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MessaggioInviato: lunedì 13 novembre 2006, 21:58 
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Allora, il "Pirotecnico" era (ed è)uno stabilimento dell'esercito, poi convertito in officina per la riparazione dei mezzi corazzati (Staveco, appunto); naturalmente, come spesso avviene in impianti del genere,
il personale civile era forse in maggioranza rispetto al personale militare vero e proprio.

Quanto a Casaralta: ovviamente ho ragione io!! :D :D

A parte gli scherzi, gia' dalla fine degli anni 80 non restava traccia
del raccordo militare (raccordo rimosso e cancello sostituito da un muro)
tutto il materiale veniva movimentato con camion ,
e quella dello svio del badoni mi sembra un po' inventata....
In quest'epoca lo stabilimento era usato solo come magazzino e non
produceva piu' alcun che'.
Rimaneva invece traccia (ed è rimasta fino a pochi anni fa) del raccordo
con l'altro stabilimento, quello chimico, demolito negli anni 60 per fare posto alla fiera.

Ah,per quanto riguarda l'emilia c'è da segnalare un altro, importantissimo raccordo: quello con l'Arsenale di Piacenza.
Pero' so' solo che era ancora attivo nei primissimi anni 50.
Bisognerebbe sentire da qualche Piacentino.

Ciao a tutti


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MessaggioInviato: lunedì 13 novembre 2006, 22:29 
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Altro resto di raccordo ferroviario militare nella mia zona lo si trova presso la caserma Papa di via Volturno a Brescia.Era servito tramite un collegamento che andava dalla stazione di Borgo San Giovanni di Brescia , sui binari delle SNFT della linea Brescia - Iseo -Edolo.Il raccordo, attualmente integro nel 90% della sua totalità attraversava l'Iveco (ex OM), passava attraverso la ditta INNSE, e tramite uno scambio entrava nell'autocarreggio della caserma.Ad onor di cronaca sia la caserma che la ferrovia sono dismesse ma in perfetto stato di conservazione.La ferrovia non esercita più dagli anni 80 entre la caserma da fine anni 90.Tracce della diramazione che vanno dentro la caserma si possono osservare tutt'ora dentro il raccordo INNSE dove sono ancora presenti 2 spezzoni di rotaia annegati nella base del muro eretto al posto del cancello con la sorveglianza.La caserma era sede di artiglieria campale e di mezzi logistici.Per quanto rigyarda mezzi di trazione penso non ci fosse nulla in quanto il raccordo era gestito dalle SNFT che portavano i carri sia alla Caffaro che alla Iveco ed alla INNSE tramite un Badoni ora utilizzato per le manovre ad Iseo:Ogni azienda aveva poi il suo mezzo di manovra.L'Iveco aveva 2 Badoni, la INNSE utilizzava mezzi su gomma e penso pure la caserma.Infatti i binari erano tutti annegati nell'asfalto.interessante é il fatto che questo raccordo tutt'ora sopravvive in quanto non si riesce a risalire alla precedente proprietà che aveva nel progetto la continuazione lungo la ValTrompia.
Ciao a tutti


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 13:08 
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Rgs ha scritto:
A parte gli scherzi, gia' dalla fine degli anni 80 non restava tracciadel raccordo militare (raccordo rimosso e cancello sostituito da un muro) tutto il materiale veniva movimentato con camion ,
e quella dello svio del badoni mi sembra un po' inventata....


La fonte citata dagli appunti di Ermanno è uno scritto di Fabrizio Sozzi, maggio 2004. Mi fido di te, Rgs, (ovviamente!) e correggo il mio file...
Ciao


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 13:21 
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Iscritto il: giovedì 2 febbraio 2006, 19:12
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Rgs, cosa intendi con "traffico da capogiro" durante la Grande Guerra? Se hai dei dati puoi postarli? Interessante anche il terzo raccordo bolognese citato, nonchè quello di Piacenza, però aspetto di avere qualche dato in più. Inserisco anche le informazioni relative al raccordo bresciano citato da A.D.
Per Gemini: quando posto i raccordi del Lazio, vedo se le tue informazioni corrispondono, divergono o aggiornano quelle in mio possesso; adesso non ho molto tempo per farlo.
Ciao
Roberto


