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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: martedì 13 gennaio 2015, 21:31 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:29
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Il BiDI è il nome NMRA del protocollo bidirezionale...Railcom in soldoni è la stessa cosa ma è un marchio registrato Lenz e non so chi altro.
CMQ il mio modulo BiDi è molto meno macchinoso


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: martedì 13 gennaio 2015, 22:26 
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BuddaceDCC ha scritto:
è un marchio registrato Lenz e non so chi altro.


Lenz
ESU
Uhlenbrock
Tams Elektronik

ed il Railcom plus? esiste un equivalente NMRA ?

http://www.locgeek.com/2012/10/railcom- ... are-these/


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2015, 10:43 
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ma credo rimanga sempre BiDi il problema semmai è che non hanno aggiornato la norma con la specifica relativa a questa parte di protocollo


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2015, 16:08 
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Ricordo che per RailCom partecipava anche Zimo, poi ci deve essere stato qualche diverbio con Esu, riguardo proprio l'iniziativa della versione RailCom Plus.

Pertanto non so se Zimo fa ancora parte del gruppo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2015, 17:38 
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Giovanni q ha scritto:
Ricordo che per RailCom partecipava anche Zimo, poi ci deve essere stato qualche diverbio con Esu, riguardo proprio l'iniziativa della versione RailCom Plus.

Pertanto non so se Zimo fa ancora parte del gruppo.

io al giro in maniera drastica se la specifica del railcom plus non diventa normata dall'NMRA, quindi pubblica, per il sottoscritto non esiste :D ... non mi piace l 'idea di essere vincolato a qualcuno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: martedì 20 gennaio 2015, 13:32 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 16:11
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un poco OT ma neanche tanto:
ma perchè non c'è una sezione dedicata al digitale?
ciao.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: martedì 20 gennaio 2015, 14:34 
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Perché c'è DCCWorld ! :lol: :lol: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: martedì 20 gennaio 2015, 14:47 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:29
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alpiliguri ha scritto:
Perché c'è DCCWorld ! :lol: :lol: :lol:

:D
Effetivamente sommando i topic dei vari forum minori che hanno sezioni di digitale non si arriva a quelli di dccworld :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: mercoledì 21 gennaio 2015, 20:20 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 16:11
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ok, ok come se non lo sapessi ! :mrgreen: :mrgreen:

ma se invece di scrivere qui in thread sparsi, tutti scrivessero su dccworld allora il problema non si porrebbe


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: mercoledì 21 gennaio 2015, 23:20 
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Iscritto il: domenica 18 dicembre 2011, 15:41
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Il problema è che c’è un mare di informazioni, come succede sempre sul web, e talvolta/spesso contrastanti. Thread più per adepti del tema che per neofiti che finiscono per “galleggiare nell'eterno limbo dell’incertezza”. Se poi qualcuno chiede una semplice soluzione ai propri problemi, si vede aprire un ginepraio di problematiche ulteriori da cui non è sempre cosa facile uscirne (senza contare i rimandi ad altri thread nei forum che complicano indiscutibilmente la faccenda) . Non me ne vogliano gli esperti, non sono critiche, ma costatazioni empiriche di chi, come me, sta cercando di passare da una centralina che non è neppure una centralina (Select) a un wireless che gli consenta di gironzolare per il proprio costruendo plastico (8mt di lunghezza per 60 cm. max di profondità) e godersi un paio di treni che viaggiano da punto a punto e farsi qualche manovra in stazione. Il fatto è che non sono un esperto di elettronica pur avendo colto i concetti basic del digitale, mi diverto un mondo a fare il mio plastico ma non mi voglio perdere in un argomento che non mi appartiene, senza dimenticare che non mi voglio indebitare nell’acquisto di una centralina megagalattica da 400 e più euro… . Credo di non essere molto lontano dai più…
Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: R: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: mercoledì 21 gennaio 2015, 23:44 
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Iscritto il: sabato 18 febbraio 2006, 22:49
Messaggi: 711
Condivido totalmente il tuo pensiero.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: giovedì 22 gennaio 2015, 15:38 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 16:11
Messaggi: 493
Località: Roma
già, quindi ribadisco che sarebbe opportuno mettere qui un thread sul dcc per neofiti


