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foto d212 scartamento ridotto https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=16&t=9846 |
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Autore: | Scarto&Ridotto [ martedì 28 novembre 2006, 1:53 ] |
Oggetto del messaggio: | foto d212 scartamento ridotto |
ecco una foto di uno dei due d212 superstiti a castelvetrano www.trenodoc.it ciauzz! |
Autore: | G-master [ martedì 28 novembre 2006, 15:53 ] |
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E pensare che a Centocelle avrebbero tanto bisogno di un locomotore o due per movimentare i convogli che spesso rimangono fermi per un guasto o l'altro... Tutto, pur di rivederlo in funzione. |
Autore: | Gemini76 [ martedì 28 novembre 2006, 16:14 ] |
Oggetto del messaggio: | |
G-master ha scritto: E pensare che a Centocelle avrebbero tanto bisogno di un locomotore o due per movimentare i convogli che spesso rimangono fermi per un guasto o l'altro...
Tutto, pur di rivederlo in funzione. eheheehe....a sto punto potrebbero fare un affare..2 RALn60+l'R212....eheheheh (le RALn 60 vanno usate per affumicare gli abitanti de Via Giolitti che scassano e che sperano che sparisca il trenino per parcheggiare sui binari) |
Autore: | G-master [ martedì 28 novembre 2006, 19:54 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Se è per questo c'è sempre la r301 027 da rimettere, ma mi accontenterei anche di una r442 con treno cantiere per ricostruire la linea dopo Pantano. A proposito, ma cosa avevano in mente quando hanno concepito quella rampa che finisce nel nulla? Un servizio diretto Galaxy Express per la Quinta Costellazione di Andromeda? p.s. ho trovato finalmente il libro sulle ferrovie del lazio meridionale: se stavo ad aspettare la mail di risposta della bayard potevo morire di pizzichi... |
Autore: | Scarto&Ridotto [ martedì 28 novembre 2006, 20:01 ] |
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G-master ha scritto: Se è per questo c'è sempre la r301 027 da rimettere, ma mi accontenterei anche di una r442 con treno cantiere per ricostruire la linea dopo Pantano.
A proposito, ma cosa avevano in mente quando hanno concepito quella rampa che finisce nel nulla? Un servizio diretto Galaxy Express per la Quinta Costellazione di Andromeda? p.s. ho trovato finalmente il libro sulle ferrovie del lazio meridionale: se stavo ad aspettare la mail di risposta della bayard potevo morire di pizzichi... la r301 027 sta messa maluccio esteticamente... ma è vincolata dall regione sicilia... stiamo pensando di far qualcosa pe questa macchina la foto la trovi su: http://www.trenodoc.it/index.php?option ... y&catid=30 ciauzz! |
Autore: | Gemini76 [ martedì 28 novembre 2006, 20:19 ] |
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G-master ha scritto: Se è per questo c'è sempre la r301 027 da rimettere, ma mi accontenterei anche di una r442 con treno cantiere per ricostruire la linea dopo Pantano.
