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MessaggioInviato: lunedì 12 gennaio 2009, 9:30 
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paolo1954 ha scritto:
In ogni caso un comportamento professionalmente riprovevole.
Commercianti così meglio evitarli.


Questo è il punto! Per anni non è stato possibile più di tanto evitare tali esperienze in quanto in alcuni contesti geografici e sociali italici per fare fermodellismo si è DOVUTO per forza riferirsi a tali negozianti.

Altrimenti qualche ardimentoso si cimentava in viaggi all'estero o in ordinazioni su corrispondenza, che erano alquanto complesse perchè spesso riferivano all'estero, i pagamenti internazionali, il cambio con la lira etc...

Oggi con internet la faccenda è rivoluzionaria in quanto il cliente è il protagonista, ha un potere eccezionale. Internet+carta di credito+moneta unica sono una combinata che costringerà tutti i negozianti vecchio stampo a chiudere. Se ci mettiamo il potere di influenza del mercato di ebey...

Se prima o poi ci sarà una crisi del settore produttivo delle ditte di trenini penso sia dovuto proprio a ebey, in quanto il prezzo del nuovo e quello dell'usato nelle migliori condizioni è veramente troppo diverso, non basta andare in cina per minimizzare le spese di produzione. Naturalmente saltano tutte le filiere e molta gente dovrà cercare altri modi per mangiare del pane, è spiacevole ma se continua questo stato non ci son alternative.

Per tenere testa alla crisi e ai rischi di questo tipo una soluzione è smettere immediatamente con una condotta verso il cliente che è diffusa per la maggiore: basta fare i gioiellieri, anche se costa caro non stiamo comprando oro. Inoltre i negozi devono adeguarsi al fatto che il mercato dell'usato diventerà sempre più importante e non si può non tenerne conto.

Ci sono negozi USA che hanno fatto la loro fortuna seguendo il concetto "un trenino per tutti e per tutte le tasche". Walthers è uno di questi, ci trovi nel suo catalogo i modelli da 30 euro identicamente offerti con dignità insieme a quelli da 300 euro e più, anche se uguali ma di produttori diversi.

Il fermodellismo non è un hobby elitario, ma segue una logica progressiva per cui devo poter disporre di un modello di locomotiva a 30 euro se inizio ora e fra qualche anno, quando avrò il mio plastico e una discreta collezione da far girare, quindi sono sicuro del fatto mio, acquisterò lo stesso modello di locomotiva fatto da una ditta diversa a 300 euro. In termini di qualità solo un intenditore ne carpisce le differenze fra una Bachmann e una Walthers serie limitata con DCC e sound. Oggi è improponibile immaginare qui in Italia una ditta che produce gli stessi modelli fatti ad esempio da Vitrains ma venduti per 30-40 euro anzichè 130-180, ma il concetto è quello.

Se vogliamo continuare ancora così, la strada verso il "vetrinismo" e tutta in discesa e bella libera. Intanto si vedono sempre meno plastici nelle riviste italiane e sempre più negozi che chiudono.


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MessaggioInviato: lunedì 12 gennaio 2009, 9:53 
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Iscritto il: lunedì 20 febbraio 2006, 11:21
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Carissimo Electrofrog,negli Stati Uniti dove per mia fortuna ho passato molto tempo,non ci sono solo i treni che costano molto meno,ma ti posso fare una lista di di cose che costano anche la metà rispetto a noi:
Carburanti,automobili,Hotel,componenti elettronici,abbigliamento ma soprattutto TASSE(iva e altro ancora)................Negli Stati Uniti,oltre naturalmente ad avere spazi per i plastici enormi,si comprano i treni in scala O a prezzo dei nostri HO...............Viviamo purtroppo in un paese dove il commercio sopravvive solo se è fatto in maniera disonesta.


