FERROVIANDO ha scritto:
Diciamoi che frai le norme citate ne manca una non di poco rilievo. E' il DPR 633/72 il quale ancora a tutt'oggi, regolamenta l'imposizione indiretta, nella fattispecie, l'IVA.
Comunque assimilare i mercatini rionali settimanali alle borse scambio, che peraltro sono di sporadica manifestazione, non proprio calza a pennello.
Nei rionali settimanali il comemrciante è un vero e proprio ambulante, il quale di per se, con il solo fatto che utilizza l'eventuale registratore di cassa, ha anche obbligo dell'Assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro.
L'argomento tel topic riguarda le borse scambio.
Suvvia, sommariamente (per la consistenza degli articoli venduti) si dovrebbe dedurre chi è commericante e usurpa la titolarità di "occasionale venditore".
Infine, vige sempre il principio dle buonsenso, molto decantato, poco attuato.
A naso e per l'esperienza, posso anche verificare se il commerciante si nasconde dietro mentite spoglie. Mi faccio dare il codice fiscale e ...oopppps il gioco è fatto.
Marcello
d'accordo Marcelllo, anche se il commerciante era giuridicamente tale prima ancora dell'introduzione dell'IVA. Non ho detto che le borse scambio sono come i mercatini di paese: ho voluto intendere che se all'interno delle borse scambio c'è chi svolge una vera e propria attività commerciale, magari il commerciante xy in incognito e senza rilascio di scontrini fiscali, allora costui è soggetto comunque al regime fiscale e bene fa la GdF ad intervenire. Per quanto concerne il principio del buon senso, laddove si riscontrano evasioni di norme o leggi non vige affatto: i Pubblici Ufficiali non hanno potere di discrezionalità e rispondono penalmente in caso di applicazione del "buon senso": si tratta come minimo di omissioni di atti d'ufficio, ma anche interessi privati in atti d'ufficio, laddove non sia ravvisabile anche il dolo o la colpa grave!!!
Quanto alla richieste del codice fiscale, se non sei pubblico ufficiale nell'esercizio delle tue funzioni non ti è consentito; d'altra parte non è certo dal CF che si può dedurre se il tizio è assimilabile ad un commerciante o meno: va valutata assolutamente se sussista abitualità e prevalenza!!! Concordo ancora con quanto hai affermato: un venditore che si è portato da casa un tavolo da pic-nic, uno sgabellino e qualche cianfrusaglia, se la scambia anche con il controvalore remunerato da moneta di corso legare (soldini per intenderci) non è assimilabile ad un commerciante!! Infine un'ultima precisazione: l'ambulante è anche, e soprattutto, obbligato all'iscrizione all'INPS, mentre potrebbe non esserlo all'INAIL.
Ciao
Stefano