A proposito, ma cosa avevano in mente quando hanno concepito quella rampa che finisce nel nulla? Un servizio diretto Galaxy Express per la Quinta Costellazione di Andromeda? p.s. ho trovato finalmente il libro sulle ferrovie del lazio meridionale: se stavo ad aspettare la mail di risposta della bayard potevo morire di pizzichi... G-Master, non saprei perchè han scelto il viadotto a Pantano....Quanto al libro..me spiace, purtroppo gli autori copie non ne hanno mai avute, sennò te lo facevo avere...ma sn sicuro che non ti farai mancare un altro libretto di cui a tempo opportuno avrai notizie...La R442 potrebbe essere cmq un'idea.... |
Autore: | Libli II [ mercoledì 29 novembre 2006, 20:22 ] |
Oggetto del messaggio: | |
G-master ha scritto: Se è per questo c'è sempre la r301 027 da rimettere, ma mi accontenterei anche di una r442 con treno cantiere
La stanno riparando per te, ![]() Giancarlo |
Autore: | G-master [ mercoledì 29 novembre 2006, 22:50 ] |
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Quando penso a questi tecnici ultraottantenni che hanno recuperato non una locomotiva ma un'intera ferrovia da rottami sparsi in qua e là , mi si allarga il cuore... Per curiosità , la r442 viaggia sulle curve strette della Pantano? Penso proprio di sì: fino agli anni Trenta la linea, che allora andava fino a Frosinone, aveva tre locotender a tre assi che poi hanno concluso la loro carriera in Calabria. C'erano anche delle automotrici a vapore di cui non ho avuto il bene di vedere delle foto, ma posso testimoniare di fronte a un notaio che alcune vecchie piattine per rotaie, viste a Centocelle nel '94, avevano assali a raggi con contrappesi opportunamente forati per riequilibrare le cose. Stupidamente non ho fatto foto. Chissà se le avranno demolite. La r301? La foto l'ho vista proprio sul sito di Trenodoc, e spero con tutto il cuore che l'associazione riesca a restaurarla. Certo, se un giorno si potesse rimettere a posto un pezzo della Castelvetrano-Ribera... Insomma, viva lo zero-novantacinque. |
Autore: | Gemini76 [ giovedì 30 novembre 2006, 0:36 ] |
Oggetto del messaggio: | |
SI, le 4 loco n. 1 Roma, n. 2 Genazzano,n.3 Frosinone,n.4 Fiuggi finirono in Calabria...anzi la 3 finiì in Toscana, a Montepulciano, poi venne restituita alla SFV che poi la cedette alla FCL. Automotrici a vapoire dove? Sulla Pantano? Nono, la linea ha aperto in TE, se invece parli dei pianali per trasporto rotaie...qualcosa c'è ancora...cmq ceh ti posso dire? leggi la posta che ti ho mandato! |
Autore: | Scarto&Ridotto [ giovedì 30 novembre 2006, 12:02 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Libli II ha scritto: G-master ha scritto: Se è per questo c'è sempre la r301 027 da rimettere, ma mi accontenterei anche di una r442 con treno cantiere La stanno riparando per te, ![]() Giancarlo dov'è scattata questa foto? ciauzz! |
Autore: | Roberto Morandi [ giovedì 30 novembre 2006, 12:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: foto d212 scartamento ridotto |
Scarto&Ridotto ha scritto:
Dov'è la foto? Non riesco a trovarla nel sito. Ciao Roberto |
Autore: | saint [ giovedì 30 novembre 2006, 12:31 ] |
Oggetto del messaggio: | |
He he he, ho il berretto di quella ferrovia ![]() ![]() ![]() (Massawa - Asmara) |
Autore: | G-master [ giovedì 30 novembre 2006, 14:27 ] |
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Le automotrici a vapore: non mi sarebbero mai venute in mente se sul libro di Formigari e Muscolino non se ne fosse fatta menzione. Devo ritrovare il passaggio in cui se ne parla (libro e computer non sono nella stessa casa...), ma sembra che abbiano fatto qualche corsa intorno al 1920. Quanto agli assali contrappesati, quelli li ho proprio visti anni fa. Sarei curioso di vedere qualche foto in più delle locomotive a vapore. Quanto alle automotrici, mi aspetto troppo. A proposito, come avranno fatto le locomotive sulle rampe della San Cesareo-Frascati? Misteri. In ogni caso piange il cuore a vedere che in un paese industrializzato e apparentemente civile non si riesca a fare quello che pochi tecnici ottantenni hanno ottenuto in un paese africano sconvolto da decenni di guerra! C'è da pensare, gente... e c'è anche tanto materiale che aspetta una sorte migliore. Se fossimo stati in un paese meno idiota di questo, a parte tante soppressioni evitate avremmo avuto anche una linea museo come la Fiuggi o la Castelvetrano-Ribera. I binari ci sono ancora, basterebbe darsi da fare. |
