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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: giovedì 31 ottobre 2013, 18:14 
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Iscritto il: venerdì 25 aprile 2008, 12:15
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petrus ha scritto:
Scusate se mi intrometto, ma la questione interessa anche me. GR 471 ha scritto che si possono polarizzare gli Insulfrog. Esattamente come opereresti? Grazie. Ciao a tutti.
Bruno

Fai così:
Allegato:
Rotaie scambio.jpg
Rotaie scambio.jpg [ 34.38 KiB | Osservato 2199 volte ]

Le due rotaie cui converge il filo blu le devi scollegare dallo scambio e isolare dal resto del tracciato: dunque congiunzioni isolanti; le alimenti dal deviatore, mosso dal motore, prendendo la corrente dall'una o dall'altra rotaia esterna. In questa posizione sarebbe abilitato il transito sul corretto tracciato, quello diritto.
Dovrei esaminare lo scambio (non l'ho sotto mano) per vedere se e cosa c'è da fare riguardo agli aghi e alle zampe di lepre, ma penso sia sufficiente collegare anche questi al filo blu.
Prova e facci sapere.
Però il cuore resta sempre in plastica!


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: giovedì 31 ottobre 2013, 18:50 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 20:48
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Grazie per la tua cortese risposta. Appena mi sarà possibile proverò la modifica.
Ciao. Bruno


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: venerdì 1 novembre 2013, 14:31 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 20:13
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Località: roma
effettivamente nei negozi inglesi si risparmia molto; on line intendo. Spesso ti fanno lo scherzetto che spediscono per posta ordinaria (nonostante accordi e pagamento maggiorato per avere la raccomandata). Cosi' il postino ti lascia il pacchetto li' per terra e se ne va.....


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 9:43 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
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Mi permetto di mettere su tavolo la mia esperienza; ho polarizzato vari deviatoi insulfrog, sia di tipo settrack che streamline, adottando questo metodo di lavoro:
- si dissaldano le connessioni elettriche alle rotaie che escono dal cuore, con molta attenzione a non fondere nulla, e, con moltissima attenzione, si sfilano le rotaie cercando di non danneggiare gli attacchi;
si procede al taglio e rimozione del cuore in plastica, prima con una lama con scalpello e poi con un trapanino con fresette, prolungando le gole esistenti fino alla punta del cuore
- si lavorano (poco) le rotaie nella parte interna, in modo che si abbia una perfetta coincidenza delle stesse, una volta rimontate;
- eseguite le necessarie prove ed i relativi aggustamenti, volti in primis ad assicurare che la quota del cuore coincida con quella delle rotaie laterali, si rimontano le rotaie e, con molta attenzione, se li saldano, in modo da costituire un cuore inamovibile ed elettricamente stabile;
. si predispone una connessione elettrica di una delle rotaie al cuore per l'alimentazione dello stesso (polarizazione).
i due collegamenti "volanti" degli aghi, in origine saldati alle rotaie oltre il cuore, vengono saldati alle due rotaie continue, in modo da alimentare stabilmente gli aghi indipendentemente dalla loro posizione e risolvere, contestualmente, il "brutto" problema della scarsa affidabilità delle connessioni elettriche ago-contrago, unico vero punto di debolezza dei deviatoi peco.
Ovviamente, alla fine del lavoro, le due rotaie sui rami corretto e deviato del deviatoio avranno lunghezza diverse, ma con l'uso dei flessibili questo non è sicuramente un problema.
I deviatoi polarizzati in tal modo sono da alcuni anni in opera sul plastico, e, debbo dire, non danno problemi neanche con le macchine a bordino più basso come le signorine oskar.
Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 11:04 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Sbaglio affermando che così hai trasformato un deviatoio "insulfrog" in uno "electrofrog" ?
Un lavoro raffinato e da certosino ma considerando che vendono già gli electrofrog... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 11:09 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 10:59
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A Federici ha scritto:
...
si procede al taglio e rimozione del cuore in plastica, prima con una lama con scalpello e poi con un trapanino con fresette, prolungando le gole esistenti fino alla punta del cuore
- si lavorano (poco) le rotaie nella parte interna, in modo che si abbia una perfetta coincidenza delle stesse, una volta rimontate...


