Alberto

Bello Alberto
Originale l idea di riprodurre un treno antincendio, mi piacciono le cisterne particolareggiate ma in particolar modo il carro con le manichette( toglimi una curiosità sono cannoncini per modellismo navale?)
Dicci di più su come lo hai realizzato
Ciao e ancora compimenti
Gianfranco

Veramente rotabili molto particolari...in effetti ne ignoravo l' esistenza

Avrei una domanda...i terrazzini sulle cisterne con cosa li hai riprodotti? Sarà mica quella reticella metallica dei paraschizzi da cucina?

E le decals?
Grazie mille e complimenti!
Ra

molto interessante.....hai preso spunto da un articolo apparso su qualche rivista? Se non sbaglio avevo letto di un articolo.
Molto bello il carro munito di lance con la motopompa!
Mandi, max

Complimenti Alberto! Davvero bello!



L'articolo per la costruzione del convoglio era stato pubblicato su tutto treno 178, se non ricordo male.

alex

Grazie a tutti per i complimenti.Si i cannoncini provengono da modellismo navale. Il carro lance è un "P" lima anni e anni fa quando l'ho realizzato quello c'era, Il gabbiotto in plasticard, il motore è un modello di un aereo (l'unico che sono riuscito a trovare allora in quel di Como) e alcini particolari sono in legno, il serbatoio per il carburante del motore, che si trova sotto il carro, è un peso in metallo riciclato da una scatola di un Kit Kibri e il tappo riforninento con relativo tubo non è altro che un chiodo piegato. I tubi anche per le altre cisterne sono di silicone con all'interno un filo di metallo per tenerle in piega. La retina sui terrazzini è di ottone. le cisterne grandi sono roco mentre la piccola è un serbatoio fatto tornire e montato su telaio Sachsen. Il carro "F" è stato solo invecchiato e la carrozza appoggio è una Rivarossi Trenhobby in 1/80 abbassata sui carrelli.
Le scritte sono fatte tutte a computer tranne il simbolino rosso su di una tabella. Lo spunto l'avevo preso da un numero di "I treni" di tanti anni fa. Io ho in mente il numero 85 ma non sono più riuscito a trovare quell'articolo.

Un grazie ancora

Alberto