Una elaborazione con i CONTROCAZZI.
Non credo serva aggiungere altro

Direi che il termine tecnico cade a pennello!

Il modello è fantastico come gli altri che escono dalle tue mani. Che finitura usi sulla caldaia?
Che fondo? e colore ?

Alcune risposte:
-Il telaio è il Klein originale, ed è anche per questo che ho deciso l'elaborazione; infatti il carro della 729, con i quattro assi e il complesso bielle e distribuzione, costituisce un buon 80% di quello del nuovo. Le differenze dimensionali sono dell'ordine dei decimi, quindi ruote, supporti di slitte, glifi e inversione di marcia sono già a posto. Come nel prototipo, sono stati allungati gli steli di stantuffi e distributori, fino a raggiungere ii blocco cilindri nella nuova posizione, passando a fianco dell'asse anteriore.
Questo è costituito da ruote per tender (Scalelink), ridotte di diametro e modificate con l'inserimento della boccola per il perno di manovella su un raggio. il contrappeso è di lastrina da mm. 0,25. Il foro per l'asse è asolato; l'asse è caricato con una molletta ed ha una escursione verticale di circa tre decimi.
Il duomo è ottenuto al tornio, a copia di quello del modello Klein.
-Tutorial: ho solo alcune altre foto, che non potranno evitare lunghe spiegazioni scritte; vedrò cosa posso fare.

-Finitura: niente di particolare, in quanto la maggior parte dei pezzi è di plastica. I particolari metallici sono stati spazzolati e bruniti, al fine di creare una superficie "ruvida" per la verniciatura, fatta con un fondo Humbrol e alcune mani di Tamiya X18, che è l'acrilico che preferisco.
Per... stanotte basta così; alla prossima.
G.

Grazie 1000

Aggiungo alcune foto (saricate da internet in varire riprese) delle 477 011, 043, 050 e 073 che spero possano tornare utili a chi si vuole cimentare nell'elaborazione (di alcune foto purtroppo non ho dati sull'autore per cui se per caso lo riconoscete vi prego di segnalarmelo).








Carlo Pezzini

Mi accodo ai complimenti di tutti, davvero un lavoro esemplare!

la penultima foto postata, nel messaggio prima del mio, foto dante follis, scansione di una cartolina Cunifer.

Emilio

Già solamente per fare i complimenti a Giuseppe mi si imporporerebbero le guance, quindi passo avanti e pongo una questione:

e se volessimo farci la 476 di cui sopra? A parte i particolari visibili a occhio, cioè la cabina, il duomo singolo, il camino, la sabbiera, i cilindri e sicuramente anche il tender, che altro ci sarebbe da fare, di grosso?

Le ruote?
Ma se nella tua domanda intendi il termine "grosso" anche come "complicato", pongo l'attenzione sul fatto che sto Sant'Antonio di locomotiva ha 5 assi accoppiati, tutti col bordino. Inoltre la testa croce essendo molto arretrata impone rotture di balle nella traslazione laterale degli assi 1 e 2. Avendo quindi dei cilindroni, e dovendoli portare in fuori, è un attimo snaturarne la vista frontale. Ah e poi si può motorizzate l'asse 5 solamente, vista la luce tra caldaia e telaio.

Però è bellissima...

Beh, io mi riferivo alla possibilità di farla partendo dalla 729 Klein come per la 477. Il carro non è forse le stesso? Anche se di numerazione precedente, erano le 475 e 476 (ex 80 austriache) FS a essere derivate dalla 477 (ex 180), che credo di ricordare sia stata tra le prime locomotive europee a 5 assi accoppiati. Capisco che a ripercorrere i sentieri di Giuseppe si rischia di fare del male alla propria autostima, ma chi non risica non rosica...

P.S.: è bellissima sì, mirabile monstrum.

Ah, non avevo capito.

Una meraviglia di realizzazione MODELLER. Grazie per le foto a Carlo, molto utili visto che mi ero riproposto di cimentarmi nell'impresa. Se la salute mi accompagna...
Saluti.

Seconda puntata: modifica del blocco cilindri. Le differenze da quello del modello Klein sono le dimensioni e la forma dei cassetti di distribuzione. Bisogna ridurre anteriormente la larghezza di mm. 1,5, rispettando il contorno della parte sporgente dei cilindri; ci vuole cautela, per non togliere troppa plastica.
Il contorno esterno è fatto con lastrine da 0,20, sagomate copiando quanto visibile nelle foto fatte a suo tempo alla 011 di Pietrarsa, e incollate al blocco cilindri.
Il "vuoto" interno è stato riempito, come si vede dalle foto, con pezzi di plastica incollati e rifiniti con carta abrasiva; le due chiusure rettangolari dei cassetti sono recuperate dalle parti anteriori tagliate precedentemente.
Il cilindro di bassa prassione, lato sinistro, è stato maggiorato di mm. 0,8, sovrapponendo l'anello esterno tornito e adattato, mentre quello di destra è rimasto lo stesso, data la minima differenza dei diametri dei prototipi.
Dietro sono state incollate le chiusure tronco coniche tipiche di quelle macchine, dalle quali partono i due "tubi" di prolunga delle guide degli steli di stantuffo: penso che le foto rendano l'idea meglio di tante spiegazioni. Comunque, i tubi sono da mm. 1,8, i sostegni quadrati da 0,6, e le piastrine terminali hanno i due fori a misura per accogliere le estremità delle slitte dei testa a croce, il tutto a mm. 16,5 dalla plastica dei cilindri.
Completano il tutto vari particolari, sagome anteriori sui cilindri, rubinetti di spurgo, qualche chiodatura...
Per chi si è quasi addormentato cercando di seguirmi, metto un pò di foto.
'Notteee......
G.

Io torno da mia madre.