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 Oggetto del messaggio: Scali merci
MessaggioInviato: sabato 13 gennaio 2007, 11:10 
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Volevo sapere dove si trovano gli scali merci tradizionali in italia visto che sono sempre di meno. Qui da noi in Umbria sono sempre di meno. Volendo se avete qualche foto da postare.....
Non mi offendo se indicate anche quelli solo o parzialmente utilizzati per trasporti intermodali :D


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MessaggioInviato: sabato 13 gennaio 2007, 11:12 
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sul sito di Trenitalia DGOL dovrebberoe ssere indicati tutti


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MessaggioInviato: sabato 13 gennaio 2007, 11:16 
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ma ci sono anche le foto?


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MessaggioInviato: sabato 13 gennaio 2007, 20:27 
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Gemini76 ha scritto:
sul sito di Trenitalia DGOL dovrebberoe ssere indicati tutti

compresi quelli che non muovono UN carro! o viceversa: non vengono indicati scali che lavorano.
Ad ogni modo la situazione è desolante: dei 1200 scali abilitati e attivi dei primi anni 80 siam passati a poco meno che 400 di cui solo 300 lavorano e sono quasi tutti concentrati in Padania.
Al centro e al sud Trenitaglia Scargo Bastarda ha smantellato quasi TUTTO a favore di 4 scali intermodali in croce (cioé se dalla Calabria vogliamo spedire merce dobbiamo andare a Lamezia Terme o peggio a Marcianise, così Fs può dimostrare che questi due centri intermodali "lavorano")


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MessaggioInviato: sabato 13 gennaio 2007, 20:35 
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Aggiungendo RFI che dove può smantella binari "inutili" :D :D :twisted:
Quanto ai 4 scali al sud...dovranno pure giustificare i soldi spesi per farli :evil:


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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 10:21 
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Anche in Sicilia e nelle Puglie la situazione è così degradata? Tutti i merci che transitano a Tiburtina verso sud che destinazione hanno? E quelli sull'Adriatica?


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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 11:15 
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In un'ottica diciamo di "contenere i costi" e di "ottimizzare il servizio" (parola che va molto di moda) DGOL (e prima di lei le FS) ha accorpato le operazioni in alcuni grandi scali (vedi Marcianise ad esempio). Se da un lato tutto ciò potrebbe comportare un certo risparmio (anzichè avere "n" impianti piccoli e magari "poco efficenti" ne ho pochi grandi ma "funzionali"), lato cliente ciò ha comportato che spesso i carri devono fare giri assurdi per arrivare a destinazione (per non parlare magari dell'eccessiva distanza dello scalo dove caricare o scaricare la merce) Con allungamento dei tempi di percorrenza finchè spesso il cliente non si stufa e cambia vettore. Come spesso accade , spt quando a decidere son manager che davanti hanno solo numeri, si è passati da un estremo all'altro, ovvero da tantissimi scali che erano abilitati al traffico merci a pochissimi. Aggiungendo anche che i clienti più graditi son quelli che spediscono a treno completo. Perchè in tutto questo scenario le nuove società non han riaperto molti scali? Io credo sia perchè per ora han preferito concentrarsi su alcune direttrici sicuramente più redditizie (vedi ad esempio RTC che cura i traffici con la Germania) dall'altra anche perchè alla chiusura dei vari scali merci è arrivata RFI che per risparmiare e razionalizzare l'esercizio han segato binari, disabilitato stazioni...e spesso e volentieri ti arriva anche il comune che vede l'area dello scalo merci inutilizzata e subito la chiede per farci un parcheggio, un parco ecc ecc ecc. A quel punto, anche volendo, come fai su quella stazione il traffico merci?
Però è colpa solo di Cargo? Non solo, anche di una politica del trasporto paurosamente sbilanciata verso il trasporto su gomma....Diciamo che sotto certi punti di vista fa comodo che Cargo chiuda scali e perda clienti...meno aziende si servono della ferrovia=più aziende che si rivolgono al gommato, che genera introiti "ben maggiori" del treno (da chi costruisce i camion fono ad arrivare ai chioschi posti in posizione strategica dove spesso si fermano i camionisti a mangiare...)


Ultima modifica di Gemini76 il domenica 14 gennaio 2007, 14:23, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: domenica 14 gennaio 2007, 13:11 
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trainsorridente ha scritto:
Anche in Sicilia e nelle Puglie la situazione è così degradata? Tutti i merci che transitano a Tiburtina verso sud che destinazione hanno? E quelli sull'Adriatica?

