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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: giovedì 23 giugno 2022, 13:03 
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Nome: Diego Cecchini
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acampanella ha scritto:
mi ha colpito la frase tempo perso... in questo mondo, soprattutto per le nuove produzioni, il bello di arrivare dopo è che non si fa da beta tester ma puoi comprare i modelli per quello che sono senza scoprirne dopo le rogne o con le rogne già risolte dal precedente utilizzatore. oltre al "problema" della vista anche la manualità non è uguale per tutti...


Questo è un discorso che purtroppo vale un po' per tutto ormai: software, computer, smartphone, ormai i primi clienti fanno sempre da tester (beta quando va bene, alpha quando va male :D ) non pagati e si beccano tutte le rogne diciamo di gioventù di un prodotto.
Comunque con "tempo perso" intendo più che altro l'esser stato fuori da questo mondo per tanto, troppo tempo e quindi anche solo a livello teorico, mi sono perso tante cose e quindi ho tanto da studiare per così dire, perché le mie nozioni sono ferme ai primissimi anni '90, considerando poi che erano nozioni acquisite da un bambino di 10 anni, con tutti i limiti che conseguono. E ovviamente "tempo perso" inteso anche come decenni senza toccare un treno in H0 o altre scale.
L'unica cosa che un po' compensa è la manualità, con cui ritengo di esser messo abbastanza bene :)

Grazie anche per il link, per ora ho solo visitato alla veloce il blog, ma appena possibile mi ci dedicherò meglio.

Luca87 ha scritto:
Nel caso specifico (656) perchè quella con il motore a cascata di ingranaggi (credo si intenda il cosiddetto "motore G"), aldilà delle considerazioni meccaniche, è proprio giocattolesca con davvero troppe semplificazioni.


Ok, chiarissimo, grazie ;)
Tra l'altro mi pare di capire che la trasmissione cardanica abbia iniziato la sua diffusione da metà anni '80 in poi, quindi considerando che il grosso dei modelli era stato acquistato a spanne tra l'88 e i primi mesi del '92, è probabile che fossero appunto a trasmissione cardanica (purtroppo vista la mia età all'epoca, è già tanto che mi ricordi i modelli dei treni, non posso ricordarmi i tipi di trasmissione, quindi vado per deduzione)


bigboy60 ha scritto:
Concordo sull' evitare il Lima giocattolo. Anche se da bimbi può averci affascinati, da adulti risulta piuttosto deludente...
[...]
è indispensabile, però, scegliere un' epoca ben precisa per evitare di mettere assieme una miscellanea di modelli poco o niente compatibili temporalmente.


Certo, va bene la nostalgia e tutto il resto, ma ormai bambino non lo sono più quindi le cose troppo giocattolose si possono tranquillamente evitare :wink: quello che a me interessa maggiormente sono i modelli rappresentati (e il fatto che debbano girare e non stare in vetrina) quindi ricomporre (almeno in parte) il parco rotabili, ma senza dover rispettare per forza produttore e versione del modello. Di conseguenza, se la loco "X" la trovo in una versione migliore della Lima di fine anni '80 e magari senza svenarmi troppo, ben venga il nuovo ;)
Per la scelta precisa, ai tempi il grosso erano treni italiani con una manciata di "estranei" tedeschi, francesi e inglesi, di conseguenza ho deciso di scremare dalla lista le cose non nostrane in modo da avere meno distrazioni e ridurre il numero di modelli da recuperare. Quel che resta di italiano è tutto direi tra l'epoca III e la IV. L'unico che sforava direi che era l'ETR 450 che correggetemi se sbaglio, dovrebbe essere già epoca V. Quest'ultimo lo potrei anche depennare dalla lista, oppure ipotesi che mi affascina non poco, sostituirlo con un ETR 401.


Miura ha scritto:
Per cui se devi spendere soldi, spendili bene, comprando cose che sono allo stato dell'arte attuale e che ti permettano di impostare un plastico moderno, col digitale e tutto. Tanto i modelli sono quelli ed il ricordo di quello che era il divertimento di tuo padre te lo daranno lo stesso, facendo divertire anche te molto più che con cose vecchie che, ti posso assicurare, a volte fanno venire solo la voglia di buttare tutto.
.


