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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2014, 9:40 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 9:21
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Mi intrometto per allacciarmi al discorso di Guido, relativo alla coppia erogabile dal motore.

Ritengo questo valore molto importante e poco stimato anche nelle prove delle varie riviste.

In un'altra discussione sostenevo che le Aln OsKar, pur essendo bellissime, hanno micro motorizzazioni che per limiti fisici, risultano meno efficienti rispetto a quelle più voluminose e antiestetiche di HR e Vitrains (parlo solo di Aln) che possiedono una coppia migliore e quindi più fluide e scorrevoli.

Non possiedo strumentazioni per misurare la coppia, ma come quando si guida una automobile, le motorizzazioni con tanta coppia si notano subito. Una coppia elevata consente ad una autovettura di partire da fermo con poche difficoltà anche con marce alte. Una buona coppia consente di fare meno uso del cambio etc…..

Le grosse autovetture americane ad esempio hanno motori con cilindrate maggiori e numero superiore di cilindri, questo consente loro di avere coppie molto favorevoli.

Il motore elettrico per sua natura ha coppie molto elevate rispetto a motori a ciclo Otto e Diesel.

Per il mio plastico è molto importante avere macchine con buona coppia, pertanto nelle mie scelte prediligo il funzionamento rispetto all'esasperazione dell'estetica.

Se fossi un vetrinista, il discorso naturalmente si capovolgerebbe.

Nei locomotori per fortuna questo problema è meno sentito, poiché essendoci spazi maggiori, le motorizzazioni sono più dimensionate per un migliore funzionamento.


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2014, 9:56 
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2006, 20:34
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Ciao Guido,
sei stato abbastanza esaustivo, grazie. Il tuo intervento non e' stato affatto offensivo, (siamo in un forum e parliamo di trenini, quando mi offendero' per simili cose, lasciero' perdere tutto e mi dedichero' alla pesca). Per Zampa, invece, si', quando avro' i dati, non assegnero' la coppa sollevamento pesi, ma avro' un parametro in piu', (molto importante per me, che ci gioco "anche" con i trenini), per valutare la bonta' di un locomotore. Non ti scordare il vespaio sollevato sulla bella 740 HR, che non tirava quasi nulla. Poi, ad essere proprio pignoli, un locomotore, nasce proprio per trainare, guardiamo il numero dei bulloni sulla cornice di un vetro e non ci frega niente se traina o meno ? In Germania, dove i trenini c'è anche qualche mosca bianca che li mette in vetrina, questo e' un valore fondamentale. Come viene evidenziato nelle prove, la velocita' in scala o meno di una macchina, cosi dovrebbe essere anche per lo spunto/coppia/forza o come volete voi. Vi immaginate un 636 con 15 carri merci che allo spunto slitta ? Per me, da non comprare.
Saluti
Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2014, 11:03 
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Iscritto il: martedì 14 maggio 2013, 1:12
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Il locomotore nasce per trainare ma una 740 non nasce per trainare 12 Gabu in salita del 30 per mille ce fanno molti "modellisti"


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2014, 12:57 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Veramente la 740 HR prima versione non tirava nemmeno 3 Corbellini sul 10 x 1000... mentre la 1020 OBB / 194 DB Roco mi traina oltre 20 vetture Roco sul 30 x 1000...


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2014, 13:00 
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Iscritto il: mercoledì 29 marzo 2006, 13:06
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Ciao a tutti.
Innanzitutto non volevo scrivere "vraccio" ma "braccio". Ho i ditoni grassi e la tastiera del portatile coi tasti piccoli e la v si trova a fianco della b.....
Ciao Carlone, grazie per il tuo supporto :D
Anche Giovanni ha ragione da vendere relativamente alle sue affermazioni sulla coppia. E' un dato troppo spesso trascurato e/o sottovalutato, ma è la coppia che poi in cascata porta allo sforzo di trazione, che poi è quello che interessa per sapere quanti veicoli si possono trainare.

Vi debbo chiedere scusa,ma tra poco devo uscire e riprenderò stasera quanto manca a completamento del mio intervento precedente.

Ciao a tutti.

