Duegieditrice.it
https://forum.duegieditrice.it/

Vagoni traffico internazionale epoca II (1920-1945)
https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=16&t=20238
Pagina 1 di 1

Autore:  sebamat [ giovedì 17 gennaio 2008, 22:26 ]
Oggetto del messaggio:  Vagoni traffico internazionale epoca II (1920-1945)

Qualcuno ha informazioni su quali vagoni esteri (spec svizzeri e tedeschi) arrivavano in Italia nel periodo tra le 2 guerre?

E da parte italiana quali vagoni venivano utilizzati?

Mi piacerebbe ambientare il mio plastico in questo periodo con una stazione di frontiera Italo-svizzera, così da combinare le coccodrillo SBB con le vaporiere italiane....

grazie in anticipo

sebastiano

Autore:  baroni [ domenica 20 gennaio 2008, 21:44 ]
Oggetto del messaggio: 

da parte italiana le carrozze più moderne, cioè a dire quelle anni '20 a partire dalle 1921 (riprodotte in parte da roco) e quelle anni '30 a partire dalle 1931 (riprodotte in parte da acme). da parte estera non saprei che dire.

fb

Autore:  18 508 [ giovedì 24 gennaio 2008, 9:30 ]
Oggetto del messaggio: 

Nell'epoca menzionata, per il traffico internazionale doveva essere presente il simbolo "T" sul lato destro del carro (all'incirca nella medesima posizione dove si troverà in futuro la marcatura "RIV"). Preciso che il simbolo "T" era bordato e significava che il veicolo rispettava la sagoma limite internazionale,dal 1931 fissata in 3.150 metri.
Per i carri merci tedeschi la marcatura era "Deutsche Reichsbahn" con indicazione della "specie" del carro, ossia "Gattung" in tedesco: il nome di una città indicava il tipo di carro. Es: il calssico tipo coperto a due assi chiuso G10, diffusissimo, era del tipo "München". Per i carri svizzeri la marcatura era sempre SBB CFF con le iscrizioni dell'epoca.

Autore:  sebamat [ giovedì 24 gennaio 2008, 13:27 ]
Oggetto del messaggio: 

18 508 ha scritto:
Nell'epoca menzionata, per il traffico internazionale doveva essere presente il simbolo "T" sul lato destro del carro (all'incirca nella medesima posizione dove si troverà in futuro la marcatura "RIV"). Preciso che il simbolo "T" era bordato e significava che il veicolo rispettava la sagoma limite internazionale,dal 1931 fissata in 3.150 metri.
Per i carri merci tedeschi la marcatura era "Deutsche Reichsbahn" con indicazione della "specie" del carro, ossia "Gattung" in tedesco: il nome di una città indicava il tipo di carro. Es: il calssico tipo coperto a due assi chiuso G10, diffusissimo, era del tipo "München". Per i carri svizzeri la marcatura era sempre SBB CFF con le iscrizioni dell'epoca.


Grazie, questa della 'T' proprio non la sapevo.

Ma la marcatura 'RIV' quando é stata introdotta? Solo dopo GM2?

sebastiano

sebastiano

Autore:  sportwagon [ giovedì 24 gennaio 2008, 14:59 ]
Oggetto del messaggio: 

Le citta' dei carri tedeschi non indicavano il deposito di appartenenza?

Autore:  sebamat [ venerdì 25 gennaio 2008, 17:15 ]
Oggetto del messaggio: 

baroni ha scritto:
da parte italiana le carrozze più moderne, cioè a dire quelle anni '20 a partire dalle 1921 (riprodotte in parte da roco) e quelle anni '30 a partire dalle 1931 (riprodotte in parte da acme). da parte estera non saprei che dire.

fb


Tutta la serie di queste vetture italiane era utilizzabile anche all'estero o c'erano delle sottoserie speciali?

per il materiale svizzero: dal 1905 si usavano i vagoni a 3 assi e terrazzini chiusi (Aü3, Bü3, Cü3 e misti vari) come proposti da Liliput (e Fulgurex 20 anni fa anche la Aü3). I carri a terrazzini aperti erano invece principalmente per il traffico interno. Anche il vagone di Märklin C4ü a quattro assi potrebbe essere andato all'estero.

Dagli anni 3o' specialmente i vagoni 'Schwere bauart' come proposti da Roco e Metropolitan.

Chiaramente poi i vagoni della CIWL: c'erano vari treni che passavano per il Gottardo p.es il Lloyds Express (Amburgo Genova via Milano), o, per pochi anni, il Pullman Gotthard express.


sebastiano

Autore:  sebamat [ venerdì 25 gennaio 2008, 17:21 ]
Oggetto del messaggio: 

sportwagon ha scritto:
Le citta' dei carri tedeschi non indicavano il deposito di appartenenza?


Si, i nomi delle cittâ indicano il deposito di appartenenza, però visto che ai depositi venivano assegnati solo un tipo di carri (con eccezioni..), c'e' una certa equivalenza tra tipo di vagone e nome del deposito.

sebastiano

Autore:  18 508 [ venerdì 25 gennaio 2008, 21:00 ]
Oggetto del messaggio: 

...attenzione, non si intendeva proprio un "deposito" di appartenenza dei carri come fosse la "residenza". La "Gattung" dei carri merci tedeschi in epoca II indicava proprio il "tipo" di carro indicato con il nome di una città, Oldenburg, Magdeburg, Königsberg. etc..etc.. (sono tanti....)

Pagina 1 di 1 Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]

Duegi Editrice - Viale Francia, 7, 35020 Ponte S. Nicolò (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttori di testata: Gianfranco Berto - Franco Tanel. Registro Operatori della Comunicazione n° 1199. Partita iva IT 01116210293 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice