Parere personale? Che cosa succede a Passerano Marmorito, quella vera? O, meglio, che cosa succedeva nell'epoca della tua ambientazione? Provincia di Asti, Monferrato: l'economia e la vita sociale in genere gravitano e gravitavano intorno al vino. Può non esserci una Cantina Sociale? In una località del comune vi era una cava di calce, non rara nel Basso Monferrato, che si è esaurita a metà del XX secolo. La calce veniva trasportata e lavorata in una fornace in località Boscorotondo. Avresti già due elementi connessi alla realtà vera, quella che vuoi riprodurre nel tuo "impero". Decisamente adeguabili a ciò che hai in tuo possesso in termini di materiale rotabile.
Se vino e calce/cemento rappresentavano l'attività produttiva di Passerano Marmorito, intorno ad esse vi era un brulicare di altra sussistenza paesana tipica dei tempi che furono: - il distributore di benzina con annessa officina con il benzinaio in grado di riparare un motore e vulcanizzare le gomme; - l'emporio dove tutto potevi trovare; - la bottega delle bigonce, perché l'uva deve essere trasportata dalle vigne alla Cantina Sociale (o alle case di chi si produceva il vino da solo); - la scuola, un bell'edificio che si trova in ogni Comune italiano ormai spesso e volentieri in stato di abbandono, ma che cinquanta-sessant'anni fa era attiva ovunque; - la chiesa, anzi due, anzi tre; - civiltà monferrina: una piazza con un bel muraglione per giocarci a tamburello; - la ferrovia.
Ed eccoci al punto. Oggi Passerano Marmorito plausibilmente è una località in cui ci sono agriturismi e casali per turisti britannici e tedeschi, e la gente per lavorare sale in macchina e va da un'altra parte ogni santo giorno. Ieri no. Ieri c'erano la fornace, la cava e una Cantina Sociale ipoteticamente più importante in termini di produzione di quella reale. Avresti già due/tre elementi per creare del movimento ferroviario merci interessante (raccordo per Cantina Sociale, raccordo per fornace, eventualmente una decauville tra la cava e la fornace sebbene in Monferrato fossero comuni le teleferiche) oltre a quello canonico ed ortodosso: magazzino merci, servizio postale, servizio passeggeri locale.
La realtà, che non è la ferrovia attorno a cui nasce qualcosa ma è il qualcosa dove un giorno o l'altro è arrivata la ferrovia, questa è. L'altra realtà è che tu ti stai approcciando ad un divertimento, non ad un tormento fatto di dogmi da rispettare (e l'asta di manovra e la comunicazione errata e il segnale sbagliato) che non portano ad altro che ad una perpetua masturbazione mentale sull'ortodossia ferroviaria che in un milione di casi ha portato a rastrelliere di binari lasciate a metà ed accantonate in un garage perché il divertimento si era trasformato in una rottura di palle.
Ti potresti divertire perché fai qualcosa che piace a te, non qualcosa che piace ad altri, entomologi dell'enciclopedia ferroviaria più integralista la cui funzione sociale è annientare il novello modellista e lasciarlo in preda a dubbi e timori davanti a un tavolaccio di compensato. Ciò che ci piace lo si deve fare perché piaccia a noi stessi, non ad altri mentalmente predisposti a manipolare il nostro gusto e a frustrare le nostre ambizioni e i nostri desideri.
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