Bellissimo ricordo questa foto. Peccato che siano rare (almeno credo).
Gianni de Bernardis

Forse un pó OT...
ho un ricordo abbastanza nitido di un plastico che era esposto alla filiale Standa di Cortina d’Ampezzo nell’estate del 71.
Considerato che ero li in vacanza con la famiglia, per me non c’era altro che correre li a vederlo, con disappunto dei genitori che ovviamente volevano fare 1000 cose tranne che andare alla standa... Rileggendo questo thread mi è. tornato alla mente. Che plastico poteva essere? Lima? RR? o forse fatto da qualche appassionato?
Scusate dell’amarcord

Un saluto a tutti. Mi sono imbattuto in questo argomento e vorrei condividere i miei ricordi di Milano.
Come ferromodellista nasco nel 1967 con il regalo della prima confezione di trenino Lima contenente la D341 in versione merci: un carro chiuso marcato FS con tetto a botte con le porte funzionanti, un carro serbatoio in livrea BP ed un carro bascula rosso, anch'esso funzionante. Il tutto completato dal primo trasformatore Lima rosso ed un cerchio di binari raggio 36 cm. All'epoca ero troppo piccolo per andare in centro di Milano da solo. Il negozio più vicino di articoli ferromodellistici era la Cartoleria Chiodini, di Via Val Trompia, a cento passi da casa. (Ho controllato su Google ed esiste ancora). Aveva la disponibilità di tutti i binari della Lima, mi ricordo nelle loro scatole verdi. Per Natale, appariva un espositore con i vari modelli di vagoni passeggeri e merci. Mio padre che all'epoca lavorava ancora, mi aiutava a realizzare un piccolo tracciato di binari ad ovale per fare girare i miei trenini, che all'epoca si erano rinforzati di una altro treno merci, regalo del Natale successivo, con locomotore tedesco blu, questa volta con 'i pantografi', un carro interfrigo, un carro porta auto ed un carro serbatoio in livrea Shell questa volta 'a carrelli'. Mi ricordo che per completare il 'circuito' mancava qualche elemento. All'epoca non esistevano i binari flessibili e si utilizzavano i complementi di ogni sistema di binari per realizzare l'ovale. Ero partito da casa con una banconota da 500 lire per comprare i segmenti mancanti, ma purtroppo nel percorso mi ricordo di avere perso il denaro ed arrivato alla cartoleria non mi è rimasto altro che tornare a casa, scornato.
Altro ricordo: un po più distante da casa, in Via Amoretti c'era un negozio di articoli per l'infanzia, mi sembra si chiamasse 'Salina', ed aveva in vetrina una confezione di un trenino Rivarossi con un locomotore E646 e delle carrozze passeggeri: tutte le volte che ci passavo, mi incollavo con il naso alla vetrina. Per Natale, nella vicina Upim di Via Trilussa era apparso un semplicissimo plastico Lima formato da un ovale con un raccordo di due scambi. Lo stesso anno, ero stato accompagnato da mio padre in centro a Milano, alla Rinascente di Piazza del Duomo, c'era un bellissimo plastico della Rivarossi con un doppio ovale ad otto. Probabilmente qualcun'altro se lo ricorda, completo della stazione, mi sembra di Pergine, e tutti gli altri edifici della Rivarossi: pensiline, casello ferroviario, scalo merci, cabina di segnalamento e relativi sganciatori di vagoni. Tutta un'altra dimensione.
Purtroppo le possibilità economiche di famiglia erano limitate e per anni ancora mi sono accontentato dei trenini Lima. Avevo comunque in cantina il mio bel plastico dove potevo fare girare i miei convoglietti e, a memoria, ero l'unico fra i miei amici. A Natale del 1969 mi era stata regalata la confezione Lima FS più prestigiosa, composta da un locomotore E646, una carrozza passeggeri FS, una blu tedesca ed una carrozza letti tedesca in livrea DSG, che dovevano rappresentare un 'Alpen Express' dell'epoca. (Allora un treno in miniatura consisteva del locomotore e di tre carrozze). Mi ricordo ancora la mia uscita raggiante dalla Cartoleria Chiodini con in braccio la mia scatolona della Lima. Ciao. Stefano

che bella carrellata di ricordi
che bel turismo per me a immedesimarmi ad entrare nei vostri negozi ,
quelli da voi menzionati ed emozionarvi come me nei miei negozi,
che erano NEGOZI grazie alle mitiche PERSONE che ci accoglievano.

bisognerebbe che le ditte riaprissero la disponibilità
a relazionarsi con l'acquirente con il telefono:
darci più fiducia nell'acquisto, che purtroppo spesso manca della
verifica di qualità e ....dopo a vagare per pietire assistenza.

ogni ditta dovrebbe avere la persona di riferimento suppletiva
alla scomparsa di quelle persone che facevano grande il dettaglio,
quei negozi appunto che curavano la nostra passione:

un bellissimo scambio acquisto /vendita
che deve tornare col contatto diretto
in fondo in tutta italia saremo un migliaio di persone da sopportare,
mille? Garibaldi, con una ventina di pullman organizzò un successo
e non c'era l'aria condizionata.

A Trieste di negozi di treni ce n'erano quattro: Orvisi in via Ponchielli (solo Rivarossi e Lima), GioKit in via Mazzini, poi in via S. Nicolò, Trenimodel in via San Francesco e Tom Hobby in via Crispi. Sono ormai tutti spariti.
Quando Orvisi dismise "il treno", avevo cercato di prendere (inutilmente) un E.646 navetta Lima per tenerlo fermo in casa, a mio fratello piaceva veder partire quello vero di un Trieste-Venezia allora fatto con le due piani Casaralta.
GioKit era mio fornitore abituale, aveva anche le marche tedesche, smise di commerciare treni nel 1997, ha chiuso tre anni fa.
Trenimodel ha chiuso alla fine del 1985, avevo trovato un carro Roco in N, unica cosa che avevo preso lì.
Tom Hobby ha chiuso una quindicina di anni fa, non mi sono mai servito molto da lui (una locomotivetta da manovra nel 1985 e alcuni scambi), probabilmente aveva smesso coi treni da più tempo.
L'unico che sia succeduto a questi è stato Modelland Train in via Vidali, ma anche quello sono anni (forse sei) che è scomparso. A differenza dei precedenti, trattava anche modelli di seconda mano e ne ho presi alcuni, compresi dei Bemo.

ma il sig. Franco del "Paradiso dei bimbi" in p.za Cordusio a Milano, non se lo ricorda nessuno? con il suo grembiule blu...quanti ricordi!

il Paradiso dei Bambini era in via Dante, non in piazza Cordusio, al 1°piano, confinante con il piccolo teatro, si sentivano le prove, ricordo chi citi e il suo collaboratore che morì in un incidente automobilistico mentre aiutava il padre camionista. Mio padre aveva l'ufficio in via Broletto 44.

Mi consenti il beneficio del dubbio, dato il tempo passato...
Era al 2° piano, al primo c'era l'esposizione dei giocattoli grandi e peluche...inoltre le vetrine erano le prime due a sinistra, che aprivano p.za Cordusio arrivando da via Dante...sul lato opposto c'erano le vetrine della Upim ang. Via Meravigli...
Ma forse ricordo male io...

Un saluto a tutti. Anch'io ero un assiduo frequentatore delle vetrine del 'Paradiso dei Bimbi' di Via Dante a Milano. Dall'agosto 1977 ho lavorato in una Banca con Sede di Milano in Via Broletto. Alla sera, finito il lavoro, la passeggiata per Via San Tomaso finiva nell'angolo di Via Dante, a guardare la vetrina dove il Sig. Franco esponeva le novità in consegna. Nel negozio, il settore del modellismo, sia ferroviario che altro modellismo da costruire (Airfix), era al secondo piano. Una volta acquistato, si scendeva alla cassa con un biglietto scritto a mano, con l'importo per il saldo. Scartabellando i miei appunti, ho trovato un mio acquisto di fine anno 1980: il primo locomotore Roco in scala 1:87 per il mercato italiano: l'E 626.410, costruzione S.N.O.S. del Deposito di Milano S.to, art 4187 A, costato 63.900 lire. Mi ricordo che la presentazione del modello era avvenuta alla Fiera del Giocattolo, aperta solo agli operatori del settore. Per poter accedere avevo fatto un magheggio: avevo presentato all'ingresso una mia fattura per un acquisto dal negozio Isacco di Torino. Era uno dei primi negozi che vendeva modellismo ferroviario per corrispondenza ed aveva anche un suo 'magazine' col quale proponeva le novità delle case modellistiche. Ma i primi acquisti risalgono ai tempi delle medie. Avevo un amico in classe ripetente e suo padre mi aveva chiesto di seguirlo negli studi, promettendo come ricompensa un modello da costruire della Airfix: lo sparviero Savoia Marchetti, che avevamo comprato insieme al Paradiso. Quando avevo bisogno di un consiglio su un colore, mi confrontavo con il Sig. Franco che mi consigliava. Mi ricordo una volta di aver messo via le mancette per acquistare una locomotiva 835 di Rivarossi, ma arrivato in negozio non erano abbastanza. Avevo ripiegato su una Lima, un bagagliaio FS per completare l'Alpen Express e un camioncino Wiking, ma poi me ne ero pentito. L'anno dopo, finalmente, il primo Rivarossi: gr 625 , due carri chiusi, due aperti ed un pianale. Quanti ricordi, un pò sbiaditi, ormai di quaranta anni fa. Stefano

