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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 10:18 
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Iscritto il: martedì 9 settembre 2008, 9:45
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antogar ha scritto:
C' è però un aspetto che molti (moltissimi, quasi tutti direi) trascurano e che non è affatto secondario: per capirne cosa si può fare con il DCC, a cosa servono le varie periferiche occorre leggere, leggere recensioni, articoli, e sopratutto i manuali di ciò che si compra e che purtroppo spesso non sono in italiano!

Zampa di Lepre ha scritto:
la maggioranza dei lettori "salta" tutta la parte concettuale e si limita ad applicare le impostazioni delle CV pubblicate ... salvo poi chiedere aiuto nel caso qualcosa non funzioni (sopratutto se applicate a macchine diverse da quelle per cui l'avevo inizialmente proposta).

E risolvere una necessità una sola volta, per un'accoppiata macchina/decoder quasi irripetibile, non risolve il problema ... se non si capisce come "muoversi" autonomamente (o almeno come poter sperimentare) si rimane in balia della disponibilità altrui.

Bravi, è proprio lì il problema, lo dico da un po': la gente vuole la pappa pronta e non vuole fare quel minimo di fatica che serve per informarsi.
Viviamo un periodo fantastico, tutti hanno accesso a una quantità di informazioni che negli anni '80 non potevamo neanche sognarci, ero abbonato a IT, a parte la rivista non avevo niente altro per informarmi.
Oggi tutto è a portata di due click, eppure c'è chi non fa nemmeno lo sforzo di una ricerca in google.

La divulgazione sulla rete è per forza di cose non strutturata, c'è di tutto per tutti i livelli, per chi inizia capisco che non sia facile, ma non è neanche impossibile. Ci sono riuscito io che nel 2008 mi sono riavvicinato dopo 25 anni e non sapevo neanche dell'esistenza del digitale. Comunque su DCCWorld ci sono articoli chiaramente per principianti, in italiano....
Una divulgazione organica sarebbe compito delle riviste, che hanno professionisti e mezzi per impostare una serie di articoli di difficoltà crescente. Non si può chiedere questo agli appassionati.
Per chi capisce un minimo di inglese ci sono ottimi articoli su MRH magazine, una rivista online gratuita americana. Si potrebbero prendere a esempio e tradurli.

Però bisogna leggere, leggere, se non si vuole fare almeno questo sforzo non si va da nessuna parte.

Ciao, alpiliguri.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 10:34 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 16:11
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Condivido quello che dicono Alpiliguri/Claudio e Zampa. troppo spesso la gente si accontenta della soluzione proposta per il caso specifico.
Sarabbe auspicabilissimo che venissero pubblicati dei tutorial sulle riviste (magari ripetendoli anche dopo un paio d'anni) ed in particolare su TTM che ultimamente mi pare stia trascurando la parte di informazioni sul digitale/elettronica. Comunque l'importante è dare le infomazioni di base in modo chiaro, per cominciare non serve essere degli esperti elettronica e/o di informatica ma un pochetto occorre studiare come per tutto.


Ultima modifica di luciano_db il venerdì 23 gennaio 2015, 13:37, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 12:24 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:29
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Cita:
Una divulgazione organica sarebbe compito delle riviste, che hanno professionisti e mezzi per impostare una serie di articoli di difficoltà crescente.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 19:18 
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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 23:45 
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Domanda per BuddaceDCC, Despx, ed altri.

Non capivo l' avversione di alcuni per gli S88, e nemmeno la necessità dei bus di comunicazione. Ma oggi mi è venuta l' illuminazione.
Espongo ciò che ho capito, poi ci penserà chi di dovere a farmi notare errori ...

