Di tanto in tanto, camerati carissimi, la Radiovisione nazionale si degna di projettare una pellicola del '57 nota come "Marisa la civetta". Perchè la cito? Vedansi, in primis, le procaci curve e l'onusto davanzale della Marisa Allasio (cui il film deve il nome), spettacolo sempre gradito e mai nojoso.
In secundis, il suddetto filmuccio è rutilante di sequenze del porto di Civitavecchia e della stazione Trastevere del tempo che fu, ivi compresa l'elegante 640 e l'operosa 835, che instancabile manovra in avanti ed a ritroso pelle banchine del porto.
Ne volete un assaggio? Eccovelo:
Assaggino modesto, purtroppo: quel poco c'ho reperito nell'internete.
Ma il film vale assai di più; vi si scorgon partenze, slittate, manovre su manovre, adornate di sbuffi di fumo e di vapore. Se vi capita, non perdetelo: anzi, mano al videoregistratore! Vincere!
Manrico
)??!