Guido


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2014, 21:03 
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Iscritto il: mercoledì 29 marzo 2006, 13:06
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Località: Genova
Ciao a tutti.
Allora, dove eravamo rimasti? Ah, si, alla coppia del motore che alla fine di tutta la catena cinematica della locomotiva modello si traduce in una forza disponibile al gancio. Da moltissimo tempo, questa forza è riportata nelle tabelle delle prove cui le redazioni delle riviste sottopongono i modelli appena usciti.
Essendo una forza, si misura in Newton. I veicoli trainati oppongono una forza resistente che è direttamente proporzionale alla massa dei veicoli stessi. In condizioni ideali, cioè in assenza di attrito, la forza resistente di un veicolo è considerata pari ad un centesimo della propria massa. Cioè se il veicolo pesa 1 Newton ( 98,1 grammi ), la forza che occorre applicare per trainarlo è pari ad un centesimo di Newton.
Ma in natura le condizioni ideali non esistono e guai a noi se non esistesse nemmeno l'attrito. Tutto quello che ci circonda è basato sul concetto dell'attrito. Per muoverei nostri vagoni modello dobbiamo vincere tutta una serie di attriti tra cui principalmente l'attrito volvente tra ruota e rotaia e l'attrito che si genera per sfregamento tra la punta conica degli assali e la sede conica sui carrelli. Sapete perchè LIMA dagli anni Sessanta ha sempre stampato i carrelli dei propri veicoli in resina acetalica? L'avete mai "manipolata" con attenzione? La resina acetalica è un materiale plastico che ha nell'autolubrificazione la sua più peculiare proprietà. Al tatto sembra quasi "untuosa" e proprio per questo aspetto è refrattaria alla verniciatura ed all'incollaggio. Quindi l'attrito può essere ridotto con vari espedienti ma non può esserecompletamente eliminato.
Quindi, una locomotiva che sviluppa uno sforzo di trazione pari ad 1,5 Newton, in un mondo ideale potrebbe trainare 150 veicoli a cui abbiamo accennato poc’anzi. La realtà poi pensa a ridurre drasticamente tale valore ad un numero decisamente più basso.
Entra in gioco anche il coefficiente di attrito, che è sempre minore di 1 e varia in finzione dei materiali a contatto ( acciaio / acciaio, acciaio / gomma, gomma / asfalto ecc......).
Tra tutte le condizioni ideali di traino troviamo quella relativa al fatto di trainare i veicoli in piano e soprattutto in rettilineo. Curve e controcurve, che abbiamo sempre presenti sui nostri plastici, riducono ancor di più le possibilità di traino poichè in curva le forze in gioco si scompongono in varie direzioni ognuna della quali disperde una quota della forza di trazione ( non scendo troppo nel dettaglio, altrimenti il discorso si allungherebbe a dismisura diventando anche noioso ).
Lo stesso principio della scomposizione delle forze si deve applicare anche quando il nostro treno modello affronta una salita: la forza di trazione si scompone ha una componente perpendicolare al piano di rotolamento, che aumenta proporzionalmente all’aumentare dell’inclinazione. La forza di trazione si riduce in maniera proporzionale.
Torniamo un attimo al dato della forza di trazione riportato nelle prove sulle riviste.
Questo viene misurato con un dinamometro. Uno dei più vecchi tipi di dinamometro ( ma tuttora usato ) è quello a molla di trazione ( come quelle dei timoni di allontanamento ): un capo della molla è agganciato al modello, l’altro capo è fisso sul “sistema” su cui si deve muovere il modello. Il modello muovendosi tira la molla, che è contenuta in un cilindro. La molla reca una scala graduata. Quando la molla non consente più al modello di muoversi vuol dire che il sistema è in equilibrio,ovvero il modello tira con una forza pari alla forza con cui la molla si sta opponendo. Il valore di questa forza lo si può leggere sulla scala graduata.
Ora, per sapere quanti veicoli può trainare una locomotiva modello, dovremmo misurare la forza resistente di ciascun veicolo. Come? Si dovrebbe agganciare il dinamometro al veicolo fermo e si dovrebbe tirare l’altro capo del dinamometro. Fino ad un certo punto la molla comincerebbe ad estendersi finchè il veicolo non si muove. Quando il veicolo si muove, occorre leggere il valore sulla scala graduata. Questo valore ci dà la forza resistente di quel veicolo. Va da sè che è improponibile effettuare queste prove sui veicoli rimorchiati in commercio, trattandosi di svariate migliaia di modelli differenti.
Alla fine della fiera, ci dobbiamo accontentare del valore di forza sviluppabile dalle locomotive modello provate, perchè in pochissimi casi potremmo intervenire per migliorare questo valore.
Se una 740 traina poco, tutto quello che si può fare per migliorare la capacità di trazione è stato ampiamente trattato. Ma a monte,cioè se il motore installato è poco performante, c’è ben poco da fare: sostituirlo con uno di dimensioni analoghe ma dai valori di coppia erogata più elevati. Ma questo ha un costo, sia per i modellisti smanettoni, sia per i produttori.
Spero che tutta questa teoria non abbia infastidito molti forumisti, spero che possa essere stata utile a qualcuno e spero che nessuno mi prenda per un saccente insegnante. Nulla di tutto ciò.
Buona serata a tutti.
Guido


