snajper ha scritto:
marco_58 ha scritto:
Oggi le ferrovie sono un luogo privato, aperto al pubblico, tal quale: un bar, un cinema, un supermercato.
Nessun proprietario di questi luoghi, a differenza delle ferrovie, dispone di una sezione della polizia con l'autorizzazione ad usare armi da fuoco per giunta così letali da essere vietate ai civili.
Nulla vieta al barista di dotarsi di "vigilantes", basta chiedere l'autorizzazione.
La Polfer non fa parte delle ferrovie, è un organo del ministero degli interni, e oggi opera negli ambienti ferroviari a fronte di accordi e contratti con le imprese ferroviarie.
http://www.ferrovie.it/portale/articoli/6458Tra l'altro oggi, nelle stazioni c'è anche la vigilanza privata: che all'occorrenza (regolamentata) può usare anche le armi ... diversamente perchè le avrebbe?
Quello che non si vuole capire è che, oggi a differenza di ieri, le imprese ferroviarie sono società private (che poi in ambito FS il socio unico sia lo stato, penso ancora per poco, non significa nulla), quindi sono cambiate le normative da applicare, infatti la circolare del 2005, leggittimamente fa riferimento a parte di queste norme.
L'unica cosa del passato che è rimasta, è che il capotreno mentre svolge il suo lavoro è un pubblico ufficiale, ma questo vale anche per il comandante di una nave o di un aereo.
Ovviamente c'è anche la 753/1980, ma lì si dicono cose ancora diverse, ed è stata scritta prima che FS diventasse S.p.A.; tale legge dovrebbe avere subito degli aggiornamenti, ma non ho ancora trovato niente in proposito.
Ad esempio oltre la linea gialla, arriva anche la 81/2008 che sostituisce la famosa 626 e la 547 del 1955, e questa norma basta e avanza.
Che poi ci sia la psicosi degli attentati è un discorso a parte, ma io non mi riferisco a questo, ma bensi all'incoscienza di certi personaggi, che confondono la passione con un diritto.