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MessaggioInviato: giovedì 29 giugno 2006, 9:14 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:01
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Località: Loano, Western Liguria
sottoscrivo quello che dice tradotta.
le poche migliorie sono atti dovuti, non progressi eclatanti..


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MessaggioInviato: giovedì 29 giugno 2006, 14:12 
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Iscritto il: martedì 11 aprile 2006, 13:37
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Località: Genova
Concordo, le poche cose buone di oggi sono atti dovuti.
Ma il disastro a cui assistiamo non è solo frutto dell'improvvisazione di pochi ignoranti venuti da fuori, ma soprattutto la logica ed ampiamente prevedibile (e prevista, oh se l'avevamo prevista...) conseguenza di scelte idiote, assistenzialistiche, clientelari, protezionistiche e monopolistiche compiute proprio negli anni delle "care vecchie FS".


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MessaggioInviato: venerdì 30 giugno 2006, 12:44 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
A me sembra che gli unici in grado di attuare politiche protezionistiche nei propri confronti siano gli autotrasportatori...


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MessaggioInviato: lunedì 3 luglio 2006, 9:36 
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Iscritto il: martedì 11 aprile 2006, 13:37
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Località: Genova
G-master, mi riferivo alla scelta di favorire a tutti i costi l'industria "nazionale".


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MessaggioInviato: lunedì 3 luglio 2006, 12:05 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 16:48
Messaggi: 524
Alessandro, hai ragione, però anche Germania e Francia non scherzano come protezionismo delle proprie industrie ferroviarie nazionali, ma la situazione di DB e SNCF anche se non eccezionale è diversa da quella di FS

Due le considerazioni: una storica, ed una politica. La prima: il fatto che l'Italia sia uno dei pochi paesi ad aver adottato i 3000 v cc ha penalizzato le nostre industrie ferroviarie per i mezzi elettrici. la seconda, politica: il governo italiano non ha mai di fatto giudicato strategica la nostra industria ferroviaria che da sola visti i limiti strutturali oggettivi e le dimensioni del capitalismo italiano ha fatto la fine che ha fatto. Un errore che paghiamo pesantemente per esempio anche in campo aeronautico con la mancata partecipazione al consorzio Airbus.

La settimana scorsa, parlavo con un imprenditore italiano, uno dei principali produttori mondiali di assali per trattori. Mi raccontava che quando ha accompagnato il presidente Ciampi in India dove lui ha due stabilimenti, lo stesso giorno dell'arrivo della delegazione italiana arrivò quella tedesca guidata dal loro capo del governo. Ebbene quella italiana era la classica visita "spot" una tantum e chi s'è visto s'è visto quella tedesca era la DECIMA in due anni. A voi le conclusioni , io di mio comincio a essere preoccupato, indipendentemente dal colore del gatto che deve prendere i topi.

Ciao, Franco


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MessaggioInviato: lunedì 3 luglio 2006, 17:05 
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Iscritto il: martedì 11 aprile 2006, 13:37
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Località: Genova
Franco, concordo in tutto, )a parte il giudicare un errore la mancata partecipazioen al consorzio Airbus).


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MessaggioInviato: lunedì 3 luglio 2006, 17:33 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
Messaggi: 4549
Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Delle due una: o i nostri politici e industriali pensano a vivacchiare, o semplicemente sono state prese delle decisioni per cui nel nostro paese è meglio sviluppare turismo e edlizia invece del resto della produzione.
Avendo al governo numerosi esponenti della goldman-sachs, la più grande banca del mondo, non viene difficile credere a qualche dietrologia.


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