Comincio con alcuni concetti che potranno essere utili ai principianti.
Il concetto base è facile da capire :
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Sistemi - 1.JPG
Sistemi - 1.JPG [ 47.7 KiB | Osservato 4134 volte ]

Figura 1. Sistema analogico, con cui abbiamo iniziato tutti (escluso BuddaceDCC !). Facile : l' alimentatore (DC) tramite due fili dà corrente alle due rotaie. Un filo per ogni rotaia. Chiuso.
Bene.
Chi lo ha provato, ha imparato presto che le rotaie conducono molto bene la corrente e che, invece, le giunzioni sono una rogna. In un montaggio a pavimento, dopo le prime volte si è sempre dietro a sistemarle perchè portino corrente anche ai punti più lontani del tracciato.
I binari flessibili riducono il numero delle giunzioni, ma il problema resta.

Figura 2. Sistema ancora analogico. Alle giunzioni è affidata solo la funzione meccanica. Le rotaie sono collegate all' alimentatore tramite cavi. Fine del problema delle giunte.
I cavi che portano corrente ai vari spezzoni di rotaia possono essere propriamente chiamati bus di alimentazione. Ecco, quindi, cos' è un bus di alimentazione. Sono i cavi che portano la corrente di alimentazione.

Figura 3. Già quando era nella pancia della mamma, BuddaceDCC giocava con un trenino DCC fatto da lui. Poi, per forza di cose, non lo ha potuto portare fuori. Se lo è costruito anni dopo.
Noi, invece, siamo arrivati a questa configurazione il primo giorno di prove del digitale (io avevo da poco compiuto i 50 anni).
Anche questo è facile. Mio figlio allora aveva 13 anni, e montò il regalo di Natale : un piccolo ovale, una locomotiva con decoder, un topo Roco col suo alimentatore. In 1/4 d' ora lo ha montato e messo in funzione. Bene. Questo significa che il primo passo del digitale è alla portata di tutti.

Figura 4. Chi era passato attraverso la grande tribolazione delle giunzioni, non ha dubbi di usare il bus di alimentazione anche per il digitale.
Quì la mancata presa di corrente non provoca un singhiozzo come nell' analogico. Ahimè, se il decoder perde alimentazione, si resetta, e la marcia riparte da fermo. Esistono condensatori da mettere a bordo del rotabile per mitigare il problema, ma il bus di alimentazione resta un sistema caldamente consigliabile. Direi indispensabile.

E fino quì molti stanno sbadigliando. BuddaceDCC è andato a fare altro, intanto che finisco questa premessa.
"Torna pure, ho finito la prima parte !"


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: venerdì 23 gennaio 2015, 23:55 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
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Località: Faenza
Seguito del mio intervento precedente.
Qui si affronta una questione un po' più complessa.
Ora BuddaceDCC ti chiedo di tornare e di prestare la tua attenzione, per correggermi se sbaglio.

"Dopo un annetto di DCC", ho imparato a smanettare con le CV, ovvero coi parametri di funzionamento dei decoders.
La prima CV che ho imparato è l' indirizzo della locomotiva. Quello che permette di comandare indipendentemente varie locomotive sullo stesso binario.
Ora stò facenddo un plastico un po' più completo, quindi voglio mettere un po' di sezionamenti coi relativi di rilevatori di presenza (S88), comandi per scambi, grù a portale, piattaforma girevole. E voglio far muovere treni anche in automatico.
Mi hanno sempre detto che bastano due fili. Così faccio e, mannaggia, gli S88 sono lenti a rilevare l' occupazione, con conseguenti incidenti !
Anche le locomotive non sono più pronte come quando ne avevo solo una. Che succede ?
Per saperlo occorre conoscere qualche cosa in più su come funziona il DCC con due soli fili.
Ogni 12 ms (ms = millisecondi = millesimi di secondo) ovvero circa 80 volte al secondo, la centrale manda un messaggio, di volta in volta a destinatari diversi. Essi sono le locomotive presenti e tutti gli accessori (comando di scambi, lettura di S88, ...) presenti. Quindi queste informazioni si susseguono, distanziate di quel tempo, sulle rotaie e sui fili che comandano ed alimentano gli accessori.
Una sequenza di messaggi potrebbe essere: Loco1, pausa 12 ms, Loco2, pausa 12 ms, Loco3, ... , S88 n.1, pausa 12 ms, S88 n.2, pausa 12 ms, ...
Quindi il messaggio per la stessa locomotiva o dallo stesso S88 sarà ripetuto o rinnovato dopo un tempo di 13 ms moltiplicato per il numero di aggeggi collegati, locomotive o accessori che siano.
Ecco il problema ! Se gli aggeggi (loco ed accessori) sono tanti, allora saranno interrogati più lentamente. 40 aggeggi = mezzo secondo. 80 aggeggi = 1 secondo, e così via.
Quindi si verifica un ingolfamento del canale di trasmissione (il segnale DCC) causato, principalmente, dalla sua bassa velocità di trasmissione : circa 80 messaggi al secondo. Questo limita il numero di cose da poter comandare efficientemente.
Allegato:
Sistemi - 2.JPG
Sistemi - 2.JPG [ 51.32 KiB | Osservato 4145 volte ]