Puglia, Basilicata e Calabria: la situazione grave e anche seria. Gli unici scali abilitati a ricevere merci sono, sulla carta: Foggia, San Nicola di Melfi (solo per la FIAT (tra l'altro per un 20% della propria produzione), Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Bellavista (solo ILVA), Potenza, Pisticci (solo roba petrolifera) Crotone, Lamezia, Cosenza (DGOL spinge ogni giorno per la sua chiusura) Reggio Calabria Mare (solo acqua e solo una volta la settimana!) e Rosarno (ma solo per il porto di Goia Tauro)

Ufficialmente sono abilitati anche gli scali di Sibari (forse due carri legname all'anno... contro treni completi giornalieri di derrate!), Catanzaro Lido (idem). In inverno ci sono scali come San Severo e Incoronata che spediscono cisterne di vino per la romagna.. e basta!

Come si può vedere queste tre regioni hanno ridotto il traffico merci tradizionale a lumicino con quote merci, rispetto al gommato, totalmente irrisorie.

In Campania e Sicilia la situazione è più articolata. In Campania fino a due o tre anni fa c'erano ancora tanti scali abilitati che movimentavano grosse quantità di merce. Per giustificare la presenza del maxi scali di Marcianise la Cargo ha preso la mannaia e ha soppresso quasi tutti gli scali (l'ultimo è stato Avellino con due coppie di merci al GIORNO!!) obbligando spedizionieri ed importatori a prendere i TIR e andare fino a Marcianise a prelevare la merce.

In Sicilia date le sue notevoli dimensioni, non è stato possibile copiare l'esperimento della Campania. Pertanto sopravvivono ancora "numerosi" scali disseminati un po' dappertutto.
Naturalmente ogni anno ne vengono chiusi parecchi, ma per esempio è possibile spedire a Marsala, Canicattì, Giarre, Ragusa, Siracusa, Paternò ecdc ecc


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 10:43 
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Se trenitaglia vuole continuare una politica del genere lo faccia pure ma noi siamo felicissimi che vada gambe all'aria....
In Italia non ci sono più le mega industrie che possono permettersi un treno completo! In italia le merci sia in arrivo che in partenza servono la piccola e media impresa! Come fanno questi personaggi a farsi spedire o inviare un treno completo??????? :?


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cos'è la Padania? E' compresa anche l'Emilia Romagna oppure no?
E il Friuli? E l'Alto Adige? E il Trentino? Forse intendevi il NordItalia?
Fammi sapere grazie
Marco Bruzzo


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 12:52 
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In controtendenza, c'è un progetto avviato per Strongoli che prevede ampliamento del piano binari e realizzazione di alcuni fabbricati in previsione di un incremento di traffico in quella stazione. Se alle chiacchiere farà seguito qualcosa di concreto, ne riparleremo.


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 12:57 
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Località: Gallarate,Italy
Cita:
per Tradotta
cos'è la Padania? E' compresa anche l'Emilia Romagna oppure no?
E il Friuli? E l'Alto Adige? E il Trentino? Forse intendevi il NordItalia?
Fammi sapere grazie


OT:
Immagino che la domanda sia un po' provocatoria. Comunque il termine Padania in passato indicava la val Padana, vale a dire tutto il Nord-Italia con l'esclusione delle zone di montagna. Le zone collinari erano considerate parte più o meno integrante, il problema si poneva più che altro per le colline preappenniniche di Emilia e, soprattutto, Romagna.
Esisteva anche la dizione "Padanìa". In un live degli anni Settanta, per esempio, Guccini, presentando la "Canzone dei dodici mesi", parla delle cattedrali della "Padanìa", intendendo più o meno quelle dell'asse della via Emilia (PC, MO, BO, FE)
A me un po' dispiace che non si possa più usare il termine per motivi politici; in fin dei conti era più bello, meno amministartivo, di nord-Italia[/quote]


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 13:57 
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sì, l'intervento era un po' polemico: essendo il termine stato "riconiato" da un movimento politico il suo uso in un forum di treni mi sembra fuori posto, chiamiamola Val Padana o, nel senso più ampio, NordItalia.
Marco Bruzzo


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 14:07 
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Cita:
dell'asse della via Emilia (PC, MO, BO, FE)

...no, Ferrara non è sulla Via Emilia. Forse è un lapsus calami per Reggio Emilia. 8). In ogni caso quella della Romagna è una questione aperta...anche sotto l'aspetto ferroviario.


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 14:08 
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Suvvia Marco... l'espressione Padania è sempre esistita ed in tempi moderni iniziò ad impiegarla proprio l'attuale capo del governo... credo che in ben pochi leggano l'accezione politica che evidenzi tu.

Dal mio punto di vista è pacifico che la Padania sia costituita dal bacino idrografico padano e comprenda dunque pressoché tutte le regioni del nord, che sono appunto quelle delle quali si parlava.


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