Complimenti per l'inventiva e la pazienza ... ma temo che sia un'intervento al di là delle possibilità di molti ... io, personalmente, non me la sentirei. Oltretutto ha senso (dovendo pareggiare gli spezzoni con i flessibili) per un impianto in costruzione ... dovendo intervenire su qualcosa di esistente o si sostituiscono gli spezzoni con altri più lunghi (rifacendo ex-novo gli smussi al cuore) oppure si smonta anche la rotaia adiacente (con i problemi del caso).

Nell'ipotesi di possedere alcuni esemplari di insulfrog (o di poterli reperire a costo bassisimo) e di volerli usare come electrofrog in un nuovo impianto ci si può pensare ...
nella maggioranza dei casi mi sa che conviene cercare direttamente gli electrofrog.


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 15:20 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
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Concordo con quello che dice TZ: si tratta di una trasformazione in lelctrofrog condotta:
- per i deviatoi ST che non sono disponibili come electrofrog;
- per vecchi deviatoi insulfrog, in luogo della vendita e sostituzione con gli electrofrog. Questo soprattutto se il deviatoi deve essere curvato - altra procedura che gho sperimentato con successo - in analogia alla curvatura reale dei deviatoi.
C'è però una seconda soluzione, che qui vengo a dire...
si può provare (una prova che ho eseguito, di fatto, non ha dato buon esito per mia scarsa precisione nell'esecuzione della lavorazione, e poi ho abbandonato il tutto) a molare di qualche decimo il cuore in plastica e "rivestirlo" per il medesimo spessore di una lamina in alpacca, in modo da rendere conduttore il cuore in plastica,di cui si conserva la "massa".
Avrei voluto tentare questa strada quando alcuni anni fa, sul plastico di Fontenuova misi in servizio il 213 trix; fu una delusione, perché si fermava su ogni scambio. Allora provai per l'appunto su un deviatoio la strada della modifica del cuore, con la lamina di metallo. Non essendo riuscito l'esperimento, estirpai i deviatoi insulfrog sostituendoli con altrettanti electrofrog.
Solo in seguito ho "sperimentato" la polarizzazione "pesante". Posso dire che - viste le mie modeste capacità pratiche, se ci sono riuscito io, ci possono risucire quasi tutti i modellisti che non abbiano troppa paura di sbagliare. Dai, Zampa di lepre, prova su un deviatoio "di scarto": in un dopocena recentemente ho polarizzato quattro settrack per un mini-plastirama da manovra che ho avviato a costruire

Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 16:37 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 10:59
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Non ho dubbi che facendoci un poco la mano si riesce a ottenere qualcosa di affidabile ... ti ho già reso tributo per l'inventiva ... che risulta particolarmente utile quando non si riesce a trovare la geometria di scambio adatta tra quelle polarizzate ... probabilmente l'unica condizione che potrebbe spingermi a provare il metodo (a meno che non hai tre o quattro insulfrog da regalarmi ... :wink:) .


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 19:20 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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[quote="A Federici"]Concordo con quello che dice TZ: si tratta di una trasformazione in lelctrofrog...
/quote]

Comunque complimenti per l'impresa! A me era capitato di deformare il cuore di plastica di un insulfrog a causa di un deragliamento con relativo corto circuito e l'ho sostituito con un electrofrog ma non mi è nemmeno passato per la testa di effettuare una simile elaborazione... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 21:07 
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Tz ha scritto:
... non mi è nemmeno passato per la testa di effettuare una simile elaborazione... :mrgreen:
Neanche a me.
Il fatto è che i binari e in particolare gli scambi sono macchinette di estrema precisione con tolleranze alquanto strette, almeno i Peco; e dubito che lavorandoci in casa a occhio si riescano a mentenrere le stesse performance del materiale prodotto in fabbrica. Teniamo conto che, su di un pastico affidabile, uno scambio deve funzionare 1.000 volte su 1.000, senza indugio alcuno, e i veicoli devono passarci tutti con assoluta regolarità e completa sicurezza. Anche le Gr640 col "ruotone" dal bordino basso.


