Il problema è che le frecce che già esistono... stanno scoppiando di persone! In certi periodi dell'anno, se non si prenota per tempo, è impossibile a qualsiasi prezzo trovare posto. Tantopiù che gli ETR 400 hanno capacità insufficiente per i Milano-Roma ed al momento sono impiegati in altre relazioni con minore richiesta: RFI e TI stanno andando contro le loro convinzioni immutabili e secolari nel non voler fare le doppie di elettrotreni (specie in AV) proprio per mandarli in doppia sulla dorsale.
I treni non si fanno perchè sono belli e ci piacciono gli IC, ma per trasportare gente, guadagnandoci il massimo possibile. Questa è l'unico motivo per cui qualunque azienda ferroviaria organizza un treno. Con sovvenzione statale o regionale o a mercato.
Ad ogni modo, lo stato garantirà i servizi IC e notturni nella misura in cui essi siano necessari, razionalizzando al massimo in modo da garantire a tutti un servizio accessibile per muoversi nel paese, con particolare attenzione alle relazioni che non garantiscono sufficienti margini di guadagno per il gestore dei treni (TI o NTV, nel mercato dell'AV e quindi della lunga percorrenza). Niente di più e niente di meno. Se una relazione è sufficientemente redditizia, lo stato non ha alcun interesse a sovvenzionare servizi aggiuntivi, meglio risparmiare i soldi e investirli dove è necessario.
Quanto ai RV "spezzati" la colpa non è tutta di TI: lì il contratto di servizio è con le regioni, e sono loro che decidono. Se le due regioni litigano o non si mettono d'accordo (vedi Lombardia-Veneto, dove non si garantiscono le coincidenze a Verona per i RV Milano-VR e VR-Venezia), a pagare è l'utenza.
Per tutte le questioni sui contratti di servizio, argomento di cui ogni appassionato di ferrovie vere o nel modellismo dovrebbe avere almeno un'idea, per non dire un'infarinatura generale, consiglio il solito stagniweb.
http://www.stagniweb.it/ Cercare in "Notizie di attualità" e poi andare giù fino a trovare gli articoli di "Economia e politica dei trasporti".
Qualche estratto di ciò che scrissi per una tesina in un corso di economia all'università qualche tempo fa, buona parte di quanto scritto è estratto dallo stagniweb:
Cita:
...soprattutto per quanto riguarda il traffico regionale, l‟azienda vende ai suoi clienti istituzionali, le Regioni, un programma di esercizio. Un insieme di corse svolte su determinate relazioni con una certa periodicità: ogni corsa è “lunga” x chilometri e si effettua per y giorni all‟anno, quindi essa vale xy treni/km all‟anno. Trenitalia vende dunque un quantitativo di tkm annuo, dato dalla somma di tutti i tkm complessivamente svolti; ovviamente le Regioni possono imporre certe condizioni: numero di posti offerti, standard di puntualità, efficienza, pulizia. Se queste clausole vengono disattese, come ovvio e come talvolta succede, Trenitalia è obbligata a pagare penali e multe. Tutto questo processo è poco visibile per il viaggiatore meno accorto, ma con uno sguardo più ampio è possibile trovare differenze, anche grandi, tra i servizi offerti nelle diverse Regioni. Anche nell‟ambito dei servizi a lunga percorrenza il processo è analogo: ovviamente l‟interlocutore di Trenitalia è lo Stato (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e più che i tkm complessivi, in discussione, vi sono le singole relazioni.
Cita:
Le tipologie di servizio offerte da Trenitalia si dividono preliminarmente in servizi a mercato e servizi sovvenzionati.
Per quanto riguarda i servizi a mercato, di competenza della Direzione Passeggeri, essi si dividono in:
* AV Frecciarossa ...,
* AV Frecciargento ...,
* Frecciabianca ....
Per quanto riguarda i servizi sovvenzionati si distingue in:
* Servizio Passeggeri Universale: treni a lunga/media percorrenza previsti da contratto di servizio col Ministero dei Trasporti, che collegano le città del Meridione a quelle del Nord Italia o l‟estero.
* Trasporto Regionale: Servizi a medio/corto raggio o suburbani che collegano, nel caso dei treni Regionali Veloci, due città importanti relativamente vicine o nel caso dei treni Regionali, località in ambito regionale.
I servizi merci sono generalmente liberalizzati; di essi se ne occupa la divisione Cargo: i servizi merci sono generalmente divisi in Traffico Convenzionale e Traffico Combinato.
