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ovviamente online non si trova nulla giusto? se qualcuno riesce a chiedere e trova le foto è un grande!


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MessaggioInviato: mercoledì 19 marzo 2008, 10:57 
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http://www.duegieditrice.it/tuttotreno/disegni-locomotive/270-FS1.htm


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MessaggioInviato: mercoledì 19 marzo 2008, 11:15 
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Si, va bene, ma datemi del cialtrone pure, ma che c'è di eroico in quel gesto?
schiantarsi contro una carrozza ferma in un binario morto.... per fede anarchica?
IO non conoscendo la storia (letta ora su Wikipedia) pensavo a gesta eroiche di altro tipo. Una volta se ne leggevano... ce n'erano i ricordi anche su Itreni a volte. Forse non sono su Wiki perchè erano storie di macchinisti non anarchici?

Non vorrei essere confuso, ma non capisco...
ALessio


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MessaggioInviato: mercoledì 19 marzo 2008, 13:19 
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Quoto Madalex. Generazioni d'italiani sono cresciute con la fissazione di essere vittime di grandi ingiustizie sociali per cui solo un atto eroico come schiantarsi con un treno avrebbe potuto "sanare" una situazione degradata. Se pensiamo che a fine '800 lavorare in ferrovia era un po' meno faticoso e più prestigioso che emigrare come sguattero nelle Americhe o stare curvi sui campi, 18 ore al giorno, per 4 patate lesse...


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MessaggioInviato: mercoledì 19 marzo 2008, 13:30 
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Alex, datti un occhio a questa pagina:

http://www.lagrandefamiglia.it/html/modules.php?name=News&file=article&sid=205

Si cita un Amico Treno del 1993 che cita il Resto Del Carlino del 21 luglio 1893

Cita:
"Poco prima delle 5 pomeridiane di ieri, l'Ufficio Telegrafico della stazione (di Bologna, ndr) riceveva dalla stazione di Poggio Renatico un dispaccio urgentissimo (ore 4,45) annunziante che la locomotiva del treno merci 1343 era in fuga da Poggio verso Bologna.


Cita:
Ma alla stazione di Bologna
arrivò la notizia in un baleno:
"Notizia di emergenza, agite con urgenza,
un pazzo si è lanciato contro al treno!"


Comunque il gesto non era schiantarsi contro UN treno ma contro uno degli espressi di lusso che erano simbolo tangibile della divisione della società dell'epoca.


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MessaggioInviato: mercoledì 19 marzo 2008, 16:12 
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ok, grazie saint, ho letto le notizie da te riportate, ma... non fanno altro che giustificare le mie parole.

Detto tra noi, io capisco la situazione dei ferrovieri dell'epoca, la disparità di classe che a fine '800 era veramente insopportabile, e tutto il discorso della classe operaia sfruttata e mal pagata etc. etc. etc. ma....

Allora il minatore doveva far saltare la miniera?
Allora lo sguattero doveva far saltare la casa del padrone?
Allora il lustrascarpe doveva amputare le gambe dell'avventore?

Mi sembra un discorso un pò forzato considerare eroico il gesto insano di un folle lanciato a tutta velocità contro il treno dei ricchi... tra l'altro disintegrando materiale non suo e cavandosela con l'allontanamento dalle FS.
Domani mattina allora prendo il primo autobus lungo la statale e lo butto giù per la scarpata, così, perchè l'autobus inquina....

I miei eroi sono Micca, D'acquisto.... cazz.... quelli sì, che sono EROI da ricordare... e di ferrovieri che, LORO SI, hanno evitato tragedie, pure ce ne sarebbero da ricordare....

Tutto qui, senza polemiche, ma solo per badare bene alle parole prima di definire eroe uno che la mattina si alza con la luna di traverso e disintegra una vaporiera e non so quante carrozze!

Alessio :wink:


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MessaggioInviato: mercoledì 19 marzo 2008, 16:27 
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Madalex ha scritto:
Detto tra noi, io capisco la situazione dei ferrovieri dell'epoca, la disparità di classe che a fine '800 era veramente insopportabile, e tutto il discorso della classe operaia sfruttata e mal pagata etc. etc. etc. ma....


Dipende da che parte li vedi. Per alcuni un mio conterraneo è un eroe, un po' più a nord è un traditore.

Premesso che non si sa quale fu la vera ragione (non la disse), vari anarchici fecero attentati vari, spesso pagarono per il loro gesto, a volte pagarono per qualcosa fatto da altri (Sacco e Vanzetti, tanto per citarne).

Gli obiettivi erano i simboli del potere, persone o altro (sempre che nel nostro caso sia un attentato di matrice anarchica). Ecco perchè non avrebbero fatto saltare le miniere o tagliare le gambe dell'avventore (in quanto tale).

Quando non si ha niente se non la disperazione, un pazzo su una locomotiva o con un giubbotto imbottito di esplosivo può dare la falsa speranza che qualcosa cambi...

Quanto alla canzone, sopratutto nell'arrangiamento dei Modena City Ramblers con la voce di Cisco è splendida e te la fa sentire veramente la locomotiva come "una cosa viva".


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MessaggioInviato: mercoledì 19 marzo 2008, 16:35 
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Si, in effetti, punti di vista....
A seconda di come la vedi, posso avere un pò più ragione io, o un pò più ragione tu. Eppoi, a ragionarla con lo stile di vita di oggi forse è più facile, ma tant'è!

Alessio :wink:


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MessaggioInviato: mercoledì 19 marzo 2008, 17:01 
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"Turni ininterrotti fino a trenta e anche quaranta ore consecutive, esposizione alle intemperie su macchine non di rado senza alcun riparo o con ripari che risultavano del tutto insufficienti, disciplina di tipo prussiano, tutto questo aggiunto ad un mestiere già duro: ricordiamo che una corsa da Venezia a Bologna significava per il fuochista spalare quaranta quintali di carbone. Non stupisce quindi che la mortalità nella categoria fosse tanto alta che non più del 10% dei macchinisti arrivava alla pensione. Forse fu tutto questo a spingere il nostro alla corsa forsennata verso Bologna. "
Leggendo questo si capisce che uno puo anche facilemnte impazzire, sicuramente se lavorava da anni nelle ferrovie avrà immaginato che in qualche modo avrebbero cercato di fermare la macchina o deviarla! senza contare che ai 50 km/h (velocità al momento dell' imapatto) sicuramente non si fanno grossi danni...! io lo vedo più come un gesto dimostrativo di un uomo esasperato e magari anche un po fuori di testa...!


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Naturalmente la canzone era proprio "La locomotiva" di Guccini.
All'indirizzo http://spazioinwind.libero.it/stradeferrate/dati/rigosi.htm trovate l'articolo di AmicoTreno. Il sito è la mia tesina di maturità (2001), con tanto di refusi originali :D


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MessaggioInviato: domenica 6 aprile 2008, 9:50 
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facendo una ricerca su un libro ho letto che alcuni esemplari del gruppo 270 della rete adriatica sono state trasformate in 851 a qualcuno risulta che sia vero?


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MessaggioInviato: domenica 6 aprile 2008, 11:16 
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Messaggi: 806
Non è che alcune macchine RA gruppo 270 sono state trasformate.
Semplicemente le FS gruppo 851 erano in origine gruppo RA 270.
Comunque erano queste:

Gruppo 851 FS
8511-8546 e 8589-8624


Gruppo 270 RA
2701-2772


Complessivamente 72 unità.
Attenzione: la rinumerazione non segue il medesimo ordine per cui non è così semplice.

Saluti


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