Il Basso di Genova ha scritto:
appunto.. perchè dovrebbe essere più facile (ed economico) cambiare motori, metà dei carrelli, azionamenti e tutto quanto su un E656 piuttosto che cambiare due ingranaggi sulla E414??
Io non conoscerò le macchine.. Ma ora fanno gli intercitycosiexpresssuperstar con macchine da 300 all'ora.. che più o meno è come trainare la roulotte con la Ferrari Enzo..
Non hanno neppure cercato di zavorrare il telaio, aggiungere un altro compressore per usare una sola locomotiva e una carrozza pilota..
Cioè.. non capisco perchè modifiche apparentemente banali non sono state fatte e tu mi parli di "rifare daccapo" una locomotiva tenendo praticamente solo il rodiggio...
In generale i motori elettrici sopportano tensioni via via crescenti all'aumentare della velocità di rotazione. Ci sono due fasi distinte: la prima a potenza crescente caratterizzata da coppia motrice costante al crescere della velocità di rotazione, e la seconda fase a potenza costante (coppia motrice decrescente al crescere della velocità di rotazione). La scelta del rapporto di trasmissione deve tener conto della coppia motrice che si vuole ottenere ai cerchioni e la massima velocità di rotazione raggiungibile dai motori.
A parità di potenza di targa del motore, quelli a corrente continua sono meno flessibili (per via della minor coppia motrice erogabile a velocità di rotazione bassi) rispetto a quelli trifase asincroni azionati da inverter.
Ecco perchè con macchine con motori a corrente continua, per ottenere maggior coppia allo spunto si deve sacrificare la velocità massima con l'installazione di un rapporto di trasmissione "corto" (per non andare fuorigiri).
Invece con le macchine con motori trifase azionati da inverter, siccome i motori riescono a fornire elevate coppie motrici ai bassi regimi di rotazione, è possibile dotare la macchina con rapporto "lungo" ed ottenere gli stessi sforzi della stessa macchina con rapporto "corto": in altre parole... fissato il massimo sforzo di trazione che si vuole ottenere in avviamento, si ottiene una caratteristica elettromeccanica identica tra "lungo" e "corto" all'aumentare della velocità d'avanzamento.
Chiaramente a parità di motori e di massimo sforzo di trazione, la potenza assorbita è identica: solo che i motori della macchina con rapporto "corto" erogheranno a monte del riduttore una coppia minore ma gireranno più velocemente, mentre quelli della macchina a rapporto "lungo" erogheranno coppia maggiore e gireranno più lentamente: ma al gancio si ottiene lo stesso sforzo a parità di velocità d'avanzamento.
Per quanto riguarda la velocità massima, tutto dipende dalla tipologia di utilizzo della macchina (merci o universale): da qui si sceglie il tipo di trasmissione (tramviaria per v < 140 km/h) o più sofisticata (per v > 140 km/h) e il rapporto di trasmissione da montare.
Cliccando
qui ci si può fare un'idea numerica... dei concetti di cui sopra.
Tornando ora al caso delle E.404.1xx trasformate in E.414, non aveva senso cambiare il rapporto di trasmissione sia per tutto il discorso fatto precedentemente, sia perchè non essendo conveniente zavorrare la macchina (senza alzare il centro di gravità), la massa aderente è rimasta di 68 t e per questo era controproducente innalzare l'attuale sforzo di trazione di una singola macchina oltre i 200 kN: ma questo valore è basso per un uso in singola con treni da 500 t che devono raggiungere i 200 km/h ed anche se si fosse voluto zavorrare ed elevare... poi ci si sarebbe trovati comunque a lavorare con al massimo 4,4 MW, oltre al fatto che andava ridondato tutto e costruite nuove vetture pilota Z1. Io reputo la scelta della doppia di E.414 vantaggiosa, sia per le prestazioni quando si circola con 2 macchine attive, sia perchè è più difficile rimanere bloccati in linea in caso d'avaria.
Infine per via della resistenza degli organi d'attacco, il massimo sforzo di trazione applicabile trainando il treno è di 300 kN. Ma bisogna fare poi i conti con l'aderenza a disposizione, che in linea di principio dipendono dlla massa aderente e dalla fluidità della regolazione.
Ma se si spulciano le tabelle delle prestazioni, i FCL e le disposizioni a riguardo, si può notare che le doppie di macchine da 4 assi da 6 MW per 12 MW installati sono sfruttabili come una macchina da 88 t x 2 e 6 MW installati. Ecco perchè buttare le 6 assi è un grosso errore: e dato che molte sono caratterizzate da regolazione reostatica... un bel progetto di riqualificazione metterebbe le FS in condizione di evitare tutte le doppie trazioni in testa, che con le locomotive moderne corispondono ad un doppio costo in esercizio commerciale, manutenzione corrente e OGR...
Tradotta ha scritto:
Ma guarda che stavo scherzando! anzi, apprezzo il tuo concetto di non buttare via ciò che funziona ma di prolungarne la vita (semplifico il tuo pensiero) con opportune migliorie tecniche.
Anch'io sono sempre stato di questa fede, soprattutto dopo aver visto cosa erano capaci di fare i tecnici delle officine private ed FS quando ricostruivano da cima a fondo un'ALn 990 semi distrutta da un coccio contro un camion a Fontaniva, nel 74, o di certe X "imbarcate" per colpa di incendi appiccati da sbandati che entravano in FERVET in queste condizioni e ne riuscivano completamente rifatte.
Invece da alcuni anni a questa parte i tecnocrati FS mandano in demolizione qualunque loco abbia subitò un benché minimo tamponamento violento (classica manovra "lunga" di chi non sa fare le manovre)
Fosse per me avrei continuato l'operazione E 633 in E 632 e prolungato la vita di E 636 ed E 645/646. Sono mezzi validi che possono fornire un bel contributo per molti anni ancora!
Saluti Ristrutturati
Forse stamattina (stanotte per me) non sono riuscito a cogliere la vena polemica scherzosa!