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 19:07 
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Iscritto il: martedì 18 luglio 2006, 12:02
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Ciao Roberto, devo dire che questa discussione inizia ad interessarmi parecchio, soprattutto grazie alle tue osservazioni.Visto che stiamo parlando di raccordi militari della varie forze armate vorrei uscire un attimo dal seminato parlando di un raccordo costruito per fini militari ma che entrava in un'azienda privata.Il raccordo si trovava sul lago d'Iseo a Montecolino presso l'azienda Caproni che produceva sia aerei che idrovolanti.Questo raccordo venne realizzato nel 1938 per portare all'interno della Caproni dei carri ferroviari molto particolari.Infatti trasportavano dei sottomarini tascabili che vennero collaudati nel lago per poter poi attaccare di nascosto il porto di New York.I sottomarini si chiamavano CA2.Ad onor di cronaca i carri dovevano arrivare ad Iseo e poi essere trabordati tramite chiatte o tramite camion fino a Covelo (3-4 km in linea d'aria).Ma venne reputato più intelligente realizzare uno scambio all'altezza dell'azienda che dista max 10 metri dalla sede ferroviaria.Non esistono foto di questo raccordo in opera durante la 2° guerra mondiale in quanto era considerata area militarmente sensibile, ma esiste una pianta della ferrovia dove si vede il distaccarsi dalla linea ferroviaria di un binario morto di circa 200 metri che entrava all'interno della Montecolino.Il binario passava dove ora c'é la palazzina uffici costruita negli anni 60 ed ora dismessa come tutto l'area.Ma interessante é osservare la disposizione di una parte degli edifici che ancora adesso rispecchiano l'andamento del binario e sul fianco del muro hanno ancora le mensole dei cavi del telegrafo che andavano dall'azienda alla stazione di Iseo.
Ciao
Adriano


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 19:21 
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Roberto Morandi ha scritto:
Rgs, cosa intendi con "traffico da capogiro" durante la Grande Guerra? Se hai dei dati puoi postarli? Interessante anche il terzo raccordo bolognese citato, nonchè quello di Piacenza, però aspetto di avere qualche dato in più. Inserisco anche le informazioni relative al raccordo bresciano citato da A.D.
Per Gemini: quando posto i raccordi del Lazio, vedo se le tue informazioni corrispondono, divergono o aggiornano quelle in mio possesso; adesso non ho molto tempo per farlo.
Ciao
Roberto


Tranqui, son andato a memoria ma potrei essermi dimenticato qualcosa...ora che ci penso...negli anni '10 era raccordato alla Roccasecca - Avezzano anche il Regio Polverificio di Arce.
Aspetto le tue notizie! :D


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 19:36 
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Roberto, NON fidarti assolutamente, tanto piu' di un "cioccapiatti"
come me !!!:D :D

Anzi, riguardavo velocemente alcune "cosette" ieri sera e ....forse c'è il trucco, ed il buon Sozzi potrebbe aver ragione.
Comunque dopo le riguardo con calma, ci ragiono un po' su (aiutoooo)
e .......vengo a rapporto!

Ciao


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 20:05 
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OT per Adriano: mi interesso molto della storia della Regia Marina nella II G.M., ti segnalo, se ti interessa, una pagina sui Caproni per il progetto New York:
http://www.regiamarina.net/xa_mas/ny/ny_it.htm
Qui vicino a me, a Sesto calende, c'era la fabbrica della SiaiMarchetti dove producevano i Motoscafi Esplosivi usati negli attacchi alla baia di Suda e a Malta (erano motoscafi con testata esplosiva il cui pilota si catapultava prima dell'impatto).
Per il buon Cantini: nella mappa proposta da Ivan Furlanis sul forum di Photorail si vede anche un raccordo militare a Vigodarzere, di cui non so nulla: ne sai di più?
Grazie comunque a tutti coloro che si interessano e mandano avanti questo thread: ho aggiunto alla lista dei raccordi lombardi quello di Ghedi, a questo punto aspetto a modificare la lista "bolognese" (avevo già modificato i miei appunti...).