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MessaggioInviato: lunedì 12 gennaio 2009, 23:29 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 13:32
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Ci sono sul mercato diversi soggetti, come ad esempio negozianti, ditte semi-artigianali ma anche altri, che si offrono di fare diversi servizi per il fermodellista, tra cui la realizzazione su commissione di accessori, plastici e diorami, riparazioni o elaborazioni di modelli, ecc. Sarebbe bello se queste persone onorassero gli impegni assunti, nei tempi contrattualmente concordati col cliente, e senza accampare scuse per tempi biblici. Tra fare una cosa e pensarne cento, spesso è meglio concentrarsi a pensare di risolvere seriamente quell'unica che si fà.


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MessaggioInviato: lunedì 12 gennaio 2009, 23:47 
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Iscritto il: martedì 4 aprile 2006, 16:42
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oh,oh,oh, ogni riferimento è puramente casuale?
Sbaglio oppure ho colto una non troppo velata allusione????


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MessaggioInviato: martedì 13 gennaio 2009, 10:03 
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Iscritto il: martedì 11 marzo 2008, 10:16
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Renato Paolini ha scritto:
Ci sono sul mercato diversi soggetti, come ad esempio negozianti, ditte semi-artigianali ma anche altri, che si offrono di fare diversi servizi per il fermodellista, tra cui la realizzazione su commissione di accessori, plastici e diorami, riparazioni o elaborazioni di modelli, ecc. Sarebbe bello se queste persone onorassero gli impegni assunti, nei tempi contrattualmente concordati col cliente, e senza accampare scuse per tempi biblici. Tra fare una cosa e pensarne cento, spesso è meglio concentrarsi a pensare di risolvere seriamente quell'unica che si fà.


Con questo vuoi dire che il negozio ideale dovrebbe fare anche questo tipo di servizio? O forse il tema in questo caso è "la ditta ideale" o "l'artigiano ideale", più che il "negozio ideale"?


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MessaggioInviato: martedì 13 gennaio 2009, 13:59 
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Iscritto il: martedì 4 aprile 2006, 16:42
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A me è sembrato di capire che il discorso fosse rivolto proprio all'autore del thread, a mò di rimprovero! :roll:


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MessaggioInviato: martedì 13 gennaio 2009, 21:39 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 13:32
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Non intendevo rivolgermi a nessuno in particolare, il mio era un intervento molto generico. Ci sono anche negozi che offrono questo genere di servizi, ecco perchè sono intervenuto qui. Chiaro che se si offre un servizio, o lo si fà come si deve o altrimenti è meglio lasciar perdere.
Poi, a buon intenditor...


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MessaggioInviato: martedì 13 gennaio 2009, 22:50 
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Iscritto il: venerdì 14 novembre 2008, 18:23
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sean ha scritto:
Carissimo Electrofrog,negli Stati Uniti dove per mia fortuna ...............Viviamo purtroppo in un paese dove il commercio sopravvive solo se è fatto in maniera disonesta.
Quello che scrivi e molto grave!!! :evil: Non puoi dare dei disonesti ad una intera categoria.Chi sei tu per fare certe affermazioni. :?

Andrea


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MessaggioInviato: martedì 13 gennaio 2009, 23:35 
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Nome: Fabrizio Ferretti
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Andrea64 non te la prendere, basta pensare a chi ci governa! :wink:
Uno più, uno meno....
Ciao, Fabrizio.


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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2009, 0:23 
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Iscritto il: venerdì 14 novembre 2008, 18:23
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Torrino ha scritto:
Andrea64 non te la prendere, basta pensare a chi ci governa! :wink:
Uno più, uno meno....
Ciao, Fabrizio.
Cosa centra la politica con il fermodellismo!! :roll: Prima di fare certe affermazioni bisogna prima provare a mettersi in gioco, a parole sono tutti bravi imprenditori :wink:

Andrea


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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2009, 9:41 
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Iscritto il: martedì 11 marzo 2008, 10:16
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andrea 64 ha scritto:
sean ha scritto:
Carissimo Electrofrog,negli Stati Uniti dove per mia fortuna ...............Viviamo purtroppo in un paese dove il commercio sopravvive solo se è fatto in maniera disonesta.
Quello che scrivi e molto grave!!! :evil: Non puoi dare dei disonesti ad una intera categoria.Chi sei tu per fare certe affermazioni. :?

