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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: martedì 7 maggio 2019, 21:44 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Motorizzazione.

Adesso qualcuno potrà sorridere, ma io ho scelto deliberatamente di utilizzare dei motori G della vecchia LIMA che, adattati al telaio in costruzione, si rivelano perfetti per calibro e funzionalità, senza dover arrovellarmi il cervello nella ricerca di motorizzazioni alternative, per quanto chiunque potrebbe esprimersi diversamente. Ho scelto i motori con le ruote della giusta misura (quella piccola), visto che il passo corrisponde perfettamente a quello reale delle automotrici in questione. Insomma, il risultato mi premia abbondantemente. Ho dovuto però praticare delle modifiche per adattare il carrello motore, visto che un elemento importante della motorizzazione LIMA si affida sostanzialmente a degli appoggi emergenti dalle fiancate stesse dei carrelli che sono generalmente un blocco unico avvitato al motore dal basso tramite due viti senza fine. Non avendo le elettromotrici reali delle vere e proprie fiancate, vengono meno nel modello i due punti di appoggio e rotazione, ed allora ho fatto uso di un tondino di ottone che passa attraverso il foro che esiste al centro del carrello motore (in posizione trasversa rispetto alla lunghezza del carrello stesso, quasi a simulare il foro di un terzo asse) e che sostiene due blocchetti di resina laterali delle misura sufficiente a farvi poggiare il telaio della automotrice e a consentirne la rotazione all'interno della sede.
Come si vede dalle foto i due blocchetti di resina sono tenuti insieme incollati al carter originale (dopo aver mozzato per l'occasione le fiancate carrelli) della LIMA tramite un segmento di tondino d'ottone da 2,50 mm di diametro che attraversa il telaio motore da parte a parte, ma che si può smontare tramite le viti originali visto che è solidale con il detto carter. I due blocchetti sono stati sagomati quanto basta per sporgere lateralmente e andare a sostenersi sulle sporgenze interne del telaio (o piano di calpestio), così come avviene per i vecchi modelli LIMA. I blocchetti così fatti sono una sorta di compromesso, essendo vistosi all'attento osservatore, ma penso di mascherare il tutto aggiungendo i particolari delle sospensioni primarie (in fase di realizzazione), tipiche di questi mezz
i.


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: mercoledì 8 maggio 2019, 12:34 
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Iscritto il: lunedì 13 agosto 2012, 17:52
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Ciao Claudio :D
Anche se in silenzio seguo sempre i tuoi bei lavori fatti nella filosofia modellistica in cui mi riconosco, secondo me la scelta dei motori G è Ok e non te ne pentirai tanto più che trattandosi di una elettromotrice non serve un motore con una potenza tale da trainare una cariolata di carri....e se è vero che la trazione cardanica ci da un movimento più fluido di contro io trovo che un carrello motorizzato tipo il G semplifica moltissimo la meccanica perdendo qualcosa in prestazioni ma li guadagniamo in versatilità... l ho usato per la mia Aln773 autocostruita e non me ne pento, nell uso sul mio mini plastico mi soddisfa e non mi da problemi e l armamento che ho è quello che è e le curve nascoste non sono di raggio ampio, anzi con una aln 663 cardanica proprio per le curve strette a volte il cardano da problemi ed è vero che, qualcuno dirà, che su tracciati che rispettano determinati canoni "larghi" ciò non succede, ma non tutti hanno la possibilità di spazi ampi e spesso devono devono ricorrere a compromessi se vogliono far sgambare i loro treni....
E' probabile , anzi sicuro, che lo userò per la prossima elettromotrice che ho in progetto ...dopo questa sviolinata a favore del G ( mia opinione del tutto personale nel pieno rispetto di chi la pensa contrariamente :D ) ti rinnovo i complimenti per il lavoro fatto fin qui e aspetto sviluppi

Ciao e buon lavoro/divertimento
Gianfranco :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: mercoledì 8 maggio 2019, 18:50 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Intanto ringrazio Gianfranco per le delucidazioni e gli apprezzamenti. La mia è stata una scelta quasi scontata, ma è possibile utilizzare la stessa base della motrice LIMA che, come si sa è un blocco in zama con motorizzazione cardanica. Anche qui non occorre scervellarsi per realizzare la motorizzazione personalizzata, ma costerebbe anche tanto.
Posto adesso delle foto dei modelli appena verniciati disposti nell’ordine: in primo piano la Ale 792, poi la Ale 882 ed infine la Ale 40.2001, tutte in configurazione originale corrispondente all’epoca III. Il risultato finale sembra convincente ai miei occhi, ma bisogna aggiungere tutti i particolari definitivi. Già qui si evidenziano le differenze con il modello dell’ETR Lima riguardo alle testate modificate.


