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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 21:00 
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Iscritto il: venerdì 6 gennaio 2012, 16:05
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Località: Bagno di Gavorrano - Follonica GR
Per ottenere lo spostamento dello scambio ho utilizzato un filo di acciao armonico, (a memoria mi sembra 0.8mm) che si comporta come una molla, quando è arrivato a fine corsa flette un pochino e non grava troppo sforzo sullo scambio.
Le tre risvolte di questo filo che servono anche come fissaggio del canapetto di spostamento (sopra la levetta dell'interruttore) sono un ulteriore punto di possibile flessione.

Comuque per regolare lo spostamento basta avvicinare o allontanare i fori dell'interruttore e del bullone di fulcro o variare la distanza con l'ago dello scambio, naturalmente in fase di progettazzione devi fare delle prove, cercare una squadretta adatta o forarla a tuo bisogno.

Il bullone di fulcro è girevole per evitare sforzi inutili: Bulloncino testa svasata da 5 x25 mm in ottone; il primo dado autobloccante serve a tarare la rotazione del bullone che non sia troppo impiccata ma neanche con troppo gioco.
I due successivi bloccano il filo armonico che attraversa il bullone e la levetta dell'interruttore mediante un foro da 1mm.
Tenete presente che anche la levetta è in ottone nichelato.

I fori da 1mm sono un pò ostici, comunque con una buona punta e un trapano a colonna si possono fare tranquillamente.
Per le levette il lavoro riesce bene, ma i bulloni in ottone li sconsiglio, si forano meglio quelli normali in ferro zincato, ma io li avevo e li ho utilizzati.
In questo caso si deve continuamente ingrassare la punta e fare un pochino alla volta alzando ripetutamente l'utensile per ropere il truciolo altrimenti si tronca punta.

E comunque: 11 fori su levette + 11 fori su bulloncini ho troncato 3 punte :D e buttato due bulloncini perchè la punta si è troncata dentro...


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: domenica 3 novembre 2013, 19:57 
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Iscritto il: martedì 11 dicembre 2007, 15:18
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Località: Carrara
Molto esauriente e chiarissimo, io ho provato con il filo prima da 0.5mm e poi da 1mm (sempre acciaio armonico). In effetti un po'di punte le hai fatte fuori ma fanno parte dei rischi del mestiere.
Una parte fastidiosa da fare è sicuramente (oltre alle forature) quella delle tre risvolte al filo, io quella giunzione l'ho fatta con un mammut piccolo per i fili elettrici, anche il fulcro rotante nel mio caso lo volevo fare piegando a 90° il filo di acciaio armonico verso il blocchetto di sostegno (nel tuo caso la lamina angolare metallica) e facendolo passare per un foro a misura, io ho lo spessore del legno, con la lamina si potrebbe mettere un tubettino..
Se ti va continuiamo la discussione nel mio topic sugli scambi manuali? Non voglio inquinare la discussione sul tuo plastico!
Daniele


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: domenica 3 novembre 2013, 20:52 
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Iscritto il: venerdì 6 gennaio 2012, 16:05
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Località: Bagno di Gavorrano - Follonica GR
Per completare il filetto ti rispondo quì:

Per fare le tre risvolte di filo ho fissato un chido da 1,5mm diametro nella morza, ho preso uno spezzone di filo armonico da 0,8 e ho avvolto il centro intorno al chiodo per tre giri, i primi dua a mano il terzo con le pinze che così ho tirato gli altri alla circonferenza interna di 1,5 mm. L'altro lato lo reggevo con l'altra mano.
Se le spire sono un pò distanti puoi ravvicinarle dopo con le pinze..

Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: sabato 9 novembre 2013, 20:06 
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Località: Bagno di Gavorrano - Follonica GR
Avanzamento lavori...

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Fermacarri autocostruiti con spezzoni di rotaia:

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Una panoramica del cortile degli alloggi:

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 Oggetto del messaggio: carbonile
MessaggioInviato: sabato 7 dicembre 2013, 19:21 
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Località: Bagno di Gavorrano - Follonica GR
Ecco pronto anche il carbonile!

Nei tre lati il piano inferiore è interrato per creare il dislivello che serviva a scaricare per caduta il carbone dai barrocci, che tramite due bodole nel pavimento, cadeva al piano inferiore che era il silos vero e proprio.

