Riallacciandomi a quanto dice Luciano, noto che oggi come oggi, è imprescindibile per il fermodellista plasticista che il materiale motore abbia nella grande capacità di trazione una delle sue prerogative, con tutto quello che ne consegue, sia a livello di progettazione che nel comportamento dinamico, nonché nel relativo successo commerciale.
Presumo che tutto abbia avuto inizio dal momento in cui si sia cominciata ad usare la famigerata rampa elicoidale (con pendenze e diametri limite) come panacea per avere plastici ad alta densità di binari in pochi metri quadrati, contravvenendo in un certo senso alla riproduzione della fisica che dovrebbe accomunare sia il convoglio modello che il convoglio reale.
Fosse per me, bandirei anelli d'aderenza e non mi farei problemi nell'assistere ogni tanto a qualche sana slittata, come succede anche nella realtà, giocando anche nel riprodurre il giusto grado di erogazione della potenza e componendo convogli al limite della prestazione.
Sempre parlando a titolo personale, ho sempre realizzato impianti totalmente pianeggianti, ho sempre pagato lo scotto di non aver potuto ottimizzare lo spazio, ma non ho mai rinunciato all'utilizzo di qualsivoglia locomotiva, tutte acquistate alla cieca.
Tutto questo preambolo esclusivamente per non considerare affatto un punto a sfavore per qualsivoglia modello (o marca !) il fatto che non si trovi a suo agio su elicoidali o livellette impegnative.
Buone slittate a tutti
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