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 Oggetto del messaggio: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: sabato 2 gennaio 2016, 12:16 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Amici forumisti, questa volta desidero presentare il processo di trasformazione di una locomotiva tedesca molto nota agli amatori delle ferrovie DB ma conosciuta anche in Italia, allo scopo di avere maggiori delucidazioni rispetto alla storia di questa macchina dal momento dell’immatricolazione nelle FS. Il testo da cui prendo spunto è il volume di Roselli e poi anche del Cornolò che ne riprese le notizie per la sua recente pubblicazione (Le locomotive di preda bellica). In entrambi i testi viene riportata la notizia che una locomotiva tedesca di origine prussiana fabbricata dalla Schwarzkopf e appartenente al gruppo BR 170, anche DB 17, altrimenti nota come S 10, fu immatricolata nelle FS come 676.001 in conto riparazione danni di guerra e di cui non esistono fotografie nella configurazione FS, dato che rimase in esercizio appena un anno tra il 1923 e 1924.
Detto tutto questo, ho voluto affrontare la trasformazione di una BR 17 Roco della serie “Playtime” art. 63336 cercando di seguire il più possibile le configurazioni originali tedesche di questa locomotiva, confidando nel fatto che nell’arco di un solo anno di vita nelle nostre ferrovie non potesse esserci stato il tempo per apportare tutte le modifiche che sono intervenute sulle altre locomotive di preda bellica immatricolate nelle FS. La scelta di questo modello Roco per la trasformazione è da ricondurre al basso costo iniziale e al perfetto funzionamento dello stesso, oltre alla possibilità di montarvi un decoder. La cosa strana è che solo la Märklin ha riprodotto una locomotiva S 10 con le caratteristiche tipiche di questa macchina, che andrò a evidenziare nel seguito della presentazione. La mia curiosità si estende quindi alle conoscenze dei forumisti più esperti che mi possano confortare sulle reali modifiche subite da questa macchina una volta entrata a far parte delle FS. Ho parecchi dubbi sulla possibilità che le nostre officine abbiano dotato la loco di valvole coale, valvole di non ritorno, oltre alle altre apparecchiature tipicamente italiane riportate sulle nostre locomotive, proprio in considerazione del breve tempo di esistenza in Italia. Se così non fosse desidererei avere qualche notizia, prima di definire la livrea conclusiva della locomotiva, da parte degli esperti.
Intanto aggiungo che un altro modello simile alla nostra 676 è stato prodotto dalla TRIX, ma con paretine parafumo. Queste notizie e immagini le ho trovate su Internet e ne riporto gli elementi essenziali a beneficio degli interessati.


Allegati:
Commento file: Locomotiva Roco modello collezione di una BR 17 che assomiglia vagamente a quella interessata.
Foto personali 034.jpg
Foto personali 034.jpg [ 184.76 KiB | Osservato 9789 volte ]
Commento file: Vista lato sinistro della loco Märklin.
DBBR17.012681Frits1.jpg
DBBR17.012681Frits1.jpg [ 30.16 KiB | Osservato 9789 volte ]
Commento file: Vista lato destro della BR 17 Märklin trovata su internet.
BR 17 1008 Sassone.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: domenica 3 gennaio 2016, 15:51 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Dal momento che ho scelto il modello Roco ho dovuto considerare che la trasformazione da realizzare somiglia più ad uno stravolgimento del pezzo, tanti sono i particolari da eliminare e da riprodurre a nuovo. Cominciando dal complesso cabina-caldaia-praticabili ci si accorge quasi subito che il frontale non ha niente di simile al prototipo. Ho eliminato prima di tutto le paretine tipiche delle locomotive tedesche che si ergono dal piano di calpestio e vanno a coprire la caldaia fino al livello del fumaiolo. Fatto ciò ho tagliato ed eliminato l’ultima sezione della caldaia anteriore, quella su cui svetta il fumaiolo, poiché nel modello della 676 questa sezione ha un diametro più ampio e quindi si evidenzia a sbalzo rispetto al resto della caldaia. Qui è stato necessario l’intervento più impegnativo visto che dovevo reperire un pezzo di cilindro adeguato a restaurare il vuoto derivante. Fatte le dovute rilevazioni ho optato per un ritaglio di caldaia di testa della locomotiva G 10 anch’essa Roco che avevo da parte come residuo di una mia precedente elaborazione e di cui ho già esposto in precedenza.
Il diametro era corretto e quindi è stato facile prepararlo per il nuovo innesto. Più difficile invece è stato incollarlo in maniera esatta e perfettamente eccentrico con la caldaia in divenire. Questo elemento mi ha permesso anche di mantenere tutte le chiodature che altrimenti sarebbero state difficili da riprodurre. Va da sé che occorre eliminare tutti i particolari in rilievo della caldaia originale, poiché saranno riportati i particolari nuovi. A questo punto mi sono posto il problema di cui sopra, se riportare gli elementi prettamente tedeschi o adattarvi quelli italiani. Comunque ho proceduto con le altre modifiche. I calpestabili laterali della loco BR 17 Roco sono troppo corti e troppo stretti per il nuovo modello e quindi occorreva aggiungere delle sezioni a colmare la distanza fino al nuovo coperchio della caldaia. Ma qui si presentava un altro problema: il piano inclinato della testata del nuovo modello deve essere meno inclinato e più ampio, a coprire lo spazio per la larghezza della traversa porta-respingenti. Le foto dovrebbero dare meglio l’idea delle modifiche apportate. Dopo di ciò ho riprodotto le condotte laterali dei fumi di scarico che si dipartono dal vertice dei blocchi cilindri e si innestano nel nuovo spezzone di caldaia (spezzoni sagomati di polistirene a strati incollati). Si notano i finestrini della cabina oscurati come da consuetudine per queste locomotive.


