TARANTO: arrestati i distributori locali Un’operazione della Guardia di Finanza di Taranto ha portato all’arresto dei coniugi Fucci, titolari dell’agenzia di distribuzione giornali che serve la provincia pugliese. L’accusa, per loro, è di estorsione e minacce nei confronti degli edicolanti.
Silvana Fucci e Vincenzo Bello, rispettivamente socio amministratore e gestore di fatto dell’agenzia di distribuzione stampe, Fucci Carmine e figli di Taranto, che serve 193 edicole in città e provincia, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza lo scorso 4 febbraio. Entrambi sono stati sottoposti al provvedimento degli arresti domiciliari. L’indagine condotta dal capitano Giuseppe Dinoi, comandante del secondo nucleo operativo della Guardia di finanza di Taranto diretta dal colonnello Nicola Altiero, è durata più di un anno e a incastrare la coppia è stata una serie di intercettazioni telefoniche in cui i distributori locali minacciavano gli edicolanti. In una di queste - come si legge sulla Voce di Manduria del 5 febbraio scorso - Vincenzo Bello si rivolgeva a un rivenditore di Manduria che chiedeva maggiori verifiche sul reso, rispondendo con un’eloquente intimidazione: «Cumpà, vuoi vedere che ti metto un fiammifero e ti accendo e ti butto dentro la campagna? (…) non ti permettere più che la testa ti taglio». Secondo l’accusa, gli imprenditori tarantini arrestati imponevano la consegna di un numero di riviste superiore alla richiesta (soprattutto quelle più costose con gadget allegati), non richiamando in resa gli invenduti e trattenendo indebitamente il costo delle pubblicazioni che gli edicolanti pagavano anticipatamente. E a chi si lamentava dell’andazzo, toccava subire sistematiche ritorsioni che consistevano nel ritardare la consegna dei giornali sino alla completa ingiustificata sospensione. Questo avrebbe costretto alla chiusura almeno quindici punti vendita in tutta la provincia di Taranto. A essere presi maggiormente di mira, erano i rappresentanti sindacali di categoria, a loro volta edicolanti, oppure i gestori più ‘coraggiosi’ che pretendevano puntuali verifiche contabili. In questo caso subentravano le minacce anche personali. «Tu devi far uscire sangue dal naso (…) poi la butti a mare questa edicola»: con queste parole (come si legge sempre sulla Voce di Manduria) Vincenzo Bello si è rivolto a un edicolante che lo informava di non poter pagare e di voler chiudere la sua rivendita per le pesanti perdite. Della difficile situazione dei rivenditori di questa zona pugliese si era parlato in un incontro tra i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e il prefetto di Taranto che era stato sollecitato a intervenire per risolvere i problemi che la categoria stava vivendo per queste intimidazioni da parte del distributore locale. Ma già in quel momento le Fiamme Gialle, in gran segreto stavano indagando sull’attività estorsiva dei responsabili dell’agenzia Fucci. L’indagine, partita dalla denuncia di un edicolante di San Marzano, è la prima del genere in Italia per quando riguarda i soprusi subiti dai rivenditori di giornali. Un episodio che racconta quanto difficile sia gestire la propria attività subendo scorrettezze commerciali che, nel caso di Taranto, sono andate abbondantemente al di là della legalità.
E ORA
“L’arresto dei titolari dell’Agenzia di distribuzione ‘Fucci’ di Taranto provincia - commenta Giuseppe Acclavio, presidente dello SNAG di Taranto - rappresenta il naturale epilogo di una lunga e tormentata vicenda che ha visto come vittime gli edicolanti e le loro Organizzazioni di categoria che in più occasioni avevano denunciato le disfunzioni del servizio e i continui abusi ai quali erano costretti i giornalai della nostra piazza. Al di là delle implicazioni giudiziarie del ‘caso Fucci’ restano da affrontare e risolvere molti problemi. Per questo, in una lettera indirizzata alla FIEG, ho chiesto la convocazione urgente di una Commissione ex art. 15 per capire quale sarà l’evoluzione della distribuzione dei giornali in provincia di Taranto, riguardo alle carenze del servizio da tempo denunciate dalla categoria. Per assurdo - continua Acclavio - in questa fase, in cui la distribuzione viene gestita da collaboratori e dipendenti, le consegne del mattino sono finalmente state anticipate e dal singolo giro si è passati a due. Ma permangono altri disservizi e per questo lo SNAG sollecita l’attivazione del sistema di informatizzazione (Inforiv) per assicurare la trasparenza su tutto quando distribuito. Alla FIEG chiediamo anche la corretta applicazione dell’Accordo Nazionale: continuiamo ad avere periodici che rimangono in edicola senza essere richiamati in resa dal distributore. Tramite anche i nostri vertici nazionali stiamo sollecitando gli Editori a risolvere questi problemi nell’interesse nostro e loro, dopo che quanto denunciavamo da tempo è stato portato alla luce dagli investigatori”.
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