Andrea


Piano piano...e finiamo l'OT su considerazioni politiche che non è il caso.

Se un negoziante si comporta e vive in un certo modo, facendolo per anni e anni senza problemi, imponendo prezzi e modi, allora vuol dire che esiste un contesto in cui può fare così.

Negli Stati Uniti esistono posti in cui solo il fatto che un commesso non ride e non è gentile SEMPRE con il cliente, viene licenziato immediatamente, cioè gli danno subito la sua settimana e poi ciao. Se non hanno cambiato, da quelle parti pagano a settimana, non a mese come da noi...

Se io ho un negozio dove vendo una merce che so interessare a una decina di clienti circa, i quali spendono senza esitazioni anche il 50% in più del suo valore e lo fanno spesso, mi adeguo di conseguenza. E' chiaro che non ho nessun interesse a incrementare la clientela abbassando i prezzi, ma solo mantenendo tale livello. E' una legge economica notissima, tipica dei mercati monopolistici e comunque non liberi.

La politica non centra nulla.

Se oltre a questi vizi di mercato si associa l'arroganza e lo snobbismo (vedi la discussione sulla sogliola HRR sempre in questo forum) allora abbiamo chiarezza del perchè certi negozi continuano a vivere benissimo e a danneggiare il fermodellismo sano.

La situazione italiana poteva andare avanti alla grande per anni o per sempre e invece sono arrivati internet, il commercio online e soprattutto ebey a mettere in difficoltà queste realtà.


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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2009, 10:30 
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electrofrog ha scritto:
La situazione italiana poteva andare avanti alla grande per anni o per sempre e invece sono arrivati internet, il commercio online e soprattutto ebey a mettere in difficoltà queste realtà.


Leggo su PC Professionale di gennaio 2009:

...il nostro mercato (acquisti online, tutte categorie) è UN DECIMO di quello della Gran Bretagna e un terzo della Francia sia in termini di valore assoluto sia di penetrazione dell'e-commerce sul totale delle vendite (1% in Italia contro dal 3% fino al 10% negli altri paesi.

Nonostante tutto purtroppo penso che il commerciante arrogante abbia ancora dello spazio... ma se ai suoi clienti sta bene così, problema loro, io sono ben contento di dare del lavoro a quelli che hanno investito nel futuro e si sono aggiornati.

Ciao, alpiliguri.


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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2009, 11:28 
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Iscritto il: martedì 11 marzo 2008, 10:16
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alpiliguri ha scritto:

Leggo su PC Professionale di gennaio 2009:

...il nostro mercato (acquisti online, tutte categorie) è UN DECIMO di quello della Gran Bretagna e un terzo della Francia sia in termini di valore assoluto sia di penetrazione dell'e-commerce sul totale delle vendite (1% in Italia contro dal 3% fino al 10% negli altri paesi.


Le statistiche lasciano il tempo che trovano in quanto non specificano i settori in cui l'e-commerce è forte e quelle in cui lo è di meno.

Il modellismo in generale a mio avviso sta diventando sempre più un e-commerce, per varie ragioni.

Non ci sono ditte italiane che producono determinati modelli o accessori, penso in particolare a chi fa radiocomandati e il wargame, ad esempio.

Chi fa fermodellismo ha due "patrie" di riferimento che sono la Germania e gli USA. Evidentemente se non ci va di persona deve per forza usare internet per gli acquisti.

Non ultimo il fenomeno ebey... specie i siti esteri di ebey in quanto quello italiano risente del vizio di mercato. Ma hai idea di quanta gente ci campa con ebey (spesso con un guadagno in "nero" spaventoso) comprando modelli su ebey estero e rivendendoli in ebey italia?

Evidentemente il gioco è conveniente in quanto DI FATTO esiste un guadagno minimo del 30-40% su tali transazioni. E questo da cosa è dato?
Conosco pochissimi settori che hanno un tale guadagno ad ogni passaggio della filiera...il mercato illegale della droga e quello di certi beni di lusso e dell'alta moda, ad esempio...

