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Bombardier e Ansaldo Breda, il binomio consacrato da un accordo commerciale lo scorso aprile, ha tutte le carte in regole per diventare ben più di un flirt passeggero. Nessuna acquisizione in vista, almeno stando al presidente di Bombardier, André Navarri, ma l’intesa firmata tra i canadesi e la società di Finmeccanica mira a una partnership produttivo-industriale che ha come obiettivo il mondo intero.
«Gli stabilimenti di Ansaldo Breda e la nostra fabbrica di Vado Ligure saranno centri di produzione d’eccellenza per quanto riguarda l’Alta velocità, e non serviranno solo l’Italia», spiega Navarri in una delle sale del quartier generale europeo del gruppo, a due passi da Potsdamer Platz, nel cuore di Berlino. L’imponente palazzo di Bombardier, che fu sede delle ferrovie prussiane, sembra il luogo giusto per annunci importanti. «L’Alta velocità è una realtà consolidata o in via di sviluppo in Europa, in America e in Asia. Se spuntassero fuori commesse in Paesi come Portogallo o Germania, potrebbe essere l’Italia a fornire locomotive e carrozze. Ma non metterei confini ai luoghi da servire». L’occasione è ghiotta: oggi parte, a Berlino, Innotrans, la fiera internazionale dei trasporti e della tecnologia: Bombardier presentandosi in pompa magna il giorno prima dell’evento, mette il muso davanti a tutti, come un pilota di Formula 1 che segna il miglior tempo e si appresta a iniziare in pole position una “gara” lunga quattro giorni.
Si capisce dai toni talvolta bonari, talvolta seducenti, che Navarri vede nell’Italia un terreno difficile quanto stimolante: «Come Francia, Regno Unito e Germania è una terra di grandi opportunità», spiega, affiancando un Paese diviso come il nostro a grandi realtà del trasporto ferroviario europeo.
L’opportunità per essere ben più di un piccolo tassello di un puzzle grande quasi quanto il mondo è data dallo sviluppo del treno superveloceV300 Zefiro, evoluzione del V250 già prodotto da Ansaldo Breda (e le cifre non sono casuali, ma riportano la velocità massima del convoglio). Ma non solo: la gara che con ogni probabilità verrà indetta da Ferrovie dello Stato per un totale di 53 convogli per la tav è un’occasione troppo ghiotta per farsela scappare: Bombardier, che deve guardarsi dai rivali francesi di Alstom, sa che dare maggior onori e oneri all’Italia, affidandole la produzione dei mezzi, può rivelarsi una mossa decisiva sia nel presente più immediato (l’ipotetica commessa ha un valore tra il miliardo e il miliardo e mezzo), sia in chiave futura. Fonti interne a Bombardier, pur escludendo come Navarri la creazione di una società, prevedono la possibile nascita di consorzi per seguire meglio, nel caso, l’evoluzione dei lavori sul territorio italiano. Per Vado Ligure, che già produce con successo i locomotori della linea Traxx, «è un’opportunità per crescere e diffondere il proprio nome», dice Navarri, che non si sbilancia sulle possibili prospettive di crescita dello stabilimento ligure.
Poi il discorso si sposta su temi cari all’opinione pubblica mondiale, come lo sviluppo sostenibile: «Lanciando la linea Eco4 vogliamo dare una sterzata al concetto di trasporto ecologico. I nostri treni risparmieranno sempre più energia, aiutando i passeggeri a livello di comfort ed efficienza del servizio». Non a caso il nome del progetto che verrà presentato a Innotrans è Eco4: «Una politica delle 4 “E” - chiosa Navarri - Energia, Efficienza, Ecologiae Economia
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