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Pellettes https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=16&t=1896 |
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Autore: | saint [ lunedì 6 marzo 2006, 17:15 ] |
Oggetto del messaggio: | Pellettes |
o come diavolo si scrive, quei pezzettini di materiale legnoso disidratato che ultimamente vengono tanto propagandati. Il forno di una locomotiva potrebbe bruciarli efficentemente ? |
Autore: | luca [ lunedì 6 marzo 2006, 17:22 ] |
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Bella domanda! Magari la locomotiva non si muove di un millimetro, ma in cabina ci sarebbe un bel tepore!!! ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Marco Antonelli [ lunedì 6 marzo 2006, 17:59 ] |
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Pellets. ![]() Credo abbiano una pezzatura troppo piccola per la griglia di una loco. Non ne conosco però il potere calorifico, che però è sicuramente inferiore a quello del coke, non fosse altro che più di tanto non lo puoi essiccare e ha un bel tenore di ceneri. |
Autore: | saint [ lunedì 6 marzo 2006, 18:08 ] |
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Mah, giorni fa, forse mentendo, dicevano che era maggiore di quello del carbone... Ma il coke si può ancora bruciare ? |
Autore: | CARLO PEZZINI [ lunedì 6 marzo 2006, 19:44 ] |
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Nel forno di una locomotiva non si può bruciare coke, in quanto è il risultato della distillazione del carbone e pertanto è composto dal 90% circa di carbonio. Infatti per bruciare ha bisogno di una corrente d'aria molto intensa e che in un forno delle macchine a vapore non è possibile produrre senza recare danno alla piastra tubolare e all'inviluppo del forno stesso (raffreddamenti anomali delle pareti del forno e della piastra tubiera con conseguenti perdite dai tiranti e dai tubi bollitori). Il coke viene utilizzato principalmente negli altiforni per la produzione della ghisa, da cui per successive lavorazioni si giunge all'acciaio. Nelle macchine a vapore italiane il cobustibile normalmente utilizzato è il litantrace. Carlo Pezzini |
Autore: | saint [ lunedì 6 marzo 2006, 20:08 ] |
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L'antracite ha problemi analoghi ? |
Autore: | 215.005 [ lunedì 6 marzo 2006, 20:12 ] |
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Non ho i dati, ma dopotutto si tratta di residui legnosi: dunque il potere calorifico del pellets non dovrebbe discostarsi più di tanto da quello della legna (4500 kcal/kg - 18,8 MJ/kg se secca). Il produttore che cosa dichiara? Per confronto, il potere calorifico inferiore dei carboni grassi a corta fiamma, quelli adatti per la trazione ferroviaria, oscilla tra le 8000 e le 8600 kcal/kg (33,8 - 35,9 MJ/kg nel sistema SI). Ancora due parole sul carbone da locomotiva: non è coke, ma litantrace. Il coke è il prodotto della distillazione dell'antracite in appositi forni, allo scopo di estrarne le materie volatili contenute: il noto "gas di città ", oggi pressochè soppiantato dai derivati del petrolio (GPL) o dal metano. Però una speciale qualità di coke è indispensabile all'industria metallurgica per la produzione degli acciai e delle ghise. Non a caso è detto appunto "coke metallurgico". Il "coke da gas", invece, è il sottoprodotto della distillazione di litantrace grasso a lunga fiamma, che si distilla(va?) appositamente per ricavarne il gas di città . Il suo uso è - o forse è meglio dire era - limitato al riscaldamento domestico, nelle stufe casalinghe o nelle piccole caldaie di palazzotti e condomini. |
Autore: | G-master [ lunedì 6 marzo 2006, 21:54 ] |
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Per quanto riguarda l'antracite, la so così: è un tipo di carbone molto meno efficiente termicamente degli altri, per cui è necessario bruciarne molto di più per ottenere risultati analoghi. In america ci fu una mandata di locomotive col forno progettato per l'antracite, un forno così grande che le cabine di guida furono montate in sella alla caldaia, tanto che a queste macchine fu dato il nome di "camelback", cioè "schiena a cammello" per via della gobba. |
Autore: | saint [ martedì 14 marzo 2006, 8:31 ] |
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215.005 ha scritto: Non ho i dati, ma dopotutto si tratta di residui legnosi: dunque il potere calorifico del pellets non dovrebbe discostarsi più di tanto da quello della legna (4500 kcal/kg - 18,8 MJ/kg se secca). Il produttore che cosa dichiara?
