Per carità, non c'è niente di male nell'essere talebani delle FS. Io pure seguo lo stile FS! Il punto è che però questo rischia di essere limitante.
Un esempio? Solo ora pare che si cominci a rendersi conto che i modelli per il mercato italiano non sono, come dire, curati allo stesso modo di quelli prodotti per altri mercati (tranne eccezioni).
Eppure non è un fenomeno nuovo: già più di 10 anni fa aziende italiane ponevano più attenzione, che so, al mercato svizzero che a quello locale. Osserva (e resistiti alla tentazione di comprarla se vuoi restare "talebano"

) la Ae 3/5 che è ricomparsa in offerta, dai fondi di magazzino RR. Confrontala con qualche modello FS RR coevo (a memoria siamo intorno al 1998) e poi mi dirai...
Ma potrei anche citare la Re 4/4 II di Lima...
Per quanto riguarda la manualità (per "sporcarsi le mani" intendo non solo verniciare, ma costruire elaborare, montare, etc.). Be', ognuno è più portato per qualcosa, è naturale, ma io credo che molti partano col piede sbagliato e/o con timori reverenziali che poi, fatalmente, portano a risultati insoddisfacenti.
Io non sono nato "elettrotecnico", "falegname" o "verniciatore": mi sono messo con umiltà a studiare bene le tecniche, prima, e a fare prove, poi, ovviamente in situazioni in cui l'eventuale "danno" era limitato. E per gradi penso di avere raggiunto risultati soddisfacenti.
E' un approccio, che, se la mente è sgombra da preconcetti, non può che portare a dei risultati positivi.
Cordialmente,
Andrea