Cita:
Il settore dei trasporti è liberalizzato (si intende per liberalizzato un sistema al quale sono stati applicati processi legislativi che ne riducono le restrizioni commerciali e/o di mercato) e regolamentato. Secondo il DL 1/2012, art. 25 comma 9, le gare di appalto sono obbligatorie, fatti salvi i contratti in corso. Nell'ambito del mercato ferroviario esistono principalmente 2 tipi di concorrenza:
concorrenza nel mercato: varie imprese di trasporto (ad esempio Trenitalia – TI, Arenaways – AW, Nuovo Trasporto viaggiatori – NTV) offrono i propri servizi ed è poi il cliente finale a scegliere quello che preferisce; si applica principalmente per i servizi a mercato (AV) ed a lunga percorrenza, oltre che ai servizi merci;
concorrenza per il mercato: le varie imprese partecipano ad una gara d‟appalto, indetta generalmente dalle varie Regioni, per assicurarsi i servizi di trasporto regionale di una determinata linea o gruppo di linee.
L'assegnamento dei servizi di trasporto alle varie aziende è in generale un discorso complesso. Il servizio di trasporto si divide generalmente merci e passeggeri; questo si divide in:
treni a lunga percorrenza (AV, “Frecce”), non sussidiati (“a mercato”);
servizi universali (Intercity, Eurocity, Espressi, Treni notte), sussidiati dallo Stato;
treni regionali, sussidiati dalle Regioni.
I sussidi si rendono necessari poiché l‟introito derivante dalla vendita dei biglietti non è sufficiente a coprire l‟intero costo che l‟impresa deve sostenere per l‟effettuazione del treno.
...
Mentre per quanto riguarda il trasporto regionale sono le singole regioni ad affidare i servizi mediante gara d‟appalto o contratto di servizio, per il trasporto a lunga percorrenza è lo Stato a stipulare un contratto di servizio con Trenitalia; questo contratto è del tutto paragonabile a quello che Trenitalia stipula con le Regioni. A beneficiare di questo contratto sono principalmente le relazioni notturne nord-sud i cui costi non sarebbero in alcun modo sostenibili, a meno di non innalzare ad un livello insostenibile i prezzi, rendendoli di fatto fuori mercato.
Per quanto riguarda i servizi non sussidiati, generalmente detti a mercato, ogni treno deve essere ripagato dai biglietti venduti nel caso di servizi passeggeri, o dal committente nel caso di servizi merci.
Attorno al 2008 il 51% dei servizi a lunga percorrenza (15% dei servizi di trasporto passeggeri su rotaia) era sussidiato, mentre il 49% (14% del totale) era a mercato; ovviamente il trasporto regionale (71% del totale) era, ed è tutt‟oggi, sussidiato: dunque l‟86% dei servizi passeggeri Trenitalia ricevevano sussidi pubblici. Ad oggi non è prevista la messa a gara dei servizi di trasporto a lunga percorrenza e non se ne prevede una possibilità futura, ma anche la messa a gara dei servizi di trasporto regionali è ancora in divenire: salvo qualche caso isolato (Lombardia - linea S5, Emilia Romagna – Intero Servizio Regionale, Veneto) dal successo opinabile, al giorno d‟oggi tutti i contratti sono stati stipulati senza gara d‟appalto.
Per concludere, il problema dei ritardi dei treni e delle interferenze tra treni veloci e treni lenti non è colpa dai treni veloci, ma delle carenze infrastrutturali e di come l'infrastruttura è gestita.
A Firenze (così come a Milano) c'è il notissimo problema del nodo cittadino, con stazioni di testa ormai inadeguate, sia come tipologia (di testa, appunto), che come capacità. A Firenze risolvere il problema è un casino (ogni soluzione ha alcuni pro e tanti contro), e si aggiunge il fatto che parte della DD è usata anche dal traffico regionale (che probabilmente nel giro di qualche anno verrà fatto sloggiare sulla linea storica), che causa circolazioni eterotachiche (treni a 160 all'ora insieme ad altri a 250 faticano a convivere, a meno che la regione Toscana non si attrezzi con treni da 200 km/h e a 25 kV per il traffico regionale).
Sulla Bologna-Verona (linea che conosco bene) pesa parecchio il tratto tra Mirandola e Poggio Rusco e tra Poggio e Nogara, in cui si circola con il BCA (150 km/h al massimo) e oltretutto con sezioni di blocco lunghe una ventina di km (installare il BACC costerebbe troppo per un sistema ormai troppo complicato e obsoleto, si attende l'installazione dell'ERTMS ormai). Il tutto con le ovvie conseguenze sulla regolarità della circolazione.