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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: giovedì 3 giugno 2010, 14:43 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
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Vi sembra così strana l'affermazione che il mercato lo fa l'offerta e non la domanda?
Eppure, in molti casi è così. Prendiamo i servizi per la casa: avete possibilità di scegliere? In teoria sì, ma le differenze tra un fornitore e l'altro sono così infinitesimali che non c'è convenienza a passare dall'uno all'altro.
Pensiamo alla benzina: l'unico risparmio possibile, a parte andare a piedi o coi mezzi pubblici (e spesso si spende meno col mezzo privato...), c'è se si ha la fortuna di avere nelle vicinanze una di quelle stazioni di servizio impresenziate in cui il carburante costa quegli otto/nove centesimi al litro in meno.
Pensiamo al trasporto pubblico: ci sono alternative a prendi-taglia?
Per ora no.
Se avete bisogno di qualcosa, e questo qualcosa lo potete comprare solo da uno o pochi fornitori che stabiliscono il prezzo, il mercato viene fatto dall'offerta e non dalla domanda. Capito adesso?
Passiamo al modellismo ferroviario. Tutti si lamentano del fatto che un modello sia proposto da più ditte, ma in realtà se fosse così più spesso, le ditte entrerebbero davvero in concorrenza e dovrebbero impegnarsi di più, sia nella qualità che nel prezzo.
Chi progetta ex novo, ovviamente dovrà sobbarcarsi quei quindici/ventimila euro tra disegno e realizzazione degli stampi.
C'è poi un costo effettivo di produzione, che tiene conto di materiali e spese effettive di realizzazione; infine c'è la commercializzazione, e lì il produttore deve scegliere se farla in proprio o affidarsi a una rete commerciale.
Ovvio che il costo di un modello integralmente nuovo sarà superiore a quello di un modello in produzione spesso da un paio di decenni, ampiamente ammortizzato. In quest'ultimo caso, forse è davvero possibile vendere a 10 quello che si vende a 30.
E questo è ovviamente alla portata di ditte grosse sul mercato da un certo numero di anni, ben foderate finanziariamente e dotate di persone in grado di capire quella cosa complessa che è il marketing: sempre quando questo non assume le modalità proprie dello spaccio di sostanze stupefacenti.
E a me pare proprio che in europa, ma soprattutto da noi, anche quelli che potrebbero vendere a 10 invece che a 30 si comportino come narcos qualsiasi.
Riassumendo, il piccolo produttore che si affaccia sul mercato ha meno margine su quello che invece c'è da quarant'anni, spesso vende da venti le stesse cose ampiamente ammortizzate, e quindi potrebbe permettersi (se volesse) di riempire la piazza con prodotto a costo minore.
Ma non lo fa. Per rispetto ai piccoli? Assolutamente no. Lo fa perché l'acquirente medio somiglia al tossico che pur di farsi in vena è disposto a spendere qualsiasi cifra.
Ecco, quando qualcuno parla di spacciatori, secondo me ha ragione.
A proposito, anche nel mercato della droga il mercato è fatto dall'offerta; non solo, spesso sono proprio i narcos a togliere periodicamente la merce dalla piazza per aumentare la richiesta...
Pensateci bene, e capirete anche la logica con cui certi modelli sono annunciati anche anni prima, e poi non appaiono...


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: giovedì 3 giugno 2010, 20:20 
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e' possibile vendere a 10 quello che ora viene venduto a 30...
vendendo a 30 , con il 35/40% di merce venduta ai negozi ( tiratura 1000 pezzi , 400 venduti) il produttore si copre completamente dai costi .
chiaramente se vende a 20, la percentuale ai negozi deve aumentare e così via...
quindi , se per ora i magazzini assorbono ancora , non abbasseranno mai i prezzi.
Questo è un esempio toccato con mano, chiedendo , da sig nessuno , un preventivo in Cina per un carro7carrozza a carrelli...
36000$ di stampi e progettazione , 6$ a pezzo, quindi per 1000 pezzi 42000$ con il cambio ( di allora ) a 1,4, occorrevano 25000€ per 1000 pezzi , aggiungiamo i dazi e il trasporto , arrivaimo a30000 e cioè 30 a pezzo...ma se io faccio 1000 cofanetti , i conti cambiano perchè ogni pezzo veniva a costare 13 cioè un cofanetto 40 ...venduto a 90 ai negozi con 500 pezzi sono coperto.
Fate voi le debite conclusioni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: giovedì 3 giugno 2010, 21:11 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
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Appunto. Questo per un novizio che parte da zero. E chi li stampi li ha già da vent'anni, e non deve fare altro che dire al cinesino "plesto-plesto-soldi-fletta"?