Ultima modifica di Roberto Morandi il mercoledì 15 novembre 2006, 13:26, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 20:35 
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Il raccordo di Vigodarzere serve la IIa Zona Aerea Militare di Padova (nome roboante per identificare un deposito di armamenti per l'A.M.).

Il raccordo è il prolungamento di un binario tronco che prosegue nel piazzale esterno dell'F.V. di Vigodarzere in direzione Sud.
Ha funzionato fino alla metà degli anni 80, poi è rimasto inutilizzato.
Verso il 1995 con la costruzione di un sottopasso stradale il raccordo è stato segato nella parte centrale.
Nella primavera 1996 vidi dal treno due carri Gbhs, presso lo scalo merci di Vigodarzere, (era dal 1982 che la stazione non lavora conto terzi) in corso di carico ad opera dei militi ignoti del deposito AM. Poi più nulla.
Il deposito è ancora in esercizio, ma i traffici avvengono rigorosamente su gomma.

A Vigodarzere inoltre era raccordata una segheria, in corso di smantellamento, non più in esercizio dal 1980 circa.

Restando in zona Padova non possiamo dimenticare un raccordo per una caserma a Padova Campo Marte lato EST (dunque lato opposto F.V. nei pressi della Squadra Rialzo Carri). Dovrebbe essere attivo o comunque attivabile. Di certo ancora negli anni 90 partivano Treni Militari per esercitazioni ed altro per varie parti d'Italia.


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 22:01 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:04
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Località: Grizzana (Bo)
Allora, cominciamo dal principio e cioè dalla prima guerra mondialee relativi capogiri.
A comandare gli stabilimenti militari di Casaralta era all'epoca un certo colonnello Mercozzi,
che nel 1920 fece dare alle stampe un libriccino in cui illustrava l'attività dello stabilimento
tra il 1914 e il 1918.
Nel libro non si fa cenno ai movimenti ferroviari propriamente detti (numero di carri etc...)
ma i prodotti hanno queste cifre:
106 000 000 di scatolette di carne prodotti
735 000 000 di scatolette di "condimento Mercozzi" prodotti
oltre al brodo in gelatina, e ai sottoprodotti (ossa, budella, pelli...)
Tenete inoltre presente che i manzi venivano macellati sul posto (esisteva un apposito mattatoio)
e provenivano vivi in grande maggioranza da fuori regione (veneto e abruzzo soprattutto)
In questo periodo , tra personale militare e civile, lavoravano nello stabilimento migliaia di persone.
Non basta.
All'epoca era attivo anche un panificio militare:non se ne parla nel libro , ma tutto fa pensare che il relativo movimento di farine e gallette avvenisse su carro.

Ah, ci sarebbero anche le officine del Genio a Castenaso, raccordate alla SV
Ma duro' pochissimo, tra il 1916 e il 1918.

Ciao a tutti

PS: il "condimento Mercozzi" era una sorta di ragù da trincea che i cucinieri al fronte usavano per condire la pastasciutta.


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 22:06 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:04
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Località: Grizzana (Bo)
Oh e veniamo alla "vexata questio" del racc....

Fzzz crrr roarrr fzzzz
"Scusa Ameri, ti interrompo,sono Luzi da Bologna:
CLAMOROSO AL DALL'ARA! Rgs ha preso Gol!"
Come dici? mancano 5 minuti alla fine e vincevano 7 a 0?
Si, va bene, ma una partita cosi' dovevano vincerla 30 a 0 con una gamba legata dietro la schiena,scusa!
Macche' arbitro e arbitro, ha preso un gol da melone, te lo dico io.
No scusa, fa tanto il grosso con quelle robe li' e poi va in tribuna a far gli autografi alle tifose
mentre si gioca ancora: ma chi crede di essere, Cipollini?
Fzzz crrr roarrr fzzzz

Bah, ci sono delle strane interferenze stasera.....

