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Stefano hai ragione, l'uso quotidinao, in particolare delle macchine comandate elettronicamente fa perdere, o non vedere certi aspetti. Considerando, anche che non potendoci mettere le mani (attività di esclusiva competenza della manutenzione), ai macchinisti o agli operatori di produzione, certe informazioni/istruzioni non sono trasmesse (ed è meglio così). Ben diverso, quando tutto era solo elettromeccanico.
Però ... Pero, stà ritornando di moda il concetto che basta mettere un dispositivo elettronico, collegarlo, accenderlo e tutto funziona come voglio. Basta una APP sul telefonino o sul tablet ... No, non è così. Solo dietro ad una APP, programmatori a parte, c'è l'apparecchio dove è caricata, ci sono dei server e della altre macchine, altrimenti la APP non serve a niente. Agli albori dell'introdizione dell'elettronica nell'automazione, cioè fino ai primi anni '90, si presentava gente che voleva il PLC (e poi il PC) pensando che bastasse comprarlo e installarlo per fare andare una qualsiasi macchina o impianto (come se fosse un relè), quando gli parlavi di: sequenze di funzionamento, programma da sviluppare, apparecchiature di contorno, in molti se né andavano delusi, quando non irritati. Così come quando per gli inverter chiedevi: kW, tensione, corrente, e soprattutto la coppia, idem come sopra: e anche oggi in tanti sono fermi ai cavalli e al 380 (per fortuna la "corrente industriale" è ormai retaggio degli ultra settantenni). Ma, a nessuno viene in mente che, anche nel caso di un relè, senza schema e cablaggio non vai da nessuna parte, e lo schena con il suo cablaggio sono l'equivalente di un software. Cambia la forma ma non la sostanza. Giusto per dirne una, e sempre con riferimento ai mezzi di trazione ferroviaria, già 100 anni fa si resero conto che fino a velocità di crociera di 80/90 km/h, e con potenze non olltre i 2,5 MW si poteva andare di "maniglione", oltre serve l'avviatore automatico, o comunque un dispositivo che obblighi tassativamente la sequenza delle manovre. Infatti Ocarine e 424 naquero già con l'avviatore automatico, considerando anche che erano previste per il comando multiplo. Solo le 645-646 mantennero il maniglione, perchè all'epoca del progetto bastava. Poi la realtà quotidiana fu diversa. Tartaruga e Caimani furono progettate già con l'avviatore automatico, non poteva essere diverso. Quindi sempre di vincoli legati alle apparecchiature di potenza si tratta. Si potrebbe allargare il discorso anche ad altri aspetti, tipo perchè il 3000 Vcc pone tanti vincoli, ma ci vuole più spazio, e poi bisogna entrare, anche minimamente, negli specifici tecnicismi.
Per quanto riguarda la gara delle loco, ho dei dubbi che possa vincere sempre il macchinista, considerando "normali" situazioni di segnalamento e linea, le cognizioni per condurre una locomotiva, elettromeccanica o elettronica che sia, le abbiamo sia tu che io, e anche altri, caso mai prima bisogna fare un pò di prove a riguardo della frenatura. Anzi con l'elettronica abbiamo le stesse probabilità: i macchinisti sanno come si fa, noi sappiamo interpretare le indicazioni sui comandi e dove vanno ad agire e perchè. Alla fine il risultato è lo stesso.
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