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 12:39 
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Iscritto il: mercoledì 25 gennaio 2012, 23:25
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Località: lecco
Bellissimo intervento
Una cosa molto semplice la devo dire....Nella mia esperienza fatta negli anni e nell'affidbilita' di trazione e funzionamento credo che le loco ROCO,questi problemi non ce ne sono.
Infatti,gli altri modelli non ROCO ( LIMA;ACME;RR ) li tengo....in.... fuori servizio....
Un calcolo molto semplice lo facevo a aggiungere veicoli ( carri o vetture)a uno a uno alla locomotiva Roco,Acme,Lima,RR,e altre marche.nella pendenza che dovevano superare del plastico.Fatto questo controllavo sino a quando la locomotiva iniziava a slittare,Le prove effettuate davano una maggiore affidabilita' come detto a ROCO,e altre marche estere (purtroppo).Che sia una loco ROCO a 4assi che una a6assi snodataFS che a cassa fissa ( SBB,DB,SNCF,ecc,ecc )


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 13:15 
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Iscritto il: mercoledì 29 marzo 2006, 13:06
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Località: Genova
Ciao a tutti.
Che dire..... Roco ha alle spalle una lunga esperienza in meccanica di precisione. E' Roco che ha "inventato" il tipo di meccanica comunemente conosciuto come "doppia trasmissione cardanica". Tutti gli altri, o quasi tutti, si sono accodati.
E' indubbio che, meccanicamente, le locomotive Roco sono mediamente superiori alle locomotive di altri produttori.

L'ottima riuscita meccanica di Roco è dovuta anche all'accurato montaggio di tutti i componenti meccanici in gioco ( ingranaggi, viti senza fine, volani ecc ).

Ciao a tutti.

Guido


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 13:51 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 9:21
Messaggi: 1340
Località: Città dell' autodromo
Guido, il tuo è stato un intervento di grande utilità.

Molto spesso il modellista si sofferma su caratteristiche tecniche che all'atto pratico non sempre offrono i risultati sperati.

Se quello che tu hai spiegato in modo così chiaro venisse considerato nelle prove effettuate dalle testate del settore, i modellisti potrebbero avere utilissimi dati per le scelte dei modelli.

Inoltre, le case costruttrici, trovandosi a competere con meccaniche dichiarate pubblicamente "più performanti" verrebbero spronate a fare meglio e studiare la progettazione in modo più accurato.

La meccanica Roco è senza dubbio ben progettata, ma ciò non toglie che anche anche altri marchi, attualmente non stanno lavorando male.
Vedi 636 Lima Expert, 341 OsKar, 428 HR etc…...


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 19:49 
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Iscritto il: martedì 4 marzo 2014, 12:03
Messaggi: 202
Le spiegazioni di Guido non solo non infastidiscono ma servono ad essere meno ignoranti sulle cause fisiche e meccaniche
che muovono mezzi in movimento sia reali che in scala.
Per quanto riguarda la trazione dei rotabili del ns.hobby ogni tipologia di tracciato di un plastico ha delle necessità
di forza dei locomotori che permettano il funzionamento di un convoglio (la cui composizione deve comunque essere coerente al
suo sviluppo) anche in punti critici come le pendenze e le curve, specie in analogico.
Nel mio caso di modesto plastico con evidente necessità di impiego di curve con raggi minimi anche la mia esperienza
ha portato alla scelta di loco di produttori esteri specie per le vaporiere che ad esempio mantengono un avanzamento costante
trainando sei o sette carri carichi di pietrisco (tipo i sassolini bianchi usati nei presepi) anche in quei difficili tratti.
La prova empirica sopra citata anche se non ha un valore tecnico specifico può indicare comunque differenze tali da escludere
o accettare una loco piuttosto che un'altra.
Saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 20:08 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 16:11
Messaggi: 493
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Guido Brenna ha scritto:
Ciao a tutti.
Innanzitutto mi rivolgo ad Antonio, verso il quale spero che il mio intervento non sia stato offensivo, nel qual caso mi scuso.
Facciamo una cosa: per quanto riguarda le definizioni di forza, lavoro, energia, potenza e rendimento, ci sono delle ottime descrizioni su wikipedia che sono comprensibili anche per chi affronta per la prima volta l'argomento.

