ste.klausen21 ha scritto:
Comunque, credo sia interessante affrontare ancora il discorso di regolatori, PWM o no.
Per quanto mi riguarda, fin dai primi anni '80 ho avuto l' idea che il regolatore dovesse aiutare a raggiungere movimenti lenti come il vero.
Allo scopo feci un regolatore analogico che misurava la BEFM, ovvero quella tensione elettrica che il motore genera e che è proporzionale alla sua velocità.
..............
Nelle prove fatte per la messa a punto di quello analogico scoprii un metodo per giudicare se un alimentatore regola sufficientemente bene.
Facendo andare piano la locomotiva, per esempio a poco più di passo d' uomo, se la locomotiva si appoggia ad un paraurti o a un dito (!), le ruote continuano a girare circa alla stessa velocità, ovviamente slittando lentamente.
La locomotiva non si rovina in questo, ma è meglio non insistere a lungo per preservare gli anelli di aderenza.
.................
Quindi, più che PWM o analogico, a mè preme la finezza della regolazione, che non vedo ottenibile senza una quantità ragionevole di inerzia.
Uh, mi hai fatto venire in mentre un alimentatore che avevo realizzato nel 1979 proprio con queste caratteristiche che descrivi funzionante però regolando il periodo di conduzione di un SCR che avevo inscatolato sia per il comando manuale sia aggiungendo una logica a TTL per il telecomando esterno mediante reed con pure la possibilità di espansione della logica di comando, in sostanza poteva servire per automatizzare un diorama o piccolo plastico che non avevo ancora.
E' ancora esistente e funzionante...

ma non l'ho mai utilizzato per l'automazione...

