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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 17 maggio 2018, 21:53 
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Complimenti
Dario


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: venerdì 18 maggio 2018, 0:12 
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Nome: Maurizio Bellesia
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 18:05
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Grandissimo Claudio!

Ciao.

Maurizio


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: venerdì 18 maggio 2018, 0:23 
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Nome: Maurizio Bellesia
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 18:05
Messaggi: 1493
Località: MATVTIA
Claudio, non ho letto come ti sei arrangiato per fare i carrelli di estremità.
Poi ci racconti?

Ciao.

Maurizio


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: venerdì 18 maggio 2018, 8:15 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Grazie amici, continuo ad imparare. Non è ancora finita, siamo a poco più della metà del lavoro. Certamente dirò sui carrelli d'estremità, ma se chiedete cercherò di rispondere a tutti. Qualcosa mi può anche sfuggire e conto sui vostri quesiti per chiarire dubbi.
Grazie e alla prossima.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: venerdì 18 maggio 2018, 9:41 
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Banale ma a volte importante: il raggio minimo sul tuo plastico ? Grazie.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: venerdì 18 maggio 2018, 10:36 
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Iscritto il: mercoledì 4 dicembre 2013, 12:53
Messaggi: 314
a guardare la tua trasmissione mi permetto suggerirti anche i tubicini "flebo" reperibili in farmacia, a pochi euro e disponibili in svariati diametri. Magari a completamento di parti di componentistica della trasmissione e non tutta.
Quando li ho usati, il loro funzionamento è sempre risultato dolce ed affidabile. Sono flessibili ma particolarmente resistenti alla torsione, garantendo così una corretta gestione del moto.
Ovviamente valuta tu e complimenti per il tuo lavoro.


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Commento file: alcuni esempio di tubini "flebo"
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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: venerdì 18 maggio 2018, 14:21 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Cita:
Banale ma a volte importante: il raggio minimo sul tuo plastico ? Grazie.


Molto importante, certamente. All'inizio del thread mi pare di aver inserito le caratteristiche di questo modello, comunque il raggio previsto è di 45° ed è lì che ho fatto girare per la prima volta il convoglio, sul costruendo plastico in H0 di un amico che non ha ancora connotazioni particolari. A breve lo farò girare sul plastico del'EURTOTRACk, già presente in fiera a Verona e vedremo poi dove ancora. Come scrivevo prima ci sono ancora cosette da affinare riguardo il circuito elettrico e la polarità. Work in progress.

