Sono felice di condividere con tutti voi appassionati una piccola creatura che mi ha fatto tribolare per ben 6 lunghi e stancanti (e insonni) mesi...
Vvlcz - Verifica Linea di Contatto (Attualmente Vvlc "Aldebaran", residenza Roma Tuscolana)
il risultato non è pulito al 100% ma il lavoro è stato tanto e arduo ve lo posso assicurare, inoltre senza una elaborazione-pilota a cui ispirarmi pienamente ho potuto solo prendere spunto da altre ottime elaborazioni per capire come si fa un lavoro pulito (che non è riuscito a pieno
)
mi premeva mettere insieme al mio convoglio della E444.001 una presenza fissa durante le sue corse prova, siccome ho la certezza che nessuna ditta si occuperà mai di carrozze del genere, e se le faranno si rischia di trovarsela non come si vuole, mi sono armato di taglierino, colla, pazienza e...di due carrozze! Una terrazzini da cannibalizzare e la base da cui partire... ho trovato in offerta una carrozza Acme Az 52000 1937 (sebbene sulla scatola art 50299 ci sia scritto Bz32000, e questa cosa mi ha tratto in inganno perchè le 32000 sono lunghe quasi come la Vvlcz, mentre la 52000 è più lunga, in scala, di circa 4 mm), nella versione Jz preda bellica. Me ne sono accorto una volta tornato a casa vedendo che non era una carrozza riclassificata 1 classe dalle Jz ma è sempre stata di prima, anche nelle FS...
nella versione presa da me, livrea Jz, differisce anche per la totale assenza di batterie (ma davvero gli Jugoslavi giravano con le carrozze senza batterie??
oppure....), assenza a cui ho sopperito in maniera molto buona, come vedremo tra poco
ovviamente le foto sono prese dal sito Acme
vedendo com'era una 1937 di prima classe e com'è ora... ripenso alle nottate!
per prima cosa... corsa prova per la fattibiltà dei carrelli VM940 sotto il telaio, necessaria per capire se e come la carrozza dovesse essere modificata per camminare su tutti i plastici a tutte le velocità
http://www.youtube.com/watch?v=0nH0f7JFTHo
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Davide_444 at 2009-05-12
la corsa prova andò bene, sebbene alle basse velocità il carrello, troppo rigido, aveva problemi nei cambi di pendenza tra curva a destra e sinistra, ho dovuto quindi limare la parte superiore del carrello per fargli giogo, inoltre ho applicato un pezzettino di carta rigida forata per creare una sottilissima "rondella" da mettere ai perni... i carrelli li ho anche zavorrati
una volta avuta la certezza che potesse camminare su plastico (altrimenti che carrozza diagnostica è?
) sono passato a combattere con la cassa...
I finestrini andavano tutti rifatti, così come gli interni.. solo il tetto si salvava, ma non del tutto... infatti ho dovuto spostare uno dei due cassoni dell'acqua dall'estremità, in quanto nella carrozza la cucina è ad una estremità, il bagno quasi a centro carrozza.. Dallo stesso lato ho provveduto a rettificare con un pezzettino di plasticard l'estremità spiovente del tetto, in quanto c'erano due scassi corrispondenti alle porte incassate, mentre sulla Vvlc, da quel lato, le porte sono a filo della cassa. Oltre il cassone dell'acqua sul tetto e i piccoli listelli la difficoltà è stata rifare la vedetta. Dopo aver preso le misure dal preziosissimo disegno FS scansionatomi da Giancarlo Maraviglia mi sono studiato la situazione ed ho provveduto a tagliare un pezzo di plasticard proveniente da una ricarica telefonica... alla quale ho poi provveduto a fare i fori rettangolari per i finestrini. Per la finestratura frontale ho usato dei listellini della stessa ricarica telefonica. Dopo aver allisciato il tutto, riverniciato tutto in argento (ed una mano di trasparente opaco) è stata l'ora della vetratura della vedetta, costruita con un listello rettangolare di plasticard trasparente sottile, proveniente da un foglio A4 di quelli usati per le dispense rilegate a spirale. Per i vetri "frontali" lo stesso plasticard tagliato a misura. Se il tetto si risolve qui, la carrozzeria è stata una