Oggi è venerdì 24 ottobre 2025, 12:44

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 12 messaggi ] 
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: pantografi tipo 52....42... che significa?
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 12:20 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 4 ottobre 2006, 18:09
Messaggi: 49
Località: reggio emilia
Sto facendo progressi. Ho imparato che esistono pantografi di tipo 52, tipo 42, tipo 32... (qualcosa mi fa pensare che esistano anche i 22 e magari i 12).
Ma cosa significano queste sigle? Perchè proprio 42 e non 27 ad esempio?
Grazie


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 12:45 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 19:35
Messaggi: 4626
e che le locomotive FS sono uscite in maniera cadenzata ogni 10 anni? :D


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 13:21 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 4 ottobre 2006, 18:09
Messaggi: 49
Località: reggio emilia
guarda olengo che sono andato a documentarmi.... ma su internet non c'è nulla. Se fai una ricerca come "pantografi 52" ti saltano fuori tutte le inserzioni e-bay, tutte le ditte modellistiche che producono pantografi.... roba che sinceramente non mi aiuta.
Comunque ok, voi modellisti ferroviari vedo che siete alquanto suscettibili e polemici :)
A proposito.... non si scrive he, ma eh! :P


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 14:13 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:59
Messaggi: 490
Località: Aprilia (LT) - Firenze
Guarda, Olengo ha magari un po' ecceduto, però è un fenomeno che si riscontra dappertutto. Io la chiamo la 'sindrome della pappa scodellata': si applica a tutte le età e a tutti settori.
Tipicamente si manifesta con domande poste in modo tale che si capisce che la persona non ha fatto il benché minimo sforzo per documentarsi.
E' questo che (personalmente, ma credo sia anche la posizione di Olengo) dà fastidio.
Ora, tu almeno una ricerca su internet l'hai fatta, ma le ricerche di internet non sono sostitutive di documentazione seria. In altre parole servono testi da studiare ed approfondire. E non è questione di modellismo: se vuoi conoscere bene i telefonini devi studiare anche lì...
E confesso che personalmente non ho approfondito le ragioni della nomenclatura dei pantografi FS: mi basta sapere le caratteristiche generali che consentono di distinguerli.
Comunque in linea di massima, ti posso confermare che sono esistiti il 12 e il 22, utilizzati sulle prime 626. Aldilà delle ragioni che hanno portato a numerare il 1° (?) tipo con il '12', considerando le abitudini nomenclatorie delle FS mi sembra ragionevole ipotizzare che la prima cifra indichi il progressivo del tipo: quindi il 12 è il 1° tipo di pantografo; il 22 il 2°, il 32 il 3° e così via...

Ciao,

Andrea


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 14:38 
Non connesso

Nome: Fabrizio Baroni
Iscritto il: mercoledì 25 gennaio 2006, 13:46
Messaggi: 714
Località: Pianeta Venere - Firenze Nova
ma non sarebbe più semplice rispondere a chi chiede? per uno che si avvicina ai treni da poco non è facile distinguere tra i vari tipi di pantografo, me ne rendo conto io direttamente con un mio amico. in ordine di tempo: i pantografi tipo 12 e forse anche 22 sono stati impiegati sulle locomotive E626 prototipo, i 32 sulle E626 di serie, E326 ed E428, i 42 sulle E636, E424 e svariati tipi di elettromotrici fino agli anni 50, i 52 su tutte le locomotive ed elettromotrici a partire dalle E646 e le Ale601 fino alle E402 ed i pendolini, escluse le versioni più recenti.

saluti,

fb


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 15:35 
Non connesso
Site Admin

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 10:06
Messaggi: 2935
il problema è che non si può inondare un forum specialistico di domande senza almeno dimostrare un minimo di impegno nel cercare documentazione. Un forum specialistico presuppone una minima cultura di base, che, c'è poco da fare, il soggetto deve farsi da solo, leggendo e documentandosi anche alzando le terga dallo sgabello (esistono pure le biblioteche).
Se uno comprasse qualche libro o rivista e li leggesse intanto si farebbe una minima base. Purtroppo (o per fortuna) internet non sostituisce una biblioteca personale, anche se ce lo vogliono far credere. Internet funziona per domande immediate, concrete, puntuali, ma per farsi una cultura su un argomento serve a poco. Le domande dei neofiti sul forum, afflitti dalla sindrome da "pappa scodellata", lo dimostrano. Vedi, io posso anche perdere mezz'ora per scrivere un testo e rispondere ai quesiti, ma tra due giorni questo testo sparirà, e tra due mesi arriverà un altro a fare la stessa domanda.
vogliamo aiutare Betelegeuse? sproniamolo a cercare, insegnamogli a pescare, non diamogli il pesce.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:18 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 20:24
Messaggi: 1503
Località: Pescara
A me piace la teoria dell'insegnare a pescare anziche' dare del pesce all'affamato . . .

