comando multiplo ha scritto:
la ferrovia di una volta aveva un odore (traversine intrise che sotto il sole emanavano un "profumo" particolare, grasso, polvere di ferro dei ceppi dei freni) che ora non si sente più ! Senza parlare, poi, del fumo e della polvere di carbone in certe stazioni e/o depositi.
Ho 55 anni e anche io, mandrogno come Giacomo, ricordo gli odori che provavo davanti al doppio passaggio a livello di Corso IV Novembre ad Alessandria..... odore di fumo, di legno, di catrame, dell' ozono dei fili elettrici, suoni di fischi, di biellismi in movimento di vecchie vaporiere. Secondo me sono sensazioni che i giovani d'oggi non conoscono e, quindi, non possono apprezzare; sono svegli, intelligenti, hanno la tecnologia nelle mani ma mancano di manualità, di fantasia e non riescono a sentire quelle emozioni che noi provavamo al passaggio di un treno. Vivono di I-pad, cellulari, pc, play station ma non sanno usare un cacciavite o un seghetto per traforo, conoscono le ragazze con facebook e si mollano con un sms. Ho due ragazzi splendidi di oltre 20 anni ai quali ho tentato di fare conoscere il modellismo ferroviario ma inutilmente. Al contrario, ancora adesso, quando sento un suono ferroviario mi volto per vedere questi nuovi locomotori (tutti orrendamente uguali) che rappresentano, comunque, la mia passione. E' un po' come leggere le notizie della giornata: ci sono video giornali aggiornati ogni minuto sul pc ma l'odore (e il nero) che ti lascia nelle mani un quotidiano non ha prezzo, è inconfondibile. Come l'emozione che ancora provo a casa (ormai raramente) dopo l'acquisto dell'ultima locomotiva nell'aprire la confezione. Ho paura che noi, vecchi modellisti, siamo una razza in via di rapida estinzione, un po' per non essere stati capaci di trasmettere le nostre sensazioni a figli e nipoti e molto per i prezzi che non tutti, ormai, possono permettersi.
Nostalgici Saluti. Fabrizio