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: venerdì 4 giugno 2010, 1:52 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:20
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claudio.mussinatto ha scritto:
e' possibile vendere a 10 quello che ora viene venduto a 30...
vendendo a 30 , con il 35/40% di merce venduta ai negozi ( tiratura 1000 pezzi , 400 venduti) il produttore si copre completamente dai costi .
chiaramente se vende a 20, la percentuale ai negozi deve aumentare e così via...
quindi , se per ora i magazzini assorbono ancora , non abbasseranno mai i prezzi.
Questo è un esempio toccato con mano, chiedendo , da sig nessuno , un preventivo in Cina per un carro7carrozza a carrelli...
36000$ di stampi e progettazione , 6$ a pezzo, quindi per 1000 pezzi 42000$ con il cambio ( di allora ) a 1,4, occorrevano 25000€ per 1000 pezzi , aggiungiamo i dazi e il trasporto , arrivaimo a30000 e cioè 30 a pezzo...ma se io faccio 1000 cofanetti , i conti cambiano perchè ogni pezzo veniva a costare 13 cioè un cofanetto 40 ...venduto a 90 ai negozi con 500 pezzi sono coperto.
Fate voi le debite conclusioni.

Cominciano a venire fuori dei numeri... bene!!!
Se il produttore copre i costi vendendo a 30 il 40% della sua produzione, questa gli è costata 1200. per poter vendere a 10 deve vendere l'intera produzione e rimetterci 200 oppure può vendere, sempre l'intera produzione, a 12 ed andare in pari.
E qui mi sembra che la leggenda metropolitana del 30/10 sia già stata sfatata. Ma andiamo avanti...
Fino ad ora abbiamo parlato di un mecenate con 1200 in tasca di cui non sa cosa farsene e col culo di riuscire a vendere tutto ciò che produce.
Proviamo a pensare che questo ipotetico produttore abbia invece la sfortuna di doversi mantenere, o quella di dover chiedere un finanziamento per attuare il suo progetto, oppure di non riuscire a vendere tutto ciò che produce, e anche di trovarsi qualche pezzo fallato? Ci spingiamo anche a ipotizzare che abbia l'etica di organizzare un servizio post-vendita, di gestire un magazzino di parti di ricambio? e quello che vorremmo tutti, no?
A quanto lo vendiamo adesso quel prodotto???

Passiamo all'esempio ancora più concreto... il carro/carrozza a carrelli (presumo comunque che ci siano delle differenze sensibili se parliamo di un carro merci (magari un Eaos) oppure una carrozza (magari una "due piani"), interni, vetrature, ecc...)
1000 pezzi a 42000 dollari erano già all'epoca 30000 euri, non 25000 (42000/1,4) ma sarebbero adesso 35000 euri (1,2$/1€) aggiungiamo la stessa percentuale di dazi e trasporto e arriviamo a 42000 euri, poi non vorremo mica venderle in nero quelle carrozze!? ;-) quindi un altro 20% di IVA e siamo a 50400 euri: 50,4 euri a carrozza all'ingrosso e senza guadagno.
3000 pezzi a 54000 dollari sono 45000 euri, 54000 con i dazi e le spese di trasporto, 64800 (che tra l'altro bisogna anche averli o trovare qualcuno che ce li dia ;-)) con l'IVA: 21,6 euri a carrozza sempre all'ingrosso e senza guadagno. Adesso però abbiamo il problema di piazzare 3000 pezzi...
Da dove eravamo partiti? ah, sì! se le vendessimo (nei negozi) a 10 euri, ci avremo guadagnato sempre tanto!!!

Morale, scusate il francesismo: "i xe tuti recioni col cuło dei altri"


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: venerdì 4 giugno 2010, 5:24 
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Carmelo , in linea di principio sono d'accordo con te ,ma l'importo era di 28000 € al cambio e tra dazi e spese dispedizione , non arriviamo al 40% in più.
Inoltre , sempre più spesso abbiamo cofanetti , anche ormai per i carri merci,che consentono di fare fuori prima quantità ingenti del prodotto ( 800 cofanetti fanno già 2400 pezzi..)
Tra un carro e una carrozza ilcosto variava di 1,5 € al pezzo, la progettazione e gli stampi erano sugli stessi costi
Comunque la questione è un'altra e cioè che il margine di questo business esiste ed è nelle mani ( giustamente ) del produttore che rischia e fà l'imprenditore.
I prezzi li fanno loro , e li vedremo scendere o saltando la filiera distributiva o solo in occasione di clamorosi invenduti.
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: venerdì 4 giugno 2010, 16:02 
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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Appunto. Il caso esemplare trattato da Claudio poi si applica nel caso di una produzione ex-novo in cui l'imprenditore non solo deve riprendere quello che ha speso, ma anche farci un ricavo che gli permetta di avere qualcosa da guadagnare e qualcosa da reinvestire.
Ma voglio tornare su un altro caso: quello di chi dispone di stampi e linee di produzione ventennali e già ampiamente ammortizzate.
E mi sa che lì quanto sopra detto non si applica. O no? Quanto all'affermazione testé citata in ostico e incomprensibile veneto, preferisco la stessa pronunciata da Ricucci alla romanesca. Si capisce meglio, e non esclude due terzi del paese nella sua comprensione.


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: venerdì 4 giugno 2010, 16:47 
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Carmelo Ferrante ha scritto:
Da dove eravamo partiti? ah, sì! se le vendessimo (nei negozi) a 10 euri, ci avremo guadagnato sempre tanto!!!