Allegati:
Commento file: Primi trapianti sulla caldaia e piani di calpestio.
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Foto personali 0021.jpg [ 159.94 KiB | Osservato 9621 volte ]
Commento file: Vista del tetto cabina approntato per aumentarne il volume in altezza.
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: domenica 3 gennaio 2016, 18:12 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 19:52
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Località: venezia
Ma la biella motrice deve andare sul primo o sul secondo asse? , Purtroppo non ho foto né disegni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: domenica 3 gennaio 2016, 19:03 
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Nome: Paolo Bartolozzi
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Messaggi: 3397
Località: Dicomano (FI)
La biella motrice dovrebbe essere situata sul primo asse.
Riguardo ad eventuali interventi di italianizzazione, vista la brevissima permanenza in Italia della locomotiva, ritengo poco probabili sia modifiche, sia cambi di accessori.
Personalmente manterrei le valvole di sicurezza originali, riprodurrei le marcature sulle pareti della cabina con decal o trasferibili bianchi, e apporrei quelle classiche sul pancone anteriore e sulla parete verticale della cassa del tender con lavagna rossa.
Ci sta anche che non essendo previsto servizio attivo per la 676, questa abbia mantenuto la livrea prussiana anche per il poco tempo trascorso sui binari F.S. ricevendo solo le marcature in biacca al posto di quelle originali tedesche.....


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: domenica 3 gennaio 2016, 21:42 
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Iscritto il: venerdì 27 aprile 2012, 0:59
Messaggi: 1350
Località: ponsacco PI
per alcune di queste macchine l'immatricolazione era solo formale, e non corrispondeva ad un impiego in servizio. la 676, essendo un esemplare unico ed avendo problemi di carico assiale, e probabile non sia andata più in là di un impiego saltuario, od addirittura mai impiegata ed accantonata fino a demolizione come successo ad altre macchine pervenute nello stesso periodo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: lunedì 4 gennaio 2016, 17:13 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Salve ragazzi. Anch'io ho la stessa convinzione in fatto di allestimento definitivo, anche perché questa locomotiva fu fatta viaggiare per il tempo necessario alle prove su binario, visto che, come fu evidenziato dall'eccessivo carico assiale, poteva causare grossi problemi alle rotaie. Comunque è anche vero che proprio per la veloce radiazione della stessa si pensò bene di rifilarla alla Francia in cambio di una quattro assi del tipo G 71. Tutto ciò mi consola nell'idea che non poteva essere stata modificata tanto, ma giusto il minimo per l'identificazione sulle nostre linee, come per es. l'immatricolazione di cui parla il Cornolò. Bene, allora procedo con la verniciatura originale del tipo prussiano e marcatura italiana. Va da sé che i particolari saranno conformi alla livrea originale e vedremo cosa ne verrà fuori. Grazie Paolo per la tua opinione.

fao45 ha scritto:
Ma la biella motrice deve andare sul primo o sul secondo asse? , Purtroppo non ho foto né disegni.