Figura 5. Per aiutare a trasmettere le informazioni a velocità adeguata si può usare un bus di comunicazione. Ovvero altri fili, dedicati solo allo scambio di informazioni fra gli apparecchi fissi dell' impianto. Gli apparecchi fissi sono, ovviamente, tutti quelli che non si muovono su rotaie.
Ecco allora che il grosso delle informazioni non và più a intasare il segnale DCC, che resta libero per comandare solo le locomotive (ed i decoder per le carrozze pilota).

Si potrebbe obiettare che, per i comandi da attuare subito, il segnale DCC prevede la possibilità di inserire comandi non in sequenza di indirizzo. Quindi se, per esempio premo il comando luci, esso può anche essere inviato subito. Vero. Ma per i sensori di occupazione c' è un problema in più. Il sistema non sà quando cambieranno stato e quindi non può interrogarli al bisogno. Deve interrogarli continuamente in sequenza.
Ho disegnato in arancione il bus di comunicazione, ovvero i fili che trasportano informazioni veloci. I sensori di occupazione diventeranno, così, virtualmente istantanei.

Figura 6. BuddaceDCC mostrava un sistema in grado di sapere quale locomotiva è presente in ogni sezionamento. E mostrava anche che, quando in un sezionamento ci sono più locomotive, le vede tutte ! E' un bel risultato.
Per ottenere questo, si deve mettere un piccolo circuito elettronico fra ogni sensore di occupazione ed il binario. Ovviamente, se anche questa informazione dovesse passare attraverso le rotaie, il sistema diventerebbe insopportabilmente lento.
Invece, essi sono collegati ancora al veloce bus di comunicazione arancione.
In questo modo, anche aumentando la complessità del sistema, non si hanno rallentamenti di informazioni.


QUINDI ...

Da tutto questo si vede che ci sono più livelli di uso per il DCC :
- pianura : regolare la velocità, comandare le luci, comandare il suono settare le trazioni multiple, etc. Basta leggere un manualetto di 4..5 pagine.
- collina : per mettrere automatismi occorre conoscere come girano le cose nel DCC, occorre imparare ad usare il programma di regolazione della circolazione (quello che si sceglierà. Potrebbe anche essere quello che è in alcune centrali DCC). Siamo a decine di pagine. Non discorsive, ma tecniche.
- montagna : per un plastico automatico occorre studiare prima di comprare. Per ottenere lo stesso risultato possono esserci più strade. Quindi c' è la necessità di conoscerle, almeno a grandi linee, per poter scegliere. Si ipotizza di combinare il sistema con vari moduli, un software, altri pezzi. Capire quali prestazioni avrà il sistema così congegnato richiede uno studio complesso. Le pagine da leggere aumentano ancora. E' anche bene, prima di costruire un sistema complesso, provare le singole operazioni che dovrà gestire l' impianto.