Il punto della discussione è proprio questo, specialmente la parte in grassetto, ovvero: devo spendere soldi, che non essendo infiniti, voglio spendere bene. E proprio perché riparto da zero (sia per materiale posseduto che per conoscenza del mercato attuale, dei modelli usciti in tempi recenti ecc) cerco di capire quale sia il modo più sensato di procedere. Quantomeno sulla scelta dei modelli intesa come produzione modellistica, poi su quali rotabili già ho attuato un minimo di scrematura per limitarmi (almeno per ora) a quei modelli che ritengo più importanti per potermi dedicare al plastico senza arrivare ad avere decine di treni e nemmeno un binario su cui farli girare.
Comunque come scritto anche poco sopra a bigboy60, il mio interesse è verso i modelli rappresentati, il resto è relativo, quindi non mi sento per forza vincolato a un determinato produttore.


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: venerdì 24 giugno 2022, 10:22 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
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Ciao LostHorizon, mi sembra di capire che hai due scopi, il primo che segue più il cuore e gli affetti cioè ricreare la collezione del papà, l'altra che segue più la passione di proseguire la collezione e imbastire il futuro plastico.
Per la prima ti dico "va dove ti porta il cuore" e se questo vuol dire anche comprare delle loco con motore G (a cascata d'ingranaggi), comprale!
Per la seconda, dipende dalle tue finanze a disposizione...sicuramente sei ritornato nel fermodellismo nel momento più brutto come prezzi dei modelli nuovi....ma se non sei un contachiodi (con rispetto per tale categoria) e hai un minimo di dimestichezza con cacciaviti, pinze e (il top) saldatore a stagno, puoi investire, per iniziare, in modelli usati (che poi, spesso non hanno neppure percorso 1 mt in vita loro) anni 80 e 90...per esempio un 626 e un 636 della roco (macchine eterne e bestie da plastico), un 424 lima, un 656 lima o roco, un 633 Lima o RR (ma non in scala 1:80). Ovviamente, avendo un po di annetti avranno bisogno di un po di rimessaggio ma, una volta pronti, avranno ancora molto da "dire".
Poi, ovviamente c'è il nuovo ma qui mi fermo perché, specie ultimamente, nuovo non vuol dire meglio del vecchio ma solo "ribollito" più caro e basta (parere personale ovviamente).

Un caro saluto.
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: venerdì 24 giugno 2022, 12:23 
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Nome: Diego Cecchini
Iscritto il: sabato 18 giugno 2022, 1:15
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despx ha scritto:
Ciao LostHorizon, mi sembra di capire che hai due scopi, il primo che segue più il cuore e gli affetti cioè ricreare la collezione del papà, l'altra che segue più la passione di proseguire la collezione e imbastire il futuro plastico.


Esatto ;)
Come forse ho già scritto, ricreare la collezione lo vedo un po' come "riparare un torto" se capisci cosa intendo, ritornando al punto in cui si era 30 anni fa (e ribadisco, quantomeno come modelli, non per forza come marche/periodo di produzione) mentre il resto (plastico e perché no aggiungere qualche altro rotabile) sarebbe un continuare sulla strada che era stata intrapresa e cercare di portare a compimento quel che non è stato possibile fare ai tempi per ovvi motivi.


despx ha scritto:
Per la prima ti dico "va dove ti porta il cuore" e se questo vuol dire anche comprare delle loco con motore G (a cascata d'ingranaggi), comprale!


Diciamo che sto cercando di trovare il giusto compromesso tra cuore, testa e portafogli :D comunque ieri rispondendo a un altro utente ho fatto mente locale e considerando che il grosso dei rotabili era stato acquistato a spanne tra l'88 e l'inizio del '92, è abbastanza probabile (correggetemi se sbaglio) che molte fossero già cardaniche, a parte magari qualcosa a vapore. Deduzione che ho fatto non perché mi ricordi com'era la meccanica (a quell'età proprio non ci facevo caso :lol: ) ma semplicemente perché ricordo che le Lima erano più dettagliate rispetto a quelle con motore G che ho visto su siti vari, ebay ecc. E se ho ben capito, trasmissione cardanica e maggiori dettagli sono due cose che vanno a braccetto.


despx ha scritto:
Per la seconda, dipende dalle tue finanze a disposizione...sicuramente sei ritornato nel fermodellismo nel momento più brutto come prezzi dei modelli nuovi....


