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malori professionali https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=16&t=100532 |
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Autore: | MALTE [ sabato 18 maggio 2019, 9:21 ] | ||
Oggetto del messaggio: | malori professionali | ||
Buongiorno, capisco che e' un argomento molto delicato ma i necrologi di ''maestri'' che si ammalano o ci lasciano prematuramente sono ogni giorno veramente tanti. Perche' questa categoria professionale sembra essere cosi soggetta rispetto ad altre? C'e' una relazione diretta con la ferrovia? oppure trenitalia essendo un azienda con migliaia e migliaia di dipendenti tutto rientra in una normale statistica? Grazie malte (fonte: da ancora in marcia)
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Autore: | marco_58 [ sabato 18 maggio 2019, 14:00 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
Considera che una assenza per normali problemi sanitari è considerata normale fino al 5% in ogni situazione. Partendo da qui e facendo i dovuti considarata, se su cento lavoratori hanno problemi in 5, a maggior ragione su 100.000 i 5000 sono un cosa normale. E per certe patologie il lavoro e le sue condizioni c'entrano poco, anche perchè un macchinista è periodicamente controllato da medici. Ma di morti per infarto mentre chiudono la porta del cardilogo che gli ha fatto i complimenti per la salute è piena la cronaca. Detto ciò, c'è una situazione che si ripete spesso in tutti gli ambiti di lavoro: il lavoratore che si ammala o/e cade in depressione dopo pochi mesi dall'inizio della pensione. Ma qui le condizioni del lavoro precedente contano poco, è il nuovo regime di vita, non più regolato da rigide condizioni, ovvero la libertà di vita, che stressano le persone e il loro fisico. Sembra strano ma ne conosco tanti. Sulle ragioni direi di soprassedere perchè cadiamo in discorsi che portano a "farsi del male". |
Autore: | Omnibus [ sabato 18 maggio 2019, 20:41 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
Non muoiono solo macchinisti, potrei pubblicare un elenco lunghissimo di colleghi del Movimento (di varie qualifiche e mansioni) morti in servizio, prima della pensione, poco dopo la pensione per le medesime cause. E pure di quelli andati in depressione appena andati in quiescenza. I ferrovieri sono tutti controllati periodicamente e sempre più frequentemente con l'aumentare dell'età . Negli ultimi dieci anni venivo sottoposto ad un check completo ogni due anni oltre ad analisi a sorpresa. Ovvio che alcune mansioni hanno una periodicità più dilatata rispetto ad altre. |
Autore: | MALTE [ domenica 19 maggio 2019, 4:48 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
E' abbastanza comune andare in depressione dopo la pensione, ma nel informativa si parla anche purtroppo di casi tumorali, oltre al classico infarto e problemi cardivascolari di vario tipo. Queste malattie sono strettamente imparentante con l'ambiente ferroviario? Alla fine della fiera, la domanda e', lavorando in ferrovia sei piu soggetto rispetto ad un cuoco, un muratore o un impiegato delle poste? Malte |
Autore: | aiupira [ domenica 19 maggio 2019, 5:21 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
I dati dicono di sì, per tutta una serie di motivi (orari sballati, stile di vita, sonno irregolare, esposizione a campi magnetici e sostanze poco salutari, ecc.). Ma, come al solito, qualche tuttologo trova il modo per sviare il discorso e mostrare che ne sa più di chiunque altro, anche nel campo della medicina del lavoro. Inviato dal mio LG-M700 utilizzando Tapatalk |
Autore: | marco_58 [ domenica 19 maggio 2019, 11:01 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
Ferrovieri o nulla facenti cambia poco, dobbiamo abituarci al fatto che oggi le cause di morte si riducono sostanzialmente a pochi tipi di malattia (gli incidenti di qualsiasi tipo lasciamoli da parte per ora): - infarto - ictus - tumore - il nostro sistema dice adesso basta. Va da se che la depressione può facilitare le cause di cui sopra. Tante malattie che portavano alla morte fino a circa 50 anni fa, oggi si curano e prevengono ordinariamente. Certo ci sono anche altre malattie o sommatorie di esse, ma poi lì si va sempre in casi specfici. E se fanno cronoca è perchè qualcuno ci vuole speculare. |
Autore: | MALTE [ domenica 19 maggio 2019, 16:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