sofferenza inaudita, con annessi tagli alle dita con il taglierino... infatti la plastica è estremamente spessa e dura da tagliare, e di tagli ce n'erano molti da effettuare! Partendo dall'estremita con la porta incassata ho dovuto rifare la parete che collega la porta alla cassa: anzichè obliqua come si vede dalle foto, nella Vvlcz sono curvi. Una volta tagliato il pezzo obliquo ho creato con plasticard (sempre e solo da ricariche o schede telefoniche) la paretina che, anzichè andare per obliquo, va ad angolo retto verso la porta. Per creare la curvatura ho riempito l'angolo retto di colla cianacrilica liquida ed ho poi carteggiato per crearne la curvatura. Con il plasticard sottile trasparente ho poi rifatto i coprigiunti. Un altro coprigiunto da fare è stato quello verticale lato porta incassata. Infatti a differenza della Jugoslava, nella mia i due coprigiunti verticali di ogni lato sono simmetrici. Per rifare tutti i finestrini nel loro ordine, siccome il disegno FS riproduce prevalentemente gli interni, mi sono affidato anche e soprattutto alle varie foto, oltre che al disegno FS che nella pianta dall'alto ne segnalava l'ingombro, sebbene non tutti fossero chiari. I finestrini di quel tipo sono belli da vedere, ma avendo il davanzale solidale al coprigiunto orizzontale, nel "taglia e incolla" ho dovuto tagliare dalla terrazzini (ed anche 2 della Jz riutilizzati) anche il coprigiunto. Così nel reincollarlo sulla carrozza ho dovuto tenere conto della continuità lineare del coprigiunto, non facile da mantenere tra stuccaggi, carteggi... Rifarlo da capo avrebbe comportato la perdita dei davanzali (o rifarli.. ma sono finissimi!)
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come potete vedere nella foto si vede l'altra estremità, dove la porta è a filo della cassa... per realizzare tale cosa ho prima di tutto tagliato la porta e la parete obliqua che la collegava al resto della cassa. Siccome le porte sulla carrozza hanno la maniglia dal lato opposto ho incollato le porte ai lati opposti, reincollando la parte di parete a filo cassa così come la porta, infatti si nota che le stuccature tra la porta ed il primo finestrino sono diverse, perchè tra di essi c'è anche il listello... anche qui, ovviamente, c'è stata la lotta per mettere bene a filo il coprigiunto orizzontale, che prosegue anche sulla porta. Su quest'ultima ho poi asportato il rialzo della serratura in quanto la porta è diversa da quella dell'altra estremità, quindi era l'unico modo per accentuare la differenza... la maniglia che è stata rimessa successivamente è avanzata, insieme alle altre, da alcune matassine di aggiuntivi di centoporte Roco. Sotto la porta, con il minitrapano, ho fatto lo scasso, presente al vero, che è il seguito delle scalette per salire in vettura. Sempre con il minitrapano ho creato i fori per mettere, successivamente, i mancorrenti di salita, fatti con filo di ferro.
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Non poteva mancare, da ricostruire ex novo, la testata con le porte a filo! Qui ho dovuto prima di tutto allisciare, eliminare, tutto ciò che vi era... tettoia, fori, porta..lasciando solo i fusti dei respingenti. Dopo di che, per andare a filo della porta, siccome la parete era piccola con la porta incassata, ho aggiunto dei listelli di plasticard spesso circa 1,5 mm. Dopo aver incollato, stuccato e carteggiato il tutto ho praticato uno scasso nella testata, dove mettere un finestrino doppio proveniente da quelli originali della carrozza. Attualmente il doppio vetro è ancora presente ma di tipo moderno, così come gli altri finestrini. Sempre dalla terrazzini, dopo la prima mano di verde vagone per vedere dove stuccare ulteriormente (molte cose non si "capivano") ho preso la scatola con la manopola (del riarmo freno?), posizionata così dove è ora (e dove presumibilmente era prima), sopra al finestrino di sinistra. Dopo la prima mano di verde la situazione era ancora da rifinire ulteriormente...