. . . per cui, a mio modesto avviso, chi conosce la risposta potrebbe
dare una rapida traccia e una bibliografia o dei link, salvo poi tornare sull'argomento se ci sono difficolta' e poiche' non siamo pochi ad essere acculturati ecco che con pochi interventi si ottieme qualcosa di esauriente
ma diverso dalla pappa fatta.

Sul fatto che le domande siano ricorrenti questo e' un po' legato alla natura del mezzo tecnico che stiamo utilizzando: tentare di mettere insieme una specie di Wikipedia del Forum basata sulle domande piu' ricorrenti ? ( cito solo verniciatura, livree, composizioni, circuiti elettrici )
non per sostituirci alle riviste, ma come bussola verso gli articoli pubblicati.

Antonello


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:33 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 11 agosto 2006, 23:19
Messaggi: 86
sono molto più che d'accordo con quello che scrive Olengo e Sabatini
ma..........

olengobalengo ha scritto:
E allora visto che si continua a girargi in tondo vi dirò che il modello del pantografo deriva dall'anno in cui è stato progettato per la prima volta quindi il 32 sta per 1932 ed il 42 per 1942 e così via.


è una cosa senza fondamento

e il tipo 12? e il tipo 22? non corrispondono certo all'anno 1912 e 1922
vennero introdotti a breve distanza tra il 1927 e il 1929 per le 14 E.626 prototipo
il 32 venne sperimentato su dei E.626 prototipo per essere montato di serie sulle E.626.015-099 e quindi siamo nel 1930
il tipo 42 venne sperimentato su una elettromotrice E.24 (poi E.624) per essere montato di serie sugli ETR200 e siamo nel 1936 e già equipaggiava le prime E.636 nel 1940, quindi non ha nulla a che fare con l'anno 1942
il tipo 52 nel 1952 non esisteva, si utilizzava largamente il tipo 42 con le sue varianti di strisciante e tipo 42LR (leggero-rinforzato)

la mia ipotesi, in attesa di consultare la mia documentazione, ovviamente a casa, è che si tratti di un numero d'ordine in sequenza partendo da 1 e che il 2 distingua che si tratta di un organo di captazione a corrente continua (il 2 nella classificazione dei rotabili elettrici distingueva quelli a cc da quelli a ca es. E.420, E.320, E.220, E.620, E321, E.626, E.625, E.428, E.424 per cui non si è mai partiti da E.616 o da E.414 per le macchine con quello schema meccanico)

saluti
A. Canale


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:44 
Non connesso
Site Admin

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 10:06
Messaggi: 2935
Ciao andrea!!!

Ovviamente confermo! Almeno inizialmente la cifra 2 identificava, nella nomenclatura FS il materiale a cc 3kV e 0,65 kV, infatti, come dice giustamente andrea, le loco FS cc sono tutte inizialmente con la cifra 2 nel mezzo (E 626, E 326, E 428, E 424... tranne le spacialità, come la E 400). La cifra 2 identificava anche le componenti (contattori, pantografi) per le suddette macchine. Il tipi 12 e 22, riguardo ai panto, sono stati montati sulle loco sperimentali, mentre il primo panto di serie è stato il 32 (quindi 32 indica il terzo tipo di pantografo per sistema 3kV cc, visto cvhe le macchine per sistema 650 V avevano pattino laterale e non pantografo).
Se ben ricordo, la cifra 3 identificava il materiale trifase a ruote alte (E 330, E 331, E 431...) e la 5 quello a ruote basse (E 550, 554...), la 7 quello 10kV 50Hz. Le eccezioni come al solito si sprecano.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: pantografi tipo 52....42... che significa?
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 16:47 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 0:22
Messaggi: 1263
Località: Toscana
betelgeuse1900 ha scritto:
Sto facendo progressi. Ho imparato che esistono pantografi di tipo 52, tipo 42, tipo 32... (qualcosa mi fa pensare che esistano anche i 22 e magari i 12).
Ma cosa significano queste sigle? Perchè proprio 42 e non 27 ad esempio?
Grazie

I 22 e i 12 sono stati usati sulle prime E.626 (se non ricordo male)


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2006, 17:19 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
Messaggi: 4980
Località: Pistoia
Qui ci sono anche i disegni:

http://www.rotaie.it/New%20Pages/Disegn ... olari.html


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: domenica 19 novembre 2006, 0:05 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 15 marzo 2006, 11:02
Messaggi: 151
:idea:


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 12 messaggi ] 

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Piero G. e 103 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
banner_piko

Duegi Editrice - Via Stazione 10, 35031 Abano Terme (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttore editoriale: Luigi Cantamessa - Amministratore unico: Federico Mogioni - Direttore responsabile: Pietro Fattori.
Registro Operatori della Comunicazione n° 37957. Partita iva IT 05448560283 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice Srl