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 Oggetto del messaggio: Shunt chopper, questo sconosciuto
MessaggioInviato: giovedì 9 agosto 2007, 20:49 
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Sapendo che due E.444 erano state equipaggiate con uno shunt chopper (a proposito, sul tetto di queste si intravvedevano due "strane cose" davanti e dietro lo sfogatoio dell'aria calda: era quello il chopper?), vorrei sapere se sono rimaste un unicum nella trazione elettrica italiana o se ci sono stati altri rotabili equipaggiati con questo dispositivo. E all'estero?
Se non sbaglio, lo shunt chopper serve ad ottenere un'esclusione "lineare" e non "a scalini" del reostato di avviamento. Ovviamente precisazioni e spiegazioni sono benvenute.
Uno shunt chopper potrebbe essere valido come un "retrofit" per migliorare macchine reostatiche non troppo vecchie? Scusate se ho detto una ca7ata...


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MessaggioInviato: venerdì 10 agosto 2007, 7:01 
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E' stata una fase transitoria quando i chopper a tiristori erano ancora una cosa complicata da gestire, si aper la difficoltà di avere diodi controllati di grande potenza e tensione, che per le rudimentali tecniche di spegnimento forzato, allora si facevano chopper di piccola potenza che venivano usati nei caricabatterie o negli ausiliari.
Con lo shunt chopper l'equipaggiamento elettrico restava normale, l'esclusione reostatica avveniva con sequenza leggermente diversa in quanto in parallelo ad uno solo degli elementi del reostato era posto un chopper di piccola potenza.
Al primo gradino del combinatore tutto il reostato era inserito ed il chopper era spento, all'avvio della loco ed al calare della corrente il chopperino cominciava a funzionare riducendo linearmente la sua resistenza e quindi la resistenza totale serie del reostato; arrivato al 90% circa di conduzione veniva escluso e nel contempo chiuso il contattore di uno degli altri elementi del reostato, poi la sequenza continuava escludendo il secondo, terzo, ecc, sempre in sincrono con le conduzioni del chopper shunt.
In italia oltre alle 2 E.444 è stato equiapggiato da Ansaldo un elettrotreno ETR della fornitura Circumvesuviana. In francia è stato fatto un prototipo su una vecchia Z4000 con un chopperino shunt, poi sostituito da un full chopper da 600 kW, altro non so...
Oggi un eventuale retrofit di macchine reostatiche non è economicamente conveniente, in Germania nel periodo di crisi Combino è stato fatto in qualche città sugli eterni tram Duewag sostituendo l'avviatore con un chopper IGBT e lasciando gli stessi motori. Data l'alta frequenza di commutazione degli IGBT i motori tradizionali in continua non soffrono molto.
ciao


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MessaggioInviato: venerdì 10 agosto 2007, 14:44 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Lirex ha scritto:
in Germania nel periodo di crisi Combino è stato fatto in qualche città sugli eterni tram Duewag sostituendo l'avviatore con un chopper IGBT e lasciando gli stessi motori. Data l'alta frequenza di commutazione degli IGBT i motori tradizionali in continua non soffrono molto.
ciao

Se quello tedesco era un full chopper, è pari pari a quello che si sta facendo anche sulle vetture del tram di Opicina.
Tornando alle E.444 shunt chopper, cos'erano le due "strane cose" sul tetto di quelle due locomotive? Il chopper o solo una sua parte? Non ho foto di quelle due particolari locomotive viste da sopra.


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MessaggioInviato: venerdì 10 agosto 2007, 19:25 
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Ma che senso ha montare un chopper sulle vetture di Opicina?


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MessaggioInviato: venerdì 10 agosto 2007, 19:41 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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G-master ha scritto:
Ma che senso ha montare un chopper sulle vetture di Opicina?

Probabilmente il vantaggio di consumare meno (il chopper fa passare solo la corrente che serve) e di dare una regolazione continua. Ce ne saranno anche altri, ma non mi vengono in mente al momento.


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MessaggioInviato: lunedì 20 agosto 2007, 14:25 
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Iscritto il: giovedì 5 ottobre 2006, 22:48
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Le due "strane cose" presenti sul tetto delle 444.056 e 057 erano una porzione del reostato, precisamente quella destinata a dissipare l'energia prodotta dalla frenatura elettrica. La 444.005, essendo full-chopper, invece non era dotata di reostato di avviamento ma del solo reostato di frenatura allocato anch'esso sul tetto della locomotiva. Tale soluzione, che presenta gli indubbi vantaggi di risparmiare spazio entro i vani A.T. e di sottoporre il reostato alla ventilazione naturale, è stata adottata come noto su tutte le serie delle Tigri (632, 633, 652) in quanto l'enegia dissipata in frenatura è relativamente contenuta. Sulle locomotive con motori asincroni trifase (402 et similia) il reostato è sottoposto a ventilazione forzata.
Saluti.


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