Quindi. Quando vogliamo prestazioni di una certa complessità diventa ben diverso da quello descritto nel mio precedente intervento. Quì non siamo più al plug and play (inserisci e vai), quì occorre aver studiato alcuni concetti ed avere un approccio tecnico. Non è la grandezza dell' impianto a richiedere di studiare, ma sono la quantità di convogli ed il grado di automatismo richiesto. Vedere un Mondotreno o altri che funzionano come orologi non significa che siano facili da progettare, costruire e mantenere in funzione.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: sabato 24 gennaio 2015, 9:11 
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Ottimo grande Stefano!
Aggiungo da inesperto praticone che separare i 2 bus è utilissimo in caso di cortocircuito.
Un deragliamento o un cortocircuito durante il transito su un deviatoio provocano l'immediata interruzione della corrente da parte della centrale. Se non si son predisposte linee separate, controllate da interruttori, tutto il sistema è bloccato e non si possono commutare ad esempio i deviatoi per correggere eventuali errori , ovvero disalimentare solo le rotaie per eliminare il corto nonché proteggere rapidamente i decoder delle lok o ad esempio le loro luci ( esperienza personale ) .
La velocità di comunicazione dipende poi dal tipo di centrale : ho una vecchia Marklin ( 6020 credo ) versione veloce che batte Intellibox e Esu .... Come una Ferrari contro una 500.
Puoi venire da me è verificare :mrgreen:
Infine si trovano sulla baia tedesca ottime occasioni di vecchi apparati in grado comunque di soddisfare tutti i plasticisti medi come me .

Saluti a tutti,
Andrea


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: sabato 24 gennaio 2015, 9:19 
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ANDREA CAVALLI ha scritto:
ho una vecchia Marklin ( 6020 credo ) versione veloce che batte Intellibox e Esu ....


Non credo proprio che la esu ecos collegata ad i suoi detector con il bus proprietario abbia problemi di velocità, anzi


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: sabato 24 gennaio 2015, 9:51 
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Ciao Umbriele,
Ho la Esu 50300 ir control. Per la ecos attendo ....
Installate oltre a questa sono la Marklin e l' Intellibox .
Ti chiederai perchè ...
Il plastico è grandino con vari upgrade negli anni, prima o poi unificherò la digitalizzazione , sto studiando varie possibilitá ma vorrei evitare di guardare il Pc invece dei treni.
Comunque se passi da Bologna una tua visita mi farà piacerissimo così apprezzerò i tuoi suggerimenti .
Andrea


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: sabato 24 gennaio 2015, 11:08 
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ste.klausen21 ha scritto:
Figura 1. Sistema analogico, con cui abbiamo iniziato tutti (escluso BuddaceDCC !).

Effettivamente è cosi..ed cosi pure per le mie figlie.

ste.klausen21 ha scritto:
Quì la mancata presa di corrente non provoca un singhiozzo come nell' analogico. Ahimè, se il decoder perde alimentazione, si resetta, e la marcia riparte da fermo.

Questa è la conseguenza di comprare il digitale in base a quello che si riesce a reperire dal verduriere sotto casa...è vero che esiste sto problema ma mediamente per i decoder scadenti...l'effetto è che si generalizza sbagliando


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: sabato 24 gennaio 2015, 11:50 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:29
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ste.klausen21 ha scritto:
Una sequenza di messaggi potrebbe essere: Loco1, pausa 12 ms, Loco2, pausa 12 ms, Loco3, ... , S88 n.1, pausa 12 ms, S88 n.2, pausa 12 ms, ...
Quindi il messaggio per la stessa locomotiva o dallo stesso S88 sarà ripetuto o rinnovato dopo un tempo di 13 ms moltiplicato per il numero di aggeggi collegati, locomotive o accessori che siano.

Mi spiace per le riposte a spicci e bocconi ma sono incasinato al lavoro.....
Gli s88 sono una merda, per usare un eufemismo, sono lenti soffrono troppo i disturbi etc....dico sempre di non usarli e ripeto ogni volta che il mio scellerato tentativo di usarli in CV19 ci ha fatto perdere almeno due anni di tempo e soldi.
Per il discorso della velocità di reazione ci sono tanti fattori che influiscono inclusa la qualità della presa di corrente incluse e le strategie di rinfresco del digitale sui binari. Sul rinfresco dei pacchetti digitali sui binari i moduli di retroazione non ci azzeccano niente (cioè non la rallentano)...aggiungendo un secondo bus per gli scambi almeno che non sia gestito da altra centrale digitale non serve a niente .. in ogni caso non sono i comandi scambi a rallentare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: sabato 24 gennaio 2015, 17:24 
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BuddaceDCC ha scritto:
Gli s88 sono una ... eufemismo, sono lenti soffrono troppo i disturbi etc....
Per il discorso della velocità di reazione ci sono tanti fattori che influiscono inclusa la qualità della presa di corrente incluse e le strategie di rinfresco del digitale sui binari.

