Alessandro, hai ragione, però anche Germania e Francia non scherzano come protezionismo delle proprie industrie ferroviarie nazionali, ma la situazione di DB e SNCF anche se non eccezionale è diversa da quella di FS
Due le considerazioni: una storica, ed una politica. La prima: il fatto che l'Italia sia uno dei pochi paesi ad aver adottato i 3000 v cc ha penalizzato le nostre industrie ferroviarie per i mezzi elettrici. la seconda, politica: il governo italiano non ha mai di fatto giudicato strategica la nostra industria ferroviaria che da sola visti i limiti strutturali oggettivi e le dimensioni del capitalismo italiano ha fatto la fine che ha fatto. Un errore che paghiamo pesantemente per esempio anche in campo aeronautico con la mancata partecipazione al consorzio Airbus.
La settimana scorsa, parlavo con un imprenditore italiano, uno dei principali produttori mondiali di assali per trattori. Mi raccontava che quando ha accompagnato il presidente Ciampi in India dove lui ha due stabilimenti, lo stesso giorno dell'arrivo della delegazione italiana arrivò quella tedesca guidata dal loro capo del governo. Ebbene quella italiana era la classica visita "spot" una tantum e chi s'è visto s'è visto quella tedesca era la DECIMA in due anni. A voi le conclusioni , io di mio comincio a essere preoccupato, indipendentemente dal colore del gatto che deve prendere i topi.
Ciao, Franco
|