famiglia, per sfuggire ai bombardamenti aerei, nella vigna in località Campo Vecchio a Marino da dove si aveva una buona vista su Ciampino e su Roma. Da quel luogo, di notte, vedevo chiaramente la scia di fuoco del proiettile del grande cannone tedesco sparato dalla zona di Ciampino verso Anzio, poi i bengala illuminavano la zona. Lo spettacolo era veramente impressionante." (Testimonianza del Sig. Luigi Frezza, classe 1926, raccolta dal figlio Carlo, gennaio 2008).
Alfonso Felici, classe 1923, italiano arruolato nell'Office of Strategic Services (OSS) dell'esercito statunitense e impegnato sul fronte di Anzio, ricorda nel suo memoriale che i soldati alleati erano assai nervosi a causa di quel cannone di grosso calibro montato su un treno che chiamavano "Anzio Annie" e che sparava dai Castelli Romani. Ogni giorno, con la gran paura di essere colpiti, aspettavano il sibilo del proiettile che scoppiando con un fragoroso boato lasciava sul terreno un enorme cratere.
Rick Stokes ha raccolto le memorie di guerra del padre Bernie L. Stokes, classe 1914, artigliere del 45th Infantery "Tunderbirds, operante sul fronte di Anzio. Il Sig. Bernie L. Stokes racconta, a proposito del cannone "Anzio Annie", che se si sentiva il sibilo si era salvi perché il colpo era già passato oltre.
"... accanto a quella torre (nei pressi di Ciampino n.d.r.) - dopo lo sbarco di Anzio - del gennaio 1944 - veniva il famoso "cannonissimo" a lanciare i terribili colpi, che facevano tremare le case di Marino come se sparassero a due passi dal paese! Era montato su un treno e si rintanava sotto la galleria di Villa Senni. Sicché la zona della torre divenne pericolosissima, per la violenta azione di controbatteria degli aerei alleati..."
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