e' interessante il fatto sollevato da aiupira relativo agli effetti del campo magnetico. Di sicuro e' piu intenso dentro una cabina di una locomotiva da 3000 continua, dove sopra c e' un pantografo, che dentro casa! Ma le macchine super moderne in uso a MIR, tipo Traxx 2, 3 e vectron hanno la cabine schermate o altre protezioni per questo tipo di ''inquinamento'' elettromagnetico? Una volte le cabine erano rivestite di asbesto ora voglio immaginare che siano installate pannellature che oltre al caldo, freddo e sonoro siano in grado anche di limitare anche quanto sopra. Grazie Saluti Malte |
Autore: | aiupira [ domenica 19 maggio 2019, 17:30 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
Ovviamente le macchine più moderne offrono condizioni di lavoro migliori, ma un macchinista che magari oggi ha 55-60 anni (come molti di quelli considerati nel volantino) probabilmente ha lavorato con 636, 645, 656, ecc. Inviato dal mio LG-M700 utilizzando Tapatalk |
Autore: | marco_58 [ domenica 19 maggio 2019, 18:14 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
Siccome gli studi sono contrastanti, e resi pubblici solo quando serve e come aggrada, temo che le differnze non ci siano, è solo cambiuata la forma ... e come addetto ai lavori .... Facciamo due esempi che oggi passano sotto traccia. 1- Dei vecchi monito CRTY si diceva che emettevano raggi X che colpivano occhi e cervello, ma oggi non si dice nulla dei monitor LCD o/e led che con la luce puntiforme danneggiano l'occhio anche a distanza. 2- Di punto in bianco il gasolio è stato accusato di ogni nefandezza, ma nessuno dice nulla del benzene della benzina e che utilizzando gasolio in autotrazione si consuma meno carburante, e che la benzina se non utilizzata nei motori a scoppio non serve a nulla e avanza senza sapere dove metterla. E sulla sempre maggiore puzza del gasolio, e minore della benzina, qualche sospetto mi viene. Così come se andiamo i certi aeroporti l'odore di kerosen è insopporatbile. In ogni caso il pianeta è un enorme forno a micro onde, e il caos di frequenze è enorme, ma tanto ogni esperto prende in esame solo la sua frequenza gradita. |
Autore: | ste.klausen21 [ domenica 19 maggio 2019, 19:55 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
MALTE ha scritto: e' interessante il fatto sollevato da aiupira relativo agli effetti del campo magnetico. Di sicuro e' piu intenso dentro una cabina di una locomotiva da 3000 continua, dove sopra c e' un pantografo, che dentro casa! Due aspetti : - normative stabiliscono livelli di campo elettromagnetico massimo, che deve essere rispettato anche nelle locomotive elettriche. Sono Norme relativamente recenti, emanate comunque dopo la cessazione del servizio delle vecchie locomotive reostatiche - l' OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità ) ha indagato e non ha trovato un nesso fra le morti per tumore e l' esposizione a campi elettromagnetici. C' è questo legame, invece, per l' esposizione ai raggi X. Avevo letto che la prima indagine sul legame tumori-elettricità considerava la presenza dei fili, senza quantificare se e quanta tensione ci fosse nei fili stessi (40 anni fa, credo). Osservazioni personali : non basta che sopra la locomotiva ci sia il filo. La locomotiva stessa è una gabbia di Faraday, ovvero scherma dai campi elettromagnetici. Rischia di più chi ha la casa vicino alla ferrovia. Sono cose comunque difficili e la suggestionabilità delle persone non aiuta di certo. Quanti pensano che la coccinella vicino al telefonino protegga dai campi elettromagnetici ? Stefano Minghetti |
Autore: | snajper [ domenica 19 maggio 2019, 20:14 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
ste.klausen21 ha scritto: MALTE ha scritto: e' interessante il fatto sollevato da aiupira relativo agli effetti del campo magnetico. Di sicuro e' piu intenso dentro una cabina di una locomotiva da 3000 continua, dove sopra c e' un pantografo, che dentro casa! Due aspetti : - normative stabiliscono livelli di campo elettromagnetico massimo, che deve essere rispettato anche nelle locomotive elettriche. Sono Norme relativamente recenti, emanate comunque dopo la cessazione del servizio delle vecchie locomotive reostatiche - l' OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità ) ha indagato e non ha trovato un nesso fra le morti per tumore e l' esposizione a campi elettromagnetici. C' è questo legame, invece, per l' esposizione ai raggi X. Avevo letto che la prima indagine sul legame tumori-elettricità considerava la presenza dei fili, senza quantificare se e quanta tensione ci fosse nei fili stessi (40 anni fa, credo). Osservazioni personali : non basta che sopra la locomotiva ci sia il filo. La locomotiva stessa è una gabbia di Faraday, ovvero scherma dai campi elettromagnetici. Rischia di più chi ha la casa vicino alla ferrovia. Sono cose comunque difficili e la suggestionabilità delle persone non aiuta di certo. Quanti pensano che la coccinella vicino al telefonino protegga dai campi elettromagnetici ? Stefano Minghetti Io avevo letto (circa 30 anni fa, quindi ci siamo come lasso di tempo) che apparati in continua hanno comunque meno influenza elettromagnetica di quelli in alternata, quindi rischierebbe ancora di più chi ha la casa sotto un elettrodotto. O chi è costretto ad uso intensivo del telefonino. Sulla minor pericolosità elettromagnetica della continua, si trova abbastanza spesso la spiegazione che il campo magnetico prodotta da essa non varia e quindi non induce correnti spurie o ne induce pochissime. |