Me ne sono reso conto perché qualche anno fa per curiosità (ma i tempi non erano ancora maturi per vari motivi) avevo iniziato a vedere qualche start set e ne ricordavo i prezzi.. poi qualche settimana fa ho sbirciato cosa ci fosse sul mercato, ed ecco l'amara sorpresa.
Ma alla fine la cosa non mi stupisce, vedendo quanto sono saliti i prezzi in altre categorie (informatica la prima che mi viene in mente, ma un po' tutto è aumentato per questo o quel motivo).


despx ha scritto:
ma se non sei un contachiodi (con rispetto per tale categoria) e hai un minimo di dimestichezza con cacciaviti, pinze e (il top) saldatore a stagno, puoi investire, per iniziare, in modelli usati (che poi, spesso non hanno neppure percorso 1 mt in vita loro) anni 80 e 90...per esempio un 626 e un 636 della roco (macchine eterne e bestie da plastico), un 424 lima, un 656 lima o roco, un 633 Lima o RR (ma non in scala 1:80). Ovviamente, avendo un po di annetti avranno bisogno di un po di rimessaggio ma, una volta pronti, avranno ancora molto da "dire".


Lo dicevo a un altro utente: lo scopo è far girare i modelli (anche su un ovale per iniziare e poi su un plastico) e tra il movimento e la vista che si sta perdendo un po' lungo la strada, suppongo che certe finezze le noterei molto difficilmente. Con questo non voglio dire che non mi piacciano i modelli ben fatti e dettagliati, sia chiaro, e nemmeno che vorrei dei "giocattoli" meno dettagliati dei modelli che vedevo girare 30 anni fa, semplicemente mi basta che siano belli "il giusto" (che poi è soggettivo, ma spero capirai cosa intendo) dando priorità (dove possibile) al comportamento sui binari. Quindi se mi parli di un modello definendolo bestia da plastico, probabilmente è proprio quello che fa per me.
Comunque la manutenzione, ordinaria o straordinaria che sia, è la cosa che mi spaventa di meno (parlando di manodopera, poi magari reperire ricambi è un altro discorso) visto che ho una certa abitudine a lavorare nel piccolo su robe elettriche/elettroniche e quindi sono anche abbastanza attrezzato di conseguenza. In realtà me la cavo anche con le cose meccaniche, ma quelle su cui metto mano di solito sono 1:1 :D

Comunque grazie anche a te per la risposta e i consigli ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: venerdì 24 giugno 2022, 15:35 
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La mia opinione è allineata con quanto esposto da Miura.
Le locomotive a cui hai fatto riferimento sono state rifatte o aggiornate negli ultimi anni per cui, sinceramente, eviterei di acquistare rotabili con motore G, anche se funzionanti.
La tecnologia è progredita in tutti i settori e le ultime realizzazioni sono migliori di prodotti analoghi di qualche decennio fa.
Inoltre guarderei con favore le locomotive predisposte per il digitale, che, secondo me, va considerato nell’ottica del plastico. Siamo nel 2022 e chi pensa di fare un plastico negli anni a venire deve pensare al DCC. In DCC si fa tutto meglio e si hanno una serie di vantaggi che danno valore aggiunto soprattutto al realismo. Per non parlare delle potenzialità con il sonoro e con il controllo tramite Pc.
Io avevo parecchie locomotive degli anni ’70 e ’80 (incluso materiale Rivarossi in scala 1/80). Era tutto FS. Ho venduto tutto e ho riaggiornato il parco, aggiungendo altri rotabili, sempre FS recenti con soddisfazione e senza pentirmene.


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: venerdì 24 giugno 2022, 19:38 
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Nome: Diego Cecchini
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Etsero17 ha scritto:
Le locomotive a cui hai fatto riferimento sono state rifatte o aggiornate negli ultimi anni per cui, sinceramente, eviterei di acquistare rotabili con motore G, anche se funzionanti.