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Per staccare un pò la spina dal verde vagone sono passato ad altri due aspetti fondamentali, ovvero sottocassa e, soprattutto, disponendo dello schema FS, degli interni! Per il sottocassa, essendo la carrozza sprovvista (
) di batterie, ho provveduto grazie a bazarsalvo su e-bay, ordinando delle fiancate di batterie in fotoincisione, oltre ad altri oggetti aggiuntivi. Le fiancate erano da 3 elementi l'uno, essendo il blocco composto da 8 batterie ho fatto 2 serie da 3 ed una da 2, tagliando una batteria... il tutto "avvolto" dal cassone delle batterie fatto in plasticard. Dopo le batterie ho rifatto il gruppo elettrogeno sempre dal tizio della Safer, mentre con il cassone pre-esistente, riposizionato, ho ricreato il deposito nafta. Ai carrelli ho inserito, uno per ogni lato, un motoalternatore Parizzi per gli IEAm, che da scheda tecnica erano due. Presi "in prestito" da due carrozze UIC-X RR. Sul carrello lato porte a filo ho applicato le scalette che c'erano prima sugli altri carrelli, questo per favorire la circolazione su curve strette. Sull'altro lato invece, con le scalette che si agganciano al telaio (ci sono i buchi di fabbrica) non ci sono problemi
Successivamente...gli interni... dove mi ha preso una sorta di malattia maniacale e, schema alla mano, mi ci sono messo d'impegno... l'unica cosa rimasta dei precedenti interni è uno dei due bagni, che ora è la cucina. Anche per "tagliare" gli scompartimenti vecchi è stata ardua, ma alla fine ho avuto la meglio... La prima cosa che ho applicato è stato il pavimento, per simulare l'antiscivolo dove ci sono i vestiboli ho messo della carta vetrata molto fine (600), per il pavimento ho stampato su carta adesiva una foto (rimpicciolita e ridondata per tutto il foglio) del vero pavimento della carrozza attuale (anche se non fosse lo stesso all'epoca...pazienza!!). Con schede telefoniche, sulle quali ho stampato invece le pareti, ho creato queste ultime, porte (maniglie sempre delle centoporte roco) comprese. L'arredamento (sedie, tavoli, armadi...) autocostruito, è fatto con un foglio 0,4 mm di compensato di betulla. Per le sedie e gli sgabelli ho usato del filo di ferro sottile per farne le gambe. Il sedile e lo schienale degli sgabelli della vedetta sono in cartoncino verniciato con puravest verde vagone. I lettini delle cuccette provengono da una Letti P Inox Acme, le coperte sono fatte con carta per il pane. I sanitari di bagni e scompartimenti (lavandini, tazza, bidet) sono presi da alcune carrozze Acme, così come le scalette delle cuccette doppie. Lo specchio e il pianale della cucina sono fatti con carta argentata da cucina. Le porte trasparenti tra un compartimento e l'altro sono sempre pezzi di foglio A4 di plastica trasparente.
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Qualche appassionato come noi partecipa al concorso "Un nome per la E444" su Voci della Rotaia di Giugno 1967 
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Dopo il mese e mezzo passato a fare questa malsana ma appagante attività per gli occhi sono tornato alla cassa, vedendo ormai la fine vicina... Tetto e cassa andavano per forza incollati, troppi taglia e incolla hanno resto irregolare il profilo superiore del telaio, quindi il tetto incastrandosi e basta avrebbe lasciato vedere tanti punti dove non combaciava bene con la cassa. Dopo averlo incollato e stuccato ho praticato 2 fori al tetto e in corrispondenza della porta a filo ho applicato i tientibene, mentre sulla cassa, con il plasticard trasparente sottile, ho creato delle vistose protuberanze rettangolari cave, probabilmente delle prese d'aria! Dopo la nuova verniciata di verde vagone la parte di lavoro di carrozzeria termina con i vari fori per Rec maschio, condotte e ganci per le foto "estetiche", questi ultimi due particolari su plastico si sfilano, il Rec maschio invece non influisce sulla circolazione. Ai due musi applico le ghiere Roco, prendendo spunto dalla "sorella" dinamometrica presente a Pietrarsa i fari di una delle due testate li creo rossi, tanto se deve marciare in coda è così conforme al regolamento, se è intercalata non fa nulla! Per simulare la parabola del faro argentata nella ghiera ho incollato la carta argentata per alimenti, il trasparente è fatto con colla micro kristal clear (dove ho poi passato il rosso). Con nero opaco ripasso i respingenti e, come al vero, la piastra del gancio. Riposiziono quindi mantice (chiuso) alla testata con le porte incassate, e sulle medesime uso come mancorrente grande uno della Rivarossi delle carrozze 1959, il piccolo verde vagone è della carrozza. Le decal "vietata manovra a spinta" mi sono state fornite da Giovanni Rossi (appassionato anche lui da rotabili diagnostici-prototipo), mentre la marcatura Vvlcz e relativa numerazione è realizzata con decals MdF (la v minuscola è una y tagliata...). Dopo aver riposizionato i finestrini, ricreato gli incastri per fermare la carrozza con plasticard fino trasparente, montato sui fori isolatori e pantografo 52 lima (provvisorio), richiuso interni e telaio... esce dalle OGR finalmente trasformata!
La tabella di coda è quella fornitami da iMarco, opportunatamente rimpicciolita e stampata su carta spessa
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grazie a tutti!
(se ho dimenticato di ringraziare/mensionare qualcuno avvertitemi, potete immaginare che in 6 mesi ne sono successe di cose...
)
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