Visto che ci sono segnali di interesse alla scala Z in Italia, (che ho visto su altri canali) posto alcuni lavori che avevo omesso.
La società fratelli Macchi di Varese, che aveva prodotto anche i migliori aerei da caccia italiani nella seconda guerra mondiale, nel dopoguerra tornò alla più tradizionale costruzione di autobus.
All'inizio degli anni Cinquanta, alla ricerca di nuovi mercati, la Macchi aveva acquisito dalla Uerdinger Maschinenfabrik la licenza per la produzione degli Schienenbus. Si pensava che queste piccole automotrici fossero adeguate per le tante piccole ferrovie private che gestivano le ferrovie complementari..
La Macchi riuscì a vendere, con il marchio Macchifer, 5 automotrici (e 5 rimorchi) alle Ferrovie Reggiane.
Ma quello che mi ha fatto riprodurre il modello è che , le Ferrovie del Sud-Est, cercando negli anni 50 soluzioni per la sostituzione completa della trazione a vapore sulla loro rete, acquistarono 2 automotrici, registrate come Ad21 e Ad22 e 2 rimorchi, registrati come Rp221 e Rp222. Il numero esiguo era dovuto alle esigenze di valutazione dell'esercizio sulla rete, prima di un ordine maggiore.
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Commento file: FSE Ad21 , Lecce, 1980s photo © Pietro Marra from http://web.tiscalinet.it/ferroviedelsudest
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Commento file: FSE Rp221 , Lecce, 1980s photo © Pietro Marra from http://web.tiscalinet.it/ferroviedelsudest
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In realtà questi rimasero gli unici schienenbus operanti sulla rete, in quanto la FSE subito dopo acquistò molte automotrici Imam-Aerfer-Breda (Ad51-80).
le macchifer rimasero comunque in esercizio fino al 1985, principalmente sul collegamento Lecce-Maglie-Otranto.
Il loro peso relativamente contenuto permetteva di far trainare una coppia Ad-Rp da un set Breda da Lecce a Maglie per proseguire in autonomia da Maglie a Otranto.
Per realizzare il modello, avrei potuto usare uno schienenbus Märklin come base di partenza. Avrei però dovuto modificate le porte (il Macchifer aveva 4 sezioni su tutte le porte, con vetri nella parte alta e bassa) e chiuder grate ed altre cose.
Ma volevo fare un lavoro approfondito e cogliere l'occasione per realizzare un impianto motore a bassissimo impatto visivo così da poter creare gli interni.
Quindi ho scelto di progettare Macchifer in CAD. Il modello è composto da 4 parti:
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Commento file: le parti del modello
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[*]la scocca
[*] l'inserto d'arredo per interni
[*], 4. le due metà che compongono il telaio. Questi sono in realtà identici e insieme consentono il montaggio di due micromotori ø 4 mm, ciascuno dei quali guida una sala montata attraverso un treno di ingranaggi M0.2.
[/list]
La prima stampa presentava alcuni errori che sono stati corretti nella seconda.
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Commento file: prima stampa
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Alla fine i due modelli sono quasi completati (decalcomanie ancora da realizzare).
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E siccome non è chiaro dall'immagine quanto sia piccolo un a foto sul modulo di Nardò Centrale, i due modelli con vetri appena applicati.
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La parte di sotto è invece così
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Purtroppo malgrado la settimana di manutenzione, noto che il software di questo forum non è stato migliorato e non consente ancora di includere filmati.
Comunque
questo filmato mostra le due unità che girano accoppiate
Questo secondo filmato mostra l'automotrice senza scocca. Notare quanto sia basso il telaio. Sono piuttosto soddisfatto di questo.
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Ciao
G.