Chiaro il concetto ;) comunque così a titolo informativo (non per ripetermi :D ma perché capisco che tra tanti messaggi e mie risposte prolisse qualche info si perda ) e a scanso di equivoci, non ho mai avuto l'idea di prendere necessariamente dei rotabili con motore G, anche perché sulla base dei miei ricordi (anni in cui sono state acquistate, confezioni, dettagli presenti, ecc) sono abbastanza propenso a dire che parlando di Lima, quelle che c'erano ai tempi fossero almeno in parte delle cardaniche.
Poi certo, non cambia il senso del tuo discorso perché cardaniche o meno comunque parliamo sempre di oggetti di 30 anni fa, ma era una precisazione che volevo fare perché non vorrei si pensasse mi sia fissato sui modelli con il motore G. :)


Etsero17 ha scritto:
Inoltre guarderei con favore le locomotive predisposte per il digitale, che, secondo me, va considerato nell’ottica del plastico. Siamo nel 2022 e chi pensa di fare un plastico negli anni a venire deve pensare al DCC. In DCC si fa tutto meglio e si hanno una serie di vantaggi che danno valore aggiunto soprattutto al realismo. Per non parlare delle potenzialità con il sonoro e con il controllo tramite Pc.


Su questo non c'è dubbio, se plastico sarà, sarà sicuramente digitale, è una delle poche cose che al momento so per certo.
Però intanto che ne parliamo, mi viene spontanea la seguente domanda: tu mi parli di locomotive predisposte per il digitale e ok, loco con connettore, quindi se la prendo che è analogica, prendo il decoder, lo collego e non devo fare interventi invasivi. Ma se (faccio un esempio a caso eh, giusto pour parler) domani compro una Roco usata e questa non ha la predisposizione, vale la regola che finché si ha spazio nella loco, filo e saldatore "tutto" è digitalizzabile, oppure l'assenza di predisposizione comporta delle limitazioni?
(Anche qui come altre domande fatte in precedenza: chiedo perché è venuto fuori l'argomento, poi con calma mi documenterò a dovere anche su queste cose).


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: venerdì 24 giugno 2022, 22:42 
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LostHorizon ha scritto:

Su questo non c'è dubbio, se plastico sarà, sarà sicuramente digitale, è una delle poche cose che al momento so per certo.
Però intanto che ne parliamo, mi viene spontanea la seguente domanda: tu mi parli di locomotive predisposte per il digitale e ok, loco con connettore, quindi se la prendo che è analogica, prendo il decoder, lo collego e non devo fare interventi invasivi. Ma se (faccio un esempio a caso eh, giusto pour parler) domani compro una Roco usata e questa non ha la predisposizione, vale la regola che finché si ha spazio nella loco, filo e saldatore "tutto" è digitalizzabile, oppure l'assenza di predisposizione comporta delle limitazioni?
(Anche qui come altre domande fatte in precedenza: chiedo perché è venuto fuori l'argomento, poi con calma mi documenterò a dovere anche su queste cose).


Si, di massima, avendo lo spazio per il decoder, si può digitalizzare tutto, saldando i vari fili alle prese di corrente, al motore e alle luci. Poi in alcuni casi si possono fare anche delle migliorie, tipo sostituire le lampadine con i led o anche sostituire le pcb sprovviste di connettore.
Un consiglio che mi sento di aggiungere è di non economizzare pochi euro sui decoders. Io uso ESU o Zimo.


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: sabato 25 giugno 2022, 8:05 
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Messaggi: 9102
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Etsero17 ha scritto:
LostHorizon ha scritto:

Su questo non c'è dubbio, se plastico sarà, sarà sicuramente digitale, è una delle poche cose che al momento so per certo.
Però intanto che ne parliamo, mi viene spontanea la seguente domanda: tu mi parli di locomotive predisposte per il digitale e ok, loco con connettore, quindi se la prendo che è analogica, prendo il decoder, lo collego e non devo fare interventi invasivi. Ma se (faccio un esempio a caso eh, giusto pour parler) domani compro una Roco usata e questa non ha la predisposizione, vale la regola che finché si ha spazio nella loco, filo e saldatore "tutto" è digitalizzabile, oppure l'assenza di predisposizione comporta delle limitazioni?
(Anche qui come altre domande fatte in precedenza: chiedo perché è venuto fuori l'argomento, poi con calma mi documenterò a dovere anche su queste cose).


Si, di massima, avendo lo spazio per il decoder, si può digitalizzare tutto, saldando i vari fili alle prese di corrente, al motore e alle luci. Poi in alcuni casi si possono fare anche delle migliorie, tipo sostituire le lampadine con i led o anche sostituire le pcb sprovviste di connettore.
Un consiglio che mi sento di aggiungere è di non economizzare pochi euro sui decoders. Io uso ESU o Zimo.