Autore: | Alalà [ giovedì 30 novembre 2006, 14:53 ] |
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saint ha scritto: He he he, ho il berretto di quella ferrovia
![]() ![]() ![]() (Massawa - Asmara) ITALIANI! Trattasi in effetti della ferrovia Massawa - Asmara, fulgido esempio della tecnica tutta Italiana che sommamente rifulse nella Colonia, anzi, nell'Impero! Mi si permetta (stavo per dire: mi si consenta, ma mi son trattenuto a tempo) a questo riguardo di rispolverare, a benefizio de' più giovini, un vecchissimo episodio ch'a pel protagonista il Duce in persona, svoltosi proprio sulle rotaje della Massawa - Asmara. _______________________________________________ LA VERA STORIA DELLA MASSAWA-ASMARA di Mengacci Manrico, alias Alalà Un giorno il Duce, preoccupato per il deludente avanzare dell’Impero in A.O.I., mandò a chiamare il Gerarca più fidato. - Pavanati! - Comandi! - Voglio vederci chiaro. Fammi preparare il Gobbo maledetto, chè andiamo all’Asmara! Il Gobbo maledetto era il nome di battaglia dell’apparecchio personale del Duce, un trimotore Savoia Marchetti SM79 della R.A., che il Duce era solito, con gran sprezzo del pericolo, Egli stesso pilotare. Partirono da Ciampino. In meno di un’ora, con il Duce ai comandi, traversarono il Mediterraneo e tra due ali di folla in tripudio atterrarono all’Asmara. Un’altra mezzora, e già erano al cantiere della ferrovia. Era una torrida giornata d’agosto. Il Duce, i pollici infilati sotto le bretelle che eleganti spiccavano rosse sulla camicia nera, pensoso misurava il terreno avanti ed indietro a lenti passi. Ad un tratto si formò di botto, alzò gli occhi, lo sguardo sprezzante, il petto in fuori, la mascella volitiva (ueh, l’era veramente un bell’uomo il Duce, mi viene un groppo alla gola a pensarci), e così apostrofò il capo cantiere (tale Porcacci Attilio, nativo della provincia di Forlì): · Camerata! Manca un solo chilometro al congiungimento con la linea da Massawa, e sono due mesi che non si fa un passo! Qui ci vuole un colpo di reni! Raddoppiate, triplicate se necessario i manovali! · Duce, abbiamo un problema. Non è questione di manovali: sono gli attrezzi, a mancare. Ogni giorno arrivano venti dozzine di chiavi per le chiavarde, e ogni notte mentre dormiamo quei negri selvaggi de' beduini ce le fregano tutte! Guardate, Duce, ce n’è rimasta una sola! Mentre il Pavanati assestava una sonora quanto meritata manganellata sul cranio ignudo del Porcacci, il Duce avvampò d’ira. · Datemi una chiavarda, chè vi farò vedere! Afferrò la chiavarda, e le assestò un pugno così veemente che la fece penetrare sino a metà nella traversina! Si strappò poi di dosso le bretelle e la camicia nera, e in viril canottiera rimasto, paonazzo in volto per lo sforzo erculeo, avvitò e serrò a fondo la chiavarda con le nude mani. Nessuno osò fiatare. Il Duce brandì allora la chiave con una mano, ghermì con l’altra una gran manciata di chiavarde (saranno pesate più di un chilo cadauna) e l’una dopo l’altra le avvitò tutte, madido di sudore; e poi un’altra manciata, e poi un’altra ancora. Al tramonto la linea era terminata. Arrivò da Massawa il treno inaugurale, il Fascio ben in vista. Il Duce, stremato ma indomito, fradicio ma invitto, si pose ai comandi della locomotiva e partì con un gran colpo di fischio, fendendo la folla oceanica che unanimemente plaudiva e con una sola anima, con una sola voce scandiva: Du-ce! Du-ce! Du-ce! Du-ce! Du-ce! Du-ce! E qui mi fermo, perché mi è preso un tale groppo alla gola che non riesco più a scrivere! M. |
Autore: | saint [ giovedì 30 novembre 2006, 14:54 ] |
Oggetto del messaggio: | |
G-master ha scritto: Se fossimo stati in un paese meno idiota di questo
Probabilmente bastavano una FIAT (industria) e un Ciano in meno... |
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