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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2007, 13:10 
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Iscritto il: venerdì 3 febbraio 2006, 13:31
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Località: Roma
Non c'è da stupirsi che i "maximi esperti" che i magistrati interpellano siano soliti a sparare cavolate. Una per tutte è stato in occasione del tamponamento fra le metro "A" avvenuto a Roma. Il "maximo", a seguito della polemica sorta sul rosso permissivo, ha dichiarato che in nessun regolamento esiste una tale normativa. Solo dopo essere stato sommerso da copie dell'art.48 del R.S. che gli sono state inviate, su un giornale cittadino ha rettificato la dichiarazione.
Giancarlo


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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2007, 16:43 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 17:21
Messaggi: 106
Capita molto spesso che i magistratati possano avere difficolatà nell'interpretare ciò che i "maximi esperti" scrivono; il massimo esperto può anche saperne tanto di ferrovia ma non sarà mai in grado di spiegare ad un magistrato non esperto di ferrovia come funziona in realtà il mondo dei treni....molto sta anche alla capacità del magistrato stesso di leggere davvero quello che viene scritto facendo riferimento anche ai regolamenti in vigore....senza interpretarlo fuori da ogni contesto ferroviario.
Purtropo quest'ultimo comportamento spesso prevarica sull'operato degli esperti, vanificandolo magari in parte.

Ciao Andrea


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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2007, 18:49 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 14:21
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Intanto nel tritacarne mass-mediaco e nel tritacarne della magistratura sono finiti alcuni dirigenti FS (che io critico mattina e sera, ma se non c'entrano nulla io sono il primo a difenderli).
Questo simpatico episodio mi fa pensare che viviamo sempre più in uno stato che è una via di mezzo tra uno stato di polizia ed un paese latino americano prossimo alla deriva in cui però tutti pensano a festeggiare.


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MessaggioInviato: mercoledì 10 gennaio 2007, 19:47 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 9:37
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E' il solito bailamme delle dichiarazioni delle procure...se la colpa di un supero rosso di un macchinista è dell'AD perchè fermarsi a lui,indaghiamo anche il ministro dei trasporti,il presidente del consiglio e su fino al presidente della repubblica,è ridicolo.
Andatevi a leggere la sentenza del deragliamento del Pendolino a Piacenza.


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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: giovedì 11 gennaio 2007, 14:22 
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giovanni andretta ha scritto:
... così come è riportatata effettivamente la motivazione dell'incidente è ridicola, ma non credo proprio sia la conclusione della magistratura.
Giovanni, lo spero proprio, ma purtroppo quello che resterà nell'immaginario della gente è la notizia letta su un quotidiano a larga diffusione ed autorevole (almeno così è reputato) come La Repubblica. Prima ancora dei magistrati sono i supposti esperti (?) a cui vengono affidate le perizie che devono evitare di dire castronate e ciò dimostra quanto realmente esperti siano. Forse di teorie, ma di pratica e realismo non mi pare proprio. Uno scagionamento (anche totale) del DM non riuscirà più a debellare la convinzione che i treni si salvano con una telefonata: ieri un treno si è fermato al segnale di protezione di Este ed una viaggiatrice si è rivolta al capotreno chiedendogli se aveva avvisato telefonicamente della loro presenza i treni che dovevano arrivare in senso opposto.
Omnibus


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 Oggetto del messaggio: Re: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: giovedì 11 gennaio 2007, 14:54 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 18:15
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Omnibus ha scritto:
giovanni andretta ha scritto:
... così come è riportatata effettivamente la motivazione dell'incidente è ridicola, ma non credo proprio sia la conclusione della magistratura.
Giovanni, lo spero proprio, ma purtroppo quello che resterà nell'immaginario della gente è la notizia letta su un quotidiano a larga diffusione ed autorevole (almeno così è reputato) come La Repubblica. Prima ancora dei magistrati sono i supposti esperti (?) a cui vengono affidate le perizie che devono evitare di dire castronate e ciò dimostra quanto realmente esperti siano. Forse di teorie, ma di pratica e realismo non mi pare proprio. Uno scagionamento (anche totale) del DM non riuscirà più a debellare la convinzione che i treni si salvano con una telefonata: ieri un treno si è fermato al segnale di protezione di Este ed una viaggiatrice si è rivolta al capotreno chiedendogli se aveva avvisato telefonicamente della loro presenza i treni che dovevano arrivare in senso opposto.
Omnibus


