...di questi tempi , è una doppia soddisfazione
Giancarlo

Se ti serve la rivista tedesca, fai un fischio
I piani di calpestio li hai rifatti zigrinati?

p.
p.s. effetivamente abbiamo reperito i modelli ad un prezzo minore rispetto a quello che si spenderebbe ad acquistare una carrozza

Acciderbolina altro che Brawa e micrometakit, complimenti, noto che hai cambiato anche il fumaiolo o sbaglio? Ambientazione post o durante guerra a giudicare dal fascio sulla caldaia, ti risulta che sono arrivate anche più in la? Di nuovo very compliments

Il fumaiolo è quello originale , l'ambientazione è alla fine del servizio negli ultimi anni trenta . Allo scoppio della guerra quelle non ancora demolite per la fame di ferro (non so se la 010 fosse ancora esistente ) ,furono inviate oltre i confini italiani , alcune in Germania a regime di noleggio per la trazione dei treni di carbone e minerali destinati all' Italia , altre per fornire macchine alla delegazione di Lubiana dopo l'invasione della Jugoslavia .
Nel dopoguerra ( nel 1946 era ancora a Klagenfurt ) rientrò in Italia solo la 047 proveniente dall'Austria demolita pare nel 1952 dopo l'accantonamento .
Tre macchine , 018 - 037 - 041 rimasero in Jugoslavia e con gli accordi di Belgrado nel 1954 furono formalmente cedute alle loro ferrovie , curioso il fatto burocratico che nella "Situazione generale delle locomotive " del gennaio 1956 sono ancora presenti con i richiami : I) all'estero , II) gruppi previsti per la demolizione .
Giancarlo

Bel lavoro Libli II!!!

anch'io ho in programma la 421 (ne avevo trovate 4 sulla baya.de con tanto di decoder, praticamente regalate)

Un paio di curiosita:
Interessanti i fanaloni con il led: puoi darci dei dettagli?

Perchè la 010? hai documentazione particolare per quella macchina?

grazie

I fanali sono aggiuntivi in ottone CFB con attacco verticale ,ho fatto un foro di 0,3 mm sul fondo del corpo cilindrico dalla parte interna dell' attacco e ci ho passato i fili del led smd (comprati da un amico perchè io ci capisco il giusto di elettronica ) che , con un altro foro sul cassone attrezzi ,entrano nella cassa del tender e finiscono saldati ad un micro spinotto per poter separare la cassa dal telaio del tender ,con attenzione ho fatto correre i sottilissimi e delicatissimi fili dei led a fianco dei supporti dei fanali e una volta verniciati non si vedono quasi .
Naturalmente ho eliminato la lampadina ed ho dovuto fresare la parte interna della cassa attrezzi per far posto agli spinotti ed alla matassina di fili , seguendo i fili colorati della lampadina sin dentro la caldaia , sulla basetta di origine ho saldato una resistenza per abbassare la tensione ai led.
L' interno dei fanali è stato verniciato d' argento ,poi ho spalmato un po' di colla bicomponente a mo' di isolante sul fondo , quindi con ulteriore incollaggio ho bloccato i led in posizione centrale e verticale coi filini che escono dal microforo ,poi posizionati sul tender .Due rondelline di spugna di adeguato diametro infilate dentro ai fanali hanno fatto si che non vi entrasse vernice al momento della verniciatura di nero ,una volta rimosse a vernice secca è rimasto un gradevole bordino tondo d'ottone ,inserita una rondellina di acetato semi opaco ed il classico triangolo e sono completati.
Questo lavoro l'avevo previsto solo per i fanali posteriori (ricordavo una foto coi fanaloni a sbalzo sui respingenti anche se era una Gr 460 ), davanti cambiavo i fanali ma con il diffusore originale ,quando sono andato a rimontare il tutto la sorpresa : avevo perso il diffusore , quindi ho inserito i led anche nei fanali anteriori .

Perché la 010 .... scelta personale "ragionata ed opinabile" .... ho tirato fuori tutte le notizie che avevo sulle Gr 421 e sulle G7(1) e G7(2)
secondo Italmodel , le Gr 421 a semplice espansione con tender 3T12 (cioè la Piko ) erano le 002 , 007 , 010 , 012 . Guardando il libro Prede belliche del Roselli ho controllato le date di costruzione ,1904 per 002 e 007 (costruzione Schichau ) ,in quegli anni probabilmente i contrappesi delle ruote erano ancora nella vecchia forma di settore di corona e non a mezza luna come sul modello ,quindi eliminate ; 1907 per 010 e 012 e 1908 per la 047 (foto della 047 su Italmodel N°200 , nella quale si riconoscono contrappesi a mezza luna , sabbiera alta tra fumaiolo e duomo ) ,ho pensato presuntuosamente che queste tre macchine tutte di costruzione Schwartzkopff a distanza di un anno potessero avere lo stesso aspetto estetico .... e così mi sono deciso per 010

Giancarlo

Libli II, chi riproduce il Fascio Littorio?