Esiste anche una basetta a marchio Raildetail, commercializzata dal CFB, prezzo 7€, che consente di agevolare la digitalizzazione di modelli non predisposti per il DCC.
Probabilmente esistono anche altri prodotti analoghi.
Buon we
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: sabato 25 giugno 2022, 11:43 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 13:02
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Salve, anche io voglio darti il mio contributo.
Spesso e volentieri i modelli di qualche hanno fa la fanno ancora da padrone....per esempio le 444...le 656.....le 424....ert 480....etr 220.lima e non HR. Sono diverse nella fattura, dipinte meglio e comunque non hanno nulla in meno rispetto allo stesso modello più recente. Spesso i modelli piu recenti non hanno migliorie tali da farti invogliare a comprarli....anzi diciamo che ne abbiamo viste di tutti i colori addirittura al limite della fantasia, dai colori a particolari piu o meno sbagliati o assenti; per non parlare della meccanica altro punto cruciale. ( vedi ingranaggi lima che si rompevano....beh si rompono ancora dopo anni)
Molti prima di me già ti hanno detto la loro a riguardo.
E non parlo solo di lima ma in generale.; se prendi una 636 roco di qualche anno fa trovi diffenrenze importanti rispetto ad una piu recente.
Secondo il mio punto di vista la Cina è stata come la spada di Damocle sui nostri modelli, più i difetti che le migliorie, senza cali di prezzi importanti se non per il produttore.
Insomma ne abbiamo viste di tutti i colori, ingranaggi rotti, motori bruciati, modelli di fantasia ......e questo dovrebbe essere il mercato più recente ?
No grazie.....preferisco il modello di qualche anno fa.....magari anche non aggiornato ai giorni nostri ma comunque più economico ed affidabile sicuramente.
E non mi soffermo sui pezzi di ricambio......un mondo a parte.
Poi ci sono i modelli inediti, e li non hai molta scelta...prezzo e/o difetti permettendo.
E non parliamo del digitale.....che logicamente da una sorta di evoluzione al modello ma ahimè non immune da difetti e malfunzionamenti....senza parlare dell apporto economico che ne comporta...decoder...centrali....e dispositivi vari.
Io sono rimasto all analogico, una mia scelta, sinceramente più facile da gestire rispetto al futuristico digitale ( che non si ferma ai soli due conduttori come si dice ma più cose vuoi più la cosa si complica).
Sound, fumo e luci accese non mi attirano piu di tanto e alla fine direi che stufano pure.....sopratutto il sound...quando hai un po di modelli che tutti insieme , a volume non proprio in scala, riproducondo il proprio sound...beh non è simpatico dopo un po.
Ho 4 modelli sound, presi per il gusto di provare, dal prezzo vantaggioso e giusto perché funzionano anche in analogico....ma non penso proprio di andare oltre; ho qualche macchina digilale che ho usato su impianti tali, ma la cosa finisce li.
Penso comunque di rendere il mio plastico commutabile ma giusto per non fare torti ad amici che porteranno modelli appunto digitalizzati.
Sono scelte....a chi piace cotta a chi cruda, da valutare a seconda di cosa vogliamo realizzare e ciò che comporterà...problematiche e soddisfazioni.
Infine voglio dire che per chi è veramente appassionato , nemmeno modelli con motore G o in scala 1.80 andrebbero scartati a priori.
Spesso la nostalgia di quello che è
stato degli anni di vero gioco la fa da padrona... e il tuo babbo questo lo sapeva già.

Buon lavoro e buona fortuna per tutto.

Brenner


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: sabato 25 giugno 2022, 13:00 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
Messaggi: 1119
BRENNERLOK ha scritto:
Salve, anche io voglio darti il mio contributo.
Spesso e volentieri i modelli di qualche hanno fa la fanno ancora da padrone....per esempio le 444...le 656.....le 424....ert 480....etr 220.lima e non HR. Sono diverse nella fattura, dipinte meglio e comunque non hanno nulla in meno rispetto allo stesso modello più recente. Brenner

Non hanno nemmeno nulla in più rispetto ai modelli più recenti.