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 0:09 
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Iscritto il: mercoledì 19 aprile 2006, 23:10
Messaggi: 534
Località: C.mare
Frank61 ha scritto:
Il problema è che c’è un mare di informazioni, come succede sempre sul web, e talvolta/spesso contrastanti. Thread più per adepti del tema che per neofiti che finiscono per “galleggiare nell'eterno limbo dell’incertezza”. Se poi qualcuno chiede una semplice soluzione ai propri problemi, si vede aprire un ginepraio di problematiche ulteriori da cui non è sempre cosa facile uscirne (senza contare i rimandi ad altri thread nei forum che complicano indiscutibilmente la faccenda) . Non me ne vogliano gli esperti, non sono critiche, ma costatazioni empiriche di chi, come me, sta cercando di passare da una centralina che non è neppure una centralina (Select) a un wireless che gli consenta di gironzolare per il proprio costruendo plastico (8mt di lunghezza per 60 cm. max di profondità) e godersi un paio di treni che viaggiano da punto a punto e farsi qualche manovra in stazione. Il fatto è che non sono un esperto di elettronica pur avendo colto i concetti basic del digitale, mi diverto un mondo a fare il mio plastico ma non mi voglio perdere in un argomento che non mi appartiene, senza dimenticare che non mi voglio indebitare nell’acquisto di una centralina megagalattica da 400 e più euro… . Credo di non essere molto lontano dai più…
Francesco


Verissimo tutto ciò che dici ma purtroppo non ci sono molte alternative.

Esattamente come costruirsi un plastico, c' è chi si autocostruisce tutto, ovvero edifici, rocce, alberi e anche deviatoi e chi compra tutto, ovvero edifici, rocce, alberi, diorami o addirittura l' intero plastico etc... Allo stessomodo, nel mondo del DCC succede la stessa cosa: hai due strade, o ti compri roba bella e fatta oppure, se sei esperto di elettronica, ti costruisci i vari kit disponibili. Nel primo caso spendi parecchio perchè è vero che è elettronica semplice ma è prodotta prodotta per pochi pezzi quindi il costo è elevato (un decoder per loco costerebbe meno di un euro se fosse prodotto in volumi da telefonino, una centrale DCC, la più fantastica che esiste, non è nemmeno paragonabile come complessità elettronica ad un telefonino da 99€).

C' è però un aspetto che molti (moltissimi, quasi tutti direi) trascurano e che non è affatto secondario: per capirne cosa si può fare con il DCC, a cosa servono le varie periferiche occorre leggere, leggere recensioni, articoli, e sopratutto i manuali di ciò che si compra e che purtroppo spesso non sono in italiano!

Anche se è una tecnologia che non ti appartiene, se vuoi usarla ti devi informare, capire a cosa servono i vari pezzi per fare ciò che vuoi, e purtroppo non te la cavi come se fosse un PC con un paio di click. Sono scatolette semplici e anonime, non roba tipo telefonini o Smart TV dove smanettando un pò si capisce più omeno cosa fanno e a cosa servono.

saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 0:55 
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Iscritto il: domenica 18 dicembre 2011, 15:41
Messaggi: 39
Condivido in toto quello che scrivi ma vorrei spiegare il mio punto di vista. Lo farò con un esempio. Più di 20 anni fa leggevo avidamente le riviste di modellismo ferroviario americano. Proponevano una miriade di soluzioni (impiego degli spazi, modularità dei plastici, manovre, impiantistica ecc. ecc.). Il modellista poneva un problema concreto e riceveva soluzioni. Comunicazione (linguaggio e immagini) chiare, semplici, dirette e contestualmente esaustiva. Tutorials alla portati di tutti con il pregio di dare quel di più che meritava l’attenzione di neofiti e non. Tanto illuminati erano quegli articoli che, dopo aver abbandonato per vent’anni il fermodellismo e ritrovata recentemente la passione, ho trovato quelle soluzioni l’abc del fermodellista di oggi. Credo che il digitale meriterebbe di essere divulgato in quel modo. Partendo dal presupposto che i più non sono in grado di imbarcarsi in temi elettronici complessi ma che tutti avrebbero bisogno di servirsi degli innegabili pregi del digitale. In altre parole gli esperti dovrebbero, a mio avviso, affrontare l’aspetto divulgativo in questi termini: dimmi il tuo problema, preso atto che è inutile costringerti a prendere una laurea breve in elettronica, questa/e è/sono la/le soluzione/i alla tua portata. In modo semplice e pratico. In questo modo, col tempo, credo che crescerebbero le competenze digitali di tanti. Mi sbaglio?
Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 8:35 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 10:59
Messaggi: 5032
Non ti sbagli ma non sei neanche nel giusto.

Diciamo, per esperienza personale, che è una strada molto in salita (ci vorrebbe una cremagliera) cercare di fare education sul fronte del DCC.

Io posso parlare solo per la programmazione dei decoder (... ma sul fronte dell'automazione del plastico è molto peggio) dove noto che, nonostante tutti gli sforzi per cercare di spiegare i concetti alla base di certe impostazioni e le relative implicazioni, la maggioranza dei lettori "salta" tutta la parte concettuale e si limita ad applicare le impostazioni delle CV pubblicate ... salvo poi chiedere aiuto nel caso qualcosa non funzioni (sopratutto se applicate a macchine diverse da quelle per cui l'avevo inizialmente proposta).

E risolvere una necessità una sola volta, per un'accoppiata macchina/decoder quasi irripetibile, non risolve il problema ... se non si capisce come "muoversi" autonomamente (o almeno come poter sperimentare) si rimane in balia della disponibilità altrui.

Forse alla base del problema c'è la convinzione di molti che "i trenini" (e questo diminutivo/dispregiativo già la dice lunga) devono essere puro svago ovvero gioco ... dimenticandosi che anche il piacere intellettuale di conoscere, capire, risolvere può essere svago e fonte di enorme soddisfazione.

Ritengo che, rispetto all'esempio da te presentato, sia proprio la "percezione" degli argomenti, ritenuti ostici/complicati/oscuri e sopratutto per nulla "divertenti", che ne rende difficile la diffusione.

Parlando di riviste, per esempio, disporre l'erbetta, fare le rocce, costruire una coulisse, controllare uno scalo in maniera analogica (esempi presi a caso dalle sterminate pubblicazioni USA) sono argomenti che, anche da un punto di vista redazionale, hanno molto appealing e possono essere essere illustrati con belle fotografie e disegni esplicativi ... facendoci sognare, coinvolgere e motivare nella realizzazione di un progetto uguale o similare.

Per parlare di digitale non serve una laurea ne approfondite conoscenze tecnologiche ... però bisogna creare un substrato di conoscenze "di base" su concetti quali l'elettronica, la programmazione, la comunicazione che sono spesso avulsi dal contesto culturale di molti di noi. Si può fare ma bisogna impegnarci molte risorse sia da parte di chi spiega sia da parte di chi cerca di capire.

Adesso pensa ad un articolo pieno di tabelle e spiegazioni sulla circuiteria di un modello e sulla logica di un decoder, completato con dissertazioni e approfondimenti sui concetti base, quanto potrebbe essere "allettante" sie per l'editore che per i lettori ... sopratutto quando il desiderio di molti è quello di risolvere il proprio problema senza usare nemmeno mezzo neurone.


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