In maniera molto semplificata, possiamo dire che la grandezza fisica che interessa per sapere quanto una locomotiva è in grado di trainare, è innanzitutto la coppia erogabile dal motore.
La coppia, o momento torcente, è una grandezza fisica espressa in Newton per metro che mette in relazione una forza ( F ) applicata ( o erogata nel caso di un motore ) moltiplicata per la distanza ( r ) ( o vraccio ) della forza agente dal centro di rotazione. Nel Sistema Internazionale ( SI ), la forza si misura in Newton ( N ) e la distamza in metri. Il momento torcente ( Mt ) è dato dalla relazione Mt=Fr. Il Newton equivale a poco meno di un ettogrammo ( 1 kg = 9,81 N ).
Prendiamo un esempio che è capitato a tutti: stringere i dadi della ruota quando abbiamo forato: abbiamo una chiave di una certa lunghezza che costituisce il braccio e la forza che applichiamo noi alla chiave. Noi applichiamo, ad esempio,una forza di 30 N ad una distanza di 50 cm dal centro del dado. La coppia applicata sarà quindi pari a 30 N x 0,5 m = 15 Nm.
Ora, ciascun motore elettrico è in grado di erogare una coppia il cui valore varia in funzione della velocità di rotazione. Solitamente la coppia maggiore si ha a regimi di rotazione più bassi e la coppia diminuisce con l'aumentare della velocità di rotazione.
Ora, tra il motore e gli assi delle nostre locomotivette, c'è un bel po' di robetta, tipo alberini snodati, viti senza fine ed ingranaggi vari. Senza scendere troppo in dettaglio, dobbiamo sapere che ogni accoppiamento di ingranaggi incrementa la coppia, quindi la coppia che troviamo alle ruote è più alta di quella erogata dal motore.
Questa coppia, divisa per il raggio della ruota, ci rende la forza che la ruota esercita nel punto in cui la ruota stessa è in contatto con la rotaia. Se non considerassimo tutte le perdita dovute a giochi vari tra carrello e telaio, e rendimenti vari, questa forza sarebbe la stessa forza presente al gancio, ovvero lo sforzo di trazione che è quello che effettivamente serve per calcolare quanto una locomotiva è in grado di trainare in condizioni ideali.
Lo sforzo di trazione affonda le sue radici nella coppia erogata dal motore e pertanto anche lui diminuisce con l'aumentare della velocità.
Ora devo chiudere, più tardi continuerò a stressarvi con qualche appunto circa quello che sta dietro la locomotiva.
Ovviamente se ho scritto castronerie, la correzione da parte vostra è dovuta.

Buona domenica a tutti.

Guido



Apprezzo molto tale spiegazione di Guido, ma in qualità di ex insegnante di Fisica lasciami solo precisare meglio una cosa (il che nulla toglie alla qualità generale della tua spiegazione): 1 Kg-peso (unità di misura delle forze non appartenente al Sistema Internazionale), ovvero la forza esercitata dalla gravità a livello del mare su di un corpo che ha massa di 1 Kg equivale ad una forza di 9,81 N (unità di misura del S.I) ovvero quasi a 10 N, pari quindi ad una massa di 1 Kg accelerata (dal campo di gravità terrestre) ad 9,81 m/(s*s).
Don't worry be happy :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 20:17 
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Ciao a tutti.
@ Giovanni: io sono certo che le riviste del settore le prove meccaniche dei modelli le fanno in modo accurato e professionale. Ricordo un articolo pubblicato su una testata italiana che spiegava come e con quali attrezzature venissero eseguite le prove. Certamente non con un alimentatorino da start set e nemmeno con strumenti di misura "farlocchi".
Le nostre riviste sono riviste SERIE!!!

Hai ragione nell'affermare che anche altri marchi, oltre a Roco stanno lavorando come si deve, soprattutto in tempi recenti. Roco ha comunque fatto scuola, ed anche Roco stessa ha migliorato, imparando dai propri "errori".

Sono contento che tu e gli altri abbiate apprezzato le mie descrizioni e vi ringrazio.

Buona serata a tutti.

Guido


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 20:20 
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Iscritto il: mercoledì 29 marzo 2006, 13:06
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Località: Genova
Ciao Luciano.
Grazie per il tuo più che lecito chiarimento.
Ogni apporto chiarificatore ai miei interventi un po' terra-terra è sempre ben accetto per il beneficio di tutti.

A presto.

Guido


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 21:04 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Le Roco sono le macchine di gran lunga più numerose della mia collezione, la prima l'avevo acquistata nel 1979... e da allora sono sempre stato soddisfatto delle loro prestazioni ma devo anche ammettere che sono quelle sulle quali ho eseguito più riparazioni.
Se alle Lima si aprono gli ingranaggi :roll: alle Roco si scalettano le teste dei cardani e ne ho già dovuto incollare oltre una decina... :twisted:


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 Oggetto del messaggio: Re: Forza trainante modelli locomotori
MessaggioInviato: lunedì 20 ottobre 2014, 21:07 
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Iscritto il: mercoledì 29 marzo 2006, 13:06
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Località: Genova
............. non tutte le ciambelle escono col buco................. :wink:

Guido


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