davscarna ha scritto:
io sto parlando di investimenti e ricavi a carico del gruppo Ferrovie dello Stato...per cui è del tutto indifferente se l'ammortamento avviene su locomotori, sistemi infrastrutturali e/o altro ancora. Certo, c'è bisogno di analisi di fattibilità del prodotto e senza dati precisi scritti nero su bianco è un pò difficile dire se una filosofia di pensiero è più o meno corretta (insomma, una descrizione qualitativa, e non quantitativa, non sempre è esaustiva). Io rimango convinto che avrebbe più senso investire in infrastutture al posto che sul materiale rotabile. Per lo meno, nel breve-medio termine.
No, non si può.
FSI (Ferrovie dello Stato Italiane) è la capogruppo e basta.
RFI e TI, e tutte le altre del gruppo, sono tante imprese separate con bilanci e statuti indipedenti, quindi con obiettivi ben distinti.
Legalmente non è possibile travasare capitali da una parte all'altra senza aumenti di capitale, quindi emissione di nuove azioni, con tutto quanto né consegue, e non si fa in due minuti.
RFI, di sua iniziativa (ma con l'approvazione degli azionisti, quindi il ministero proprietario) può solo modificare i costi dei pedaggi per rientrare nel pareggio di bilancio.
In ogni caso la rete è di proprietà dello Stao Italiano, RFI la gestisce solamente in nome e per conto (poi ci sono le reti, e le imprese di trasporto, di proprietà degli enti locali).
RFI è proprietaria solo di parte delle attrezzature che utilizza per la gestione e la manutenzione delle linee.
TI è proprietaria solo di parte dei veicoli che utilizza.
Le altre imprese del gruppo sono proprietarie solo di parte di quanto gestito.
Lo scambio di: veicoli, locali, immobili, attrezzature, ecc., tra le varie imprese del gruppo, può avvenire solo tramite: vendita, nolo, locazione.
Così come il trasferimento di personale: licenziamento e riassunzione, o in prestazioni di mano d'opera a titolo oneroso.