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La recente messa in commercio del modello del rapido R905, ed alcuni interventi e richieste dei forumisti in merito a questo rapido, mi portano a stendere queste brevi note.
La coppia di rapidi R905-904 Milano – Napoli e v/v rappresenta la naturale prosecuzione degli ex R 33-30, meglio noti come Treni Azzurri.
Istituiti dal 1973 al posto degli R33-30 anzidetti, prevedevano una composizione omogenea di carrozze tipo UIC-X, interrotta dalla sola carrozza WR ex CIWL tipo 1925T. Talune fonti riportano su questa coppia di treni la presenza di una Self Service; diverse immagini e libri delle composizioni mostrano una WR normale ex CIWL. Non è escluso che sia stata utilizzata sporadicamente anche una carrozza SS.
Questa coppia di rapidi vedeva una composizione normale di un DUz 1970, 6 Az 1970, la WR (dotata di carrelli M4P al posto degli originari PP), una BRz 1970 e 6 Bz 1970, tutte con carenatura ampia d’origine e climatizzate (le X 1970 sono entrate in servizio dal 1972 (Az e DUz) e dal 1973 (Bz e BRz)). (Ricordiamo qui che esistevano delle X 1970 di 2^ classe non climatizzate e pure tutte le miste ABz erano prive di tale requisito; nessuna mista fu poi autorizzata a 180 km/h.) Tutto il materiale doveva essere marcato per 180 km/h e caratterizzato dal filetto rosso alla base del telaio, trainato da una E 444 di serie, anzi, da metà anni ’70 e per alcuni anni era prescritta una E 444 della seconda serie (058-117), date probabilmente le migliori performances legate all’antislittante più efficace. La massa trainata era prevista in 755t, la ppf minima del 125% nei tratti atti ai 180km/h, del 120% sui restanti tratti (Bo-Fi-Rm). I 180 km/h si potevano toccare dal 1970 sulla Roma-Napoli (in effetti solo 170km/h sino al 1973) e proprio dal 1973 su alcuni tratti della Milano-Bologna (ora divenuti 180 effettivi, grazie alle nuove tabelle speciali di frenatura).
Una relazione annuale delle FS riporta che con l’orario 1-6-75/29-5-76 tali treni sono stati dotati in prima classe di carrozze Gran Confort, come gli omologhi 900-901-902-903 facenti capo a Torino e diretti a Roma e Napoli, ma tutte le immagini dei 904-5 mostrano sempre carrozze UIC-X anche nella classe superiore. Forse la cosa rimase solo nelle intenzioni, dato che altri treni sulla Milano-Roma-Napoli erano serviti con carrozze GC, o forse mancarono le carrozze disponibili per tale provvedimento, fatto sta che ancora nella seconda metà del decennio e nella prima metà degli anni ’80 vediamo sempre questi rapidi con solo le X. Non escludiamo comunque che tale provvedimento possa essere stato effettivamente messo in atto, seppur in un lasso assai limitato di tempo. Naturalmente i rinforzi occasionali potevano avvenire anche con carrozze UIC-X da 180 delle serie precedenti (Tipo 1968 con freni a dischi e tipo 1964 con freni a ceppi e 3 stadi di pressione), e talvolta con carrozze da 160 km/h oppure carrozze sempre col filetto rosso, ma marcate 160 in quanto scadute di revisione o con profilo dei cerchioni non più atto ai 180km/h (verifica del coeff. “Qr”, indicante la pendenza del profilo dei bordini delle sale).
Le carrozze da 180 km/h le troviamo in servizio sino al 1977 (qualche WR durò forse qual cosina di più), poi furono tutte riportate ai 160 km/h. Già una lettera argomentata del 1974 faceva ridurre l’ampio parco delle carrozze da 180 km/h, individuando queste solo per l’utilizzo sui treni 900-901-902-903-904-905 e qualche raro rinforzo sui TEE nazionali interni, pertanto non fu forse nemmeno redatto un elenco preciso delle X 1970 atte ai 180, contrariamente a quanto fatto negli anni precedenti per le X degli ordini precedenti, abilitando a 180 km/h le unità fresche di revisione, che poi venivano a scadenza declassate e rimpiazzate da altre appena revisionate.
Dunque, da fine 1977 sino alla soppressione di questa coppia di treni, la velocità massima tornò agli ordinari 160 km/h.
Con l’introduzione del cadenzamento, avvenuta a partire dal 1985, e la creazione della rete Intercity/Eurocity istituita dall’anno successivo al posto dei treni rapidi, la coppia 904/905 fu definitivamente soppressa.
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