Buon pomeriggio a tutti!
io sono nato a Mestre e ricordo benissimo Bressan, all'angolo di Piazzale Donatori di Sangue, un vero paradiso! Un vero sogno! Entravo e prendevo in mano tutte quelle locomotive Lima nelle confezioni con il cartone Arancione/Marrone scuro o tutte verdi... ne sento ancora il "profumo"! Lì acquistai una locomotiva per me inarrivabile: la Mikado verde delle Sncf, che costava 140.000 Lire verso la fine degli anni 80. Fu il regalo per la prima comunione. La possiedo ancora ma non più funzionante. Al piano superiore mi ricordo c'erano delle confezioni iniziali della Marklin serie Minex (ormai rare) in scala 0 e una confezione iniziale scala 1 con locomotiva da manovra rossa e due carri merci. La commessa mi diede il permesso di prendere in mano la locomotiva che per me pesava tantissimo, quasi tutta in metallo! Mio padre mi disse: "ecco questa te la prenderai dopo i 18 anni quando avrai un lavoro"... costava 700.000 Lire!
Ricordo un altro negozio a Mestre, aveva due grandi vetrine in una laterale verso la fine di via Piave... non ricordo il nome. Era un bel negozio di modellismo ed era ben fornito di trenini (soprattutto Rivarossi e Roco). Una delle due vetrine era sempre e solo dedicata ai trenini, con questi meravigliosi convogli di carrozze Eurofima OBB della Roco, rosse e grigio scuro.
I miei genitori andavano al bar a bersi il caffè e mi lasciavano da solo davanti alle vetrine... e io stavo lì a sognare!

140.000 Lire per questa?

Hobby House, del mitico Ing. Pezzin, un grande! (anche per le sue meravigliose sceneggiature di indimenticabili storie su Topolino della Disney). Il negozio era in via Puccini, fine Via Piave; successivamente si spostò in Via Ca' Rossa. Bei negozi, belle persone, bei tempi.

A Sanremo c'erano quattro negozi, piuttosto ben forniti.

I due principali erano "Innovazione" e "Hobby Models". In seguito aprì "Arcobaleno". Per ultimo "Modellismo 1000".

Innovazione era nella via principale, via Matteotti; era piuttosto grande e rifornitissimo di Rivarossi: le mie vetrine preferite erano oltre a quella dei treni, quella tutta dedicata alla Matchbox, praticamente avevano tutta la produzione.
Poi intorno alla metà/fine degli anni 70 fecero una grande svendita; continuarono come negozio di giocattoli e non tennero più modelli ferroviari. Non ho mai capito il perchè.

Hobby Models divenne il numero uno, un piccolo negozio ma zeppo di modelli da tutte le parti.
Andava fortissimo con la vendita ai francesi, che approfittavano dei giorni del mercato per fare acquisti in Italia (martedì e sabato).
Una volta, uno di questi spese due milioni di lire in modelli, davanti ai miei occhi.....una roba fuori dal mondo per un ragazzino di 15 anni.
Si trovava in via Carli, una traversa di via Roma, vicino alla vecchia stazione ferroviaria.
Oltre a Rivarossi, tenevano la Lima e la Roco. Per i pezzi di ricambio era formidabile, si trovava praticamente quasi tutto, e se qualcosa non c'era il proprietario te lo faceva arrivare.
Il proprietario era un signore burbero con due sopracciglia folte. Quando gli chiedevi delle "cazzatine" cominciava a sbuffare e soffiare come un mantice.
Ma mi aveva preso in simpatia e con me non lo faceva.
Negli anni 80 cedette ad uno giovane, che era più portato ai modelli radiocomandati, ma questi continuo' a tenere i treni. Ed io continuai i miei acquisti lì.
Chiuse nei primi anni 2000.

Arcobaleno era in Piazza Colombo, la piazza principale della mia città.
Il titolare era un signore russo, venuto a vivere a Sanremo negli anni 70.
Era ben fornito di Rivarossi, Lima, Fleischmann e Liliput.
Cominciato il declino di Hobby Models, anche se esisteva ancora, divenne il negozio più "moderno" ed ecclettico. Se mi ricordo bene, tenne aperto da fine anni 70 fino a quasi il 2000.
Anche lì ho speso tanti miei risparmi.....

Per ultimo c'è stato Modellismo 1000, principalmente orientato sui modelli di auto, ma il titolare decise di tenere anche i treni, visto che era rimasto l'unico negozio di modellismo della città (gli altri avevano ormai chiuso tutti). Duro' quasi venti anni, fra il 1990 e il 2010.
Col boom di Acme, teneva praticamente solo quello. Purtroppo per una crisi societaria chiuse pure quest' ultimo negozio, lasciandoci totalmente senza punti vendita.

Ancora ad oggi, a Sanremo non c'è più nulla. Nessun negozio di modellismo.

Ciao a tutti.

Maurizio

Mi sembra che te l'abbiano fatta pagare un bel pò cara...
Nemmeno la Jouef, che era più raffinata (e con il biellismo giusto, non come la Lima) costava quei soldi.

Brescia anni 50/60: Cavellini 33 in via Mameli e il blasonato Bruneri (sotto i portici) con il (allora) commesso, esperto di treni Mr. Romano, mitica figura del fermodellismo bresciano.