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 21:45 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Gr471 ha scritto:
Tz ha scritto:
... non mi è nemmeno passato per la testa di effettuare una simile elaborazione... :mrgreen:
Neanche a me.
Il fatto è che i binari e in particolare gli scambi sono macchinette di estrema precisione con tolleranze alquanto strette, almeno i Peco; e dubito che lavorandoci in casa a occhio si riescano a mentenrere le stesse performance del materiale prodotto in fabbrica. Teniamo conto che, su di un pastico affidabile, uno scambio deve funzionare 1.000 volte su 1.000, senza indugio alcuno, e i veicoli devono passarci tutti con assoluta regolarità e completa sicurezza. Anche le Gr640 col "ruotone" dal bordino basso.

Ciò non toglie che la modifica è possibile e fattibile. Se uno non se la sente, non la fa, ma nessuno, dico nessuno, può impedire ad altri di farla. Io ne ho visti circa 50, in un solo plastico, così modificati e perfettamente funzionanti.
E aggiungo, che le cosiddette "macchinette", non sono così precise, hanno tolleranze esageratamente larghe, sono scambi lontani anni luce da quelli "veri", ovvero i Proto.


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: sabato 2 novembre 2013, 22:28 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Torrino-Pollino ha scritto:
Se uno non se la sente, non la fa, ma nessuno, dico nessuno, può impedire ad altri di farla.


Ma che uscita è questa ? :roll: Se uno se la sente ed è in grado di farlo può costruirsi anche tutto l'armamento in proprio come venne fatto decenni addietro da Brunetti per il plastico "trecentotreni"...


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: domenica 3 novembre 2013, 13:37 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Località: Fabriano
Gr471 ha scritto:
Tz ha scritto:
... non mi è nemmeno passato per la testa di effettuare una simile elaborazione... :mrgreen:
Neanche a me.
Il fatto è che i binari e in particolare gli scambi sono macchinette di estrema precisione con tolleranze alquanto strette, almeno i Peco; e dubito che lavorandoci in casa a occhio si riescano a mentenrere le stesse performance del materiale prodotto in fabbrica. Teniamo conto che, su di un pastico affidabile, uno scambio deve funzionare 1.000 volte su 1.000, senza indugio alcuno, e i veicoli devono passarci tutti con assoluta regolarità e completa sicurezza. Anche le Gr640 col "ruotone" dal bordino basso.

Avete detto voi queste cose, mica io!!!!


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MessaggioInviato: domenica 3 novembre 2013, 14:40 
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Veramente ho scritto che non mi è nemmeno passato per la mente di fare una simile elaborazione, ovvero che non ho pensato a tale possibilità.
Questo non significa propriamente impedire agli altri di farla come sembrerebbe interpretare da questa tua frase un po' perentoria: " ma nessuno, dico nessuno, può impedire ad altri di farla."


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 Oggetto del messaggio: Re: ...sempre a proposito di scambi PECO cod.100
MessaggioInviato: domenica 3 novembre 2013, 20:30 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Località: Fabriano
Questo forum, nella sua linea principale, implica, almeno da parte mia e dei collaboratori, un atteggiamento costruttivo, propositivo e fattivo, e le stesso per le linee guida di TTM.
Se un "neofita" che avesse voglia di affrontare la modifica di un deviatoio legge ciò che avete detto tu e 471, potrebbe desistere dal farlo.


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