Morale, scusate il francesismo: "i xe tuti recioni col cuło dei altri"


Il ragionamento che ha esposto Claudione non fa una grinza ma per un prodotto fatto con stampi nuovi.
Peccato che gli stampi dei modelli Limarossi.... sono già fatti, stracollaudati e ultra ammortizzati, basta quindi montarli in macchina stampare, colorare, inscatolare e vendere....ma purtroppo al prezzo di un modello realizzato con stampi fatti ex-novo e questo lo trovo poco onesto. :wink:

Poi... se ti diverti a fare le proporzioni tra uova e patate perchè si assomigliano vagamente al buio... fa pure! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Quando hai scritto il francesismo....pensavi a te? :wink:

Ciao
Despx 8)

PS: Io intanto compro solo rotabili in offerta a prezzi stracciati e mi diverto con quello che ho...le novità le lascio a chi è masochista e aspetto che il mercato e la crisi....diano una bella calmata ai produttori. :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: venerdì 4 giugno 2010, 21:37 
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Iscritto il: martedì 23 giugno 2009, 12:56
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Località: Trieste
in un noto negizio la 444081 a 89 euro. l'offerta farà anche il prezzo,
ma se la domanda non c'è.....tutti i vostri bei trattati di economia vanno
a farsi benedire. forse sarebbe il caso di fare un bella riflessione e semplicemente
non comprare tutto e subito
ciao elle


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: sabato 5 giugno 2010, 7:12 
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Iscritto il: martedì 1 aprile 2008, 12:06
Messaggi: 59
Località: Trieste
Caro "loco 626",
tralasciando tutte le belle disquisizioni potresti comunicarmi via mp l'indirizzo del negozio che offre la 444 a quel prezzo?
Potrei essere oltremodo interessato.
Cordiali saluti. Carlo


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: sabato 5 giugno 2010, 13:22 
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Località: Trieste
ciao Carlo hai un mp
saluti elle


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: sabato 5 giugno 2010, 13:58 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
Messaggi: 4549
Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Per despx: e io che ho detto? Il discorso ha un senso per quanto riguarda modelli nuovi. Per stampi che hanno vent'anni e sono ampiamente stati ripagati, certi prezzi sono un furto.
Non c'è solo hornby, c'è anche quel famoso marchio austriaco che continua ad essere per certi versi sopravvalutato.
Quanto alla sindrome delle figurine, di cui abbiamo anche in questo filetto numerosi esempi, embèh, lì i produttori hanno davvero imparato dai narcos.


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 Oggetto del messaggio: Re: Comunicato Rivarossi
MessaggioInviato: sabato 5 giugno 2010, 16:58 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
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Località: Torino
G-master ha scritto:
Per despx: e io che ho detto? Il discorso ha un senso per quanto riguarda modelli nuovi. Per stampi che hanno vent'anni e sono ampiamente stati ripagati, certi prezzi sono un furto.
Non c'è solo hornby, c'è anche quel famoso marchio austriaco che continua ad essere per certi versi sopravvalutato.
Quanto alla sindrome delle figurine, di cui abbiamo anche in questo filetto numerosi esempi, embèh, lì i produttori hanno davvero imparato dai narcos.


G-master, la pensiamo allo stesso modo... il mio sarcasmo è per chi si ostina ad usare due pesi e due misure e fa di tutta l'erba un fascio. :wink:

Ciauuu :mrgreen:
Despx 8)


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 Oggetto del messaggio: lettera alla Rivarossi Hornby
MessaggioInviato: mercoledì 14 luglio 2010, 16:51 
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Iscritto il: venerdì 7 maggio 2010, 15:08
Messaggi: 12
Tempo fa ho scritto alla Rivarossi Hornby circa la possibilità di avere sostituito il rotabile centrale dell' ETR 212 "Record di Velocità Italiano anno 1939" codice HR2066 poichè presenta una piccola imperfezione ( difetto di stampo ) sul rotabile intermedio. Speriamo mi rispondano. Mi sembrano una ditta seria.
Farò sapere :D


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 Oggetto del messaggio: Re: lettera alla Rivarossi Hornby
MessaggioInviato: mercoledì 14 luglio 2010, 18:36 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 0:15
Messaggi: 2311
Capirai, qua se dovessimo mandare una lettera per ogni difettuccio riscontrato passeremmo le giornate a scrivere... :? :?


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 Oggetto del messaggio: Re: lettera alla Rivarossi Hornby
MessaggioInviato: mercoledì 14 luglio 2010, 19:23 
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Iscritto il: venerdì 7 maggio 2010, 15:08
Messaggi: 12
Anche questo è vero. Però bisogna considerare anche la differenza tra modellista e collezionista. Il modellista fa girare i rotabili , spesso anzi quasi sempre non li aggiuntiva e si interessa prevalentemente alla motorizzazione del treno, si occupa relativamente meno del resto; il collezionista li espone in vetrina, li aggiuntiva e non tollera l'imperfezione...
:P


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