alpiliguri ha scritto:
Leggo su PC Professionale di gennaio 2009:
...il nostro mercato (acquisti online, tutte categorie) è UN DECIMO di quello della Gran Bretagna e un terzo della Francia sia in termini di valore assoluto sia di penetrazione dell'e-commerce sul totale delle vendite (1% in Italia contro dal 3% fino al 10% negli altri paesi.
Le statistiche lasciano il tempo che trovano in quanto non specificano i settori in cui l'e-commerce è forte e quelle in cui lo è di meno.
Il modellismo in generale a mio avviso sta diventando sempre più un e-commerce, per varie ragioni.
Non ci sono ditte italiane che producono determinati modelli o accessori, penso in particolare a chi fa radiocomandati e il wargame, ad esempio.
Chi fa fermodellismo ha due "patrie" di riferimento che sono la Germania e gli USA. Evidentemente se non ci va di persona deve per forza usare internet per gli acquisti.
Non ultimo il fenomeno ebey... specie i siti esteri di ebey in quanto quello italiano risente del vizio di mercato. Ma hai idea di quanta gente ci campa con ebey (spesso con un guadagno in "nero" spaventoso) comprando modelli su ebey estero e rivendendoli in ebey italia?
Evidentemente il gioco è conveniente in quanto DI FATTO esiste un guadagno minimo del 30-40% su tali transazioni. E questo da cosa è dato?
Conosco pochissimi settori che hanno un tale guadagno ad ogni passaggio della filiera...il mercato illegale della droga e quello di certi beni di lusso e dell'alta moda, ad esempio...
Il negoziante di modellismo di cui si parla qui, quello che ha dettato legge con la sua politica di prezzi e le sue consuetudini di tenere poco magazzino, tanta ordinazione etc... oggi è in crisi perchè si ritrova una pedina sperduta nella globalità. Questo perchè con il web non c'è differenza fra lui e un negozio in Colorado e uno a Singapore. Tutti e tre vendono modellini e compagnia bella, tutti e tre ti fanno aspettare per avere il materiale: il negoziante perchè comunque deve ordinare la roba che non ha da mostrarti, e gli altri due in esempio perchè devono spedirti cosa comperi.
Ma allora, se comunque devo aspettare anche un mesetto a volte per avere il mio acquisto, che senso ha ordinare in negozio e per lo più pagare di più?
Rimane solo il rapporto umano con il cliente che abbiamo visto non essere così di qualità in giro per l'Italia.
Da notare che mentre la diffusione degli acquisti online più di tanto il negoziante non può impedirla, invece il rapporto umano e il saper vendere, il saper tenere un cliente etc... sono fattori su cui lui può lavorare.
Ci sono dei casi di negozi italiani che non basta neanche un cambio gestione a migliorare le cose, in quanto certe mentalità e modi di fare sono ormai radicati e sembra si trasmettano fra generazioni di commercianti...