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ALe 792 30.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: giovedì 16 maggio 2019, 19:11 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Gentili amici, stavolta voglio porre alla vostra attenzione dei kit che mi sono capitati tra le mani per vie traverse e che mi lasciano ancora una volta perplesso. Questi kit mi serviranno poi per la realizzazione di ulteriori elettromotrici di prima generazione e vorrei conoscerne gli autori. Le foto che allego mostrano il primo kit di PS un po datato, ingiallito parzialmente, con parti in plastica di diverso colore. Dovrebbe essere la base per la costruzione di un ETR 200, ma con delle forme poco accettabili per questo scopo, come per esempio la linearità dei profili laterali che non presentano la necessaria bombatura caratteristica dell’ETR in questione. Inoltre una carrozzeria era mancante di un testata a muso di vipera, probabilmente per l’intervento maldestro del proprietario precedente. Qualcuno ne ha conoscenza?
Un secondo kit che ho ricevuto comprende delle carrozzerie adatte alla riproduzione di Ale 840, già pre-tagliate e piuttosto ben formate per lo scopo. Tutto sempre in PS. Chi le ha prodotte?
Un terzo kit è stato venduto, a suo tempo, in scatola contenente tre carrozzerie in PS con una immagine sul cartone raffigurante una Ale 883 e rimorchi ripresa dai quaderni del compianto Italo Briano e che conteneva anche tutti gli aggiuntivi in zamac (quindi in stato di semi polverizzazione per alcune parti) come porte pneumatiche, respingenti, fiancate carrelli, ecc. Anche questo kit è stato prodotto in PS con la tecnica del “vacuum form”, ma con delle forme troppo approssimative per essere accettabili ai fini per cui è stato prodotto, salvo per gli aggiuntivi in fusione di zamac che sembrano molto realistici. I tre elementi consistono di due motrici d’estremità e una intermedia, come da prototipo. C’è persino un foglio di istruzioni allegato che dà alcune dritte per lo sviluppo dell’autocostruzione. Da chi è stato posto in vendita?
Ritengo inutile iniziare la costruzione di questo convoglio sulla base di questo ultimo kit poiché le modifiche da apportare sarebbero talmente tante e variegate che è meglio cominciare la costruzione dal nuovo. Per questo rimando alla futura autocostruzione su questo forum.


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Kit dannegiati3.jpg
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Kit dannegiati1.jpg
Kit dannegiati1.jpg [ 232.36 KiB | Osservato 6235 volte ]
Commento file: I respingenti qui sono una mia aggiunta a scopo di prova.
ALe 840 1.jpg
ALe 840 1.jpg [ 246.29 KiB | Osservato 6235 volte ]
Commento file: Da notare i respingenti in chiara fase di sbriciolamento.
Kit dannegiati7.jpg
Kit dannegiati7.jpg [ 231.2 KiB | Osservato 6235 volte ]
Kit dannegiati5.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: giovedì 16 maggio 2019, 21:31 
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Nome: Lorenzo Mazzitelli
Iscritto il: giovedì 14 gennaio 2010, 14:43
Messaggi: 752
Località: Villach - Austria
Potrebbero essere "tarvisium"?


https://www.ebay.it/itm/TARVISIUM-HO-1- ... 3703794522

Guarda questa inserzione se trovi la giusta somiglianza


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: sabato 18 maggio 2019, 11:31 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 839
Località: San Martino Buon Al.
Grazie per i suggerimenti Mazy, molto probabilmente hai ragione. Mi giungono notizie in questa direzione da altri amici e ciò mi conferma che le forme dei modelli di allora, seppur pioneristici per l'epoca, non erano dei più appetibili ed hanno oggi un valore certamente più collezionistico che modellistico. Bene, a questo punto mi concentrerò sui modelli in costruzione e vi relazionerò appena possibile. Intanto posto alcune foto della ALe 792 in fase di finitura con i primi accessori montati.


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ALe 792 37.jpg
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ALe 792 36.jpg
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ALe 792 33.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: sabato 18 maggio 2019, 15:47 
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Iscritto il: mercoledì 28 gennaio 2009, 18:12
Messaggi: 2299
Località: Più a est di Vienna
Che bella!


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: sabato 18 maggio 2019, 17:24 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 14:10
Messaggi: 1307
Località: Ventimiglia
bellissima , bravo !!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: sabato 18 maggio 2019, 19:50 
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Iscritto il: mercoledì 1 febbraio 2006, 12:40
Messaggi: 2722
Località: Bracciano (Roma)
Che spettacolo!
Bravissimo Claudio


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: sabato 18 maggio 2019, 19:58 
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Iscritto il: venerdì 13 aprile 2007, 10:51
Messaggi: 925
I miei complimenti :)