In antichità il carbone all'occorrezza veniva ricaricato dal basso in ceste, sollevato da una delle due bodole e tramite la finestra alta della facciata (che ho rappresentato con uno spezzone di putrella sopra il suddetto l'infisso) tramite una piccola "teleferica" alimentava il vecchio altoforno direttamente dall'alto. Questo forno era sito al lato della fonderia 2 appunto davanti al carbonile.

Maggiori informazioni quì: http://www.magmafollonica.it/villaggio.php?id=20

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 Oggetto del messaggio: ferrovia scartamento toscano
MessaggioInviato: sabato 7 dicembre 2013, 22:27 
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Come anticipato precedentemente, nello stabiliento oltre lo scartamento normale e quello decauville, era utilizzato anche uno ridotto detto "scartamento toscano" di 1,115 mt.
La linea principale collegava la fonderia 1 alla numero due, per trasportare principalmente la ghisa fusa appena uscita dai cubilotti.
Altri due spezzoni di questo scartamento si trovavano all'entrata principale, della fonderia 1 e davanti alla grande officina (oggi biblioteca di Follonica), utilizzati per l'entrata e l'uscita dagli stabili del materiale pesante da lavorare, tramite piccoli vagoncini piani o carretti.
La trazione in questo caso era affidata a cavalli.

Per rappresentarlo ho utilizzato binari flessibili marklin scala Z. Tenendo presente che queste linee saranno statiche, i tre incroci con la linea ferroviaria principale saranno solo accennati:

Allegato:
linea scartamento toscano.JPG
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Davanti ai cubilotti, dove si incontrano i due scartamenti ho ipotizzato un piccolo tratto a doppio scartamento:

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linea doppio scartamento.JPG
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 Oggetto del messaggio: Incidente dentro l'ilva
MessaggioInviato: sabato 7 dicembre 2013, 22:44 
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Località: Bagno di Gavorrano - Follonica GR
Proprio su questo tratto di binario a scartamento ridotto tra la fonderia 1 e la 2, mi raccontava lo Zacchini, ci fu un triste incidente:

Un cavallo stava trainando il suo vagone crogiolo colmo di ghisa fusa, quando sul secondo incrocio stava per passare una locogru a vapore.
Questa aveva la precedenza e l'addetto al cavallo fece arrestare il quadrupede.
Passata la locogru il cavallo riprese il cammino ma fece uno scatto troppo veloce e la ghisa fuoriuscì, ustionando il fondoschiena e le cosce della povera bestia che dal dolore strappò le corde e galoppando attraversò tutto lo stabilimento fino alle stalle in cerca di rifugio...


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: domenica 8 dicembre 2013, 9:53 
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Massimo , l'opera che stai facendo è bellissima , soprattutto per la coerenza delle dimensioni e per la ricerca storica che c'è alle spalle.
Un consiglio...cerca di usare per i piazzali e cortili della sabbia molto più fine , in quanto quella che hai messo stona , sembrerebbero ciotoli da fiume...
Spero che non sia la scelta definitiva.
Mi viene in mente che sul TTm extra , quello del paesaggio , si parla , per la riproduzione di sentieri, dell'utilizzo di polveri di talco; penso che possano fare il caso tuo.
saluti e buon lavoro


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: domenica 8 dicembre 2013, 12:52 
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Località: Bagno di Gavorrano - Follonica GR
Ti ringrazio per i complimenti e per i consigli, quando lavori in N tutto è sempre troppo grosso..

Quella grana volevo utilizzarla intorno ai binari e come base per i piazzali vari, per fare un pò di spessore sul quale incollare qualcosa di piu fine che ancora non ho trovato.

Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: domenica 8 dicembre 2013, 19:01 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 5790
Località: Bruschi
Perfetto ,sono contento che la mia osservazione sia inutile...
Se hai il 3° ttm extra vai a pg 31 e vedi una di queste confezioni di prodotto...
la ditta non ha sito internet e ha solo un indirizzo , al quale penso si possa chiedere un catalogo.
Rainerhagen Naturals Grasshofstasse 40a D-32425 Minden Deutschland
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: lunedì 9 dicembre 2013, 8:51 
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Iscritto il: giovedì 26 gennaio 2006, 15:02
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Ti rinnovo i complimenti per il progetto e la grande inventiva con cui lo stai realizzando.
Come già detto i fabbricati sono uno più bello dell'altro, mi piace l'armamento che hai modificato (il buon vecchio Arnold se elaborato fa la sua figura!), compreso il paraurti in rotaie, nonchè gli incroci fra le linee a diverso scartamento.
Per quanto riguarda il materiale rotabile, cosa hai pensato di realizzare? Mi auguro, e visto la tua capacità sarà così, che riprodurrai il materiale specifico dell'ILVA...
Nella planimetria c'è l'officina sbavatori: è il luogo di ritrovo di noi forumisti che sbaviamo per il tuo diorama? :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: lunedì 9 dicembre 2013, 22:12 
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Iscritto il: venerdì 6 gennaio 2012, 16:05
Messaggi: 1026
Località: Bagno di Gavorrano - Follonica GR
Diego ti ringrazio per i complimenti.
Naturalmente cercherò di riprodurre il materiale rotabile, tra breve aprirò il post nell'altra sezione:
"autocostruzione modelli e veicoli per le fonderie Ilva"

Nel frattempo aggiorno qualche evoluzione:

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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: lunedì 9 dicembre 2013, 22:34 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
Messaggi: 2107
Località: piemonte
Questo lavoro é sempre più sorprendente, tenendo anche conto che si tratta della scala N! Mi piace molto la complessità della rete multiscartamento del piazzale.
Per quanto riguarda l'osservazione di Claudio, che faccio mia, circa il dimensionamento della pezzatura della ghiaia nelle corti, proverei (ho già provato) a colmare in parte gli interstizi con dello stucco da legno (turapori) preventivamente ammorbidito con acqua e colorato, steso con un pennello duro ma anche lisciato con le dita, per rendere l'effetto della terra battuta e delle sue chiazze. Come colorante puoi usare della polvere di ruggine vera, che inumidita assume moltissime screziature a seconda della diluizione.
Ti seguo sempre con attenzione!


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: lunedì 9 dicembre 2013, 22:55 
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Iscritto il: venerdì 1 giugno 2007, 22:09
Messaggi: 985
Località: Grosseto
Ciao Massimo
Non vedo l'ora di poter vedere la tua "creatura" dal vivo, devo organizzarmi per venirti a trovare uno di questi giorni!
Però, come anche Claudio ti aveva fatto notare, credo che la ghiaia che hai utilizzato sia effettivamente sproporzionata.
E poi con tutta la sabbia che puoi trovare in spiaggia………………. :wink:
Magari un bel mix terra, malta, sabbia e vinavil (non lo dire a nessuno però…..) potrebbe aiutarti a rivestire i piazzali.
Saluti e mille complimenti!
Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: DIORAMA: FONDERIE ILVA FOLLONICA
MessaggioInviato: giovedì 12 dicembre 2013, 22:06 
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Iscritto il: venerdì 6 gennaio 2012, 16:05
Messaggi: 1026
Località: Bagno di Gavorrano - Follonica GR
Vi ringrazio per i consigli, come ho precedentemente detto quella che ho steso è la base dei piazzali che dovrà poi essere rifinita.


Ho installato gli undici interruttori a levetta che tolgono tensione dalle undici sezioni compreso tronchini.
Per ritrovare ad ogni filo il corrispondente binario mi sono autocostruito un semplice tester, che mi indica se c'è tensione e su quale dei due profili ho il positivo.

Due viti in ottone, un ritaglio di basetta millefori, due led, una resistenza da 680 Ohm e uno spezzone di filo:

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tster binari.JPG
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tster 001.JPG
tster 001.JPG [ 237.9 KiB | Osservato 4884 volte ]

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tster 002.JPG
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Allegato:
test binari con doppio led.png
test binari con doppio led.png [ 3.17 KiB | Osservato 4884 volte ]


Il funzionamento è banale: i due led sono in parallelo montati ognuno con catodo-anodo inverso rispetto all'altro, dunque mettendo corrente se ne accende uno, invertendo la corrente positivo-negativo si accende l'altro.
La resistenza di caduta naturalmente è obbligatoria per pilotare il led a circa 13v.
Il binario si incastra precisamente nel taglio del cacciavite, delle viti in ottone.


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