Saluti & grazie.
Crepaldi Mauro.

E ' una confezione /fusione di quattro portafanali di cui uno con fascio , di produzione Rail Details preso al CFB , ma è un po' di tempo che non lo vedo più a catalogo ....prova a sentire .
Giancarlo

Grazie mille!


Saluti.
Crepaldi Mauro.

Riprendo l'argomento perché, in previsione di una italianizzazione Di Br 55 mi sto documentando, e ho trovato un articolo (E. Mascherpa) con disegni e tabelle secondo cui le loco a semplice espansione (G 7.1) hanno l'asse della caldaia a quota 2800 mm sul piano del ferro, mentre le doppia espansione (G 7.2) hanno l'asse caldaia a quota 2200.
Il modello Piko che ho, credo l'unico prodotto, ha la caldaia a 26mm, corrispondenti a 2200 circa.
per cui sarebbe una doppia espansione.
I cilindri mi sembrano però dello stesso diametro.......(?)
L'articolo afferma che queste ultime erano equipaggiata di tender 3T 12, con alcune eccezioni (puntualmente elencate)

le misure del centro della camera a fumo dei due gruppi di locomotive corrisponde a 2200mm, sicuramente la quota citata nell'articolo è un errore di trascrizione....l'unica differenza che si può osservare è la differente altezza del praticabile laterale che sulle G7" è rialzato da sopra i cilindri e fino a una porzione del piano della cabina, questo per far posto ai cilindri di maggior diametro rispetto alle G7'.
L'altezza del modello NONOSTANTE il diametro delle ruote motrici che sono state riprodotte di diametro inferiore al diametro giusto è una serie di aggiustamenti forse dovuti a loro scelte progettuali..... tra il diametro giusto e quello delle ruote del modello ci "ballano" quasi 2,0mm....
n.b. le quote le ho rilevate dal Eisenbahn Journal Archiv Band n°5 che descrive tra gli altri gruppi di locomotive K.P.E.V. quelli G7' e G7" nel quale ci sono riproduzioni di disegni originali....

Confermo che il diamatro dei cilindri corrisponde + o - a quello dei semplice espansione...

Aggiungo anche che siccome mi sono fatto quattro modelli della 421 partendo dal "giocattolo" di Piko, non ho poi comprato il modello prodotto da Brawa perché specie la differenza del diametro delle ruote sarebbe stato insopportabile alla vista.....
Con poco più di €200,00 compreso il rottame di una 473 dal quale ho prelevato il tender, con fatica, ma soddisfazione ho riprodotto quattro modelli a fronte di una spesa quasi doppia necessaria per acquistare il modello di Brawa, che senza il minimo lavoro riproduce una 421 pressoché esatta, sopportando alcune approssimazioni evidenti soprattutto confrontando i modelli economici con quello di pregio....

Mi sono convinto che si tratta di un errore di stampa.
Non ho trovato, infatti, locomotive di caldaia alta, come le passeggeri a ruote grandi, con una simile altezza.
Ad esempio lo stesso articolo riporta per la 553 (S 6 KPEV) con ruote motrici di diam.2100, l'altezza di caldaia di 2750mm.

Le differenze fra le G7' e le G7" non sono significative, come dice Paolo; tuttavia una 421 a doppia espansione la
volevo nella collezione... Dopo un bel pò di ricerche ho trovato il kit di DJH che andava bene: 421-022.
Ho rinumerato la 421 "normale" che avevo in 425-001, unica di quel gruppo, e immatricolata così per errore, dato
che era una G7' come tutte le altre.( E demolita quasi subito, anche se era praticamente nuova!).
Saluti.
G.

Però non saprei, il figurino riportato sul libro di Giovanno Cornolò ''Locomotive di preda bellica'' indica il diametro delle ruote, presumibilmente al nuovo, in 1250 mm che corrisponde a 14,40 mm circa in H0. Il modello di Piko ha le ruote da 13,50.
Vorrà dire che ci immaginiamo delle ruote a tutta usura, quasi da ricerchiate.
Quindi sui modelli Piko evitiamo i calzini bianchi.
Probabilmente non hanno potuto fare di meglio, dato che il passo tra il secondo e terzo asse accoppiato é di 1350 mm, e la Piko ha dei bordini molto generosi.
Molto bella la tua DJH, Modeller, non sapevo che ce ne fosse una versione italianizzata, o forse lo hai fatta tu?