Dalle foto della macchina incidentata che si trovano sul sito
http://www.e636.it/fuoriserie.html (Mauro, è il tuo, giusto?) e su
http://www.trenomania.it/TMF2004/storia ... i/art4.htm, mi convinco sempre più che la Camilla fosse proprio la macchina incidentata a Villastellone. La botta sul frontale sembra proprio dovuta all'urto con una "bisarca".
D'altronde, nel primo dei siti sopra citati, si afferma che "venne ricostruita in seguito ad un gravissimo incidente accaduto nel mese di Luglio del 1988, mentre si trovava impegnata in un servizio
per Bologna." Non
a Bologna, che è diverso.
Quella sera di tanti anni fa stavo tornando da Torino a Villastellone con un locale che fu fermato a Trofarello. I viaggiatori furono fatti trasbordare su autobus sostitutivi. L'autobus transitava sulla SS 393, circonvallazione di Villastellone, piuttosto lontano dalla ferrovia. Per tornare a casa mia dovevo comunque raggiungere la stazione, attraversare il sottopassaggio e proseguire, costeggiando i binari per circa 300 m. Arrivato lì vidi la scena. A quei tempi, a Villastellone giungevano ogni settimana vari treni di automobili, che venivano scaricate in un terminale raccordato a sud della stazione. Prima e dopo le operazioni di scarico, le bisarche venivano ricoverate su una parte della "seconda promiscua", il binario di precedenza in mezzo ai due di corsa, la cui lunghezza consentiva di accogliere due treni (a metà percorso, quasi davanti al f.v., ci sono delle comunicazioni con i binari di corsa). Quella sera, un treno di bisarche vuote era fermo nella metà "nord" del binario di precedenza, mentre nella parte "sud" c'era un treno merci in partenza con in testa una E 636(direzione nord, verso Trofarello, da lì poi si può proseguire verso Torino o invertire la marcia e andare verso Genova /Piacenza). Se tutto fosse andato come doveva, il treno in partenza avrebbe impegnato uno scambio in deviata e si sarebbe immesso sul binario pari della linea Savona/Cuneo - Torino. Quando passai di lì, invece, quel che vidi fu questo: la locomotiva era incastrata nell'ultima bisarca, che nell'urto era stata sollevata e il cui telaio aveva sfondato la cabina, subito sopra il pancone; il piano superiore della bisarca aveva invece strisciato sul tetto della cabina, la quale rimase quindi "incastrata" tra i due piani del carro. Le lamiere della cabina, deformate dall'urto, erano uscite fuori sagoma, invadendo la sagoma del binario dispari (da Torino verso Savona/Cuneo). Un treno con E 636 e carrozze di vecchio tipo (probabilmente il locale che precedeva quello da cui ero sceso io a Trofarello) era fermo sul binario dispari in una posizione "irregolare", qualche decina di metri prima del luogo dell'incidente, parecchio fuori banchina. In quella zona ci sono varie abitazioni; diverse persone furono testimoni dell'accaduto. Chiesi alle persone che incontrai che cos'era successo: mi dissero di aver sentito un gran botto e di aver poi visto il disastro; di aver udito le urla disperate di uno dei macchinisti, in attesa dei soccorsi; che uno degli abitanti delle case vicine, accortosi del sopraggiungere di un treno, lo aveva fermato richiamando l'attenzione del macchinista con una torcia elettrica, agitandola in modo da far capire che qualcosa non andava (in quel punto una strada, via Borgo Nuovo, costeggia la ferrovia proprio all'altezza del p.d.f., per cui è facile tendere un braccio con una torcia al di là della staccionata; procedura sicuramente non contemplata dal regolamento segnali, ma che in quel frangente si rivelò efficace).
In seguito, in paese girò la notizia che uno dei due macchinisti era morto.
Non so se quella E 636 fosse proprio la 284 (date le circostanze, con i soccorsi in atto e la presenza delle forze dell'ordine, non potevo certo intrufolarmi dicendo "scusi neh, vorrei vedere il numero sul pancone della macchina"), ma molte cose sembrano coincidere: l'epoca di quell'incidente (1988, ma non mi pare fosse luglio: faceva buio presto e c'era nebbia) con quella della trasformazione in Camilla, e la meccanica dell'incidente con le foto del danno alla cabina.
Non ho la pretesa di affermare che la macchina coinvolta nell'incidente sia per forza la E 636 284; ho riportato fedelmente, per quanto la memoria mi consente (ma non sono cose che si dimenticano facilmente) ciò che vidi quella sera e ciò che mi dissero le persone accorse sul luogo.
Mi pare che si fosse già discusso di quell'incidente sul forum: se qualcuno è in grado di confermare o smentire, si faccia avanti.
Ciao
Andrea[/list]