Allora guardate un po' qui:

Immagine

Immagine



La foto è la stessa: una "nature" e l'altra scarabocchiata dal sottoscritto per renderla" leggibile"
ai non introdotti e ai non bolognesi. Risale al 1943, è tratta dal libro "Obiettivo Bologna"
e gli sbuffi di "fumo" in basso rivelano chiaramente chi ne è l'autore.
In rosso ho evidenziato le aree che ci interessano, in violetto il percorso della tramvia con i relativi raccordi.
Se fate attenzione noterete anche un convoglio in viaggio verso lo stab.2
Un paio di "lineette" le ho evidenziate in verde.
Una , a sinistra,è probabilmente un tronchino e non è detto che entri nel recinto.
Ma quella a destra, lo si nota chiaramente da altre foto, ci entra.
Orbene, ho sempre pensato che lo stabilimento militare fosse raccordato sul lato della via Ferrarese,
proprio sul lato della Tramvia,come il perimetro del muro di cinta fa chiaramente intendere,ma non verso la via Mascarella.Questa era probabilmente la situazione ai tempi di Mercozzi.
Erroneamente pensavo che il binario che si stacca verso destra nella foto (ancora esistente in parte pochi anni fa) fosse ad esclusivo uso dello stabilimento Chimico (o supposto tale) mentre i potenti mezzi dell'USAF indicherebbero il comune uso con l'altro stabilimento.
E questo spiega bene 2 cose: il doppio binario tra quel punto e la radice del fascio Salesiani in stazione Centrale (dalle foto non si nota, ma la parte "bassa" è a doppio binario, chi ha visitato i raccordi in questi anni lo sa bene)
E casca tutto il mio discorso sul "curiosamente": era da li' che si poteva ancora accedere allo stabilimento, da verso via Mascarella , anche negli anni 90.
Anche se,a ricordare come era messo, non ci sarebbe stato da meravigliarsi dello svio di un Leopard.

Fzzz crrr roarrr fzzzz
" Ma cosa vuol dire se i camion entravano da via Ferrarese......
Ma bastava fare il giro!Come se non fosse mai passato da quelle parti, dai, Ameri!!
No, no, guarda ti ripeto che ha preso un gol da melone, cosi' impara a fare il galletto con le ragazzole,
Un'altra volta stà piu' attento!
Ah ecco è finita .....Qui Bologna, diamo il finale dallo stadio Dall'Ara Casaralta 7 -Real Madrid 1
A voi studio
Fzzz crrr roarrr fzzzz

Bah, misteri dell'etere.... :roll:

Ciao a tutti


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 23:21 
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Ciao a tutti.Per Roberto:Pure io sono un'appassionato di tutto quanto rigurada la 2° guerra mondiale,ma la mia passione principale é la 1°.Se vuoi ti posso inviare alla tua mail privata alcuni articoli che ho scritto riguardo all'uso della linea Brescia -Iseo-Edolo durante la 1° Guerra Mondiale.molto interessante é la storia del cannone 149 o IPPOPOTAMO ancora adesso posizionato sul giacciaio dell'Adamello puntato verso l'antico nemico austro-ungarico.A giorni, dopo aver raccolto altre informazioni,sempre se ti interessa, ti scrivo anche dell'uso militare di un'altra ferrovia della mia zona:la Palazzolo-Paratico che ha visto nel '44 anche l'arrivo di una DR 52 (sempre se non sbaglio modello).La linea serviva ai tedeschi per prendere sia gli assali dei carri alle acciaierie di Lovere tramite chiatte, ma anche per trasportare materiale più pregiato ai fini delle sorti della Guerra (G maiuscola in onore di tutti i soldati caduti durante il conflitto).Un'ultima precisazione:la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, durante la Grande Guerra era un punto startegico pe la costruzione di tutti i Forti della ValleCamonica (la mia vera passione) in quanto trasportava tutto il cemento ed i principali armamenti, quali le torrette girevoli 149G, per la realizzazione del Forte del Corno d'Aola (storia stupenda le sorti di questa costruzione) e per la realizzazione di una ferrovia sotterranea che serviva a collegare malonno con un'altro forte della Valle Camonica: allo stato attuale di questa ferrovia ne sono rimaste alcune vestigia soprattutto in fatto di gallerie, mentre il forte di Garda é stato fatto esplodere insieme al Corno d'Aola nel 44 dai tedeschi durante la ritirata.
Basta, non voglio più annoiarvi con queste sciocchezze.
Ciao a tutti