BRENNERLOK ha scritto:
Spesso i modelli piu recenti non hanno migliorie tali da farti invogliare a comprarli....anzi diciamo che ne abbiamo viste di tutti i colori addirittura al limite della fantasia, dai colori a particolari piu o meno sbagliati o assenti; per non parlare della meccanica altro punto cruciale. ( vedi ingranaggi lima che si rompevano....beh si rompono ancora dopo anni)
Brenner

Si rompevano gli ingranaggi sulle Lima e Rivarossi di qualche anno fa. Sulle Lima Expert o Rivarossi nuove non si rompono più.

BRENNERLOK ha scritto:
Molti prima di me già ti hanno detto la loro a riguardo.
E non parlo solo di lima ma in generale.; se prendi una 636 roco di qualche anno fa trovi diffenrenze importanti rispetto ad una piu recente.
Brenner

Tipo? Io tra una E636 di Roco e una E636 di Lima Expert/Rivarossi preferisco quest'ultima.

BRENNERLOK ha scritto:
Secondo il mio punto di vista la Cina è stata come la spada di Damocle sui nostri modelli, più i difetti che le migliorie, senza cali di prezzi importanti se non per il produttore.
Insomma ne abbiamo viste di tutti i colori, ingranaggi rotti, motori bruciati, modelli di fantasia ......e questo dovrebbe essere il mercato più recente ?
No grazie.....preferisco il modello di qualche anno fa.....magari anche non aggiornato ai giorni nostri ma comunque più economico ed affidabile sicuramente.
E non mi soffermo sui pezzi di ricambio......un mondo a parte.
Poi ci sono i modelli inediti, e li non hai molta scelta...prezzo e/o difetti permettendo.
Brenner

Io preferisco i modelli recenti, magari nuovi con 24 mesi di garanzia. Un esempio: le E626 recenti sono molto meglio delle vecchie Roco, che chiaramente erano l'espressione della tecnologia di quei tempi.

BRENNERLOK ha scritto:
E non parliamo del digitale.....che logicamente da una sorta di evoluzione al modello ma ahimè non immune da difetti e malfunzionamenti....senza parlare dell apporto economico che ne comporta...decoder...centrali....e dispositivi vari.
Brenner

Ho un plastico interamente digitale gestito da Pc, con locomotive sonore e carrozze illuminate con decoder. Funziona da 8-9 anni senza il minimo problema.
L'aspetto economico poi va paragonato a pari prestazioni e qui l'analogico è perdente. Basti pensare a quanti trasformatori servono solo per far funzionare indipendentemente più treni che rimangono poi con i limiti dell'analogico (luci spente a treno fermo giusto per fare un esempio).

BRENNERLOK ha scritto:
Io sono rimasto all analogico, una mia scelta, sinceramente più facile da gestire rispetto al futuristico digitale ( che non si ferma ai soli due conduttori come si dice ma più cose vuoi più la cosa si complica).

Ognuno è libero di scegliere ciò che vuole, ma il DCC non è futuristico. E' la tecnologia attuale. Il mio plastico funziona in digitale da 8-9 anni e non conosco nessuno che dopo aver provato il DCC è ritornato all'analogico.

BRENNERLOK ha scritto:
Sound, fumo e luci accese non mi attirano piu di tanto e alla fine direi che stufano pure.....sopratutto il sound...quando hai un po di modelli che tutti insieme , a volume non proprio in scala, riproducondo il proprio sound...beh non è simpatico dopo un po.
Ho 4 modelli sound, presi per il gusto di provare, dal prezzo vantaggioso e giusto perché funzionano anche in analogico....ma non penso proprio di andare oltre; ho qualche macchina digilale che ho usato su impianti tali, ma la cosa finisce li.
Brenner

Punto di vista strettamente personale e anche capibile. Ma il nostro futuro è digitale.


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: sabato 25 giugno 2022, 16:52 
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Nome: Emilio Totaro
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Località: Castellamare Adriatico - www.aternumlands.com
mi intrometto solo per far notare ai più oltranzisti che il digitale non è il futuro ma è il presente da almeno 20 anni....