Per Max. Conosco questi tubicini, in quanto usati su me medesimo in passato, e li ho già utilizzati. Ti ringrazio comunque, tutto è ben accetto. La motorizzazione ha comunque un sistema che non fa una grinza; dopo non so quanti anni dall'esordio essa dimostra di possedere una vita infinita. Semplicemente geniale. Devo solo regolare la polarità e riordinare il motore, che grosso modo ha le dimensioni di un RR degli anni '70. con le spazzole a inserimento a molla di rame. e pulire i contatti in rame dell'indotto. Per il resto basta vedere la progressione di marcia del video. Al momento della prova non avevo neanche guardato il motore.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: lunedì 21 maggio 2018, 18:43 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Torno a scrivere, a richiesta, sulla realizzazione dei carrelli di testa, che sono folli, contrariamente alla realtà dove, invece, supportano il motore a dodici cilindri FIAT. Per realizzarli ho sagomato dei rettangoli di ottone da 0,8 mm di spessore che sono stati forati alle estremità con punte da 2 mm per ospitare gli assi, alla distanza interasse rilevata dai disegni quotati del Pedrazzini. Fin qui niente di nuovo. Questi due segmenti di ottone costituiscono così le pareti del telaio porta assi che però sono uniti tra di loro con dei cubetti di plastica PS incollati insieme a raggiungere il giusto spessore (circa 1 cm) dato dalle pareti interne dei segmenti. I cubetti di plastica, in numero di tre, sono stati collocati in tre posizioni strategiche, uno al centro più voluminoso (attraverso cui ho praticato il foro che fa da perno di rotazione) e due alle estremità per rendere più solido il tutto. Non ho usato un carter, in quanto i fori sono autoportanti e visto che non servirà mai intervenire per eventuali riparazioni, ma solo per una goccia di lubrificante (eventualmente). La colla da me usata è quella epossidica a due componenti ed il vantaggio di questa tecnica è che si può intervenire con carta vetro e lime per rifinire il tutto.
Fatto ciò, dopo aver inserito il telaio carrozzeria fino all’altezza dovuta per il rispetto della coincidenza dell’asse motore con il parafango all’altra estremità, ho centrato il carrello ed ho praticato un foro nel telaio lato cabina. Avevo però indicato già che la cabina era stata munita di uno spezzone di resina o plasticard in cui inserire la vite d’ancoraggio del carrello. Le foto descrivono ampiamente le parti interessate.
Ho già accennato all’angolo di curvatura in cui si iscrive il modello (45° netti) ma ho in mente di progettare un tipo di carrello anteriore articolato, in modo che l’ATR possa circolare su plastici che hanno raggi di curvatura più stretti. Su quelli che ho provato a raggio più stretto, infatti, purtroppo il carrello deragliava per il poco spazio disponibile all’interno della scocca. Ma era prevedibile ed ovvio.
Un altro handicap sarebbe il voler riprodurre le fiancate dei carrelli che, benché nascosti, potrebbero affascinare qualche modellista super-esteta, che non vuole rinunciare al perfezionismo. Qui il problema dell'iscrizione in curva sarebbe maggiore, ma lascio a ciascuno la scelta.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: mercoledì 23 maggio 2018, 20:03 
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Iscritto il: martedì 22 agosto 2006, 17:59
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Ciao Claudio, mi aggiungo anche io hai complimenti che ti hanno fatto gli altri, ho seguito il tuo lavoro fin dall'inizio secondo me volendo mettere la riproduzione dei carrelli potresti usare in rilievo la parte centrale, mentre riprodurre ceppi e il disegno della vela della ruota, direttamente sulla ruota stessa.
Dalle poche immagini che io ho potuto reperire in rete non avendo il libro del Pedrazzini, su quelle poche che riprendono il treno visto da sotto, i particolari dei carrelli si vedono poco e niente, in più noi il treno lo vediamo dall'alto, parlano chiaro i tuoi video.
Se posso permettermi sono invece un po perplesso sulla riproduzione degli intercomunicanti in tra una cassa e l'altra almeno sul treno grezzo sembrano non congiungere interamente le tre carrozze, ma ciò non toglie che una volta verniciato l'effetto possa cambiare.
e per i vetri come pensi di fare. Li la vedo un po dura o meglio lunga.
Ciao e complimenti sperando che le mie sono siano interpretate come critiche ma come ulteriori complimenti ed eventualmente consigli.
In ultimo vedo che i carrelli hanno le pareti in ottone come da te descritto, non è che potrebbero esserci dei corti circuito?


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2018, 7:50 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 851
Località: San Martino Buon Al.
Ciao Norge, rispondo quando posso.

Cita:
Dalle poche immagini che io ho potuto reperire in rete non avendo il libro del Pedrazzini, su quelle poche che riprendono il treno visto da sotto, i particolari dei carrelli si vedono poco e niente, in più noi il treno lo vediamo dall'alto, parlano chiaro i tuoi video.



Infatti, ho volutamente rinunciato a riprodurre il meccanismo delle fiancate, proprio per i motivi che tu adduci. Ma non escludo che prima o poi ci provi ad aggiungerli, anche solo per il gusto di seguire il realismo.


Cita:
Se posso permettermi sono invece un po perplesso sulla riproduzione degli intercomunicanti in tra una cassa e l'altra almeno sul treno grezzo sembrano non congiungere interamente le tre carrozze, ma ciò non toglie che una volta verniciato l'effetto possa cambiare.



Certo che a vederli così i mantici sembrano inconcludenti, ma la funzione degli stessi è rispettata, in quanto devono servire a coprire gli spazi che si creano tra una cassa e l’altra, vista la distanza esistente e allo spessore del mantice originale. Una volta verniciati non faranno più impressione.


Cita:
In ultimo vedo che i carrelli hanno le pareti in ottone come da te descritto, non è che potrebbero esserci dei corti circuito?


