trainsorridente ha scritto:
Anche in Sicilia e nelle Puglie la situazione è così degradata? Tutti i merci che transitano a Tiburtina verso sud che destinazione hanno? E quelli sull'Adriatica?
Puglia, Basilicata e Calabria: la situazione grave e anche seria. Gli unici scali abilitati a ricevere merci sono, sulla carta: Foggia, San Nicola di Melfi (solo per la FIAT (tra l'altro per un 20% della propria produzione), Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Bellavista (solo ILVA), Potenza, Pisticci (solo roba petrolifera) Crotone, Lamezia, Cosenza (DGOL spinge ogni giorno per la sua chiusura) Reggio Calabria Mare (solo acqua e solo una volta la settimana!) e Rosarno (ma solo per il porto di Goia Tauro)
Ufficialmente sono abilitati anche gli scali di Sibari (forse due carri legname all'anno... contro treni completi giornalieri di derrate!), Catanzaro Lido (idem). In inverno ci sono scali come San Severo e Incoronata che spediscono cisterne di vino per la romagna.. e basta!
Come si può vedere queste tre regioni hanno ridotto il traffico merci tradizionale a lumicino con quote merci, rispetto al gommato, totalmente irrisorie.
In Campania e Sicilia la situazione è più articolata. In Campania fino a due o tre anni fa c'erano ancora tanti scali abilitati che movimentavano grosse quantità di merce. Per giustificare la presenza del maxi scali di Marcianise la Cargo ha preso la mannaia e ha soppresso quasi tutti gli scali (l'ultimo è stato Avellino con due coppie di merci al GIORNO!!) obbligando spedizionieri ed importatori a prendere i TIR e andare fino a Marcianise a prelevare la merce.
In Sicilia date le sue notevoli dimensioni, non è stato possibile copiare l'esperimento della Campania. Pertanto sopravvivono ancora "numerosi" scali disseminati un po' dappertutto.
Naturalmente ogni anno ne vengono chiusi parecchi, ma per esempio è possibile spedire a Marsala, Canicattì, Giarre, Ragusa, Siracusa, Paternò ecdc ecc