Il negoziante di modellismo di cui si parla qui, quello che ha dettato legge con la sua politica di prezzi e le sue consuetudini di tenere poco magazzino, tanta ordinazione etc... oggi è in crisi perchè si ritrova una pedina sperduta nella globalità. Questo perchè con il web non c'è differenza fra lui e un negozio in Colorado e uno a Singapore. Tutti e tre vendono modellini e compagnia bella, tutti e tre ti fanno aspettare per avere il materiale: il negoziante perchè comunque deve ordinare la roba che non ha da mostrarti, e gli altri due in esempio perchè devono spedirti cosa comperi.

Ma allora, se comunque devo aspettare anche un mesetto a volte per avere il mio acquisto, che senso ha ordinare in negozio e per lo più pagare di più?

Rimane solo il rapporto umano con il cliente che abbiamo visto non essere così di qualità in giro per l'Italia.

Da notare che mentre la diffusione degli acquisti online più di tanto il negoziante non può impedirla, invece il rapporto umano e il saper vendere, il saper tenere un cliente etc... sono fattori su cui lui può lavorare.
Ci sono dei casi di negozi italiani che non basta neanche un cambio gestione a migliorare le cose, in quanto certe mentalità e modi di fare sono ormai radicati e sembra si trasmettano fra generazioni di commercianti...


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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2009, 12:13 
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electrofrog ha scritto:
Non ultimo il fenomeno ebey... specie i siti esteri di ebey in quanto quello italiano risente del vizio di mercato. Ma hai idea di quanta gente ci campa con ebey (spesso con un guadagno in "nero" spaventoso) comprando modelli su ebey estero e rivendendoli in ebey italia?


Interamente d'accordo, quanta gente campi con questo margine lo vedo da me, ma non mi stupisce, quello che mi stupisce è che ci sia gente che compra su ibei da privati sconosciuti senza garanzie quello che potrebbe avere ordinandolo da un negozio online con tutte le garanzie di legge !

Senza tirare in ballo la E444 Roco che consegnata a casa mi viene 115 mentre sue ebei si vende a oltre 150, io vedo anche D445 a 40/45 euro quendo nei negozi online italiani la danno a 35 !!!
E qui non c'è più la differenza online-fisico, chi compra su ebei ha in mano gli stessi strumenti (e immagino la stessa cultura) necessaria a fare un'acquisto su un sito internet, dov'è la differenza ?
E parlo di materiale disponibile, non di pezzi rari.
Per quasi tutte le categorie acquistare su ibay materiale NUOVO non ha senso, in quanto cercando si troverà sempre un negozio online che ha lo stesso prezzo, i margini non sono molto elastici. Diventa utile solo per l'usato, secondo me.

Senza andare OT, alla fine tutto si risolve nella "colpa" che hanno i consumatori italiani che continuano a farsi mettere i piedi in testa da certe persone quando ormai tutti abbiamo gli strumenti per mandarli a zappare...

Ciao, alpiliguri.


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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2009, 12:51 
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Iscritto il: martedì 1 gennaio 2008, 19:01
Messaggi: 659
Località: Milano
Diciamo che la possibilità di acquistare on linee ha aperto nuovi orizzonti a tutti ed in particolar modo a chi vive in provincia, dove la qualità della vita è sicuramente migliore, ma lo scotto da pagare è che non tutto si trova sotto casa.
Parlo del mio caso, vivo a Milano (con tutti i pregi ed i difetti di una grande città), posso contare su parecchi negozi di ferromodellismo (alcuni con persone serie e capaci, altri decisamente meno) ed ho la possibilità di acquistare anche on linee da negozi lontani.
Meglio di così, su modelli nuovi verifico le differenze di costi, su modelli che mi interessano, ma che sono piuttosto difficili da trovare, ora grazie a questo ho 1000 negozi da poter visitare restando seduto in casa.

Cosa che a mio parere dovrebbe essere incentivata nei negozi "cittadini", senza necessarimente doversi rivolgere in Ebay, sarebbe la vendita dell'usato...... ma a prezzi di usato.
Ciao Fabio


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