Beh, per questo ho postato delle foto, ma basta anche dare un'occhiata al testo di G. Cornolò "Locomotive di preda bellica" che riporta una sola foto di questa locomotiva citata come "simile". Comunque aggiungo un disegno che ho tratto da un quaderno di EJ "Lokomotivarchiv".


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Gr 676 ex BR 1701.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: lunedì 4 gennaio 2016, 17:18 
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Località: San Martino Buon Al.
Mi scuso con Andrea Terzi e Fao45. Un grazie anche a voi per il vostro apporto. Sarò sempre sensibile alle vostre osservazioni.
Saluti.
Claudio Nastasi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: lunedì 4 gennaio 2016, 19:48 
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il dubbio mi è venuto perché hai deciso di usare il carro BR 17 Roco, con biella al secondo asse.
Ho dovuto fare anch'io una deroga al reale di questo tipo, biellismo diverso (anche se con minore differenza rispetto a ciò che stai facendo) : FS 895 su base BR 98 Fleischmann
e questa differenza mi rimane una spina nel fianco.......


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: giovedì 7 gennaio 2016, 9:02 
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Località: San Martino Buon Al.
Riconosco che questi interventi sono molto impegnativi ma la volontà di realizzare questa locomotiva mi ha spinto a continuare. A qualunque dubbio posso dare una risposta, che spero sia esaustiva.
Altra modifica riguardava i duomi che sono in posizione inversa rispetto al modello Roco. E’ stato necessario eliminare quelli originali, avendo cura di preservare i duomi per ulteriore utilizzo, e ripristinare il vuoto con spezzoni di plastica (anche stavolta sono bastati i ritagli della caldaia della G 10). Il duomo vapore è pressoché uguale a quello della nuova S 10, ma il duomo sabbiera è piuttosto diverso, come si evidenzia dalle immagini dei prototipi reali. Quindi anche qui ho reperito uno spezzone di duomo dalla mia riserva e l’ho sagomato alla bisogna. Ma non è finita! Sotto i piani di calpestio si stendono gli elementi del supporto bielle della distribuzione che nella S 10 nuova non esistono, visto che qui il sistema è semplificato. C’è anche da dire che nella S 10 prussiana tutto il sistema di distribuzione del vapore è correlato al sistema di trasmissione che muove il primo asse motore e non il secondo come nel modello originale Roco. Il nuovo sistema ha preso corpo nell’elaborazione del carro-macchina.
Eliminato l’elemento orizzontale da entrambi i lati sono passato alla modifica della cabina. Il modello Roco originale ha la volta della cabina piuttosto bassa sulla caldaia, secondo il prototipo che rappresenta, mentre si nota una notevole differenza d’altezza sulla costruenda S 10. Era inevitabile allora aumentare il volume della cabina esterna ed io ho realizzato una serie di zeppe in resina incollate sull’imperiale, dopo aver spianato la superficie per tutta la sua estensione. Una volta incollate le zeppe sono state carteggiate in modo da riprodurre la bombatura necessaria ad incurvare maggiormente la volta del tetto. Lo sfiatatoio in cima è stato recuperato dall’ormai cannibalizzata G 10, identico per tipo e forma al nostro, ma si poteva ovviare anche ritagliando quello originale del modello Roco per poi rincollarlo al suo posto sulla lamina di ottone che serve a copertura del tetto così ottenuto. Alla cabina occorre poi tagliare via una sezione delle pareti laterali, sul lato posteriore (lato tender) dato che la S 10 ha la cabina più corta della locomotiva Roco. Lo stesso si dovrebbe fare sulla facciata anteriore della cabina, ma è piuttosto facile capire che tale asportazione avrebbe potuto procurare danni al resto dei particolari. Ho preferito quindi chiudere un occhio su questo particolare. La copertura del tetto è stata realizzata con lamina d’ottone da 0,30 mm di spessore incollata poi sul nuovo tetto riconfigurato.
Dopo questo intervento devo sospendere il lavoro per intervenuti problemi familiari, ma nel breve tempo di una settimana mi ripresenterò con il prosieguo della trasformazione. Saluti e a presto.



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Commento file: Qui si nota l'aggiunta della lamina d'ottone sulla cabina che andrà poi arricchita dei particolari necessari.
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Commento file: Una vista di 3/4 anteriore con lo stato dei lavori in fase intermedia.
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: venerdì 22 gennaio 2016, 10:44 
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Amici, eccomi di ritorno con un aggiornamento. Il lavoro è piuttosto lungo, ma ce la faremo!