Quello che non capisco delle ricette di cucina, è "sale quanto basta". Già, ma io leggo la ricetta proprio per sapere quanto sale ci vuole ! Come devo fare ?
Quindi attendo che tu BuddaceDCC abbia un altro po' di tempo per rispondere al mio discorso.
Anche se mi rendo conto che, se non mi sono spiegato bene con un altro elettronico come mè, chissà cosa avranno capito gli altri. Forse solo i medici (ANDREA CAVALLI) possono capire ciò che scrivo.

BuddaceDCC ha scritto:
Sul rinfresco dei pacchetti digitali sui binari i moduli di retroazione non ci azzeccano niente (cioè non la rallentano)...aggiungendo un secondo bus per gli scambi almeno che non sia gestito da altra centrale digitale non serve a niente .. in ogni caso non sono i comandi scambi a rallentare.

Se ho gli S88 collegati ai binari, o la centrale li interroga in polling (in sequenza a tempo), o essi hanno modo di inviare messaggi alla centrale. Non si scappa.
E nel primo caso, più S88 ho, più interrogazioni deve fare la centrale. Se non concordi, mi piacecrebbe che dessi una spiegazione con dettagli (quando ne troverai il tempo).

BuddaceDCC, a volte scrivendo si pensa una cosa, ma si dà l' idea di un' altra. Spero tu non veda ostilità nei miei interventi. Ti saluto con un sorriso.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: domenica 25 gennaio 2015, 17:27 
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ANDREA CAVALLI ha scritto:
Ciao Umbriele,
Ho la Esu 50300 ir control. Per la ecos attendo ....
Installate oltre a questa sono la Marklin e l' Intellibox .
Ti chiederai perchè ...
Il plastico è grandino con vari upgrade negli anni, prima o poi unificherò la digitalizzazione , sto studiando varie possibilitá ma vorrei evitare di guardare il Pc invece dei treni.
Comunque se passi da Bologna una tua visita mi farà piacerissimo così apprezzerò i tuoi suggerimenti .
Andrea


Volentieri e se tu passi da Castelfranco ti faccio provare la ecos :)



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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: lunedì 26 gennaio 2015, 15:25 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:29
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ste.klausen21 ha scritto:
Se ho gli S88 collegati ai binari, o la centrale li interroga in polling (in sequenza a tempo), o essi hanno modo di inviare messaggi alla centrale. Non si scappa.
E nel primo caso, più S88 ho, più interrogazioni deve fare la centrale. Se non concordi, mi piacecrebbe che dessi una spiegazione con dettagli (quando ne troverai il tempo).

BuddaceDCC, a volte scrivendo si pensa una cosa, ma si dà l' idea di un' altra. Spero tu non veda ostilità nei miei interventi. Ti saluto con un sorriso.

Tranqui non c'è ostilità nei tuoi confronti... o nei confronti di altri sul forum.
Si s88 vengono interrogati ad intervalli più o meno regolari e mediamente vengono interrogati tutti i 16*32 contatti ammessi al massimo dagli s88..di fatto si interroga anche i non collegati perché non c'è modo di sapere quanti ne hai collegati (nella mia centrale per ovviare ho messo ad esempio un impostazione dove gli dici quanto s88 hai collegati).
Il realtà non vengono interrogati ma scaricati.....il loconet invece è molto più furbo...è il sensore a segnalare il cambiamento di stato alla centrale quando questo c'è


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 Oggetto del messaggio: Re: Dopo un annetto di digitale...
MessaggioInviato: martedì 27 gennaio 2015, 10:39 
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Stefano ?


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