Autore: | ste.klausen21 [ domenica 19 maggio 2019, 21:56 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
La valutazione corrente continua o alternata è un primo approccio di massima. Poi, però, occorre vedere alle varie frequenze quali sono gli effetti, tenendo conto del fatto che a 50 Hz, a 5000 Hz, a 5 MHz, a 50 MHz, a 5 GHz il corpo umano si comporta in modo altamente differente. Quindi è necessario differire gli studi, non solo frà continua ed alternata, ma anche in base alla gamma di frequenze. Uno studio fù effettuato sugli effetti della corrente elettrica nel corpo umano e da quelli è stato ricavata la curva di sopportabilità della corrente elettrica nel tempo da parte del corpo umano. Il valore di 30 mA normalmente usato negli interruttori differenziali a protezione di tutti gli impianti ove si abita viene proprio da quella curva. I valori, anche mortali, sono stati ricavati da casistiche e da incidnti avvenuti. Non c' era e non c' è un sistema teorico di prestabilirlo. Vale anche per l' esposizione ai campi elettromagnetici. Questo è un problema che complica tutto. Stefano Minghetti |
Autore: | MALTE [ martedì 21 maggio 2019, 4:09 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
ste.klausen21 ha scritto: Osservazioni personali : non basta che sopra la locomotiva ci sia il filo. La locomotiva stessa è una gabbia di Faraday, ovvero scherma dai campi elettromagnetici. Rischia di più chi ha la casa vicino alla ferrovia. Altro argomento interessante, quanto si rischia ad avere la casa vicino alla ferrovia? Avevo letto che Il campo elettromagnatico prodotto dalla nostra 3000 continua e' pressoche nullo in raggio distanziale di pochi metri a differenza dell'alternata 15000 kv cui risulta essere molto piu forte. ma la mia domanda e' a quanti metri una casa in Italia deve essere lontana dalla sede ferroviaria per risultare esente da trasmittanza elettromagnetica? Grazie Malte |
Autore: | Roberto Pernarella [ martedì 21 maggio 2019, 14:08 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
I campi elettrici e/o magnetici possono eventualmente spiegare l'insorgere di tumori in persone geneticamente più predisposte. Ma le malattie cardiache (infarto incluso) sono solitamente correlate con lo stile di vita (oltre anche qui con una predisposizione genetica) che la persona conduce. Ora, io non sono un ferroviere, ma che stile di vita conduce un macchinista tipo? Fuma? Fa attività motoria regolare? Quante ore passa seduto davanti al banco? Come mangia? E' in sovrappeso? Tutti questi sono fattori che incidono molto sull'insorgenza di malattie cardiovascolari/cardiache. |
Autore: | Giacomo [ mercoledì 22 maggio 2019, 8:56 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: malori professionali |
aiupira ha scritto: I dati dicono di sì, per tutta una serie di motivi (orari sballati, stile di vita, sonno irregolare, esposizione a campi magnetici e sostanze poco salutari, ecc.). Ma, come al solito, qualche tuttologo trova il modo per sviare il discorso e mostrare che ne sa più di chiunque altro, anche nel campo della medicina del lavoro. Inviato dal mio LG-M700 utilizzando Tapatalk Non sono un tuttologo, ma un HSE (Health, Safety and Environment) in una azienda con 200 dipendenti (recentemente finita sui giornali in quanto ennesimo marchio italiano ormai straniero prossima alla delocalizzazione) . Tra le tante cose che fa un HSE, gestisce la medicina del lavoro. Le statistiche sopra riportate sembrano rientrare nella media. Ora non conosco i rischi dettagliati che ha un macchinista, non ho mai esaminato un DVR "ferroviario"...ma di primo acchito non vedo condizioni così' "usuranti" in misura maggiore rispetto ad un operaio di fabbrica che fa turnazioni. Anzi… Il problema invece è la SEDENTARIETA'. Se ne parla ancora poco...ma tra pochi anni sarà la prima causa di malattia professionale. Se poi un fuma, alimentazione scorretta, ecc ecc allora direi che rientra tutto nella media. Quanti macchinisti ha Trenitalia? |
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