Cita:
Se lo stampo è "massiccio", cioè abbastanza largo ed alto rispetto all'oggetto, e gli elastici fanno una solo una leggera pressione per tenere insieme i due !"semistampi", nessun problema di deformazione.
Ciao a tutti,
premetto che non voglio fare il "saputello", scrivo solo per condividere con tutti le mie esperienze in materia di smanettamenti con resine e siliconi.
Dunque, come esistono moltissimi tipi di resine, esistono anche moltissimi tipi differenti di siliconi, e la differenza principale è appunto la durezza che, come per tutte le gomme, si misura in Shore.
Quindi, siliconi meno rigidi e più elastici rendono possibile la clonazione di pezzi complicati e ricchi di piccoli sottosquadri, in virtù della deformabilità del silicone. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che, per garantire una sufficiente indeformabilità dello stampo, lo stampo stesso deve essere "generoso" rispetto alle dimensioni del pezzo da clonare e questo è un grosso svantaggio economico. In passato per ovviare a questo inconveniente, durante la clonazione di una ALn.32 armai le due parti dello stampo annegando durante la colata del silicone un telaio in profili di ottone opportunamente sagomato.
Siliconi con Shore più alto, quindi più rigidi e resistenti garantiscono l'indeformabilità dello stampo anche se quest'ultimo è di poco maggiore delle dimensioni del pezzo, ma di contro presentano lo svantaggio di essere piuttosto "fragili", nel senso che sono più sensibili a deteriorarsi a causa del calore sprigionato dalle resine durante la catalisi, e quindi in presenza di sottosquadri pronunciati tendono a rompersi durante la fase di estrazione del pezzo dallo stampo.
Buona clonazione a tutti.
Guido