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MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 23:26 
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Per rgs:molto interessante quella ripresa aere di Bologna durante il bombardamento.Sono fotografie scattate dai B52 americani? mi potresti dare la casa editrice che ha pubblicato il libro ed il relativo autore?sarei molto interessato all'acquisto.
Grazie
Adriano


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MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2006, 0:36 
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A.D. ha scritto:
molto interessante é la storia del cannone 149 o IPPOPOTAMO ancora adesso posizionato sul giacciaio dell'Adamello puntato verso l'antico nemico austro-ungarico.

Eccome se lo conosco l'ippopotamo, ci sono stato nell'estate del 2003, quando i ghiacciai erano tanto sciolti che ritrovarono pure due fanti austriaci morti durante la grande guerra. Manda, manda gli articoli, che mi interessa.
Per Rgs: grazie per il fulmineo chiarimento!
Per Tradotta: grazie anche a te, provvedo ad aggiungere.
Ciao
Roberto


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MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2006, 10:28 
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Ciao, approfitto di questa mezzora di stacco dal mio lavoro per approfondire un'attimo la discussione.
Per Roberto:sai che il 149 a era stato utilizzato prima del '15 nella guerra di crimea?é stato costruito prima del '900.Appena recupero l'articolo su questo cannone te lo posto.Dammi uno o due giorni.vedo che anche tu hai la passione dell'alta quota.Se ti capita di andare ancora da quelle parti prova a fare il sentiero della diga del Lago d'arno in Val saviore.Esiste tutt'ora il tracciato (privo di binari) di una ferrovia a scartamento ridotto lunga circa 4 km che era servita prima per la costruzione di tutto il complesso a quota 1800 e poi venne utilizzata durante la Grande Guerra come trasporto munizioni e viveri per la caserma e per le postazioni degli alpini che davano sulla VAldi fumo.Verso il tratto terminale della linea esistono ancora 2 piattaforme girevoli collegate da un binario inclinato lungo circa 100 mt su cui venivano trainati i carrelli con un argano manuale.Il tutto serviva per vincere il dislivello.La particolarità della linea é che si snoda per più di metà percorso i galleria.alla fine degli anni '90 era ancora presente a metà linea un magazzino ,poi demolito, tutto in legno con all'interno un carroponte del 1904 con argano a catena di 5 tonn. che serviva a sollevare le locomotive.infatti all'interno era ancora presente 1 carrello per i materiali con culla ribaltabile, 1 carrello con pianale in legno per caricare le casse e il telaio smantellato di una locomotica a 2 assi di cui non so dire se fosse stata diesel o ad aria compressa.Di sicuro non a vapore.il tutto veniva trasportato o a dorso di mulo o tramite una teleferica in legno da quota 1100 metri (dalla frazione di Isola di saviore).
Tornando all'argomento della discussione, vorrei dare il mio contributo ricordando il raccordo militare della Marina sulla linea della Garfagnana, che appena fuori dalla stazione di Aulla si diramava per entrare nel vecchio deposito munizioni.Ci sono passato l'anno scorso durante un mio giro speleologico della zona e mi sono soffermato su questo raccordo che si snoda per circa 3-4 km all'interno di una vallettina per poi entrare dentro al deposito munizioni che aveva un'estensione non indifferente.Particolare il fatto che, pur essendo tutto in un chiaro stato di abbandono, il raccordo non era ancora stato tagliato dalla linea anche se ora, la linea dal lato Aulla é isolata dal mondo.Se non ricordo male.
Comunque sarebbe molto bello aprire anche una discussione sulle linee a scartamento ridotto che esistevano lungo i nostri confini durante la Grande Guerra.E penso che Tradotta, visto che é veneto, possa dare un contributo di informazioni non indifferente.
Saluti a tutti.


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