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: domenica 19 maggio 2019, 9:00 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 839
Località: San Martino Buon Al.
Grazie a tutti, ragazzi. Ho una voglia matta di ampliare la mia collezione di modelli unici e questa fame mi porta ad avere una fregola modellistica che rasenta la pazzia (come suggerisce qualcuno). Comunque a breve posterò le altre foto delle ALe gemelle e devo confessare che ho dovuto sottostare a dei compromessi estetici. Perché i modelli così fatti si possano inserire in curve di raggio minimo ho dovuto rinunciare alle gonne basse che dovrebbero avere queste elettromotrici, poiché sono queste che danno la caratteristica della bombatura bassa in prossimità dei carrelli e che nascondono quasi gli organi delle sospensioni secondarie. Un'altra concessione, contraria al realismo, sono i portelli del sotto-cassa che non corrispondono totalmente al vero. Pazienza, in fondo le differenze si limitano a qualche griglia di aereazione in più sui miei modelli.
Grazie ancora per gli apprezzamenti e "ad maiora".


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: martedì 4 giugno 2019, 15:58 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Saluti a tutti. Posto oggi i risultati della seconda automotrice, la ALe 882, in versione d'origine, con porte a battente. Sono da aggiungere le decals, ma per il resto occorre ancora qualche tocco di colore qui e là. Appena ho la possibilità cercherò di farle circolare.
Alla prossima, ALé.


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ALe 792 42.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: martedì 4 giugno 2019, 19:13 
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Ciao a tutti.
Le scocche delle Ale.883 e rimorchi per certo NON sono di Tarvisium. Le produsse molto tempo fa un amico di Genova, vendute per il tramite di Riviermodel. Riconosco tutti i pezzi, in quanto le posseggo anch'io. Ovviamente acquistate ai tempi che furono e tali rimaste.............
Ciao.
Guido


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: mercoledì 5 giugno 2019, 18:09 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 839
Località: San Martino Buon Al.
Grazie Guido, recepisco la tua informazione e penso che a quel tempo dovevano essere proprio una chicca queste scocche. Chi me le ha fornite in conto scambio al mercatino non sapeva neanche da dove provenissero.
Fatte le dovute considerazioni la scatola con il kit sembra a tutt'oggi un buon acquisto, ma col tempo mi sono accorto che poterne ottenere le vere automotrici, o almeno modelli il più vicino possibile al prototipo, era cosa molto difficile. Le scocche sono termo-formate ma con un risultato discutibile. Le casse, dopo il giusto ritaglio alle altezze indicate, non combaciano secondo le intenzioni del produttore. Le scocche infatti derivano (a mio parere) da una stessa forma (forse in legno) che è servita per ottenere la cassa vera e propria ed il sotto-cassa, che dovrebbe essere invece più bombato. Così è difficile farli combaciare, poiché le fiancate a volte si inarcano verso l'esterno, le testate non sono lunghe alla stessa misura, ecc. Il metodo del vacuum-form è in certo qual modo ottimo per questi scopi, ma le copie che ne derivano non sempre sono perfettamente uguali e precise e questa volta non mi pare che il risultato sia positivo. Forse mi è capitato un kit anomalo. La cosa migliore del kit sono le riproduzioni degli aggiuntivi in bustine singole, riproducenti le porte pneumatiche, i respingenti, gli aereatori, le fiancate carrelli, ecc. oltre alle fotoincisioni dei portelli laterali. Anche qui però il neo è dato dal materiale, che è in zamac.
Nel prosieguo della mia relazione darò chiarimenti sul mio procedimento di realizzazione delle 883, ma ho abbandonato questo kit nel suo insieme, utilizzando solo quello che ho ritenuto proficuo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Le elettromotrici di prima generazione: ALe 792 e simili
MessaggioInviato: mercoledì 5 giugno 2019, 21:33 
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Iscritto il: mercoledì 29 marzo 2006, 13:06
Messaggi: 1642
Località: Genova
Ciao Claudio,
quelle scocche sono uscite in un periodo un po' "pionieristico".
Anche le mie hanno dei problemi di "combaciamento" tra cassa e sottocassa. Come giustamente fai notare, il problema maggiore riguarda la differente lunghezza tra i due pezzi che invece dovrebbero combaciare. Anche a detta dell'amico che le mise in produzione e ne fornì un lotto già finito, c'era molto lavoro da fare. Sicuramente le Tarvisium erano più precise sotto questo aspetto.
I particolari in fusione sono in metallo bianco, per la verità di qualità medio bassa a livello di metallo. Colpa questa del fonditore che andò al risparmio........ La qualità di riproduzione invece è piuttosto elevata, soprattutto per i carrelli che hanno la possibilità di montare le balestre doppie o triple differenziando i carrelli folli da quelli delle motrici. Le fotoincisioni sono in bronzo fosforoso.
Ciao e complimenti per le tue realizzazioni. Ne è passata di acqua sotto ai ponti da quando facevi pregevoli modelli in cartapesta!!!!
Guido


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