Questo perchè oltre alle informazioni completamente folli che passano per certi ambienti, anche molto quotati, la gente non pensa col cervello..
Chissà come facevano nel 1950 i treni a non scontrarsi che non c'era il telefonino..


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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: lunedì 19 febbraio 2007, 1:58 
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Da "L'Arena" del 17 febbraio 2007.

"Chiusa l’indagine sul disastro di Crevalcore
La Procura di Bologna ha chiuso l’inchiesta sul disastro ferroviario di Bolognina di Crevalcore, nel Bolognese, che il 7 gennaio 2005 provocò 17 morti, tra cui due veronesi Matteo Sette e Bruno Nadali, e decine di feriti.
Per lo scontro sulla linea Bologna-Verona tra un interregionale e un merci, il procuratore Enrico Di Nicola e il pm Enrico Cieri hanno depositato tre richieste di archiviazione per i vertici di Rfi. Si tratta di Mauro Moretti, all’epoca amministratore delegato di Rfi, attualmente Ad delle Ferrovie dello stato, Michele Mario Elia, ex direttore tecnico Rfi e attualmente amministratore delegato e Giancarlo Paganelli, dirigente di movimento.
Contestualmente sono stati depositati sette avvisi di fine indagine, un atto che solitamente prelude a una richiesta di rinvio a giudizio, a carico degli altrettanti dirigenti locali di Rfi indagati con le ipotesi di accusa di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime.
Ai sette dirigenti locali destinatari di avvisi di fine indagine, tre della direzione compartimentale di Bologna e quattro della direzione movimento, vengono imputate condotte omissive diverse per lo scontro tra i due treni.
L’inchiesta della Procura di Bologna addebita ai tre dirigenti compartimentali l’aver predisposto una stazione a binario unico «telecomandata» e automatizzata negli incroci tra treni, pur senza aver previsto cautele e misure idonee a prevenire incidenti: avrebbero cioè sottostimato un evento prevedibile e prevenibile, «montando» un sistema tecnologicamente raffinato su una struttura, la linea Bologna-Verona, antiquata e inadeguata.
Un altro profilo contestato dai magistrati è stata la mancata predisposizione di sistemi di orientamento per i macchinisti in caso di scarsa visibilità: sulla linea dove una volta erano i petardi a segnalare l’arrivo in stazione, non c’erano nemmeno le tabelle catarifrangenti di orientamento utili in caso di nebbia.
Ai quattro dirigenti di movimento, invece, viene imputata la mancata segnalazione via telefono circa la presenza del treno merci sulla linea. Da alcune interviste a personale di Trenitalia, era infatti venuta fuori la prassi e l’abitudine di avvertire il macchinista con una telefonata in caso di anomalie sul percorso.
Quella mattina la presenza del treno merci rappresentava un evento inatteso: il macchinista, che conosceva bene quella tratta, confidava che non ci fosse alcun treno. Il giorno della strage nessuno fece quella telefonata.
L’inchiesta ha potuto contare su cinque consulenze tecniche, tra cui quella dinamica del professor Giorgio Diana del Politecnico di Milano, che ha stabilito che a causare lo scontro sul binario unico di Crevalcore fu un errore umano, il mancato rispetto di un segnale giallo e del successivo rosso, entrambi «bucati» dal macchinista dell’interregionale 2255 diretto alla stazione centrale di Bologna e schiantatosi contro un treno merci carico di putrelle d’acciaio proveniente dalla direzione opposta.
Gli accertamenti degli esperti hanno però evidenziato una concausa nella mancanza della predisposizione di un «paracadute» d’emergenza, sistemi tecnologici e segnali adeguati, in caso di errore umano e in presenza di particolari situazioni atmosferiche.
Quella mattina nella zona c’era una nebbia fittissima con visibilità ridotta anche a 50 metri. Nei confronti dei vertici nazionali di Rfi, per i quali è stata chiesta l’archiviazione, i magistrati avevano ipotizzato più omissioni. La mancanza principale era stata quella di aver omesso di istituire sulla linea dispositivi tecnologici adeguati (come lo Scmt, il sistema controllo della marcia del treno, la ripetizione del segnale in cabina e il raddoppio della linea), e quanto altro sarebbe servito per un moderno concetto di sicurezza non affidato esclusivamente alle prestazioni del doppio agente in cabina.
Ai vertici di Rfi veniva sostanzialmente rimproverato l’utilizzo di una filosofia di sicurezza antiquata e stanziamenti inadeguati per migliorare la linea. Mauro Moretti, all’epoca amministratore delegato, aveva spiegato d’aver stanziato nel 2001, all’atto dell’insediamento in Rfi, diversi milioni di euro per il periodo ’99-2005 con l’espressa previsione di dotare l’intera rete ferroviaria italiana di adeguata tecnologia di sicurezza. Lo stanziamento era stato approvato dal Cipe il 20 dicembre del 2004, diciassette giorni prima del disastro. I magistrati hanno comunque ritenuta adeguata la difesa dei vertici di Rfi chiedendone l’archiviazione."