Non ha dato numeri, e asseriva di pochi residui. Era ad una di quelle manifestazioni sulle energie alternative. |
Autore: | saint [ martedì 14 marzo 2006, 8:39 ] |
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G-master ha scritto: In america ci fu una mandata di locomotive col forno progettato per l'antracite, un forno così grande che le cabine di guida furono montate in sella alla caldaia, tanto che a queste macchine fu dato il nome di "camelback", cioè "schiena a cammello" per via della gobba.
Conosco le camelback, sapevo che il forno era enorme perche' l'antracite ha bisogno di strati sottili e ampi per bruciare bene. Il razionale dietro il loro sviluppo era che c'erano mucchi di antracite non commerciabile per uso urbano, se non ricordo male tale materiale era detto culm, che si accatastava e che quindi costava molto molto poco. Le camelback vennero vietate per ragioni antinfortunistiche, non solo la posizione sfigata del fuochista (con due bocchie da forno da riempire), ma anche il rischio che una biella staccandosi facesse i macelli nella cabina sovrastante - un incidente simile a quello occorso anni fa a 740 038. BTW, chi conosce vaporiere europee con due bocche da forno ? Io una, la S2/6... |
Autore: | Pik [ martedì 14 marzo 2006, 13:37 ] |
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saint ha scritto: ma anche il rischio che una biella staccandosi facesse i macelli nella cabina sovrastante - un incidente simile a quello occorso anni fa a 740 038.
Perbaccolona, G.U.! Racconta, racconta! (Scusate lo OT) |
Autore: | 215.005 [ martedì 14 marzo 2006, 23:52 ] |
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saint ha scritto: 215.005 ha scritto: Non ho i dati, ma dopotutto si tratta di residui legnosi: dunque il potere calorifico del pellets non dovrebbe discostarsi più di tanto da quello della legna (4500 kcal/kg - 18,8 MJ/kg se secca). Il produttore che cosa dichiara? Non ha dato numeri, e asseriva di pochi residui. Era ad una di quelle manifestazioni sulle energie alternative. Ah, ecco: mi sembrava. ![]() |
Autore: | Rgs [ mercoledì 15 marzo 2006, 21:13 ] |
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Bah, se son riusciti a vendere il tubo Tucker..... Non mi intendo di termotecnica, ma mi sembra difficile che della segatura di legno abbia piu' potere calorifico della legna tale e quale, e , se ci riesce, è perchè c'è qualcosa in mezzo. Ma il discorso è un 'altro. Probabilmente vi avranno raccontato che i pellets si ricavano da scarti del sottobosco e che è un sistema, anche, per sostenere l'economia di montagna, ecc ecc. Balle, beatissime balle, come al solito. 1)Vero,i severissimi regolamenti di polizia forestale impongono la rimozione dei "residui" dopo i tagli cedui o di fustaia dai boschi per evitare che la massa di rami e rametti, seccandosi, favorisca gli incendi. Nessuno lo fa. Perchè il camion che li porta via LO PAGHI! e lo paghi anche caro, da dimezzare l'utile del tuo taglio ventennale. Piuttosto, i montanari, danno da mangiare i bacchetti a tutta la famiglia. La forestale , sempre con gli occhi bene aperti e pronta a farti multe su multe per un nonnulla, in questi casi chiude tutti e due gli occhi. 2)Gli "scarti"di bosco fanno volume e pesano niente: una volta che hai fatto seccare tutta quella roba,hai eliminato l'inutilizzabile e l'hai tritato da una camionata ti salta fuori un sacchetto di noccioline. Meglio, mooolto meglio, utilizzare gli scarti dei mobilifici o dei fabbricanti di pallet gia' secca, selezionata e pronta da polverizzare. 3)Comunque , quassu', giusto per curiosità , un pensierino ai pellets l'abbiamo fatto. Farli, intendo. La macchina "fabbrica pellets" da meno, viene sugli 800 mila euro, fate voi. E, soprattutto, è in grado di trattare tronchi fino a 70 cm di diametro: dato, questo, che si commenta da solo, altro che "scarti". Io, intanto, continuo a fare "alla vecchia": i bacchetti e le fascine le uso per fare andare il forno. Ciao a tutti |
Autore: | 215.005 [ mercoledì 15 marzo 2006, 22:19 ] |
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Anch'io! E per accendere camino e stufa: anzi, la legna piccola non basta mai e devo andarla a raccogliere apposta ![]() |
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