DARIO PISANI ha scritto:
Giorni fa ho visto vari cinegiornali,anche questo(che è del 1958 cioè girato 4 anni dopo l'apertura del Museo),quello è il MinuccianI!!peccato che perdita!!!
Questa foto tratta dal citato numero 30 di H0 Rivarossi fa vedere il d.l. e la piattaforma girevole sulla quale sosta una 480 "...che va recuperare il suo tender in rimessa,operazione non molto semplice" (parole dell'ing.Bonazzelli autore dell'articolo).Fra le vaporiere fa capolino anche il 636 ripreso sulla p.g. del filmato e la foto ha più o meno la stessa angolazione...le rimesse posso definirsi delle ...antenate(in scala S) di quella poi riprodotta in quegli anni dalla RR.
Nelle didascalie c'è scritto che il plastico venne approntato dall'ing.Minucciani nelle officine di Bussoleno per la Expo parigina del 1937(forse anche in previsione del centanario della prima ferrovia):dovrebbe essere quindi,con la collezione di villa Garavelle,uno dei più antichi plastici d'Italia,inoltre ci sarebbe stato al museo anche un plastico "con trenini giocattolo e segnali che fanno toccare con mano come funzionano i sistemi di blocco....".
Il plastico Minucciani era una riproduzione di Milano Smistamento in una scala strana, una via di mezzo fra H0 e 0, forse TT. Aveva però una caratteristica particolare, le macchine non erano motorizzate. Ogni macchina per muoversi aveva un grosso motore posto sotto plancia che trascinava le macchine e che viaggiava su un binario. Infatti ricordo che fra le rotaie c'era un'asola entro la quale scorreva un perno di traino. Per attrarre l'attenzione dello spettatore sul movimento in atto, il motore sotto plancia aveva un campanellino che suonava durante lo spostamento. Gli spostamenti erano sempre gli stessi.
Per quanto riguarda l'altro plastico dimostrativo del Blocco Automatico, i modelli erano in grande scala, qualcosa come la "1" e giravano in un anello con un binario d'incrocio. I locomotori erano simili a due 428 con vetture passeggeri. Bisogna considerare che erano riproduzioni manuali che al giorno d'oggi avrebbero fatto sorridere. I colori dei segnali presenti sul plastico erano poi riportati su segnali veri installati su una parete laterale.