Mi astengo, momentaneamente, da commenti perché sarebbero irriferibili.
Resto dell'opinione che il vero problema siano i periti, i consulenti, gli esperti a cui si affidano i magistrati.
E continuo a domandarmi: se ad un incrocio stradale che conosco bene trovo il semaforo rosso e nessun vigile urbano mi telefona per avvisarmi che dal lato con il verde sopraggiunge un veicolo che di solito non circola, posso tirare dritto nonostante il segnale di stop?
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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: lunedì 17 settembre 2007, 13:12 
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
In merito al tragico incidente di Bolognina-Crevalcore, sul sito www.macchinistisicuri.info ho trovato la tesi di laurea di cui al seguente link: http://www.macchinistisicuri.info/ms/do ... incani.pdf .
Particolarmente "interessanti" mi sembrano le pagine 34 e 39.
Omnibus


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 Oggetto del messaggio: Re: La Repubblica 05/01/07
MessaggioInviato: lunedì 17 settembre 2007, 14:16 
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Omnibus ha scritto:
In merito al tragico incidente di Bolognina-Crevalcore, sul sito www.macchinistisicuri.info ho trovato la tesi di laurea di cui al seguente link: http://www.macchinistisicuri.info/ms/do ... incani.pdf .
Particolarmente "interessanti" mi sembrano le pagine 34 e 39.
Omnibus


Me la rileggo con attenzione....


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 Oggetto del messaggio: La Repubblica 05/01/07 - Indagine sul disastro di Crevalcore
MessaggioInviato: mercoledì 27 febbraio 2008, 21:11 
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Continua l'indagine sull'incidente di Bolognina - Crevalcore.
Il magistrato ha ufficialmente chiesto l'incriminazione dei vertici FS del tempo perché la normativa non prevedeva (e tuttora non prevede) di telefonare al macchinista del treno per avvisarlo della presenza di un'altro treno sul binario unico: siamo al ridicolo.
I vertici FS è giusto processarli, ma per il mancato raddoppio del binario nei tempi richiesti dal solo avanzamento dei lavori e per il dirottamento di fondi su altre opere molto meno urgenti.
:( :cry: Omnibus


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MessaggioInviato: giovedì 28 febbraio 2008, 13:24 
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Iscritto il: domenica 19 marzo 2006, 21:42
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Quanti vertici FS bisognerebbe processare per questo motivo?


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