Giancarlo63 ha scritto:
C'è qualcuno che può darmi una risposta ...
... E per l'incolumità dei passeggeri non è più pericoloso non avere la loco davanti?Grazie.
Ci avevo pensato anch' io, ma più che la forza di trazione credo sia la massa della locomotiva a creare spinta quando il convoglio decelera.
Però, giusto per fare due conti da prima superiore, una E464 ha una potenza di 3500 kW che, a 33 m/s, ovvero 120 km/h, consentono di sviluppare uno sforzo di 106 kN.Questo può essere il caso in cui il convoglio stà decelerando a causa di un impatto mentre il sistema di regolazione della velocità cerca di mantere quella impostata.
Ma un treno di 10 carrozze da 42 t ciascuna + locomotiva, se impatta da 120 km/h a 0 km/h in 100 m, subisce una decelerazione di circa 5.4 m/s^2, cui corrisponde una forza di circa 25 volte quella di trazione di cui sopra. Quindi mi pare che la trazione non vada ad incidere in maniera apprezzabile sulla compressione cui è sottoposta la carrozza pilota (e, in maniera decrescente, quelle appena dietro essa).
Più consistente mi pare che possa essere, invece, l' effetto della distribuzione delle masse. Avere le 70 t di locomotiva in testa, potrebbe fare da apripista, come probabilmente ha fatto nel recente incidente a Lavino ove, a causa di un errore di manutenzione, il convoglio ha infilato a 120 km/h una deviata da 60 km/h.
Credo che in quel caso la locomotiva abbia dissipato una, se pur non grande, parte di energia a deformare e spostare lo scambio ed il binario di deviata, riducendo la velocità di quel poco che ha permesso al treno di effettuare la deviata senza intraversarsi, nè rovesciarsi.
Se ci fosse stata la pilota in testa, invece, probabilmente essa non avrebbe spinto sull' armamento con altrettanta forza, obbligando l' intero convoglio (o buona parte di esso) a percorrere lo scambio in deviata ancora alla velocità elevata, con pericolo di rovesciamento o intraversamento. Il fatto che il macchinista abbia azionato la frenatura rapida, agisce ancora nel senso di caricare la carrozza pilota della spinta del treno. Nei primi secondi, infatti, inizia a frenare per primo il rotabile col rubinetto del freno; gli altri seguono con ritardo dovuto alla velocità di propagazione della depressione in condotta dei freni. Quindi nei primi secondi si ha la pilota che già frena energicamente, mentre le ultime carrozze e la locomotiva si appoggiano coi respingenti ai rotabili che frenano.
Ma, alla fine, credo che il problema della pilota piegata a Casalecchio Garibaldi non sia evitabile in quelle condizioni. Se ci fosse stata la locomotiva in testa, si sarebbe probabilmente piegata la prima carrozza dietro essa.
Come in un tamponamento di una ventina di anni fà fra due treni passeggeri, in una galleria al confine con la Svizzera.
Una carrozza al centro del treno tamponato si accorciò, comprimendo uno scompartimento e causando una vittima e svariati feriti.
Nel deragliamento di San Benedetto de Tronto di una 30..40 di anni fà morì una persona nel primo vestibolo della prima carrozza, perchè, nel rovesciamento della locomotiva, essa fù schiacciata dal carrello staccatosi dall' E656.
Ma, poi, eccetto il caso di Lavino, tutti quegli incidenti sono oggi prevenuti con l' avvenuta installazione di SCMT in tutta Italia. Anche in Svizzera, ove ultimamente hanno avuto qualche collisione dovute a SPAD (Signal Passed At Danger, ovvero segnale oltrepassato a velocità non pertinente), hanno deliberato di applicare un sistema come il nostro, ovvero con controllo totale sulla marcia del treno.
Stefano Minghetti