Le pareti in ottone non creano problemi visto che sono separati da spezzoni in plastica, considerando che anche gli assi sono isolati come di regola per la cc. D’altronde il video dimostra la scioltezza del moto e, anzi, aggiungo che ho provato il modello anche sul plastico dell’EUROTRACK e tutto è andato nel migliore dei modi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2018, 9:03 
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che tecnica hai pensato di usare per i vetri a filo cassa? in genere nelle produzioni artigianali e' un particolare molto critico...e qui ne hai parecchi... ci hai pensato gia?
M.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2018, 10:53 
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Salve Marcodiesel, In genere mi sono avvalso della plastica trasparente tipo PS (non acetato), ricavabile facilmente dalle confezioni di cioccolatini di una super-nota casa di dolciumi. Ne ritaglio dei quadratini a sagoma dei finestrini e li applico con del clearfix.
Ora ho in prova l'uso di una resina supercristallina che è migliore di quella che si trova in commercio di una nota ditta che commercia in resine. Intanto una prima prova mi ha dato risultati confortanti, ma per essere sicuro aspetterò di utilizzarla sul modello finito, cioé verniciato. Comunque la tecnica sarebbe quella di un supporto in nastro adesivo posteriore al finestrino e uno strato di resina all'interno del vano. Vedremo.
Saluti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2018, 14:48 
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ho usato la resina per ricondizionare un vecchio Lima. Unica differenza: ho messo il nastro adesivo ALL' ESTERNO del modello e su cui ho colato la resina (dall'interno).
Ciò ha permesso di rendere i finestrini perfettamente piani dato che la resina tende, una volta asciutta, a retrarsi per cui si forma una conca al centro del finestrino


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 24 maggio 2018, 17:11 
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Località: San Martino Buon Al.
Ciao Max, si avevo notato il tuo thread e la tecnica usata e pensavo di adattarla alla mia bisogna. Farò certamente in qualche modo simile al tuo se non uguale, ma desidero prima provarle tutte con quello che ho in mano io. Ogni esperienza può servire agli altri. Si tratta di fare parecchi finestrini in un sol colpo, quindi voglio provare tutto il possibile per rendere il lavoro più veloce. Ho anche dei suggerimenti per dei vetrini in serie fatti da un nostro amico forumista, ma ci sono delle difficoltà oggettive che, secondo me, impediscono questo procedimento. Si potrebbe procedere in questo modo, ma occorrerebbero vetrini in formato standard capaci di inserirsi in cornici sempre diverse, cioè con margini di tolleranza tali da poter stare in tutti i finestrini. Infatti il mio modello per quanto possa sembrare esatto nelle misure, è comunque un modello artigianale, dove i finestrini sono limati a mano e possono avere delle misure sempre diverse tra loro (seppur minime). Inoltre bisogna tener conto anche del segmento orizzontale che delimita la separazione delle due parti in cui è diviso il finestrino a scorrimento verticale.
Saluti e grazie per l'intervento.


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MessaggioInviato: domenica 27 maggio 2018, 21:40 
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Riapro la serie dei miei interventi con le prime note sulla verniciatura dell’ATR. Facendo riferimento al volumetto del Pedrazzini che descrive tutto l’iter della progettazione, immissione in servizio, aneddoti, vicissitudini e quant’altro sul nostro autotreno, mi sono messo all’opera per procedere all’atto finale che riguarda il nostro modellino: la verniciatura. Il testo dell’autore citato, pur descrivendo tutti i particolari per la migliore conoscenza del prototipo, non dà precise indicazioni sulla livrea adottata durante la seconda ricostruzione se non una vaga “colorazione grigio metallizzato e verde smeraldo”. Cosa sia il grigio metallizzato posso immaginarlo, ma l’unica possibile verniciatura con simili caratteristiche poteva essere il grigio-perla ed il verde magnolia che noi oggi conosciamo bene, se non altro perché la perla richiama inevitabilmente un colore perlaceo, quindi argenteo. Così ho optato per una verniciatura con grigio perla uguale a quella usata per l’ETR 200 ricostruito. In questo momento le carrozze sono in fase di asciugatura dopo la prima passata di grigio e prevedo di completare il tutto entro la settimana.
Saluti.


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