Una volta che la lamina ha fatto presa, senza alcuna scollatura, ho proceduto ad aggiungere dei listelli di plasticard da 0.5 mm di spessore seguendo la traccia che mi suggerivano le foto della locomotiva presentata. Al centro del tetto, leggermente in posizione più avanzata rispetto alla mediana, ho aggiunto lo sfiatatoio a fungo, come mostrano le foto. A questo punto la locomotiva è pronta per una prima spruzzatura di primer, in modo da evidenziare eventuali irregolarità.
Subito dopo sono passato al perfezionamento del carro della locomotiva che, come mostrano le foto del prototipo, mostra diverse opzioni nella configurazione del motore. Dalla documentazione in mio possesso ho rilevato che sono esistite oltre 15 (forse anche più) diverse varianti della S 10, anche secondo l’amministrazione di appartenenza, come per es. la Prussiana, la Sassone, la Bavarese, ecc. che hanno dato vita ad una variegata gamma di livree e particolarità. In internet è possibile trovare alcune di queste varianti, ma la documentazione cartacea è stata più stimolante per me.


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Commento file: Vista d'insieme.
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Foto personali 0121.jpg [ 201.88 KiB | Osservato 8977 volte ]
Commento file: Una spruzzata di primer per osservare i difetti da migliorare, compresi duomi e fumaiolo.
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: venerdì 22 gennaio 2016, 16:05 
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complimenti, molto ben fatta, continua a tenerci aggiornati con le foto, grazie

malte


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: giovedì 28 gennaio 2016, 16:51 
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Nelle foto postate si nota subito che i praticabili sono stati ampliati con delle strisce di zigrinato in resina, da me ottenuti tramite stampi in gomma e incollati lungo i vecchi praticabili. Era necessario anche eliminare quei supporti longitudinali che sovrastano il complesso di distribuzione Walschaert originale e che sono stati rimpiazzati da un nuovo supporto più accostato ai blocchi cilindri per reggere la nuova dislocazione della distribuzione, disposta però sul carro della locomotiva. Tutto il blocco cilindri, facilmente asportabile dal modello originale, è stato avanzato di 3 mm in modo che si venisse a collocare perfettamente corrispondente al centro degli assi del carrello portante, visto che stranamente nel modello Roco si è preferito porlo un po’ arretrato (probabilmente per una migliore iscrizione in curva dello stesso) rispetto al carrello. Questo sembra però un compromesso della casa salisburghese necessario ai fini della scorrevolezza su un plastico, ma non realistico. Il supporto che regge il complesso del biellismo di conseguenza è stato dislocato davanti al primo asse motore e per ottenere questo particolare ho sfruttato quello originale privandolo di alcuni spessori di plastica e adattandolo meglio nella sede ampliata. Insomma, nel carro ho dovuto ricavare una sede più consona intagliando e rastremando qui e là, non trascurando il fatto che lo spezzone conico che viene giù dalla caldaia (che serve all’ancoraggio e all’avvitatura del complesso) corrispondesse in linea perfetta con il foro presente nel carro.


Allegati:
Commento file: Vista d'insieme delle modifiche apportate al gruppo motore.
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: giovedì 28 gennaio 2016, 16:57 
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Come si può notare dalle foto il biellismo è piuttosto ridotto rispetto alla S 10 con trasmissione sul secondo asse ed io ho voluto ancora una volta sfruttare i pezzi a disposizione derivanti dalla rottamata G 10. Come si sa i perni di rotazione delle bielle nelle ruote del modello “Playtime” sono in plastica e ad incastro. Per non voler alterare l’equilibrio esistente ho mantenuto i perni delle quattro ruote motrici (secondo e terzo asse) mentre per il primo asse ho usato delle viti di 1,5 mm di diametro e lunghe 6 mm (modellismo navale). Con l’aiuto di due ritagli di tubicini in ottone larghi 2 mm esterni e profondi 3,5 mm, in cui ho inserito le viti, ho riprodotto un perno che si avvita direttamente nel foro della ruota e si blocca all’altezza del tubicino d’ottone. Il perno così ottenuto ha accolto la biella d’accoppiamento, mentre la manovella della biella di distribuzione è bloccata in un tutt’uno con il perno. Concludendo aggiungo che ho utilizzato a man bassa parte della distribuzione della G 10 accorciando alcune estremità, mentre la testa a croce è quella originale della locomotiva Roco di provenienza, con i dovuti accorciamenti.
Le foto dovrebbero dare esauriente visione dei particolari accennati e mostrare le modifiche apportate al supporto del biellismo. Due leve di rinvio sono state invece prodotte da me in ottone da 0,3 mm di spessore e si possono notare osservando il gruppo di distribuzione, compresi i due glifi.


