Allora, dato che qui ha piovuto tutta la domenica, avendo già lucidato l'argenteria subito dopo l'utilizzo nelle feste pasquali, e non ritenendo produttivo lavare la macchina, dato appunto il tempo, mi sono messo a realizzare un mini diorama (apro una parentesi per la Redazione: ma possiamo considerare questo che vado ad illustrare un plastico da meno di 500 euro?), per verificare la bontà del progetto e per effettuare tutte le prove elettriche e dinamiche, senza andare a rovinare il diorama della "maquette industriale". Una cosa Loossiana insomma, il plastico nel plastico.
Con quello che c'era in casa, ho preparato un piccolo telaietto di base nei modi che conoscete, telaio in listelli di abete e piano di compensato dalle dimensioni molto ridotte per posare le rotaie Phoenix che, come sapete se avete la bontà di seguirmi, ho progettato e realizzato in fotoincisione di alpacca da 1,3 mm di spessore.
L'intenzione é anche di verificare la realizzazione del piazzale in lastricato di pietra, vedremo se fatto in gesso, forex, cartone o das o anche in fotoincisione...
Per giocare un poco l'ambientazione sarà attorno al 1920, e si tratterà di un cortile di un piccolo stabilimento industriale ovviamente raccordato alla rete ferroviaria, senza una precisa connotazione territoriale e/o nazionale.
La cosa che mi preme di più é verificare il funzionamento dei deviatoi, e allora ne ho installati un paio:
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ImageShack.usE ho cercato di dare un minimo di movimento alla disposizione dell'armamento, per poter, poi, effettuare qualche divertente manovra.
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ImageShack.usA questo punto, potevo forse evitare di complicarmi ulteriormente la vita senza pensare di installare anche una piattaforma giracarri? Occorre rilevare che agli inizi del novecento l'utilizzo di queste piattaforme era decisamente generalizzato.
Quindi, armato di pala, ho incominciato a scavare per realizzare la tina:
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