Filadelfia, 17 dicembre 1932 (anno XI dell’E.F.)
Ore 8 di una mattinata tersa e luminosa. I Nostri, ignari del dispaccio lor trasmesso invano da Roma ed ancor più ignari di ciò che avrebbe riservato loro il Fato, stanno per raggiunger la Stazione Centrale ove, nelle mentite spoglie di due ricercatori del Politecnico di Forlì, saranno ricevuti da un alto funzionario della ferrovia.
- Pavanati, qui mi sa che perdiam tempo prezioso. Sarà quel che l’è, il Bianchi, ma dopo tutto que' nostri macchinoni meravigliosi come l’E428 pella continua e l’E432 pell’alternata son ben merito suo! Roba che tutto il mondo c’invidia, macchine che col Fascio ben in vista sul frontale scrivono pagine di gloria imperitura!
Ma qual sorpresa era in agguato? Qual indicibile spettacolo stava per pararsi dinanzi a loro? Quale prodigio d’una tecnica inimmaginabile li avrebbe tosto colpiti?
In attesa sul primo binario, imponente - anzi immanente nella sua mole pari a tonnellate 216, corrusco nella sgargiante livrea bordò coi filetti dorati, lucente nelle forme tonde ma al tempo stesso affusolate, immenso ne’ suoi 24 metri di lunghezza, possente col suo rodiggio 2-C+C-2, avido d'elettricità monofase, sprezzante co’ suoi 4620 cavalli vapore continuativi e 9500 di punta, celerissimo co’ suoi 160 chilometri all’ora, calmo colla tranquillità d’una fiera che sta per slanciarsi sulla preda colla certezza di farne un boccone solo, paràvasi nientemeno che Sua Maestà GG1.
- E’ un prototipo, signori, e ne siamo orgogliosi. Presto verrà replicato: si pensa d’acquisirne non men d’un centinajo per affermare più che mai la superiorità della nostra Compagnia, la Pennsylvania Railroad. Stiamo per apprestarci ad una corsa di prova: mr. Benny, mr. Pavanaty, volete farci l’onore di partecipare?
- Bah, per essere sinceri non ci par nulla di speciale. Noi, in Italia, s’ha di meglio … e con due fanali, non uno solo come questo. E poi, con quel che vi sarà costato, avete risparmiato sui respingenti … noi li si mette sempre!
BAM! La violenta manganellata vibrata col n. 21, quello fasciato in lamiera d’ottone, pose fine allo sciocco sproloquio.
- Il mio collega mr. Pavanaty scherzava, signore. Saremo onorati d'issarci su di tanto prodigio e, con esso, slanciarci sulle rotaje!
- Non ne dubitavo, mr. Benny. Molto bene: vogliate accomodarvi in cabina – purtroppo io non sarò della partita, ma vi assicuro che sarete in buone mani: condurrà la GG1 il nostro macchinista più valente. Buon viaggio, signori, e a più tardi!
Partirono.
- Hai visto che roba, Pavanati? Tira 20 carrozze e fila come una sposa! Sai cosa ti dico? Potessimo fregarcela ‘sta macchina e portarla in Patria … la si potrebbe copiare e farla fare alla Breda, all’Ansaldo, alla Fiat in centinaja d’esemplari, alla faccia di quel pallone gonfiato coi baffetti che vorrebbe comandar la Germania! Questa sì che è una locomotiva con gli zebedei, altro che le trojate del Bianchi!
(continua)
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