Emilio


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: sabato 25 giugno 2022, 18:07 
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Iscritto il: domenica 2 aprile 2006, 9:33
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Località: Ventimiglia
Ciao!
Dal mio punto di vista ti suggerirei di partire dai modelli prodotti dagli anni '90 in poi, ossia cardanici. Dal punto di vista meccanico sono nettamente superiori ai modelli con motore G e cascata di ingranaggi e dal punto di vista estetico si difendono bene ancora oggi. Nel mio plastico utilizzo con soddisfazione (alcune da circa 25 anni!) le varie E656, 633, 444 Lima (cardaniche appunto) che man mano negli anni ho digitalizzato senza particolari problemi. Potrebbe essere il giusto compromesso fra ricordo della vecchia collezione e un utilizzo al passo con i tempi.
Allegato:
2021-2022 (280).jpg
2021-2022 (280).jpg [ 119.44 KiB | Osservato 2162 volte ]

Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: domenica 26 giugno 2022, 7:13 
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Iscritto il: domenica 3 gennaio 2010, 20:36
Messaggi: 9102
Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
BRENNERLOK ha scritto:
...
Secondo il mio punto di vista la Cina è stata come la spada di Damocle sui nostri modelli, più i difetti che le migliorie, senza cali di prezzi importanti se non per il produttore.
...
Brenner


Nel '93 / '94 Roco produsse la Gr880 in n.4 numerazioni, con alcune varianti di stampo. Ne produsse 8.000 pezzi. Alla fine degli anni '90 alcuni negozianti ne avevano ancora sul gobbo e le svendevano... :o :o :o
Per potere produrre in Europa, ci vogliono quantità importanti che il mercato italiano non è in grado di sostenere.
Ci piaccia o non ci piaccia ( a me non piace... :( :( :( ), ma la possibilità di produrre in Cina piccole quantità di ogni singolo modello, o versione, o livrea, ha consentito di avere negli ultimi 20 anni l' immensa scelta di modelli che abbiamo avuto.
Questa è stata la scelta di Acme.
Si può anche produrre in Italia, ma pochi tipi di modelli, con un piccolo catalogo e con novità molto rarefatte nel tempo.
Questa è stata la scelta di Vitrains.
Entrambe le scelte non consentono economie di scala e, di conseguenza, comportano prezzi alti.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: domenica 26 giugno 2022, 22:48 
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Nome: Diego Cecchini
Iscritto il: sabato 18 giugno 2022, 1:15
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Vedo che l'argomento digitale/analogico suscita sempre discussione :) e com'è giusto che sia, ci sono pareri opposti, ma del resto i gusti sono gusti e non si discutono ;)
Per quanto mi riguarda, partire da zero per partire da zero e dovendo comprare tutto, vedo abbastanza naturale partire con il sistema più recente e/o che comunque mi garantisca più possibilità.
O meglio: per far girare uno o due treni su un ovale semplicemente posato su un tavolo, analogico o digitale non mi farebbe grande differenza, ma quando arriverà il momento di predisporre un plastico, preferisco appunto andare verso il digitale, magari anche complice il fatto che a livello lavorativo sono sempre stato in mezzo a cose elettroniche/digitali. O anche perché in altre tipologie di modellismo mi sono abituato a schede sound, macchine del fumo e così via :D
Confesso però che magari se oggi non dovessi partire da zero, avessi ancora i vecchi treni, fosse stato fatto un plastico analogico ecc ecc, magari mi starebbe bene continuare così e non sentirei troppo la necessità di passare al nuovo sistema, quindi capisco il punto di vista di chi essendo abituato all'analogico, sia restio a cambiare. Del resto io per primo pur essendo votato alle nuove tecnolgie, in certi ambiti preferisco la cosiddetta vecchia scuola.
Penso che alla fine l'importante sia che i treni si muovano e portino divertimento ai rispettivi proprietari, poi come lo fanno, è relativo.


Etsero17 ha scritto:
Si, di massima, avendo lo spazio per il decoder, si può digitalizzare tutto, saldando i vari fili alle prese di corrente, al motore e alle luci. Poi in alcuni casi si possono fare anche delle migliorie, tipo sostituire le lampadine con i led o anche sostituire le pcb sprovviste di connettore.
Un consiglio che mi sento di aggiungere è di non economizzare pochi euro sui decoders. Io uso ESU o Zimo.


bigboy60 ha scritto:
Esiste anche una basetta a marchio Raildetail, commercializzata dal CFB, prezzo 7€, che consente di agevolare la digitalizzazione di modelli non predisposti per il DCC.
Probabilmente esistono anche altri prodotti analoghi.