Allegati:
Commento file: Vista laterale destra del biellismo con gli elementi riciclati.
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DSC_00891.jpg [ 217 KiB | Osservato 8732 volte ]
Commento file: Vista laterale della nuova distribuzione lato sinistro.
DSC_00911.jpg
DSC_00911.jpg [ 233.56 KiB | Osservato 8732 volte ]
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MessaggioInviato: giovedì 28 gennaio 2016, 17:00 
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Altra modifica è stata apportata al pancone di testa, visto che quello Roco è più stretto e rastremato alle estremità in forma obliqua. Occorreva quindi allargare il pancone lateralmente con l’aggiunta di spezzoni di plasticard e ottenere la perfetta squadratura del tutto.
I respingenti originali sono sfilabili facilmente, ma sono diversi da quelli che normalmente troviamo sui modelli moderni. Invece di essere ad innesto maschio, sono ad innesto femmina, per cui sul pancone emergono dei monconi da eliminare. Inoltre i respingenti di quell’epoca erano del tipo a bovolo ed allora era necessaria la sostituzione che io ho effettuato con degli aggiuntivi di origine PiErre (ormai introvabili). Quindi dopo aver spianato il pancone ho aggiunto i particolari necessari. La basetta che porta i contatti elettrici è rimasta in loco poiché ho preferito lasciare in essere il funzionamento della luce di testa ed ho cercato di nascondere quegli antiestetici cavi che emergono dal lato cabina, per proseguire poi verso il tender dove alloggia una basetta con presa a sei poli, vicino a quella per decoder. Le linguette prendi corrente (enormi!) troppo visibili sulle ruote motrici sono state ripiegate verso l’interno, dopo averle ritagliate quanto basta per sfiorare il metallo dei cerchioni e non svettare sui bordini.
Il modello Roco, certamente economico, permette di intervenire in profondità e mi sono accorto che la lavorazione esige notevole impegno e aggiuntivi tali che non sarebbe possibile operare senza i refusi provenienti da altre locomotive tedesche. P.es. i ceppi freno, che non esistono nel modello “Playtime”, li ho dovuti riprodurre da quelli della BR 17 con l’aiuto della gomma siliconica, altrimenti avrei dovuto comprarli chissà dove. Poi con i necessari adattamenti, visto che sono molto diversi da quelli da cui provengono, anche nel numero, li ho applicati nella loro sede con supporti posticci. Il tutto poi è stato verniciato con la tonalità rosso ruggine, classico per le locomotive a vapore italiane, ma stranamente anche per le locomotive prussiane di quell’epoca.
Due parole sulla distribuzione Walschaert. La caratteristica delle locomotive tedesche è di avere un telaio-guida per lo stantuffo della distribuzione che origina dal cilindro superiore in direzione ruote motrici (uno per lato) e che ho riprodotto con i particolari provenienti dalla G10. Si potevano utilizzare quelli originali della BR17 Roco, visto che sono presenti di fabbrica, ma risultano troppo lunghi per la nostra tipologia. Infatti la posizione così ravvicinata del biellismo ai cilindri lascia poco spazio alla mobilità del meccanismo di distribuzione. Quindi la scelta è stata obbligata per garantire la scioltezza del nuovo movimento.


Allegati:
Commento file: Da questa prospettiva si intravvedono le varianti apportate al telaio per ospitare il nuovo supporto della distribuzione.
DSC_00921.jpg
DSC_00921.jpg [ 243.48 KiB | Osservato 8732 volte ]
Commento file: Queste le modifiche al pancone portarespingenti.
DSC_00901.jpg
DSC_00901.jpg [ 152.01 KiB | Osservato 8732 volte ]
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: martedì 2 febbraio 2016, 12:09 
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Località: San Martino Buon Al.
Posto adesso un paio di foto a testimonianza del lavoro fin qui eseguito. Prove di adattabilità e compatibilità tra caldaia e carro della locomotiva. Prima di procedere al corredo di aggiuntivi necessari alla caratterizzazione del modello ho voluto esaminare da vicino le eventuali disparità o i disallineamenti che sono sfuggiti. A voi le critiche.


Allegati:
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DSC_0088b1.jpg [ 187.86 KiB | Osservato 8573 volte ]
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