Perfetto, avrò di che divertirmi :D


BRENNERLOK ha scritto:
Secondo il mio punto di vista la Cina è stata come la spada di Damocle sui nostri modelli, più i difetti che le migliorie, senza cali di prezzi importanti se non per il produttore.


Durante una parentesi lavorativa in cui ho fatto cose un po' diverse dal mio solito, ho vissuto diciamo in prima persona un cambio di forniture da Italia a Cina, che ha comportato una sequenza di problemi e cali qualitativi su cui potrei scrivere se non un libro, almeno qualche capitolo. E per l'appunto, il risparmio (grosso indubbiamente) c'è stato solo per l'azienda per cui lavoravo, che spendeva molto meno prendendo materiale ben più economico e qualitativamente più basso lasciando però i prezzi dei prodotti invariati per i clienti.
Il fatto comunque è che, almeno da qualche anno a questa parte, i cinesi se vogliono le cose le sanno fare bene (a parte guidare forse :mrgreen: ) ma a quel punto, anche loro si fanno pagare di conseguenza a quanto aumenta il livello qualitativo. Sempre meno che produrre in Italia/UE, ma di più del prodotto "tanto al mucchio". Finché l'azienda che si rivolge a produttori cinesi vuol spendere poco, loro gli danno un prodotto che costa e vale poco. Perché alla fine nessuno regala nulla, nemmeno i cinesi.


Funkytarro ha scritto:
Ciao!
Dal mio punto di vista ti suggerirei di partire dai modelli prodotti dagli anni '90 in poi, ossia cardanici. [...] Potrebbe essere il giusto compromesso fra ricordo della vecchia collezione e un utilizzo al passo con i tempi.


Visto che i modelli in questione sono stati acquistati tra fine anni '80 e primi anni '90 (a spanne nel periodo 1988-1992) direi che è abbastanza probabile che almeno una parte fosse con trasmissione cardanica. Anche perché su più di un modello ricordo ci fossero dettagli che invece non ritrovo guardando svariate foto di modelli di generazione precedente. Quindi per diversi modelli non sarebbe un compromesso, ma proprio riprendere prodotti dello stesso periodo. Fermo restando che comunque come già detto in qualche altro post, il mio principale interesse sono i treni riprodotti, poi se il modello è di altra marca o di produzione più recente, è di secondaria importanza.


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 Oggetto del messaggio: Re: 2022: vale la pena spendere su usato lima/RR?
MessaggioInviato: lunedì 27 giugno 2022, 11:48 
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Si, di massima, avendo lo spazio per il decoder, si può digitalizzare tutto, saldando i vari fili alle prese di corrente, al motore e alle luci. Poi in alcuni casi si possono fare anche delle migliorie, tipo sostituire le lampadine con i led o anche sostituire le pcb sprovviste di connettore.

Di massima appunto. Lo spazio per il decoder nei modelli non predisposti non lo darei mai per scontato. Diciamo che una articolata Lima o RR della vecchia generazione di 30 anni fa la digitalizzi facilmente, però poi ti ritrovi con gli ingranaggi rotti o le prese di corrente col filo armonico saltate, perchè meccanicamente erano dei cessi.
Se prendi ad esempio un 245 RR di allora, digitalizzarlo non è più così semplice, devi creargli lo spazio che non c'è. Una 626 Roco idem. Per questo, se vuoi partire in digitale, come dici, lascia perdere il vecchio, anche perchè trovi i lupi che te lo vogliono vendere solo un po' meno caro dell'attuale, e non ne vale proprio la pena.


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O meglio: per far girare uno o due treni su un ovale semplicemente posato su un tavolo, analogico o digitale non mi farebbe grande differenza


...e invece è proprio qui che il DCC ti sarebbe di grande, grandissimo aiuto.
Monta un ovale sul pavimento abbastanza grande da avere un raddoppio su un lato e magari sull'altro un paio di scambi che permettono di parcheggiare un paio di loco: in DCC ti puoi divertire da subito a far girare più treni, cambiare loco e/o spostare carri sui tronchini... in analogico non puoi (sto parlando di binari posati a terra sul pavimento da montare/smontare in poche ore).


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